PIN-UP ULTRAVINTAGE
A chi non piace ammirare la foto di una bella pin-up?
Anche il nome stesso richiama un'immagine da appendere sulla parete, da incastrare nella cornice dello specchio, da apporre sul cruscotto...
Come un santino, un oggetto di devozione a suo modo sacro, ideale, paradisiaco...
Soltanto che il paradiso evocato dalle pin-up è molto più sensuale che celestiale, la "grazia" che si chiede è assolutamente "terrena", non certo spirituale, e l'ideale che viene in mente non è proprio di purezza!
Chiaramente, cari amici dei Mutzhi Mambo, tanto del merito ce l'ha il soggetto, ma ci vuole anche chi sappia valorizzare la "merce" con gusto e sapienza, altrimenti una bella figliola può risultare un cesso.
Al limite un bravo fotografo dovrebbe riuscire a fare il contrario...
Quindi, noi che amiamo le pin-up, riteniamo giusto omaggiare un vero pioniere della fotografia di modelle, uno di quelli che ha codificato e imposto i canoni della bellezza femminile nel '900: Signore e Signori, l'elegantissimo ALFRED CHENEY JOHNSTON, l'uomo che ha imortalato le "Ziegfeld Girls"!
Nate come contraltare statunitense delle "Folies Bergère" di Parigi, le "Ziegfeld Follies" erano una serie di spettacoli teatrali prodotti a Broadway dal 1907 al 1931 che comprendevano numeri musicali, sketch comici e tante, tante belle ragazze.
Da questi "contenitori" di varietà antesignani della "rivista", insieme alle primissime dive cinematografiche, sono uscite le prime starlette del mondo dello spettacolo, le cui foto, più o meno caste, andavano a decorare gli armadietti o i muri delle caserme, pronte a ricordare ai soldati (ma non solo a loro...) che genere di "gioie" li aspettava al loro ritorno a "casa".
Dopotutto fu proprio il Presidente Woodrow Wilson ad incoraggiare la diffusione di queste "pin-up", da distribuire sul fronte della Grande Guerra per "sollevare" il morale delle truppe!
E Alfred Cheney Johnston, fotografo ufficiale delle "Ziegfeld Girls", fu uno dei primi ad elevare ad arte la ritrattistica delle ballerine di avanspettacolo e uno di più determinati ad imporre la propria firma sui suoi lavori.
Così che ancora oggi possiamo ricordare il suo nome e la sua opera meritoria.
Perché chi riesce ad immortalare la bellezza, si merita a sua volta l'immortalità!
Alfred Cheney Johnston nasce a New York City l'8 aprile del 1885.
Il padre è un illustre banchiere con legami con l'alta borghesia della Grande Mela.
Charles Dana Gibson, il grande illustatore padre delle "Gibson Girl" (una serie di disegni che raffiguravano le ragazze newwyorkesi di fine secolo, praticamente le "antenate" delle pin-up), è un amico di famiglia che incoraggia il giovane Alfred ad approfondire la sua inclinazione per l'arte.
A 18 anni, Alfred si iscrive alla Art Students League di New York e, nel 1904, si trasferisce alla National Academy of Design, dove studia per diventare un illustratore: le lezioni di disegno e pittura con le modelle nude che facevano parte del rigoroso programma di formazione dell'Accademia, influenzeranno alquanto il suo stile fotografico successivo.
Fuori dalla scuola però la sua carriera di ritrattista e pittore stenta a decollare e sarà di nuovo Gibson a dargli la dritta giusta: consiglia ad Alfred di lavorare direttamente con la fotografia (mezzo che il nostro già utilizza per "fissare" i modelli da dipingere nei quadri) e di sfruttarne appieno il nuovo, ancora inesplorato potenziale come strumento artistico.
In questo periodo infatti c'è in giro una caterva di validi artisti (spesso stranieri di origine europea) che si guadagnano da vivere coi ritratti ad olio, e la concorrenza è davvero spietata.
Johnston inizia quindi a sperimentare con la fotografia ritraendo amici e colleghi studenti che frequentano con lui i corsi di arte, applicando le conoscenze e i principi che aveva assorbito dalle lezioni di pittura ai suoi ritratti fotografici.
Le fotografie di Johnston infatti rimarranno sempre davvero molto "pittoriche" e molti paragoneranno la sua tecnica fotografica così peculiare a quella dell'arte accademica, per il rigore e l'eleganza formale.
Alfred si laurea nel 1908 e sposa la compagna di classe Doris Gernon nel 1909.
