Se per voi il rock'n'roll è roba da fighetti, da pischelli o da modaioli, o semplicemente non vi piace o non vi interessa, non perdete tempo a leggere questo Almanacco; se pensate che il rock'n'roll è roba tosta fatta da gente tosta, allora, cari amici dei Mutzhi Mambo, questo è il triste anniversario che fa per voi!
Sua Maestà EDDIE COCHRAN, signore e signori, il teddy boy per eccellenza, l'incarnazione stessa del Rockabilly!!!
Quella di Eddie Cochran è una delle più leggendarie figure del rock’n’roll.
Giovane, elegante ma dal piglio ribelle, cantava alla Elvis ma sapeva suonare chitarra, basso, piano e batteria ed era un genio della sala di incisione.
È entrato nel mito di piu di una generazione di ragazzi allo sbando, affascinati da una esistenza vissuta al massimo, da consumarsi in breve tempo.
Anche se non certo per colpa sua, purtroppo Eddie è morto a soli ventuno anni in un tragico incidente, uno dei più famigerati della storia del rock, lasciando increduli i suoi fans e dimostrando, fra i primi, che la vita a tutta birra del rocker spesso paga pegno...
Ma le sue incisioni, ancora oggi ristampate ed ascoltate da milioni di persone, costituiscono una testimonianza insuperata e insuperabile della sua genialità e della sua grandezza e rimangono come prototipo assaluto e pienamente compiuto dello stile rockabilly, imitato e plagiato alla nausea, e non solo dai “tipi banana”.
L'ombra lunga della sua influenza infatti arriva a lambire il garage e perfino il punk rock.
Se di padri ce ne sono tanti, di padrino ce n'è uno solo: ed il nostro è Eddie Cochran!
Edward Raymond Cochran nasce ad Albert Lea, Minnesota, il 3 ottobre 1938, quinto figlio di Frank ed Alice Cochran.
La sua passione per la musica emerge già alle elementari, dove dapprima si interessa alla batteria, che abbandona quando gli viene chiesto di studiarla unitamente al piano; poi passa al clarinetto ed il trombone, ma è solo grazie al fratello Bob e alla chitarra dell'altro fratello Bill, in quel momento sotto le armi, che il giovane Cochran apprende i primi rudimenti dello strumento cui si dedicherà per tutta la carriera.
Dopo un'infanzia passata quasi interamente nella sua cittadina natale, l'intera famiglia si trasferisce a Bell Gardens, un sobborgo di Los Angeles, California, dove Eddie entra nella Bell Gardens Junior High e proprio in questo istituto stringe amicizia con Connie "Guybo" Smith, che suonerà con lui per tutta la vita.
Nel 1953 con Guybo e Al Garcia forma i The Melody Boys, sperimentando tecniche di overdubbing e di registrazione con il musicista locale Chuck Foreman, mentre continuaa a studiare chitarra da autodidatta (i suoi punti di riferimento sono Chet Atkins, Joe Maphis e Merle Travis, ma anche il cantante country Marty Robbins).
Nel 1954 con Warren Flock ed il bassista Dave Kohrman forma i Bell Gardens Ranch Gang, ma con scarso seguito (pur con qualche notabile apparizione radiofonica), poi i Carlton Brothers e stringe amicizia con Bob Denton, l'abile chitarrista dei Richard Rae and the Shamrock Valley Boys.
Con l'amico Guybo fonda gli Eddie Garland and The Country Gentlemen, ultima sua band da pischello.
A pochi mesi dal diploma, infatti, nel gennaio del 1955, il giovane Eddie decide di lasciare la scuola e di dedicarsi in modo totale alla musica.
È del 1955 la prima esperienza musicale da professionista di Eddie.
Insieme a Hank Cochran, un chitarrista che suona di tanto in tanto con Richard Rae che aveva conosciuto all'evento American Legion, forma un duo spesso ospite di due delle più importanti trasmissioni televisive della costa occidentale concernenti il country e l'hillbilly, dove possono incontrare le stelle più splendenti del genere, (Glen Glenn, Joe Maphis, The Collins Kids) per poi finire sotto contratto della Ekko Records per l'incisione di due singoli, che però venderanno poco.
