Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Ok, cari amici dei Mutzhi Mambo, tirate pure fuori jeans e kiodo, armatevi di pettine, lacca e brillantina e sistematevi il bananone: oggi si festeggia l'incredibile BRIAN SETZER, il più grande chitarrista rockabilly vivente! 
E se saltano fuori i soliti puristi o gli scassapalle della tecnica a contestare la nostra affermazione, ebbene, che si vadano a leggere Jamboree o Guitar Club e non rompano i coglioni a noi che amiamo alla follia gli Stray Cats e c'importa una sega di questioni da specialisti!
Premettiamo che a noi il "rockabilly revival" filologico, precisino, commerciale, da American Diner o serata nostalgica, ci annoia da morire ma gli Stray Cats sono tutto meno che una cover band da festicciole stile “Happy Days”.
Gli Stray Cats sono tosti.
Tostissimi!
Il nostro Brian ha avuto il coraggio e la passione di rispolverare gli anni '50 quando ancora furoreggiava il punk e stavano affermandosi da una parte la New wave, dall'altra l'heavy metal: operazione nostalgica se si vuole, quella di Setzer, ma, all'epoca, assolutamente necessaria dopo che la furia iconoclasta del punk aveva messo in discussione non solo le icone ma persino il rock'n'roll stesso e il nascente metal riportava in auge i lati più tamarri e prolissi dell'hard rock e del prog.
C'era il bisogno (e gli Stray Cats questo bisogno lo hanno interpretato benissimo) di ritornare alle roots, al divertimento puro ed al puro piacere di ascoltare e ballare il rock'n'roll, senza sovrastrutture politiche, nichiliste o di protesta.
Il rock'n'roll è nato come musica divertente, scatenata, per fare i fighi e rimorchiare le pupe: gli Stray Cats erano lì a ricordarcelo! 
E poi il nostro Brian, oltre ad essere un bravissimo chitarrista, è pure un bel cantante! 
È riuscito a restaurare con humour e nostalgia, e il brio del vero showman, le atmosfere del Dopoguerra, dal doo-wop a Elvis Presley, dall'honky-tonk alle dance-hall, dalle orchestrine leggere di Tin Pan Alley alle big band di swing.
In molti lo hanno imitato, ma nessuno lo ha mai eguagliato!

