Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Ma quanto era bóna JAYNE MANSFIELD? 
Eh, cari amici dei Mutzhi Mambo, quando si giudica Jayne Mansfield, è difficile rimanere lucidi…
Seni generosi, bocca che prometteva il paradiso in terra, sguardo che sprizzava lussuria, curve da capogiro e capelli biondo platino, Jayne era un’autentica bombshell, sublime incarnazione della bellezza anni Cinquanta.
Sembrava fatta apposta per una cosa, la nostra Jayne, e quella cosa non sembrava affatto il bucato… 
Dalle pagine di Playboy fino alla celebrità, la nostra è stata una vera icona, il prototipo della pin-up prosperosa e provocante, la più esplosiva sex symbol di Hollywood: insieme a Marilyn Monroe e Rita Hayworth formò una specie di triade, una divina trinità di cui la Mansfield non rappresentava certo lo Spirito Santo!

Jayne Mansfield8Era pure simpatica, e non faceva mistero della sua “specialità”: parlava del sesso con una sincerità (per l’epoca) disarmante ed era famosa per la sua strombazzata vita sentimentale e per le sue “originali” trovate pubblicitarie, tipo quella di mostrare “per sbaglio” un capezzolo ogni volta che si chinava! 
Ma soprattutto era una tipa tosta che ne ha passate di cotte e di crude ma senza mai perdere ironia e sorriso.
Peccato sia finita così male...
Vera Jayne Palmer (così all’anagrafe) nasce a Bryn Mawr, in Pennsylvania, il 19 aprile del 1932, da genitori di origine controversa: di sul padre si trova scritto che in realtà si chiama Erberio Palmieri, ed è emigrato giovanissimo dall’Italia negli Stati Uniti, trasformando il nome in quello di Herbert ed il cognome in Palmer. 
Altrove viene indicato come originario dell’Inghilterra… vabbé, chissenefrega!
Di sicuro fa l’avvocato, e muore di infarto quando Jayne ha sei (o tre?) anni. 
Una infanzia e una adolescenza difficili per la ragazza, anche se la madre, che per sopravvivere si è adattata a fare la maestra e la cameriera, fa di tutto per farla studiare.
A scuola è abbastanza brava, (Jayne ha il Q.I. di un genio, seriamente!) ma il suo sogno è di fare l’attrice.
All'età di 12 anni, prende lezioni di ballo da sala. 
Mentre è al liceo, Jayne studia il violino, il pianoforte e la viola.
Inoltre impara lo spagnolo e il tedesco.
Si diploma presso la Highland Park High School nel 1950. 
Lo stesso anno, il 10 maggio sposa Paul James Mansfield.
La loro figlia nasce l'8 novembre sempre del 1950 (sembra la bimba sia però il frutto di uno stupro subito in precedenza dalla nostra…).
Dopo il matrimonio, Mansfield e suo marito si iscrivono alla Southern Methodist University per studiare recitazione.
Nel 1951, si trasferiscono a Austin, per studiare arte drammatica presso l'Università del Texas. 
Per arrotondare Jayne lavora come modella nuda per le classi d'arte, vendeva libri porta a porta, e fa la receptionist di una scuola di ballo.
È una vita di stenti, di grandi sacrifici: lei finisce per adattarsi a fare la cigarette-girl in un cinematografo, lui la maschera nello stesso locale.