Per i successivi sette anni Cheney continuerà a sperimentare con la sua fotografia mentre Doris, anch'essa pittrice ma di maggior successo, lo aiuta eseguendo i ritocchi a mano nella camera oscura sulle lastre di vetro e sulle stampe del marito.
Verso il 1916, le foto di Cheney attraggono l'attenzione di Florenz Ziegfeld, fondatore delle "Ziegfeld Follies". Dopo aver visionato i suoi ritratti, Ziegfeld invita il nostro a diventare fotografo ufficiale per il suo spettacolo.
Cheney però pone una clausola per accettare l'offerta dell'impresario: pretende che il suo nome appaia in fondo a ciascuna delle sue fotografie.
Anche stavolta pare che il suggerimento sia venuto da Dana Gibson.
Comunque sia si rivelerà una mossa vincente perché la clausola permetterà a Johnston di godere di una notorietà inedita che lo aiuterà ad ottenere molti altri incarichi per compagnie cinematografiche e agenzie pubblicitarie.
Il motto di Ziegfeld nella promozione dei suoi spettacoli è "Glorificare la ragazza americana" e sarà proprio il lavoro di Chaney a catturare al meglio la sua visione sul negativo.
I ritratti di Johnston delle ragazze di Ziegfeld diventano famosi in tutto il mondo: proprio come il suo mentore Gibson aveva creato la "Gibson Girl", come ideale di bellezza americana a cavallo di due secoli (chiaramente si parla di un modello ancora castissimo, pur innovativamente emancipato), Johnston creerà la "Ziegfeld Girl" che diventerà lo standard successivo, per una nuova generazione di americani, molto più "scafati" e "guardoni".
Anche se va notato che le foto a noi pervenute, spesso sono più "audaci" di quanto la censura dell'epoca avrebbe permesso, quindi sembrerebbero scattate per qualche collezione "privata", probabilmente quella di Ziegfeld stesso...
Cheney comunque avrà una carriera molto redditizia con le Follies, fino al tremendo crollo del mercato azionario del 1929.
Brodway viene colpita molto duramente, e Ziegfeld, in particolare, perde tutti i suoi soldi; in seguito morirà a causa dello stress accumulato, nel 1932.
Johnston continua a lavorare a New York, tuttavia, con la perdita del contratto con le "Follies" sembra abbia perso la sua ragion d'essere.
Nel 1937, collabora con Swann Publications e pubblica un libro d'arte intitolato "Enchanting Beauty"; sebbene venga lodato dalla critica, dai colleghi artisti e dagli amici, il successo del libro sarà piuttosto scarso.
Nel 1939 Cheney e Doris decidono di lasciare New York e acquistano una proprietà rurale di 15 acri a Oxford, nel Connecticut.
Ormai il suo stile fotografico non va più di moda e la Seconda Guerra Mondiale è alle porte, col suo carico di incertezze che fanno aumentare a dismisura il costo della vita nella Grande Mela.
Lui e la moglie convertono il fienile della loro proprietà in uno studio di pittura e fotografia.
Vi sono poche testimonianze del lavoro fatto da Cheney nei suoi anni in Connecticut.
Dopo la guerra, nel 1949, tenta di ricominciare, aprendo uno studio fotografico a New Haven, e successivamente aprendo un altro studio a Seymour, una cittadina vicino a Oxford, ma entrambi saranno di breve durata.
Entra a far parte del Hartford County Camera Club e della filiale del Connecticut del PPANE, il gruppo regionale del New England collegato al PPA, i fotografi professionisti d'America.
Tiene alcune lezioni e dimostrazioni alle convention annuali di queste organizzazioni e insegna fotografia a piccoli gruppi nel suo studio nel Connecticut.
Fra gli anni '60 e '70, Cheney tenta addirittura di donare il suo intero studio e il suo lavoro fotografico a varie organizzazioni a New York e Washington, ma nessuno è interessato o in grado di archiviarlo.
Il Maestro muore il 17 aprile del 1971, tre anni dopo la morte di sua moglie, per un incidente automobilistico.
Non aveva avuto figli, era rimasto solo: gli sopravvivono un gatto e i resti di migliaia di ritratti di un'era ormai scomparsa in cui era stato davvero celebre, il numero uno, il creatore stesso della bellezza!
In un mondo abbrutito, sempre più cinico e volgare, in cui ormai la bellezza aveva preso altre forme, sicuramente meno classiche ed eleganti di quelle immortalate dal grande fotografo, la scomparsa di Cheney non poteva che passare inosservata...
Onore ad Alfred Cheney Johnston!
''All I had to do was say I was in the Ziegfeld Follies and everything was fine''
Eleanor Dana O'Connell, Ziegfeld Girl nel 1921