Il duo, ed Eddie in modo particolare, lavora comunque per la Ekko molto attivamente in qualità di session guitarist quando esplode il fenomeno rockabilly.
Nel 1956 il giovane chitarrista del Minnesota si fa catturare dal nuovo fenomeno musicale del rock'n'roll e decise di distaccarsi progressivamente dal genere country.
Ciò provoca con il più tradizionalista Hank una divergenza di opinioni che determina lo scioglimento del sodalizio artistico dei Cochran Brothers.
Eddie si getta con entusiasmo nel nuovo genere musicale, lavorando spesso in studio come session guitarist e incidendo svariati demo per la Crest Records e soprattutto per l'American Music, sempre rigorosamente con Connie "Guybo" Smith al basso, registrando cover di altri artisti e proponendo pezzi originali.
L'abilità di Eddie alla chitarra è indiscutibile ma, a limitarne la carriera, è la scarsa padronanza della voce.
La sua prima esperienza come artista a tutto tondo è l'esecuzione cantata del pezzo "Twenty Flight Rock", colonna sonora del film "Gangster cerca moglie" (1956).
l successo della pellicola, classico film adolescenziale sul rock'n'roll (che vanta però, a parte la provocante presenza della giunonica Jane Mansfield, una serie di performance da far impallidire, tipo Little Richard, i Platters e Gene Vincent!) unito alla sua particolarmente riuscita performance canora e musicale, rappresenta la prima grande occasione per Eddie di farsi conoscere dal grande pubblico e gli apre, di fatto, la carriera solista.
Il suo primo singolo è proprio "Twenty Flight Rock" per la Liberty Records di Simon Waronker (Dicembre 1956), mentre Eddie viene scritturato per un'altra pellicola cinematografica del genere ("Untamed Youth", 1957).
L'idea di pubblicare il brano comparso nel film viene, però, per il momento, accantonata.
Alla Liberty, comunque, non trascurano l'utilizzo di Cochran ancora come chitarrista da studio e, visto anche il successo con le ascoltatrici più giovani per via del suo look sbarazzino, lo testano per le sue potenzialità come teen idol.
I suoi singoli successivi, quindi, sono più vicini ad un loffio pop adolescenziale piuttosto che al rock'n'roll in senso stretto: "Sittin' in the Balcony", che riscuote un grande successo, e la terribile "One Kiss", che non riesce nemmeno ad approfittare dell'uscita di "Untamed Youth" nelle sale cinematografiche del paese.
Nonostante il fallimento (le ballatone forse era meglio lasciarle ad altri...), Eddie pubblica, prima della fine del 1957, il suo album d'esordio, "Singin' to My Baby", un non memorabile lavoro contenente sia mielose ballate pop che pezzi rock'n'roll più ignoranti.
Anche l'uscita del singol "Teresa", che non riesce a entrare nella Top 100, è una dimostrazione ulteriore che il progetto della produzione di fare di Eddie un mix a metà strada tra Elvis Presley e Pat Boone non è proprio cosa...
Troppo rock'n'roll è il nostro Cochran per farne un pupazzo ammaestrato e infatti, nel 1958, finalmente registra il "pezzo dei pezzi": "Summertime Blues"!
Composto in una serata nell'appartamento di Jerry Capehart, il brano inizialmente venne proposto come B-side di "Love Again", una ballata scritta dall'autrice adolescente Sharon Sheele apposta per Cochran ma alla pubblicazione eclissa completamente il mieloso lato A, entrando prepotentemente nella Top 10.
Si tratta del primo successo dopo "Sittin' in the Balcony" che sarà bissato e amplificato poi dalla di poco successiva pubblicazione del singolo "C'mon Everybody", un'altro straclassico arrivato quando alla Liberty cominciano a dubitare delle sue capacità di chart artist.
Il tour che chiude l'anno, invece, lo consacra come indiscusso idolo per i pischelli (e soprattutto per le pischelle...).
