Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Puntata specialissima, cari amici dei Mutzhi Mambo: oggi si celebra la "nostra" Festa del Papà!
Anzi, dei Papà! 
"The Blues had a baby, and his name is rock'n'roll" affermava una nota canzone di Muddy Waters: per un singolare gioco del destino, la data di morte (mese e giorno, non l'anno!) del "padre" del blues e di quello del rock'n'roll coincidono.
Avremmo dovuto scegliere ma capirete che era impossibile, non sarebbe stato giusto! 
Abbiamo così deciso di celebrare in modo equamime sia W. C. HANDY, considerato dalla vulgata il "padre" del blues, e ARTHUR CRUDUP, ritenuto il "padre" del rock'n'roll. 
Due papà al prezzo di uno! 
Questa sì che si chiama devozione filiale! 
Chiaramente, in tutt'e due i casi, questa attribuzione di paternità è arbitraria e convenzionale ma sicuramente sono stati entrambi dei veri pionieri dei rispettivi generi. 
Ma andiamo con ordine.

W.C. Handy6Importante autore musicale, istruito e rigoroso, W. C. Handy fu senz'altro solo uno tra i molti musicisti suoi contemporanei che praticavano quello che fu poi detto "il blues": egli fu tuttavia quello che più di altri contribuì a dargli la sua forma moderna. 
Handy, non fu - come è stato spesso detto - il primo a pubblicare musica blues, tuttavia fece sì che il delta blues, all'epoca una forma musicale d'interesse quasi esclusivamente regionale e rurale, divenisse una la forma di musica popolare statunitense più importante del XX secolo.
William Christopher Handy nasce a Florence, in Alabama, l'11 novembre del 1873. 
Figlio del pastore di una piccola chiesa di Guntersville, Handy viene al modo in una capanna di tronchi - che è ancora possibile visitare a Florence - costruita da suo nonno, prima di diventare un pastore dopo la proclamazione dell'emancipazione. 
Si dà da fare come ragazzo di bottega da un falegname, un calzolaio e uno stuccatore; compra la sua prima chitarra di nascosto dai genitori, con i risparmi dei lavoretti che fa. 
Suo padre, quando lo scopre, gli dice che la chitarra è "un oggetto peccaminoso" e gli ordina di riportarla al negozio; dopodiché prende accordi per mandarlo a lezione d'organo.
I giorni di William da organista sono brevi, e, alla prima occasione, entra in un gruppo folk locale, si fa prestare una cornetta da uno dei suoi compagni e impara ben presto a suonarla.
Si ispira ai canti di lavoro degli operai di una fonderia di Florence, dove anch'egli aveva lavorato brevemente, mentre usano il battito delle pale come accompagnamento: l'attitudine di quei lavoratori di origine africana ad usare qualsiasi cosa come strumento e a cantarci sopra, sta proprio alla base dello sviluppo del blues. 
Nel 1892 Handy diviene insegnante, ma insoddisfatto del trattamento economico, trova un altro lavoro in una fabbrica di tubi nella vicina cittadina di Bessemer.
Nel tempo libero organizza una piccola orchestra d'archi e insegna la lettura musicale ad altri strumentisti locali. 
Con una sua formazione, detta "Lauzetta Quartet" cerca di partecipare all'esposizione mondiale di Chicago. 
Dopo un viaggio duro e avventuroso, durante il quale devono lavorare per pagarsi il trasporto, il gruppo arriva a Chicago, dove scopre che la fiera è stata spostata all'anno successivo!
Dopo aver tentato senza successo di stabilirsi a St. Louis il gruppo si scioglie e William si trasferisce a Evansville, Indiana. 
Riesce comunque a partecipare come cornettista all'esposizione mondiale nel 1893.
A Evansville, si unisce ad un gruppo che ha già un suo seguito, col quale inizia a dare concerti nelle città dell'Indiana e negli stati confinanti.
È durante questo tour che incontra Elizabeth Price, che sposa il 19 luglio 1896. 

