Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

C'è stato un tempo in cui l'Italia non era il fanalino di coda della cultura occidentale.
È accaduto alla fine degli anni '70, primi anni '80: i fumetti underground di TANINO LIBERATORE, il "Michelangelo del fumetto", Andrea Pazienza e compagnia bella erano veramente all'avanguardia, e non solo per l'asfittico Belpaese! 
Violenti, provocatori, corrosivi, hanno aperto nuove strade espressive e hanno saputo interpretare perfettamente lo spirito di quegli anni; anni turbolenti, aspri, drammatici quanto si vuole, cari amici dei Mutzhi Mambo, ma creativamente fantastici!
Una stagione irripetibile della nostra arte e della nostra società.
Nel bene e nel male... 
Il tratto iperrealista, ipertrofico e insieme grottesco del nostro Tanino (debitore certo di autori come Corben e Frazetta ma comunque unico e riconoscibilissimo), messo al servizio delle trame trucide e visionarie del geniale Stefano Tamburini, ha prodotto l'ultimo fondamentale personaggio dei comics all'italiana: il possente cyborg Ranxerox, il Frankenstein Post-moderno!

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Quella di Liberatore è una perfetta sintesi di cura maniacale del dettaglio, gusto per lo splatter e il bizzarre e una accentuata tendenza camp, quasi sovraesposta delle sue opere. 
Tanino è veramente un disegnatore eccezionale ma le sue immagini hanno sempre bisogno di uno sguardo approfondito per essere capite e gustate appieno: al di là della sua indubbia capacità di shockare lo spettatore, con illustrazioni che colpiscono come un cazzotto nell'occhio, al di là della sua incredibile abilità tecnica, a ben vedere c’è sempre qualcosa di più inquietante sotto l'apparente, perfino gratuito sfoggio di muscoli o deformità che contraddistingue le opere.
I suoi personaggi sono come “supernove”, riprese nell'attimo di massimo fulgore, prima di esplodere o collassare.
Dentro i disegni e i quadri di Liberatore, c’è la fine dell'umanità…
Prossima ventura…

Tanino Liberatore7

Gaetano Liberatore (così all'anagrafe) nasce a Quadri, in provincia di Chieti, il 12 aprile del 1953. 
Frequenta il liceo artistico di Pescara, dove conosce Andrea Pazienza. Finito il liceo, Liberatore si trasferisce a Roma per frequentare l’università.
Il fumetto lo interessa relativamente, perche la sua grande passione è la musica. 
Finisce per lavorare come illustratore per la RCA. 
Nel 1978 il vecchio amico Paz gli telefona per avvertirlo che, proprio a Roma, ci sono dei tizi che deve "assolutamente conoscere".
Hanno da poco inventato una rivista chiamata “Cannibale” che, sì, è una rivista di fumetti, ma di fumetti come in Italia (e forse persino fuori) non se ne sono mai visti. 
Va all’appuntamento e lì incontra Pazienza assieme ai due fondatori di “Cannibale”, Massimo Mattioli e Stefano Tamburini, che è un po’ il leader del gruppo (l’unico assente è Filippo Scòzzari, che per qualche motivo è rimasto a Bologna).
Tanino si era portato appresso un po’ di disegni e glieli mostra.
Tamburini li studia ma lì per lì non sembra impressionarsi granché.
Poi il nostro tira fuori una serie di tavole coi ritratti dei suoi musicisti preferiti: Brian Eno, Robert Wyatt, Frank Zappa. 
Tamburini salta letteralmente sulla sedia. “Eh?!”, fa lui, “ma questi sono i miei musicisti preferiti!”».
È fatta: il legame tra i due marchierà a fuoco non solo la storia del fumetto italiano, ma l’intero immaginario del decennio appena successivo. 
“Cannibale” è un inizio poco meno che mitologico, ma comunque rimane una rivista amatoriale, senza soldi e cronicamente a rischio chiusura. 
Meno male che "Il Male", il foglio satirico fondata da Pino Zac, accoglie il gruppo di Cannibale a braccia aperte.
Ma il rapporto fra il “Male” e Liberatore & Co. resta in qualche modo freddino: la satira, a parte Pazienza, interessa poco a questa manica di sciagurati.
La fine degli anni Settanta è infatti l’epoca d’oro del post-punk: i vari Can, Neu, Faust… 

