Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

LO SPIRITO DEI COMICS

Siamo lieti di celebrare l'anniversario della nascita di uno dei più importanti narratori del '900, l'immenso WILL EISNER!
Il cantore di Hell's Kitchen (il vecchio quartiere operaio di Manhattan), il maestro che è riuscito a descrivere l'inferno dello squallore della Grande Mela e la solitudine umana come nessun altro: Will Eisner è stato un fumettista sopraffino, dotato di un tratto meraviglioso, dettagliato e insieme grottesco, e di una capacità di scrittura unica, in grado di descrivere la condizione umana con pochissime espressioni.
L'interazione fra immagini e narrazione che riusciva a creare è assolutamente perfetta e spesso il nostro non aveva nemmeno bisogno di usare dialoghi o didascalie per comunicare la storia e soprattutto le emozioni.
Bastano le sue meravigliose immagini, che "parlano" da sole.
Eisner, cari amici dei Mutzhi Mambo, è stato talmente influente nella letteratura disegnata da essere prima un geniale inventore grafico e un innovatore della narrazione paragonabile a ciò che è stato Orson Welles nel cinema, poi è riuscito a ridurre all'essenziale la sua produzione, raggiungendo vette di sintesi che si possono ritrovare nel il cinico minimalismo di Raymond Carver per quel che riguarda il racconto scritto, ovvero la capacità di dire tanto, tutto, con poco…
La sua importanza è veramente incommensurabile: ha praticamente “inventato” il fumetto “adulto” (cioè non in senso pornografico ma quello inteso come non specificatamente rivolto a bambini e teenager) e poi la “graphic novel”, il romanzo disegnato!
A tal punto è un riferimento per gran parte degli autori contemporanei che (caso più unico che raro) mentre era ancora vivo si è visto intitolare un premio, l'Eisner Award, considerato il più importante e prestigioso per quanto riguarda il fumetto americano.

