Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Niente artisti oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo: nessun cantante, nessun musicista, nessuna pin-up, niente disegnatori o scrittori, non un attore e nemmeno un regista. 
In deroga alle leggi non scritte di questo Vostro Almanacco, oggi celebriamo un editore, e che editore! 
Il grandissimo WILLIAM GAINES, signore e signori, l'uomo che ha cambiato per sempre l'immaginario di migliaia di ragazzini! 
In peggio, oltretutto... 
Senza le sue pionieristiche e coraggiose pubblicazioni, i pischelli degli anni '50 sarebbero rimasti a Superman e Capitan America, avrebbero pensato che il peggio che gli potesse succedere sarebbe stata un'improbabile invasione aliena, dei buzzurri armati di mitra che sfidavano la polizia o qualche ex-nazi che ci riprovava a conquistare il mondo. 
Gaines, nei fumetti, ha dato invece la stura all'orrore, quello vero, quello inquietante, quello che fa paura sul serio! 
Prima dei comics della sua EC, l'immaginario horror, specie cinematografico, era legato soprattutto a fascinazioni gotiche, in bianco e nero. 
Con i fumetti di riviste come "Tales of the Crypt" o "The Vaullt of Horror", l'orrore divenne esplicito, ripugnante, spietato. 
È attraverso questi albi che i genitori e le associazioni religiose iniziarono a sudare freddo, a capire che “fumetto” non è sinonimo di “roba per bambini”, a rendersi conto che l’immaginario dei ragazzi non era solo “Dio-Patria-Famiglia-Consumi”, che invece c’era sotto qualcosa di oscuro ma innominato che non vedeva l’ora di uscire fuori: ed ecco scendere in campo le severe commissioni per la censura pronte a sequestrare, tagliare, arrestare…
Ma ormai il danno era fatto: è difficile infatti immaginare la produzione horror contemporanea senza tali riviste. 
Anzi, è proprio impossibile giudicare la cultura del secondo '900, senza prenderle in considerazione come punto di origine: George Romero, Joe Dante, Stephen King, i Cramps, i Misfits, lo splatterpunk, lo stoner rock, solo per citare i casi più famosi. 
Ma in realtà tutti quanti dobbiamo qualcosa a quei fumetti, anche se non ce ne rendiamo conto..
Dai fumetti EC non si può prescindere! 
Punto e basta!

William “Bill” Maxwell Gaines nasce il primo marzo del 1922.
È il figlio di Max Gaines, che, come editore della divisione All-American Comics della DC Comics, è una figura di primo piano nella storia del fumetto: sperimenta per primo, nel 1933, l'idea di confezionare e vendere fumetti direttamente in edicola e nel 1941, accetterà la proposta di pubblicare il primo supereroe femminile, “Wonder Woman”. 
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il nostro Bill è colmo di spirito patriottico ma viene rifiutato dall'esercito degli Stati Uniti, dalla guardia costiera e dalla Marina, così va al suo ufficio di leva e chiede di essere comunque arruolato. 
Viene impiegato come fotografo dell'aeronautica al campo Lowry Field di Denver. 
Tuttavia, quando viene assegnato a un campo di Oklahoma City che non ha un impianto fotografico, passa tutto il periodo a non fare un bel niente (tranne grigliarsi bistecche...). 
Dimesso dal servizio nel 1946, torna a casa per completare i suoi studi di chimica al Politecnico di Brooklyn, ma presto si trasferisce alla New York University, con l'obiettivo di ottenere un certificato per insegnamento. 
Purtroppo, nel 1947, suo padre viene ucciso in un incidente di motoscafo sul Lake Placid; così, invece di diventare un insegnante di chimica, Gaines rileva l'azienda di famiglia, la EC Comics. 
Le iniziali stanno sia per "fumetti educativi" ("Educational Comics") che per "fumetti divertenti" ("Entertainment Comics"), e l’editrice è conosciuta per i suoi adattamenti a fumetti delle storie della Bibbia (!). 
Il nostro Bill cambia radicalmente genere e target: si crea la sua nicchia con l'orrore, la fantascienza, la satira e i fumetti di guerra. 
