AGNELLI E CANNIBALI
A grandi passi ci avviamo al'ennesima mattanza pasquale di teneri agnellini.
Vogliamo quindi cogliere il loro grido silente omaggiando l'autore che col "silenzio degli agnelli" ci ha fatto fortuna!
Perché bisogna dirlo: l'ha azzeccata, TOMAS HARRIS l'ha azzeccata proprio!
Con la sua "creatura" ha avuto un incredibile successo e, giustamente (?), ci si è adagiato sopra.
Certo, cari amici dei Mutzhi Mambo, se la creatura in questione è il mitico Hannibal Lecter, il più letale serial killer mai apparso nella letteratura, si capisce anche quanto Harris non abbia dovuto fare troppi sforzi per adagiarsi....
Con Lecter, ha inventato un personaggione, un super serial killer, uno di quei protagonisti che si fa fatica a dimenticare.
Medico psichiatra, criminologo, antropofago, raffinatissimo, spietato, dottissimo, crudele, geniale: è vero che alla fine è un fumettone, plausibile come Batman o il Dottor Destino, ma a noi i fumettoni piacciono, e parecchio!
Il nostro cannibale preferito ha inoltre avuto la fortuna di essere impersonato sul grande schermo da diversi attori, uno meglio dell'altro (e che con lui hanno dato il meglio!): segno che è un personaggio valido a prescindere, ha carisma da vendere, un vero classico, come una maschera della commedia dell'arte.
E questo fa indubbiamente onore al suo "papà"!
Bisogna anche ammettere che il nostro Thomas ha dimostrato un bel cinismo col renderci simpatico un serial killer, ma non siamo certo qui a fare i moralisti o roba del genere.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: Hannibal Lecter è il vero, unico eroe di fine secolo scorso!
Thomas Harris nasce a Jackson, nel Tennessee, l'11 aprile del 1940.
Nel 1940 si trasferisce poi a Rich, nel Mississippi, dove frequenta la Clarksdale High School; si iscrive poi alla Baylor Universithy di Waco, Texas.
Dal 1968 al 1974 Harris lavora come reporter presso la Associated Press di New York, conoscendo così da vicino il mondo del crimine, cosa che gli torna molto utile nel suo primo romanzo, la spy-story un po' banalotta "Black Sunday" (1975), ispirato dalla strage degli atleti israeliani alle Olimpiadi del 1972, tradotta per il grande schermo nel 1977.
La vendita dei diritti cinematografici permette ad Harris di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.
Nel 1982 esce "l delitto della terza luna", il primo romanzo in cui compare Lecter, in un ruolo ancora marginale.
Narra la corsa contro il tempo per fermare un assassino seriale detto il "Lupo Mannaro".
Si fa apprezzare per il ritmo serrato e il bad-ending cinico e imprevedibile.
Il 1988 è l'anno del capolavoro di Harris, "Il silenzio degli innocenti", libro che gli procura il riconoscimento mondiale come autore principe dei thriller.
Anche qui il nostro Hannibal vanta un ruolo apparentemente secondario, aiutando la giovane agente dell'FBI Clarice Starling a catturare un serial killer chiamato "Buffalo Bill" (perché scuoia le sue vittime come il noto cacciatore di bisonti).
In realtà riesce a manipolare l'ingenua federale e ad evadere, non senza averla prima rivoltata (psicologicamente) come un calzino.
Il libro è una vera discesa negli inferi della mente dei criminali ed è uno dei migliori gialli scritti in quegli anni: tirato, divertente, geniale.
Dopo di questo ottimo romanzo, però, sembra che la vena creativa di Harris si sia prosciugata.
Gli altri due libri che ha scritto, sembrano realizzati su commissione: paiono già bell'e pronti per farne dei film.
Anzi, hanno tutta l'aria di quei romanzacci (magari scritti in modo egregio) tratti direttamente a posteriori dalle sceneggiature delle pellicole di successo!
Nel 1999 esce il sequel "Hannibal", parzialmente ambientato anche a Firenze (una Firenze a misura di ammerigani in gita, però!), dove "finalmente" (?) il nostro Lecter si prende tutta la scena.