William Erwin Eisner nasce a New York, il 6 marzo del 1917, nel quartiere newyorchese di Brooklyn, da una famiglia di immigrati ebrei.
Il padre, austriaco, è un pittore (negli Stati Uniti lavora come scenografo per un teatro della sua comunità Yiddish) e trasmette al figlio Will la passione per l'illustrazione.
La madre, invece, originaria della Romania, è una pragmatica casalinga.
Il suo esordio nel mondo dei fumetti è datato 1936: in quel periodo inizia faticosamente ad entrare nel mondo degli albi a disegnati che stanno muovendo i primi passi fuori dai quotidiani.
Infatti i primi personaggi di successo, come Popeye, Arcibaldo e Petronilla, Topolino e Paperino, vengono distribuiti soprattutto come strisce quotidiane e tavole domenicali nei giornali.
L'avventura di Eisner inizia con l'editore Jerry Iger, che pubblica "Wow! What a Magazine" e che subito dopo (nel 1937) fonda e gestisce, insieme a Eisner stesso, lo studio Eisner-Iger, Ltd.
Proprio grazie a questa piccola società di produzione (per la quale realizza fumetti per gli editori che vogliono affrontare questo nuovo mercato), Will ha l'occasione di collaborare con Bob Kane, il futuro creatore di Batman e lavora a comics di vario genere (come ad esempio il piratesco "Hawk of the Seas"), spesso realizzati firmandosi con pseudonimi e dapprima pubblicati come daily strip.
Successivamente, anche a causa della crisi del mercato delle riviste pulp, la Eisner-Iger, Ltd. inizia, come detto, a produrre i comic book per conto di altri.
Il lavoro aumenta e quindi Eisner ha la possibilità di collaborare con altri artisti che fanno la storia di questi tempi pionieristici: autori come Lou Fine, Audrey Blum Blossert, George Tuska, Jack Kirby, Bob Powell, Everett Arnold: il gotha del comicdom americano!
In quegli stessi anni si pongono le basi per la nascita della DC Comics, uno degli editori più importanti del mondo, nonché futuro editore delle opere mature di Eisner: da un lato la coppia Donenfeld-Liebowitz, con la pubblicazione di Detective Comics, dall'altro Malcom Wheeler-Nicholson con Adventure Comics, che aveva alle sue dipendenze due giovani promettenti come Jerry Siegel e Joe Shuster (i creatori di Superman).
Alla fine Donenfeld e Liebowitz rilevano l'azienda e le testate di Wheeler-Nicholson, dando così il via ufficiale alla cosiddetta Golden Age, il periodo d'oro del fumetto a stelle e strisce.
Eisner, però, è uno spirito libero ed indipendente e non vuole sentirsi legato ad un unico editore.
Fattosi le sue esperienze con la Eisner-Iger Ltd., decide di mettersi in proprio e sfidare il mercato con una sua creazione, della quale ha tutta l'intenzione di mantenere i diritti: nasce così "Spirit", un detective mascherato che cerca di mantenere l'ordine e la giustizia, pubblicato dal 1940 fino al 1952 e ristampato più volte e tradotto in tutto il mondo.
Capolavoro del fumetto d'avventura e di mystery, "The Spirit" è il personaggio con cui Eisner vuole realizzare un fumetto rivolto principalmente agli adulti (egli stesso, come avrà modo più volte di dire, si rende conto che sta contribuendo a costruire «qualcosa di più di un semplice passatempo per bambini»), sperimentando nuovi modi di narrare una storia inventata che influenzeranno non solo i suoi colleghi (buon ultimo Alan Moore con il suo "Greyshirt", dichiarato omaggio alla creatura di Will, senza dimenticare Frank Miller, Art Spiegelman o i fratelli Hernandez), ma anche grandissimi registi come Orson Welles e William Friedkin, che proprio grazie allo "Spirit" di Eisner deve uno dei cinque Oscar vinti con “Il braccio violento della legge”.
Il detective mascherato appare quindi sui supplementi domenicali a colori dei quotidiani statunitensi: in appena sette pagine Eisner è in grado di concentrare un'intera avventura autoconclusiva, nella quale introduce non solo le atmosfere tipiche dei thriller o del noir, ma vi immette anche l'umorismo e l'ironia, il dramma ed i lutti della vita di ogni giorno.
E ogni avventura è una vera e propria fucina di innovazioni narrative e grafiche.
Ogni storia ha un logo differente (scelta successivamente adottata anche da Warren Ellis per "Planetary") e viene caratterizzata da un taglio altamente cinematografico; può anche succedere di leggere storie di "Spirit" senza che il protagonista vi compaia mai (come accadrà, ad esempio, nel "Ken Parker" di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo o nello "Sconosciuto" di Magnus).
Le avventure dello “Spirito” sono veramente deliziose, tuttora godibilissime, impreziosite dalla presenza di provocanti pin-up e dark ladies che Eisner riesce a rendere graficamente irresistibili.
Nel 1952, con grande coraggio e coerenza, decide di lasciare i comics e dedicarsi unicamente al suo studio editoriale, quando ritiene che ormai il suo personaggio abbia concluso il suo percorso narrativo: si mette quindi a realizzare saggi "sul" fumetto e storie illustrate di genere didattico.
Nonostante il limbo in cui si autoconfina, Eisner e il suo "Spirit" ne escono quando, nel 1965, Jules Feiffer, suo vecchio assistente, inserisce il suo detective in maschera in una lista dei più grandi eroi dei fumetti di sempre: dall'anno successivo riprende l'interesse per la creatura del maestro newyorchese.
Inizia una lunga serie di ristampe che permettono di leggere le sue avventure, che sporadicamente Will continua a realizzare fino alla sua morte (l'ultima viene pubblicata postuma), ad una nuova platea di lettori, affascinati dalla "modernità" del tratto e della narrazione di quel "vecchio" personaggio.
Eisner ritorna quindi a disegnare stabilmente fumetti dal 1972.
La sua nuova produzione, quella più coraggiosa e innovativa, parte, però, nel 1978, per la Baronet Press, quando il nostro Will, rinnovando il suo stile, inaugura un nuovo modo di concepire il fumetto, più autoriale e vicino ai contenuti del romanzo.
Con la pubblicazione del capolavoro "Contratto con Dio" parte ufficialmente il moderno romanzo a fumetti, la "graphic novel": nonostante la sua invenzione non sia attribuibile direttamente a Eisner, ne è comunque considerato il suo principale diffusore.
Altri suoi lavori sono "Vita su un altro pianeta", "La forza della vita", "New York - The Big City", in cui, con una delicatezza e insieme un nichilismo incredibili, riesce a raccontare storie minimali di varia umanità, descrivendo, senza retorica, senza magniloquenza e senza malizia, le piccole “avventure” di ordinaria meschinità, i piccoli drammi quotidiani che si svolgono all'ombra dei palazzoni nella tentacolare, umida e oscura New York dei più miseri bassifondi.
Eisner si cimenta pure nei saggi sul mondo dei comics: "Fumetto & Arte sequenziale" e "Graphic Storytelling - Raccontare a Fumetti", che rimangono volumi imprescindibili per chi vuole conoscere a fondo questa nobile arte.
Nel 2000 la DC Comics inizia la ristampa integrale di "The Spirit" e dell'intero corpus dei suoi romanzi grafici.
Quasi a voler accomiatarsi dai suoi lettori, Eisner decide di completare il suo percorso di vita che sempre più lo ha spinto ad interessarsi alle leggende, ai miti e alle grandi storie della letteratura mondiale, con la riduzione di "Sundiata - A Legend of Africa", adattamento a fumetti di un classico dell'epica Mali, "L'ultimo cavaliere", adattamento del Don Chisciotte di Cervantes e gli inediti (in Italia) "Moby Dick" e "Princess and the Frog".
Sul finire del 2004 Eisner subisce un delicato intervento al cuore (quadruplice bypass), che, nonostante un iniziale ottimismo, porta ad una improvvisa complicazione, che lo conduce alla morte, il 3 gennaio del 2005.
Il mese prima di morire aveva consegnato al suo editore la sua ultima graphic novel, "Il complotto", che analizza il falso storico de "I Protocolli dei Savi di Sion" sin dalla loro origine.
Peccato che i fumetti siano sempre un po' snobbati dalla critica "seria" e autori come il nostro Will siano destinati a pochi appassionati: fumetti come i suoi dovrebbero essere consigliati, anzi obbligati, nelle scuole!
Altroché!
Onore a Will Eisner!

Nota a margine: Il suo fan numero uno, Frank Miller, ha tentato l'impresa impossibile di ridurre a film "The Spirit" nel 2008. Il risultato, un flop che la maggior parte reputa un pure un fallimento a livello di contenuti, è comunque interessantissimo sul piano formale, anche se sembra più un auto- omaggio alla propria estetica che a quella di Eisner. A nostro avviso vale comunque una visione…

"Si può dire che lo stile è una forma di imperfezione"
Will Eisner

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