W.C. Handy7W.C. continua ad avere lavori musicali della natura più varia: cantante in un minstrel show, direttore di banda in Alabama, direttore di coro, cornettista e trombettista, e infine, a 23 anni, direttore dell banda dei "Mahara's Colored Minstrels". 
Nei tre anni che seguono, i Colored Minstrels viaggiano a Chicago, in Texas, in Oklahoma, in Tennessee, in Georgia, in Florida, fino a Cuba, per tornare poi a fermarsi in Alabama. 
Handy, che riceve un salario di sei dollari a settimana, si stanca alla svelta di quella vita randagia, e torna a stabilirsi, con sua moglie, nella nativa Florence. 
Qui, nel 1900, mentre Elizabeth dà alla luce il primo dei loro sei figli, l'Alabama Agricultural and Mechanical College for Negroes di Normal, gli offre un posto d'insegnante di musica, che Handy accetta rimanendovi fino al 1902. 
Al college rimane turbato nello scoprire che il programma pone un forte accento sull'insegnamento della musica colta europea e trascura completamente la musica popolare.
Insoddisfatto anche del trattamento economico, torna ad unirsi ai Mahara Minstrels per un tour del Midwest e della costa Nord Ovest.
Mentre è in viaggio, ha occasione di notare un nero dinoccolato che comincia a pizzicare una chitarra accanto a lui e, suonando, utilizza la lama di un coltello sulle corde della chitarra, nella maniera resa popolare dai chitarristi Hawaiani. 
Inoltre canta ripetendo lo stesso verso tre volte accompagnato da una musica stranissima.... 
Nel 1903, finito il tour, accetta, per sei anni, un posto di direttore della banda chiamata "Knights of Pythias" a Clarksdale, in Mississippi. 
È nel corso di una serata a Cleveland, nel 1905, che a Handy viene passato un biglietto con una richiesta per una "musica nativa" dal titolo "Partway through the evening". 
Dopo aver suonato un vecchio classico del Sud, qualcuno chiede a Handy di far suonare qualche pezzo ad un gruppo di afroamericani, composto da chitarra, basso e mandolino: i tre iniziano una di quelle melodie che sembrano non avere un inizio e neanche una fine, sui campi di canna e il lavoro sugli argini del fiume, accompagnata da una chitarra piuttosto monotona, incessante, e dal battito ritmico dei piedi sul pavimento.
Il nostro William trova questa nenia ossessiva ma "interessante".
Nel 1909 Handy va col suo gruppo a Memphis stabilendo il suo quartier generale a Beale Street. 
La canzone diventerà poi "Memphis Blues", nasce come un motivetto chiamato "Mr. Crump" composto per la campagna elettorale del candidato sindaco Edward Crump.
In seguito Handy riscrive il motivetto e ne cambia il nome in "Memphis Blues". 

W.C. Handy2W.C. Handy3
Nel 1912, incontra Harry Pace, un uomo d'affari di Memphis che farà il direttore e il partner della sua casa editrice, la "Pace and Handy Sheet Music", che aprirà lo stesso anno. 
La pubblicazione, nel 1912, dello spartito di "Memphis Blues" è un successo strepitoso. 
Il brano rende istantaneamente popolare il blues in 12 misure nello stile di Handy e viene indicato come l'ispirazione per l'invenzione, da parte dei ballerini newyorchesi Vernon e Irene Castle, del ballo detto "foxtrot".
Secondo alcuni "Memphis Blues" è anche la prima canzone blues mai pubblicata. 
Handy vende i diritti musicali per 100 dollari, per l’epoca una cifra non male ma se pensate a quanti ne avrebbe potuti fare…
È quindi uno dei primi afroamericani a diventare un editore musicale di successo, spinto inizialmente dalla necessità di veder pubblicate le sue composizioni.
A 40 anni, William codifica infine il suo stile musicale e raggiunge una notorietà che gli permette di guadagnarsi da vivere come compositore.
Nel 1914, scrive "St. Louis Blues" mentre, nel 1917, si trasferisce con la sua casa editrice a New York, aprendo un ufficio nell'edificio del Gaiety Theatre a Times Square. 
Entro lo stesso anno, Handy ha già inciso, pubblicato o fatto pubblicare i suoi maggiori successi: "Memphis Blues", "Beale Street Blues", e "St. Louis Blues".
Sempre nel '17 la Original Dixieland Jazz Band, una formazione bianca di New Orleans, registra il primo disco di jazz. 
Handy da principio non ama molto il nuovo "jazz", ma le orchestre che lo suonano si rivolgono al suo repertorio convertendo molti dei suoi pezzi in standard.
William si lagna del fatto, che molte di queste nuove "jazz" band fanno un sacco di errori: gli rispondono "che ai bianchi piace sentire i neri fare qualche errore".
Al ché Handy commenta: "Può anche darsi che questo sia uno dei segreti del jazz..." 
Il successo di Handy e della sua casa editrice cresce rapidamente, tanto che inizia anche a reclutare cantanti: uno fu Al Bernard, un giovane bianco con un lieve accento del Sud abilissimo a cantare il Blues. 
Lo manda da Thomas Alva Edison, allora pioniere delle registrazioni, e il risultato è un'impressionante serie di successi. 
Handy pubblica anche pezzi composti da altri: "Shake Rattle and Roll" e "Saxophone Blues", di Bernard, "Pickaninny Rose", "O Saroo" di Madelyn Sheppard e Annelu Burns.