La caccia al nostro cattivone diventa un sottile gioco di seduzione fra lui e la Sterling che finirà col suggellamento della loro unione (!?).
Mah...
Del 2006 il pessimo prequel "Hannibal Lecter - Le origini del male": narra l'infanzia di Hannibal, da quando viveva in Lituania negli anni quaranta fino alla maggiore età.
È stato scritto dall'autore solo perché terrorizzato che qualcuno potesse prima o poi inventarsi le origini della sua "creatura" senza la sua approvazione...Scrittore veramente avaro di uscite (5 libri in 35 anni!), Harris ha però avuto l'onore di veder trasposte tutte le sue opere sul grande schermo.
"Black Sunday" ebbe un certo successo editoriale e viene portato sullo schermo nel 1977 dal buon John Frankenheimer e interpretato da Robert Shaw.
Da "I Delitti della Prima Luna" vengono tratti due film: l'ottimo "Manhunter - Frammenti di un omicidio" (1986), per la regia di Michael Mann, con il freddo Brian Cox nella parte di Lecter, e l'inutile reboot "Red Dragon" (2002), diretto dall'anonimo Brett Ratner che spreca un ben di Dio di cast come Anthony Hopkins (naturalmente nel ruolo di Hannibal Lecter), Edward Norton, Ralph Fiennes, Harvey Keitel, Emily Watson e Philip Seymour Hoffman.
Dal "Silenzio degli Innocenti", (1991), il regista Jonathan Demme trae invece un capolavoro del cinema di suspense che vanta le eccezionali interpretazioni di Jodie Foster e Anthony Hopkins (premi Oscar nel 1992).
Discreto, a parte le grossolanità della sceneggiatura, è "Hannibal" (2001), di Ridley Scott, in cui la sicura mano del regista inglese non riesce però ad evitare alcune cadute nel ridicolo involontario.
Velo pietoso sul prequel…
Meglio, molto meglio, la violentissima serie televisiva, giunta alla terza stagione, "Hannibal" della NBC, sceneggiata da Bryan Fuller, con un fantastico Mads Mikkelsen a vestire i panni del criminale cannibale.
Della vita personale di Harris si sa poco e nulla, visto che evita la pubblicità come la peste e non ha rilasciato un'intervista dal 1976.
Ha sposato una collega della Baylor University, con cui ha avuto una figlia, e si è divorziato nel 1960.
Il suo amico (uno dei pochi) Stephen King ci fa sapere come per Harris la scrittura sia una fonte di "agonia, frustrazione e tormento " (e questo spiega sia i suoi temi malsani, sia i suoi ritmi geologici di produzione...).
Harris era inoltre legato morbosamente alla madre, deceduta nel 2011, che sentiva ogni sera (cascasse il mondo!), e con cui condivideva e discuteva ogni frase dei suoi romanzi.
Finalmente, dopo una pausa lunga tredici anni, nel 2019 esce il suo nuovo attesissimo lavoro: "Cari Mora", il secondo romanzo senza Hannibal Lecter, un intrigo pieno di violenza e avventura ambientato a Miami, in cerca del tesoro perduto di Pablo Escobar.
Questa volta la protagonista è una ragazza immigrata dalla Colombia alle prese con criminali sadici.
Che dire...Gli ingredienti della sua inconfondibile scrittura ci sono tutti (violenza creativa, lunghi dialoghi, citazioni colte…) ma a parer nostro manca di quell'ingrediente fondamentale che mancava pure al romanzo precedente: il mordente!
Però chiaramente son gusti e comunque salutiamo con gioia il ritorno di un grande autore!
Attualmente il nostro Thomas vive nel sud della Florida con la sua storica partner, collabora con una clinica che cura animali selvatici feriti e si diletta principalmente di cucina…
Speriamo che non usi gli ingredienti del suo Hannibal, però!
Tanti auguri Thomas!
"Coraggiosa Clarice... me lo farai sapere quando quegli agnelli smetteranno di gridare, vero?"
Hannibal Lecter/Anthony Hopkins - Il Silenzio degli Innocenti