Tanino Liberatore4Quando poi arrivano Devo, Residents e Pere Ubu, è subito amore a prima vista (anzi, a primo ascolto…).
Quella musica riflette anche un cambio di clima: anche in Italia, i fuochi del movimento del ’77 hanno definitivamente chiuso la stagione "Peace and Love" del Sessantotto. 
L’estetica fredda, causticamente postmoderna e parecchio violenta che ne segue, trova nel gruppo di “Cannibale” i suoi più scostanti e corrosivi cantori.
Nella redazione de “Il Male”, Liberatore e soci stringono amicizia con Vincenzo Sparagna, un giornalista che, pur conoscendo poco il fumetto come media, alla vista di “Cannibale” si entusiasma subito.
Quando, nel 1980, Tamburini arriva con l’idea di fondare una nuova rivista, Sparagna viene tirato dentro: l'idea è semplice ma geniale, quella di una rivista che non sia solo di fumetti ma che contenga anche reportage, storie, servizi strambi.
Insomma: un contenitore che lasci sfogo ad una particolare visione del mondo anche al di là delle tavole disegnate. 
La chiama “Frigidaire”, la rivista italiana più all’avanguardia e dirompente di sempre. 
E se c’è un volto che più di tutti ha incarnato quella frattura, è proprio quello di Ranxerox e della sua lolita Lubna! 
"Ranx" è una creazione di Tamburini, le prime avventure erano già state pubblicate su Cannibale, e avevano anche avuto un certo successo.
C’è solo un particolare: Tamburini col disegno se la cava poco, troppo legato alla vecchia estetica underground, e vuole qualcosa di più vistoso, colorato, impattante. 
Quindi chiede di disegnarlo a Liberatore.
Tanino trasforma drasticamente la fisionomia dell’androide – o meglio del "coatto sintetico" – che con le sue furibonde, violentissime avventure, ricche di momenti splatter ed erotici, ambientate in una Roma futuribile, coloratissima ma comunque da incubo, anticipa le atmosfere di "Blade Runner". 
Il "Ranx" di Liberatore & Tamburini diventa, più che un semplice fumetto: diviene un’icona, beniamino tanto delle platee intellettuali quanto degli ultrà della Curva Sud, per poi finire direttamente sulla copertina di "The Man From Utopia", il disco di Frank Zappa del1983, in cui il musicista americano viene ritratto dal nostro Tanino col look "a la Ranxerox".
Tuttora, il vecchio "Ranx" continua ad esercitare un’influenza incalcolabile su ormai infinite ondate di fumettisti non solo italiani, ma anche francesi, americani, giapponesi. 
Oltre a Ranx, Liberatore pubblica su Frigidaire storie libere di diversa natura, sia su testi propri che di altri.
Fra le più interessanti si segnalano l'inquietante "Bordello" (una raccapricciante galleria di orrende, deformi prostitute) sul n. 1 della rivista, il grottesco e spiazzante "Confinato sulle folli fantasie di un uomo costretto su una sedia a rotelle", il noir d'atmosfera "Sax Blues" e tanti altri. 
Per certi versi, "Ranxerox" e tutto Frigidaire nel suo complesso, sono stati una maledizione: dopo di loro, impossibile fare meglio,essere più originali o anticonformisti.
La stagione d’oro del gruppo che si era formato con “Cannibale” termina con l’esaurirsi della spinta propulsiva messa in moto dal ’77.
Di mezzo ci si mette anche, a gamba tesa, l’eroina: Stefano Tamburini muore per overdose nel 1986 mentre due anni dopo è la volta di Andrea Pazienza. 
Liberatore, complice il successo di "Ranx" in Francia, diventa parigino d’adozione e osserva a questo punto da lontano, da”privilegiato”, da sopravvissuto di lusso.
Dal 1982 vive e lavora Oltralpe dove viene molto apprezzato sia come illustratore (su “Transfert”, “Métal Hurlant”, “A Suivre”) che autore (“L'Echo des Savanes”, “Chic”). 
Si dedica inoltre all'arte contemporanea e a varie collaborazioni in realizzazioni cinematografiche, fra le quali troviamo "Ghostbusters - Acchiappafantasmi", nonché come illustratore di album musicali. 