Brian Setzer nasce a Massapequa, New York, il 10 aprile del 1959. 
Il suo primo strumento, a otto anni, è l'eufonio, uno strumento a fiato baritono; suona poi il basso tuba fino all'età di dieci anni.
Inizia da adolescente ad avere un sogno: formare una band di strumenti a fiato, ma presto viene catturato dalla musica punk.
Inizialmente, come chitarrista e compositore, si ispira alle band blues rock come i Led Zeppelin, sebbene già da adolescente si recasse in treno a New York per entrare nei jazz club come il Village Vanguard e il Village Gate. 
Dopo aver visto una performance dei Mel Lewis Orchestra, Setzer decide di creare una propria band rock'n'roll. 
Setzer inizia a New York nei Bloodless Pharaohs (titolari di un omonimo anthem), ma li abbandona presto per trasferirsi a Londra, dove il rockabilly è diventato una moda.
Nel 1979, Setzer forma gli Stray Cats, la cui formazione è composta da Brian alla chitarra e voce, Slim Jim Phantom alla batteria e Lee Rocker al contrabbasso. 
Le canzoni di "Stray Cats" (1981) e "Gonna Ball" (1981), riassunti poi su "Built For Speed" (1982), sono graziosi quadretti d'epoca suonati a rotta di collo, nobilitati dalle finezze chitarristiche del leader, capace di passi d'anatra alla Chuck Berry come di assoli jazz, e spunti dallo "slapping bass" di Lee Rocker e dalla batteria minimale di Slim Jim Phantom. 
Gli Stray Cats trionfano soprattutto nelle celebrazioni della civiltà selvaggia dei teenager, espresse attraverso rockabilly swinganti come "Rock This Town" e "Fishnet Stockings" che riesumano gli spettri dei primi rocker maledetti; “Runaway Boys", inno ai teppisti di strada, tradisce invece l’attitudine punk-rock.
La loro ricostruzione più cool è la ballad di strada "Stray Cat Strut", che sembra uscita da un musical degli anni '50. 
"Built For Speed" lascia invece Memphis per Nashville, proponendo uno spigliato, scoppiettante country-blues, e "Rumble In Brighton" fiondava una cronaca arrabbiata su un ritmo marziale, quasi surf.
Con gli Stray Cats il revival del rockabilly, che era nato come fenomeno di culto, diventa una moda internazionale.
Nelle loro composizioni più epilettiche rivive lo spirito ribelle di Eddie Cochran e Gene Vincent.
"Rant 'n' Rave" (1983) è un disco in cui si sente che la band sta per chiudere la rapida parabola, ma si segnala comunque per la febbricitante "Sexy And 17" e molte ripetizioni ("Something's Rock With My Radio" è praticamente una riedizione di "Rock This Town"), anche se, visto il genere, ci stanno tutte….
I nuovi interessi di Setzer lo spingono semmai verso il doo-wop ("I Won't Stand In Your Way") e il country-blues ("18 Miles From Memphis"). Per ragioni meramente contrattuali esce ancora "Rock Therapy" (1986), con "I'm A Rocker" e molte cover. 
Setzer tenta allora con "The Knife Feels Like Justice" (1986) la strada del cantautore proletario alla Mellencamp, forte di una buona vena pop, un approccio più lirico che revivalistico e un'attenzione per i temi sociali.
Nel complesso la serietà nuoce a Setzer, che trova il passo giusto soltanto nel rock and roll di "Radiation Ranch", mentre zoppica nel country-rock della title-track e di "Barbwire Fence".
"Live Nude Guitars" (1988) affonda anzi nelle sabbie mobili dell'AOR, salvandosi ancora una volta soltanto nell'autobiografica "Rockabilly".
Gli Stray Cats si riformano per registrare l'ottimo "Blast Off" (1989), seguito da tre album di scarsissimo successo: "Let's Go Faster" (1990), "Choo Choo Hot Fish" (1992) e "Original Cool" (1993), riducendosi sempre più a sembrare un complesso di cover per raduni estivi.
Sempre nel 1993, Setzer pubblica come solista "Rockin' By Myself", una raccolta di brani live unplugged. 
Con la Brian Setzer Orchestra, una vera e propria orchestra (cinque sassofonisti, quattro trombettisti, quattro trombonisti, piano, basso, batteria, e chitarra), il nostro tenta di fondere il combo di rockabilly degli anni '50 con la big band di swing degli anni '40. 
La tradizione è in fondo quella dei cantanti di rythm'n'blues che stanno alla base del rock'n'roll, come Wynonnie Harris, Amos Millburn e Clarence Gatemouth Brown. 
E' l'album del 1994 a realizzare quell'ambizione, e a rilanciare la moda dello swing in tutto il mondo.
Setzer, educato alla scuola delle grandi chitarre del primo rock'n'roll (Scotty Moore del trio di Presley, James Burton del trio di Ricky Nelson, Cliff Gallup del trio di Gene Vincent e così via), è adesso diventato un provetto discepolo di Freddie Green (il chitarrista di Count Basie)! 
Il disco è zeppo di classici degli anni '40 e '50, e propone una perfetta imitazione di Frank Sinatra in "September Skies". 
La Brian Setzer Orchestra di “Guitar Slinger” (1996) e` piu` rock and roll ("Hoodoo Voodoo Doll", "Ghost Radio") e meno big band ("The Man With The Magic Touch"). 
Annovera sette brani originali invece dei due del primo album.
Sulla stessa falsariga "Dirty Boogie" (1998) e "Vavoom" (2000) ma con meno ispirazione. 
Nel 2001, Brian Setzer torna al suo energico rockabilly e alla classica formazione a tre con i '68 Comeback Special e l'album "Ignition".
Certo gli Stray Cats sono un'altra cosa ma il disco si fa apprezzare…
Nel 2002 e nel 2005 la sua Orchestra pubblica due album natalizi (pure uno era troppo...). 
Sempre nel 2005, come solista, fa uscire un album tributo mitica etichetta che dette i natali al rock'n'roll intitolato "Rockabilly Riot Vol. 1: A Tribute To Sun Records". 
Con "13" (2006), il nostro Brian mette sul tavolo tutte le sue peculiari ispirazioni, mentre in "Setzer Goes Instru-MENTAL!" (2011), si sbizzarrisce in brani strumentali. 
Nel 2009, con "Songs from Lonely Avenue", esce il primo disco della Orchestra contenente solo canzoni originali, scritte da Setzer e arrangiate da Frank Comstock.
Il nostro si sposta dalla California del Sud a Minneapolis, Minnesota, con sua moglie Julie (cantante della band Dustbunnies), sposata nel 2005, che Setzer aveva conosciuto ad un'audizione (dove fu respinta) per entrare a far parte della Brian Setzer Orchestra come corista nel 2000.
Nel 2014 esce l'ottimo “Rockabilly Riot! All Original”: registrato a Nashville e prodotto da Peter Collins, il nuovo album solista vede affiancato Brian dal basso basso di Mark Winchester, il piano di Kevin MacKendree, e la batteria di Noah Levy.
Il nostro torna finalmente al sound dei primi Stray Cats, consegnandoci una manciata di tracce davvero killer, eseguite in stato di grazia da musicisti di prim'ordine e con quella tendenza selvaggia che distingueva la sua vecchia band da qualsiasi altro gruppo revivalista.
Contemporaneamente continua a svolgere tour negli Stati Uniti e oltreoceano con la Brian Setzer Orchestra e mette pure in cantiere nuove date con i “suoi” Stray Cats, con i quali sembra essersi ultimamente riconciliato.
Tanto che il 26 marzo del 2019 viene pubblicato “Cat Fight (Over A Dog Like Me),” il primo pezzo degli Stray Cats uscito in 26 anni!
E il preludio del nuovo album del trio, “40”, che dovrebbe uscire a fine maggio..
Che dire: attendiamo con trepidazione!
E comunque speriamo che il nostro suoni ancora per molto, molto tempo.
Tanti auguri, mitico Brian!

"…Well I left planet earth one fine spring day
Ran a red light on the milky way
I ran rings around Saturn and shot past the moon
Destination Mars and I'll be there soon
I'm the rockingest cat in the galaxy
10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 Blast off
10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 Blast off…"
Stray Cats - Blast Off



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