Jayne Mansfield11E di giorno tornano entrambi agli studi: lei in accademia, lui all’università.
Dura cinque anni, quella vita di studio e lavoro. 
Mentre frequenta l'Università, la Mansfield vince diversi concorsi di bellezza, tra cui: Miss Photoflash, Miss Magnesium Lamp, e Miss Fire Prevention Week. 
L’unico titolo che rifiuta di accettare è Miss Roquefort Cheese, perché "non suonava bene" (effettivamente…).
Accetta però una piccola parte in un film di serie B dal titolo “Prehistoric Women” di Gregg C. Tallas nel 1950 che rappresenta il suo debutto sul grande schermo. 
Nel 1952, a Dallas, lei e il marito partecipano a piccole produzioni come “The Slaves of Demon Rum” and “Ten Nights in a Barroom” in teatrini locali. 
Dopo che il consorte parte per il servizio militare, la Mansfield fa la sua prima apparizione su di un palcoscenico importante, in una produzione di “Morte di un commesso viaggiatore” il 22 ottobre 1953, con lo Knox Street Theatre, guidato da Sydney Lumet. 
Partecipa (nascondendo il suo stato di famiglia) alle selezioni per Miss California e passa le selezioni, prima di ritirarsi. 
Fra i titoli da lei accumulati, si citano i “prestigiosi”: Gas Station Queen, Miss Analgesin, Cherry Blossom Queen, Miss Direct Mail, Miss Negligee, Nylon Sweater Queen, Miss One for the Road, Hot Dog Ambassador, Miss 100% Pure Maple Syrup, Miss Texas Tomato, Miss Standard Foods, Miss Potato Soup, Miss Lobster e Miss Chihuahua Show! 
Il successo, prima che in palcoscenico, arriva per lei con un servizio fotografico apparso su Playboy: la splendida ventunenne Jayne è completamente nuda. 
La sua carriera cinematografica inizia con piccole particine in film come il noir “Female Jungle” (1954) e “Pete Kelly's Blues” con Jack Webb.
Due anni dopo, nel 1955, si produce in una spiritosa imitazione della diva Marilyn Monroe, allora ventinovenne e già all’apice della gloria, ricca e famosa.
E da quel giorno la Mansfield avrà un chiodo fisso per la sua carriera: ricalcare le orme della grande Marilyn, convinta com’è (e diceva) di poter raggiungere anche lei la vetta. 
Divorzia da Paul Mansfield (che chiede la custodia esclusiva della figlia, in quanto quella sciagurata della madre ha posato nuda!) nel 1955, a 23 anni, proprio nei giorni in cui inizia la carriera di attrice. 
Troppi gli uomini che le ronzano intorno e, anche se non sempre fa il marito cornuto, non fa neanche nulla per nascondere queste relazioni, vere o presunte che siano.
Anzi, fa di tutto per metterle in evidenza.
È una donna disposta a tutto, anche ad inventarli, gli scandali, pur di guadagnarsi articoli e foto sui giornali! 
Restano comunque buoni amici e Paul concede all’ex moglie di mantenere (in arte) il cognome acquisito col matrimonio.
Di ritorno a Hollywood, Jayne Mansfield ha il suo primo ruolo importante nella commedia musicale “Gangster cerca moglie” (1956) di Frank Tashlin. 
Nel 1956 firma un contratto con la 20th Century Fox. 

Jayne Mansfield10Il suo primo ruolo drammatico è nel film “The Wayward Bus” (1957), con il quale cerca di scrollarsi di dosso l'immagine di oca bionda su cui la pubblicità sta puntando e di affermarsi come attrice seria.
Il film, che ottiene un discreto successo al botteghino, è un adattamento del romanzo omonimo di John Steinbeck. 
Quindi Jayne veste il ruolo di Rita Marlowe nella versione cinematografica di “La Bionda Esplosiva” (1957), a fianco di Tony Randall e Joan Blondell e prende parte al noir, tratto da David Goodis, “Lo scassinatore” (1957), per la regia di Paul Wendkos. 
Un altro ruolo importante è nel film “Baciala per me” (1957), dove recita assieme a Cary Grant (con cui ha un chiacchieratissimo flirt): tuttavia il film non ha successo.
Questo sarà stato l'ultimo ruolo in una grande produzione hollywoodiana, sebbene la sua popolarità rimanga sempre grande (le viene offerto il ruolo della protagonista in “Una strega in paradiso” con James Stewart, ma deve rinunciarvi perché è di nuovo incinta). 
L’anno successivo è nel western “La bionda e lo sceriffo”, di Raoul Walsh. 
Dopo il 1958 le offerte di buoni ruoli si fanno rare per la Mansfield, che ripiega allora su film a basso costo, in cui, a dire il vero, più che il suo talento come attrice veniva messo in mostra il suo fisico prorompente. 
Nel 1959, nel frattempo, si risposa con Mickey Hargitay, un culturista di origini ungheresi, ex Mister Universo. 
Appare in “Londra a mezzanotte” (1960) di Terence Young con Karlheinz Böhm,, nel peplum made in Italy, “Gli amori di Ercole”(1960), di Carlo Ludovico Bragaglia, quindi il produttore e sceneggiatore Tommy Noonan la convince a diventare la prima star di Hollywood ad apparire nuda in un film in “Promises! Promises!” (1963): il film è uno scandalo (a Cleveland venne addirittura bandito), ma ha un enorme successo commerciale (chissà perché…).
Dopo l’abbiamo apprezzata in “L'amore primitivo” (1964), di Luigi Scattini, con Franco e Ciccio (si, proprio loro…), nel giallo “La morte vestita di dollari” (1964), di Ray Nazarro e Gustav Gavrin , nel musicale “The Las Vegas Hillbillys” (1966), di Arthur C. Pierce. 
“Single Room Furnished” (1967), la triste storia di una ragazza che diventa prostituta, girato da Matt Cimber nel 1967, è l’ultima pellicola in cui appare la nostra Jayne, prima della sua prematura, drammaticissima scomparsa.
Ma sono soprattutto le sue chiassose eccentricità a interessare i giornali ed a tirarle addosso le critiche dei moralisti: il bikini di leopardo indossato in un ricevimento per il quale veniva espressamente richiesto l’abito da sera; le otto ore che trascorre, sempre in bikini ma stavolta di seta rossa, in cima ad un traliccio della televisione (sfilandosi il reggiseno per la gioia dei fotografi che l’hanno raggiunta fin lassù), per protesta nei confronti di chi ha censurato uno dei suoi film per troppe nudità; la tigre dipinta di azzurro con la quale ama passeggiare in Sunset boulevard; lo sgargiante e scollatissimo abito rosso mozzafiato che sfoggia alla prima del film d’esordio della “bruna incendiaria” Jane Russell, “Il mio corpo ti scalderà”, monopolizzando i flash dei fotografi e provocando la stizzita reazione della protagonista del film. 
E poi i suoi innumerevoli amanti (tra cui, prima della Monroe, JFK), la villa in cui vive nel quartiere residenziale di Bel Air, con le stanze tutte dipinte di rosa e la vasca di bagno, anch’essa rosa, a forma di cuore.
Sempre più trasparenti i suoi abiti, da sera e da passeggio, fatti spesso soltanto di ricami a maglie larghe che lasciavano vedere tutto.
A Londra scandalizza persino le commesse di un grande atelier quando ne acquista uno, fatto di soli ricami, e lo indossa subito, decisa ad uscire in strada senza nient’altro addosso. 
In questa fase si avvicina anche ad Anton LaVey, l'eccentrico fondatore della Chiesa di Satana: a detta della nostra non è una vera adesione al Satanismo (si dichiara comunque cattolica) ma il personaggio le sta "simpatico".
Supplisce alla mancanza di proposte di lavoro, al pressoché totale oblio di produttori e registi, con le serate nei night, esibendosi come ballerina, cantante, persino come raccontatrice di barzellette, in show sempre più piccanti e abiti sempre più succinti e trasparenti.
Una serie fittissima di impegni, che la obbligano a rapidi e frequenti spostamenti.
La sera del 28 giugno aveva dato uno spettacolo in un ristorante-night di Biloxi, nel Mississippi, terminato poco prima della mezzanotte.