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A dieci anni dalla morte di Tamburini il coatto sintetico viene riesumato, sulla base di un abbozzo di soggetto di Tamburini rimasto inedito, per una serie di avventure sceneggiate da Alain Chabat, poi regista di "Asterix e Obelix – Missione Cleopatra" (per il quale Tanino cura i costumi). 
Nemmeno a dirsi, non hanno uno spillo del fascino delle avventure firmate dal grande Stefano: però va detto che i disegni di Liberatore rimangono sempre altamente sopra la media…
Negli anni Liberatore lascia un po’da parte i fumetti e si dedica soprattutto all'illustrazione e alla pittura, lavorando anche nel cinema come direttore artistico, disegnatore di costumi e di scenografie, tanto che nel 2003 vince il premio César (gli Oscar Francesi), per i migliori costumi del già citato "Asterix...". 
Nel 1996 realizza una breve storia di Batman, intitolata "Nei Sogni", per la saga autoriale di "Batman Black & White". 
Le apparizioni di Liberatore in ambito fumettistico si fanno sporadiche e spesso riguardano il mercato francese (su riviste come Transfert, Métal Hurlant, L'Echo des Savanes); un po' più numerosi i libri di illustrazioni.
Uno dei suoi lavori più recenti è "Lucy", su sceneggiatura di Patrick Norbert, con una storia incentrata sugli australopitechi. 
Edita in Francia nel 2007 per Capitol Editions, quest'ultimo lavoro segna una ulteriore evoluzione nell'attività di Liberatore, perché per la prima volta ha interamente realizzato le tavole di questa graphic novel con strumenti digitali. 
Ma torna subito sui suoi passi, rispolverando matite e acquerelli per i lavori successivi. 
Nel 2008 disegna la copertina del romanzo storico "La collina dei fuochi fatui" del giornalista e scrittore Emiliano D'Alessandro. 
Realizza copertine per i dischi di Pacifico ("Dolci Frutti Tropicali") e The Bloody Beetroots ("Romborama").
Dopo un'assenza di dieci anni, Liberatore torna al fumetto con una storia di 7 pagine intitolata “Ai Shiteru” (dal giapponese “Ti Amo”) scritta da Jean-David Morvan, che racconta dell’amore di un uomo squilibrato per una Taxi Dancer; viene pubblicata sul numero 385 di "Heavy Metal" (1987).
Caro Tanino, adesso continuerai a fare questi bei fumetti, come ai vecchi tempi? 
Magari anche uno di quelli trucidi e disegnati da Dio come solo tu sai fare?
No, vero? 
Inutile sperare?
Vabbé, ci abbiamo provato…
Tanti auguri, Tanino!

Nota a Margine: Tanino Liberatore diventa anche un protagonista dei fumetti, nella storia "La leggenda di Italianino Liberatore" di Andrea Pazienza, personaggio in parte biografico ed in parte parodico plasmato sulle sembianze e le caratteristiche del Liberatore giovane artista.

"Ma tutti così siete in questo fumetto di merda? E fatevi una sega, insalata di finocchi!"
Tamburini, Liberatore - Ranxerox



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