I concerti lo portano in tutti gli Stati Uniti fino a New York al Christmas Event organizzato da Alan Freed dove Eddie suona con artisti del calibro degli Everly Brothers, Chuck Berry, Bo Diddley e The Cadillacs.
Nel 1959 va in tour con il nome di "Eddie Cochran and The Hollywood Swingers" (una baking band con Guybo Smith, Gene Riggio, Jim Stivers e il sassofonista Jimmy Seals; successivamente Guybo lascerà il gruppo perché in procinto di sposarsi, ma rimarrà sempre la prima scelta di Eddie nelle sessioni in studio).
La band cambia poi nome in "The Kelly Four", per permettere al giovane leader, sotto contratto alla Liberty, di incidere alcune sue composizioni strumentali per la Cross (tra cui le notevoli "Guybo" e "Strolling Guitar").
I Kelly Four incidono molti pezzi anche in studio, ma quasi nessuno vedrà la pubblicazione se non postuma, ad esclusione di "Three Steps to Heaven", scritta a quattro mani con il fratello Bill e suonata con il sempre presente Guybo Smith e Gene Riggio alla batteria.
Altri singoli successivi dei Kelly Four avranno maggior successo in Europa, in Inghilterra in modo particolare, che in patria, così che alla Liberty si comincia a parlare di un tour in terra britannica, proprio mentre i rapporti tra Eddie e il suo manager Capehart si sono deteriorati fino alla rottura.
Il lungo tour britannico comincia con la partecipazione al programma di musica della televisione di stato Boy Meets Girls, nel quale Eddie (per motivi contrattuali non accompagnato dai Kelly Four) interpreta successi passati e presenti.
In particolare promuove la pubblicazione del suo "Halleluja I Love Her So" che negli Stati Uniti non è entrato in classifica, ma che in Europa riscuote un successo ben più ampio.
Spesso suona con altri artisti americani in tour anch'essi in terra britannica, tra cui Gene Vincent, o talentuosi giovani rocker inglesi come Billy Fury, toccando tutte le maggiori città inglesi dove fa sempre "sold-out".
Durante una visita a Blackpool, Eddie viene preso da un cattivo presagio di morte a tal punto da cercare una chiromante.
Nei giorni successivi, a detta dello staff che lo segue ai concerti, si attacca alla bottiglia di bourbon perché preoccupato per la sfiga incipiente (o forse si rompe semplicemente le palle e gli piace bere...).
Nel mese di aprile del 1960 finisce lo sfiancante tour inglese.
Il volo di ritorno è previsto per il 17 aprile, ma Eddie preme per organizzare il viaggio di ritorno a Londra già la sera precedente.
Molte leggende si sono diffuse riguardo alla dinamica dell'incidente, con risvolti più o meno romanzati, ma la versione più credibile nonché accreditata è la seguente: procedendo ad alta velocità, il guidatore sbaglia strada e Pat Thompinks, seduto sul sedile anteriore, lo avverte dell'errore.
Nel tentativo di fermarsi troppo bruscamente, egli perde il controllo dell'automobile che sbanda e si schianta contro un lampione con un basamento di cemento.
Gene Vincent, Sharon Sheeley e il manager Pat Thompinks sopravvivono all'impatto, pur con diverse fratture e menomazioni, mentre Eddie, sbalzato prima contro il tettuccio dell'auto, poi sulla strada, riporta gravi danni cerebrali e una emorragia interna al torace.
Trasportato in stato di incoscienza all'ospedale St. Martin di Bath, viene dichiarato clinicamente morto alle 4:10 di Domenica 17 aprile.
L'autista viene condannato a sei mesi di reclusione per omicidio colposo a causa di guida pericolosa, a un'ammenda di £50 e alla sospensione della patente di guida per quindici anni.
Il genio del rock'n'roll si è spento, a soli 21 anni…
Onore a Eddie Cochran!
"…I gonna take two weeks
Gonna have a fine vacation
I gonna take my problem
To the United Nations
Well I called my congressman
And he said quote
"I'd like to help you son
But you're too young to vote"
Sometimes I wonder what I'm a-gonna do
But there ain't no cure for the summertime blues"
Eddie Cochran - Summertime Blues