W.C. Handy8La terza registrazione di "Yellow Dog Blues", da cui Handy inizialmente spera di ricavare un centinaio di dollari, incisa nel 1919 da Joe Smith, diviene invece la canzone di Handy più venduta in assoluto.
Le cantanti femminili arrivano al blues verso il 1920, seguendo l'esempio di Mamie Smith, dando ulteriore impulso al nuovo fenomeno musicale, trascinato anche dal successo dei dischi fonografici.
Il blues diviene la colonna sonora della cultura americana degli anni 1920 e 1930.
Ma il successo della musica scoperta da Handy non porta fortuna alla sua etichetta. 
A partire dal 1920, infatti, a causa della concorrenza, gli affari cominciano a calare con la stessa rapidità con cui erano cresciuti. Proprio quell'anno, Pace e Handy si separano amichevolmente, e il suo ex socio crea la Pace Phonograph Company, che con la sua etichetta Black Swan Records diverrà una seria concorrente per il mercato della musica nera. 
Con lui se ne vanno molti dipendenti. 
Handy continua come editore diventando anche discografico e reclutando altri autori di musica folk e sacra, da aggiungere all'ormai consolidato blues.
Le sue canzoni continuano ad avere grande successo: la registrazione che Bessie Smith fa di "St. Louis Blues" il 14 gennaio 1925 per la Columbia Records, con Louis Armstrong è considerata una delle migliori degli anni ‘20.
Nel 1926 Handy realizza e pubblica un lavoro assolutamente fondamentale intitolato "Blues: An Anthology—Complete Words and Music of 53 Great Songs", forse il primo tentativo di inquadrare il blues nel contesto del Sud degli USA e della storia del paese.
Dopo il 1930, Handy si gode la celebrità conferitagli dal ruolo di "padre del blues" che si è ritagliato, apparendo solo in manifestazioni musicali di alto profilo e curando la sua immagine e i suoi affari. 
Nel 1943, diviene cieco a causa di una caduta da un treno della metropolitana. 
Rimasto pure vedovo, nel 1954 si risposa, ad 80 anni, con la sua segretaria, Irma Louise Logan, che chiama "i miei occhi". 
Nel 1955 un ictus lo lascia su di una sedia a rotelle.
Il 28 marzo 1958, W. C. Handy muore a causa di una polmonite. 
Più di 25000 persone partecipano al suo funerale ad Harlem, mentre più di 150000 si radunano sul sagrato della chiesa.

