Non importa essere belli per essere protagonisti.
Anzi, a volte la bruttezza diventa un marchio di fabbrica, dona quel fascino in più!
E il monumentale RON PERLMAN sta lì per dimostrarlo!
Grande attore cinematografico e teatrale, e soprattutto gradissimo caratterista di stazza gigantesca e dal viso tutt'altro che rassicurante, Ron Perlman nella sua carriera ci ha saputo regalare delle belle interpretazioni "da cattivo" o meglio ancora da mezzo-umano o mezzo-bestia.
Infatti, cari amici dei Mutzhi Mambo, Perlman dà veramente il massimo quando lo conciano da mostro, da creatura sub-umana.
In vesti più o meno deformi, dimostra da più di quarant'anni la sua stoffa di attore.
Fra il gotico ed il grottesco, fra puzza di motori e di zolfo, è un attore capace di emozionare, trasportando gli spettatori nei suoi ritratti di personaggi al limite della caricatura, come solo un cartone animato potrebbe fare.
E come solo un cartone animato saprebbe fare, ce li fa amare!
Nel corso della sua carriera Perlman si è trovato a recitare con diversi miti del cinema: Marlon Brando, Sean Connery, Cameron Diaz, Sigourney Weaver… e diviene un attore feticcio di registi come Frankenheimer, Dante, Jeunet, Annaud, Baird e Del Toro.
Inoltre il suo bel vocione profondo lo ha reso uno dei più apprezzati doppiatori e narratori fuori campo, dal cinema alla televisione, ai videogiochi.
Ronald Francis Perlman nasce a New York, il 13 aprile del 1950, in una famiglia ebraica.
Figlio di un'impiegata e del batterista della Artie Shaw's Band, dopo aver studiato alla George Washington High School, frequenta la University of Minnesota conseguendo il master in Belle Arti.
Comincia la sua carriera di attore negli anni Settanta, dove lavora intensamente sui palcoscenici di New York e della East Coast.
Il suo debutto in teatro è nel 1976, in uno spettacolo off-Broadway "The Architect and the Emperor of Assyria", dove lui si cala nei panni dell'Imperatore.
Il suo esordio a Broadway è invece in "Teibele and Her Demon", nel 1979.
Seguono altri spettacoli e atri ruoli che lo porteranno in giro per il mondo e gli permetteranno, grazie alle sue doti camaleontiche ed al suo volto così singolare (quasi da uomo preistorico), di specializzarsi in caratteri e macchiette deformi, mutando spesso il suo aspetto.
Il primo a notare la sua bravura e la sua professionalità è il regista francese Jean-Jacques Annaud (che diverrà suo grandissimo amico) che lo inserisce nel cast di “La Guerra del Fuoco” (1981), una avventura epica fra i cavernicoli (appunto…), a cui seguirà, direttamente dal giallo medioevale di Umberto Eco, “Il nome della rosa” (1986), sempre diretto da Annaud, che gli offrirà l’indimenticabile ruolo del monaco deforme e poliglotta Salvatore.
E pensare che il nostro era ad un passo dal definitivo ritiro dalle scene....
Ma le deformità non sono certo finite per Perlman: dal 1987 al 1990, il nostro indossa la maschera leonina di Vincent, il protagonista, accanto a Linda Hamilton, della melensissima serie tv "La Bella e la Bestia" (indovinate chi fa la bestia…), poi diventata un cult per le ragazzine.
Le loro avventure fra il dolciastro e il fantasy appassionano il pubblico più giovane (soprattutto le teen-agers) e permettono a Perlman di farsi notare anche in patria.
Tanto è vero che cominciano a piovere premi sulla sua testa: il Golden Apple Award come Migliore Scoperta Maschile dell'Anno (1988), un Golden Globe come Miglior Attore in una serie drammatica (1989) e due Best Actor Awards (1988-1989), oltre a questo, due nominations agli Emmy come Miglior Attore in una serie drammatica (1988-1989), una nomination come migliore interpretazione drammatica al Saturn Awards (il Festival dei film e delle serie di Fantascienza e Orrore) nel 1989 e, infine, una nomination ai People's Chiose Awards (1988) per l'attore emergente.
Si sposa quindi con la stilista Opal Stone che gli dà due figli.
Negli anni Novanta, lo ritroviamo nel film d'orrore “I Sonnambuli” (1992) tratto da un soggetto di Stephen King e diretto da Mick Garris, e sarà l'unico americano sul set tutto francese del distopico “La città perduta” (1995) di Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet, nel ruolo del gigante One.
Inoltre è nel cast del drammatico “Fluke” (1995), di Carlo Carlei, storia di un tizio che si reincarna in un cane, nell’inutile remake “L'isola perduta” (1996), di John Frankenheimer, accanto a Marlon Brando, nel brutto quarto capitolo di “Alien”, “La clonazione” (1997), di Jean-Pierre Jeunet (1997), nelle bizzarre commedie “I Woke Up Early the Day I Died” (1998), diretta da Aris Iliopulos, tratta da una sceneggiatura del 1974 di Ed Wood Jr., e “Happy, Texas” (1999), di Mark Illsey.
Ma soprattutto si ricorda nella divertente commedia grottesca e nerissima di Stacy Title, “Una cena quasi perfetta” (1995), dove Perlman interpreta un famoso predicatore televisivo ultra conservatore che viene invitato da un gruppo di cinque amici radical chic per una cena a base di veleno: il nostro si dimostra più furbo (e più ipocrita) di loro e riuscirà comunque a sopravvivere e a farli fuori tutti quanti.