Jayne Mansfield21E l’indomani, a mezzogiorno, deve essere a New Orleans, in Louisiana, per una ripresa televisiva programmata con una emittente locale per annunciare altri suoi spettacoli in zona. 
Deve ormai accontentarsi delle piccole Tv locali, la donna che sognava di diventare una diva come Marilyn: da tempo le grandi reti televisive non si occupano più di lei. 
L’avvocato Brody, suo attuale compagno, noleggia un’auto di rimessa, per partire subito dopo lo spettacolo, nel cuore della notte.
Al volante, c’è un autista di vent’anni, Ronnie Harrison.
Sul sedile anteriore, al centro, l’avvocato; sulla destra, Jayne, che tiene in braccio i due inseparabili cagnolini chihuahua, Popeicle e Monaicle; e il sedile posteriore completamente riservato al sonno di Miklos, Zoltan e Maria, i tre ragazzi di 8, 7 e 4 anni, nati dal secondo matrimonio con Hargitay, che seguivano quasi sempre la mamma nelle sue tournée. 
La partenza avviene mezz’ora dopo la mezzanotte: durata prevista per il viaggio, due ore o poco più. 
All’una e un quarto, il tragico scontro. 
Allo sbocco di una curva, l’autista si trova di fronte un autocarro del servizio per la disinfestazione anti-malarica, che aveva un po’ rallentato per spruzzare i suoi liquidi tossici su uno sciame di zanzare. 
Uno scontro violentissimo, l’auto ridotta un ammasso di lamiere. 
Morti all’istante l’autista, l’avvocato, Jayne e i suoi due cagnolini, e cioè tutti quelli che stavano sul sedile anteriore; miracolosamente illesi o quasi, i tre ragazzi che dormivano dietro: solo un braccio rotto per Miklos e qualche contusione per gli altri. 
“Sembrava una parrucca, una bellissima parrucca bionda, di quelle che le attrici portano con sé in sagome di legno imbottite di velluto per non farle sformare”, racconterà il comandante della polizia stradale di New Orleans.
Purtroppo non è una parrucca, è la testa di Jayne staccata dal corpo…
La testa di Jayne, con i suoi favolosi lunghissimi capelli biondi, letteralmente falciata, era finita ad un paio di metri dalla carcassa dell’auto.
Tragica, terribile fine per una delle più belle donne di sempre.
Non ci sarà mai più nessuna come la Mansfield!

“Gli uomini sono quelle creature che hanno due gambe e otto mani.”
Jayne Mansfield

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