Le sue pubblicazioni, tra cui "Tales from the Crypt", "The Vault of Horror", "Shock SuspenStories", "Weird Science" e "Two-Fisted Tales", sono caratterizzate da storie con un contenuto molto piu estremo rispetto alla media dei fumetti dell'epoca. 
Le avventure horror EC non sono semplici accozzaglie di cliché orrorifici, ma hanno un approccio sottile, ricco di ironia macabra, satirica, di situazioni-limite che stimolano la riflessione e la fantasia del giovane lettore con veri dilemmi morali e sorprendenti "capovolgimenti" finali. 
Allo stesso modo, i suoi titoli fantascientifici affrontano tematiche ritenute “adulte” e “sconvenienti”, come il "senso" del progresso e i pericoli dell'alienazione. 
In parte a causa della qualità superiore delle sue pubblicazioni, la EC imbarca rapidamente una scuderia di artisti senza pari nel settore, una delle migliori di sempre. 
Fra i collaboratori regolari ci sono maestri come Wally Wood, Jack Davis, Will Elder, George Evans, Harry Harrison, Graham Ingels, Al Williamson, Johnny Craig, Reed Crandall, Jack Kamen, Bernard Krigstein, John Severin, Joe Orlando e Frank Frazetta: praticamente il Gotha del fumetto dell'epoca, che lavora fianco a fianco con i leggendari editor/artisti Harvey Kurtzman e Al Feldstein.
La casa editrice tratta i suoi illustratori con grande rispetto, pubblicando le loro biografie a tutta pagina e permettendo loro di firmare il loro lavoro, una rarità nei fumetti anni '50. 
È sicuramente un “unicum” per la sua "mancanza di uno stile" proprio e riconoscibile: il trend è quello di uniformare tutti, secondo la politica e il target degli editori.
La EC invece incoraggia gli autori a utilizzare le tecniche a loro più congeniali e distintive. 
Tutto questo è reso possibile dalla spregiudicata strategia promozionale di Gaines: i lettori delle sue riviste sono regolarmente presi in giro per il loro cattivo gusto nell'aver scelto un prodotto del genere! 
Risultato: i fan delle pubblicazioni vengono sempre più fidelizzati, anche grazie al "giochino" di scoprire i nuovi modi con cui, di volta in volta, sono ridicolizzati! 
Sempre più sotto pressione per trovare nuove trame con cui riempire i giornali, i fumettisti di Gaines iniziano ad adattare storie tratte da autori classici, come Ray Bradbury, Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft. 
Con la pubblicazione del famigerato "La seduzione dell’innocente" (1954) dello psichiatra Fredric Wertham, un pamphlet che denunciava i malefici e deleteri influssi dei fumetti “immorali” sulla formazione delle menti dei giovani lettori, i comics vengono investiti da un'ondata moralizzatrice e attirano l'attenzione del Congresso degli Stati Uniti. 
Inutile dire che le pubblicazioni della EC entrano immediatamente nell'occhio del ciclone. 
Nel 1954, Gaines deve testimoniare davanti alla sottocommissione per la delinquenza giovanile del Senato: i verbali di tali dichiarazioni sono un utilissimo documento per far luce sulla miopia delle istituzioni bigotte e su quanto fosse lucida e "avanti" la visione del nostro Bill. 
Ma comunque Gaines viene descritto dai media nazionali come l'editore più amorale d'America e come contraccolpo, nel 1955 la EC verrà effettivamente emarginata dal mercato e dal Comics Magazine Association of America. 
Questo è un gruppo industriale che Gaines stesso ha coinvolto nel settore, al fine di superare le barriere censorie imposte alla sua piccola casa editrice, ma ben presto perde il controllo della gestione a favore di John Goldwater, editor di innocue riviste per adolescenti della Archie Comics. 
Il medioevale Comics Code, che viene approvato dal governo e adottato dalla maggior parte dei maggiori editori del paese, contiene restrizioni modellate specificatamente sulle linee horror e crime dei fumetti di Gaines. 
Anche se ha già cessato di pubblicare la sua linea di comics horror, Gaines rifiuta di aderire al codice, considerandolo ipocrita e non applicabile alla nuova serie di fumetti realistici e "convenzionali" che sta promuovendo in questo periodo. 
Tale rifiuto, insieme alla sua già appannata reputazione, mandano la EC sull'orlo del fallimento. 