W.C. Handy1

Mentre ci sono state molte e doverose celebrazioni per l'anniversario del primo grande successo di Elvis Presley, “That's All Right Mama”, registrato nel 1954, scarsa, scarsissima attenzione è stata data all'autore di quel brano, Arthur “Big Boy” Crudup, il "padre del rock'n'roll"! 
Di "papà", il nostro genere è pieno, da Big Joe Turner a Wynone Harris, da Fats Domino a Ike Turner, tutti artisti che, a vario titolo, si son visti affibbiare questo epiteto ma Crudup è probabilmente il primo di cui si abbia notizia che, invece di provenire da ambienti Rythm'n'blues e Jive, ha innestato elementi country "bianco" nella musica afroamericana, dando il "la" al rockabilly classicamente inteso.
Per intenderci, è stato più il "padre" di Chuck Berry, di Eddie Cochran e, naturalmente, di Elvis che di Fats Domino, Bill Haley e Little Richard.
Crudup è stato un artista di blues classico, uno dei primi a suonare la chitarra elettrica, la cui eredità è incommensurabile, anche se il ricordo di lui, come interprete e compositore, risulta tuttora mediocre. 
Cercare informazioni su Crudup è difficile, ci sono solo dati in qualche modo abbozzati e aneddotici; anche trovare sue immagini diventa un'impresa quasi da archeologo. 
È un po' la sorte di molti musicisti neri, dalla storia oscura ma dall'influenza pesante. 
Arthur William Crudup nasce a Forest, nel Mississippi, il 24 agosto del 1905.
In casa sua la musica è onnipresente: suo padre suona la chitarra alla sera e sua madre, anch'ella musicista, canta regolarmente mentre sbriga le faccende.
Crudup si interessa così alla musica fin dalla più tenera età, e inizia prestissimo a cantare nel coro della chiesa e in vari ensemble gospel.
Nel 1916 la famiglia si trasferisce a Indianapolis e Arthur, appena quattordicenne, inizia a lavorare in fabbrica. 
Quando, dieci anni dopo, si trasferiscono nuovamente a Forest, il giovane Crudup si guadagna ancora il pane quotidiano con duri lavori di manovalanza per una compagnia ferroviaria, come raccoglitore di cotone e mugnaio. 
È in questi tempi duri che si autosoprannomina “Big Boy” e coi risparmi acquista una chitarra tutta sua. 
Ma ormai ha già trent'anni suonati! 
Lascia la casa paterna per tentare la fortuna suonando alle feste nei pressi del delta del Mississippi e come musicista di strada. 
È così che, ormai trentaduenne, sente per la prima volta alcuni dei più grandi bluesman: Big Bill Broonzy, Lonnie Johnson, Tampa Red e Memphis Slim.
La sua carriera decolla nel 1939 quando arriva a Chicago e fa conoscenza col produttore Lester Melrose. 
Melrose vede in Arthur l'uomo adatto per trasformare il Blues in un nuovo genere, ancor più dinamico del Rythm'n'blues: il Rock'n'roll! Melrose fa il manager per Crudup, promettendogli il 35% dei diritti...Chiaramente la bassa (anzi nulla) scolarizzazione del nostro Arthur lo rende facile preda degli sciacalli: pur avendo maturato royalties per milioni di dollari (specie dopo che i suoi pezzi vengono incisi da gente come Elvis, B.B. King e Elthon John), Crudup non vedrà mai un centesimo di diritti!
Del 1941 sono le sue prime incisioni negli studi della RCA per l'etichetta Bluebird. 
Nonostante il grande talento, i guadagni non sono molti, così se ne deve tornare al Sud a lavorare per mantenere sua moglie e i suoi nove figli, fino ad abbandonare, nel 1947, il suo produttore che lo paga sempre più saltuariamente. 
La sua musica viene riscoperta ed ha grande successo dopo la Seconda Guerra Mondiale quando scoppia la moda del Jump Blues.
Torna così a esibirsi stabilmente con Alec Miller (alias Sonny Boy Williamson II) e Elmore James, e a collaborare con Nat King Cole.
Continua a registrare per la RCA fino al 1954.
I suoi pezzi più famosi sono “Rock Me Mama,” “Mean Old 'Frisco Blues”, e i tre pezzi incisi da Presley: “That's All Right,” “My Baby Left Me,” e “So Glad You're Mine.”
Crudup raramente si esibisce in concerti o nei teatri prima del blues revival degli anni '60s, ma è una vera star dei juke joint in Mississippi, dove suona con Elmore James, Sonny Boy Williamson, e bluesmen locali come George Lee, Odell Lay, e Clyde Lay. 
A Forest, la sua città natale, suona in dance halls e pub dove c'è un pubblico misto, in barba alla segregazione razziale che vige all'epoca.
Per campare trasporta legname, raccoglie il cotone, e vende liquori di contrabbando, e, infine, inizia una sua attività in proprio di trasporto di lavoratori migranti tra la Florida e la Virginia, dopo aver lasciato Forest a metà degli anni '50. 
Registra negli anni successivi per le etichette Fire e Delmark, ma rimane un lavoratore che non dipende dalla musica per sopravvivere.
Arthur Big Boy Crudup muore il 28 marzo 1974 a Nassawadox in Virginia, un anno dopo l’uscita del film documentario "Arthur Crudup - Born In The Blues".

Come si può vedere si invera coi nostri due papà il famoso detto: "Di mamme ce n'è una sola, ma di padri...."!

"…Well mama, mama she done told me
Papa told me too
They love you leavin' son now
We'll be there for you
That's all right, that's all right
That's all right now mama, anyway you do
Yeah man…"
Arthur Crudup - That's All Right

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