Da recuperare.
Il nuovo millennio si apre con “Il nemico alle porte” (2001), kolossal bellico di Jean-Jacques Annaud, e “Star Trek - La nemesi” (2002), di Stuart Baird; ma anche parecchia serie B come gli horror “Down - Discesa infernale”, di Dick Maas (2001), “Rats” (2003) di Tibor Takács, “Absolon - Virus mortale” (2003), di David DeBartolomé, con un Christopher Lambert ormai star dei direct-to-video, e il thriller Quiet Kill (2004), di Mark Jones.
Perlman torna a lavorare con Guillermo Del Toro per “Blade II” (2002), ed è proprio con quest'ultimo che accade una cosa stranissima: a 53 anni suonati, gli affida finalmente il suo primo ruolo da protagonista in una pellicola, oltretutto come supereroe!
Chiaramente un supereroe sui generis come “Hellboy” (2004), tratto dal capolavoro fumettistico di Mike Mignola.
Preferito per questo ruolo a Vin Diesel (!), Perlman reciterà (accanto a Selma Blair e John Hurt) la parte del diavolo Hellboy, demone evocato da Rasputin e dai nazisti nella seconda guerra mondiale per vincere il conflitto, ma che poi finirà per lavorare per un'agenzia governativa americana per combattere il male nel mondo.
Finalmente un eroe fumettistico riportato sul grande schermo in modo rispettoso ed efficace, a cui Perlman regala una interpretazione indimenticabile, tanto è vero che verrà riconfermato per il sequel.
Nel 2006 interpreta due horror, “The Last Winter”, di Larry Fessenden, e “5ive Girls”, di Warren P. Sonoda, mentre l’anno successivo, accanto a Jason Stata, è nel fantasy “In the Name of the King”, di Uwe Boll, adattamento cinematografico del gioco “Dungeon Siege”.
Finalmente, nel 2008, esce “Hellboy: The Golden Army”, sequel dell’adattamento cinematografico del fumetto di Mignola, sempre per la regia di Guillermo del Toro.
La pellicola è un vero capolavoro di fantasy avventurosa, uno de pochissimi sequel migliori del primo, dove il talento visionario di Del Toro dà il meglio di sé e la ruvida recitazione Perlman si adatta simbioticamente al “buon diavolo” protagonista della vicenda.
Se ogni tanto vi piace tornare ragazzini, questo è il film che fa per voi!
Lo stesso anno è nel cast di “Outlander - L'ultimo vichingo”, di Howard McCain, del divertente “Mutant Chronicles” (tratto da un gioco di ruolo), di Simon Hunter (2008), e della commedia dell’orrore “I Sell the Dead”, di Glenn McQuaid.
Sempre un horror il successivo “Devil's Tomb - A caccia del diavolo” (2009), di Howard McCain, mentre è un discreto thriller “Bunraku” (2010), di Guy Moshe.
È il mafioso Nico nel bellissimo “Drive”, di Nicolas Winding Refn, e sempre nel 2011 è nel cast del mal riuscito reboot di “Conan the Barbarian” (2011), di Marcus Nispel, col nerboruto Jason Momoa, ed è protagonista, insieme a Nicolas Cage, del pacco avventuroso “L'ultimo dei templari”, di Dominic Sena.
Anche il 2012 è bello ricco per il nostro: “Il Re Scorpione 3 - La battaglia finale”, di Roel Reiné, “3,2,1... Frankie go Boom”, di Jordan Roberts, il tamarrissimo “Bad Ass”, di Craig Moss, con Danny Trejo, il violentissimo cortometraggio indipendente “Dirty Laundry”, di Phil Joanou, incentrato sul personaggio Marvel del Punitore.
In seguito Perlman lavorerà di nuovo con Guillermo Del Toro nel fantascientifico “Pacific Rim” (2013), un nostalgico omaggio ai robottoni giapponesi, nell’action-thriller “Skin Trade - Merce umana” (2014), di Ekachai Uekrongtham, con lo stolido Dolf Ludgren, nell’interessante action-horror “13 peccati” (2014), di Daniel Stamm, nello storico “Stonewall” (2014), di Roland Emmerich, nella divertentissima parodia del complotto sul falso atterraggio sulla luna "Moonwalkers" (2015), di Antoine Bardou-Jacquet, in “Animali fantastici e dove trovarli” (2016), di David Yates.
Peccato sia definitivamente tramontato il progetto per il terzo capitolo del nostro “ragazzo infernale”…avremmo voluto vederlo ancora nei panni del simpatico diavolaccio dal pugno di pietra.
Il nostro Ron lavora molto anche per la TV e qui vogliamo giusto ricordare il suo ruolo di spietato leader di una banda di motociclisti nella ganzissima serie “Sons of Anarchy” (2008-2014).
E poi si dice che per i brutti non c’è paradiso!
Tanti auguri Ron Perlman!
“Ehi! Fetido! La cucina è chiusa! Che hai mangiato? Sei guardiani di biblioteca crudi inclusi cinturoni e stivali. Eh, bello mio... Ti ci vorrà parecchia crusca per rifarli!”
Hellboy/Ron Perlman – Hellboy