Anche se Gaines alla fine si trova costretto a cedere e accettare il codice, i distributori si rifiutano di distribuire i suoi titoli nelle edicole. 
Lavtragedia si è consumata!
Gaines, disgustato, purtroppo abbandona completamente il settore fumetti, almeno come editore di storie.
Sceglie quindi di concentrare la sua attività sul solo titolo redditizio della EC, il famosissimo "Mad”, albo satirico fondato nel 1952. 
Infatti, dopo che nel 1956 il distributore Leader News fallisce, la EC si ritrova con più di 100.000 dollari di debito. 
Gaines spenderà una fortuna per mantenere in vita la società fino a che un accordo possa essere stipulato con un nuovo distributore. 
Ma con una mossa scaltra, il nostro converte “Mad” in rivista nel 1955, cosa che gli permette di aggirare i vincoli del Comics Code (che riguardano solo gli albi a fumetti). 
Riesce così a mantenere al suo servizio il talentuoso editor Harvey Kurtzman, che ha già ricevuto laute offerte da altri. 
Kurtzman lascia comunque l'impiego un anno dopo ma viene sostituito dal valido Al Feldstein, che era stato l'editor più prolifico durante il periodo d'oro della EC Comics e rimarrà alla rivista dal 1955 al 1986. 
Insieme a Gaines continua a curare "Mad" ottimamente, sempre con gusto per lo sberleffo e con odio per la retorica. 
Certo, ad un certo punto la satira del giornale non reggerà al confronto dei nuovi autori che escono dall'underground ed sono molto più corrosivi e coraggiosi, ma si manterrà sempre su buoni standard. 
Anche se "Mad" verrà venduta nel 1960 per motivi fiscali, Gaines rimarrà come editore fino al giorno della sua morte e servirà da cuscinetto tra la necessità dell’indipendenza della rivista e gli interessi corporativi del suo nuovo editore.
A sua volta, William si mantiene in gran parte fuori dalla produzione della rivista, spesso limitandosi a visionarne i contenuti prima che venga spedita alla stampa. 
"Il mio staff e i collaboratori creano la rivista," dichiarerà Gaines, "Quello che creo io è l'atmosfera." 
Altro motivo d'orgoglio del vecchio Bill, è che "Mad" rinuncerà alla pubblicità, nonostante Kurtzman e Feldstein lo esortino, senza risultato, ad accettarla. 
Anche il merchandising sarà sempre scarso e fortemente supervisionato da Gaines, che a quanto pare, preferisce rinunciare a sicuri profitti piuttosto che rischiare di deludere i fan di "Mad" con prodotti accessori non conformi. 
Nel 1980, dopo il successo colossale di "Animal House", Gaines concede il nome della sua rivista alla pessima parodia volgare di "Up the Academy". 
Quando però il film si rivela per quello che è, cioè una schifezza, Gaines paga di tasca sua la società cinematografica per rimuovere tutti i riferimenti alla rivista da tutte le stampe future e rimborserà privatamente il biglietto ai fan che gli scrivono lettere di reclamo.
Ateo convinto, allegro, amante della buona tavola e dei vini, generosissimo ma capace di gesti di meschina avarizia, il grande Bill Gaines si spenge il 3 giugno del 1992. 
Di solito si rimpiangono gli artisti. In questo caso si rimpiange un editore. 
Perché di editori così non ce ne saranno più! 
Garantito: li fanno fallire prima…
Onore a William Gaines!

Dall'interrogatorio da parte del senatore Estes Kefauver a Bill Gaines presso il "Senate Subcommittee on Juvenile Delinquency" (1954)

Kefauver: "Here is your May 22 issue [Crime SuspenStories No. 22, cover date May]. This seems to be a man with a bloody axe holding a woman's head up which has been severed from her body. Do you think that is in good taste?"
Gaines: "Yes sir, I do, for the cover of a horror comic. A cover in bad taste, for example, might be defined as holding the head a little higher so that the neck could be seen dripping blood from it, and moving the body over a little further so that the neck of the body could be seen to be bloody."
Kefauver: "You have blood coming out of her mouth."
Gaines: "A little."
Kefauver: "Here is blood on the axe. I think most adults are shocked by that."

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