Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

INDOSSARE I PERSONAGGI

Quando si tratta di celebrare dei cavalli di razza come il bravissimo JAVIER BARDEM, siamo veramente felici di compilare questo Vostro Almanacco!
Javier Bardem è fra i più bravi attori in assoluto, uno di quelli che attualmente danno lustro al cinema mondiale.
Ha la capacità molto rara entrare letteralmente dentro il proprio personaggio con l'intento di sviscerarlo come e meglio può, attraverso un'introspezione profondissima.
Si introduce dentro il suo ruolo come se questo fosse una sua seconda pelle e risulta essere fantastico sotto ogni punto di vista, che sia di fronte a una pellicola comica e allegra o a una più dolorosa e drammatica.
Non importa quale ruolo interpreti: Bardem brilla sempre e comunque!
Faccia un po’ bovina, fisico massiccio, non è certo un Adone canonicamente inteso, il nostro Javier, ma è pure riuscito a diventare uno dei più amati sex-symbol dalle signore e signorine di tutto il globo.
Chiaramente, cari amici dei Mutzhi Mambo, vista anche la natura di questa rubrica, del suo appeal con le donne ce ne frega il giusto: noi lo celebriamo soprattutto per essere uno dei migliori cattivi in circolazione.
Pochi sanno dare spessore e potenza ai villains come il nostro: che siano blockbuster o film d’autore, è l’unico che anche in ruoli estremi, con dei look improponibili, riesce ad essere convincente, credibile e a comunicare intensamente la pericolosità intrinseca nell’animo umano.
Il “suo” Chigurh ne “Non è un Paese per Vecchi” ne è l’esempio più lampante.
Il cattivo del romanzo di Cormac McCarthy viene "indossato" dal nostro e Bardem si trasfigura nella quintessenza del male, quasi in modo metafisico, nel killer più spietato, letale e inquietante apparso nel grande schermo in questi ultimi decenni.
Chiunque in quel ruolo così “inumano”, conciato come lui con quel ridicolo caschetto, sarebbe sembrato forzato, ridicolo e inadeguato.
Chiunque ma non il nostro Javier!
Altro che ridicolo! Lui fa veramente paura, trasmette disagio al solo apparire sullo schermo, quasi fosse un agente asettico, impersonale e inarrestabile del Fato!

Javier Ángel Encinas Bardem nasce a Las Palmas de Gran Canaria, il 1º marzo del 1969.
Proviene da una famiglia d'arte: suo nonno era infatti l'attore Rafael Bardem, lui stesso è il nipote del regista Juan Antonio Bardem e sua madre è la nota attrice spagnola Pilar Bardem.
All'appello non mancano neanche i fratelli, anche loro impegnati nel campo della recitazione: Carlos e Monica Bardem.
A due anni dalla sua nascita i suoi genitori si separano e il piccolo Javier si trova a seguire la madre nelle sue numerose apparizioni filmiche e televisive.
Trasferitosi a Madrid, fa il suo debutto a soli 4 anni, nella serie televisiva “El Pícaro” (1974) di Fernando Fernán Gómez.
Da adolescente Bardem gioca a rugby, nei ruoli di pilone e terza linea (è alto 182 centimetri), passando dalla squadra del Liceo Francés di Madrid, a rappresentare la Spagna a livello di Nazionali giovanili.
Pratica anche la boxe e il sollevamento pesi e studia belle arti alla Escuela de Artes y Officios, dove sogna di diventare pittore (anche se lavora come operaio e come stripper per pagarsi gli studi).
Sempre con la mamma esordisce cinematograficamente, ormai adulto ne “Il poderoso influjo de la luna” (1980) di Antonio del Real.
Abbandonata la scuola, a cambiargli la vita arriva il regista Juan José Bigas Luna che ammaliato dalla sua mascolinità taurina lo impone come interprete principale di molte delle sue pellicole erotico/alimentari, fra le quali “Le età di Lulù” (1990) e “Prosciutto, prosciutto” (1992).
Viene poi notato da Pedro Almodóvar, che lo sceglie per “Tacchi a spillo” (1991) e poi per “Carne tremula” (1997).
Man mano che la sua carriera prosegue, Bardem raccoglie uno sfracello di consensi e premi, cominciando dai due Goya vinti come miglio attore non protagonista per “Días contados”, di Imanol Uribe (1994) e come miglior attore protagonista per “Boca a boca”, di Manuel Gómez Pereira (1995).
Nel 1997 è nello strapulp “Perdida Durango”, imperdibile delirio di Alex De La Iglesia, a fianco della slurposissima Rose Perez e di quel matto di Screamin’Jay Hawkins.
Dall'incontro con il regista Mario Barroso arriva il drammatico “Prima che sia notte” (2000), con Sean Penn e Johnny Depp, dove interpreta un gay cubano.
Per questo ruolo si becca la Coppa Volpi al Festival di Venezia come miglior attore, poi si gode una candidatura ai Golden Globe nella stessa categoria e per chiudere in bellezza una nomination agli Oscar che lo porterà a essere il primo interprete spagnolo a essere nominato dall'Academy in quella categoria.
John Malkovich lo convince a essere protagonista del suo esordio alla regia con il thriller “Danza di sangue” (2002), e recita con Tom Cruise nel bel noir “Collateral” (2004), di Michael Mann.
Ma forse la soddisfazione più grande ce l'ha nello stringere un nuovo Goya grazie al drammatico “I lunedì al sole” (2002), di Fernando León de Aranoa.
Alejandro Amenábar gli chiede di essere protagonista del suo nuovo film “Mare dentro” (2004): lui accetta ed è il ruolo che lo proietta nell’empireo degli attori più bravi sul mercato.
La storia pesissima di Ramón, giovane uomo che per un tuffo in mare mal calcolato è costretto a stare per 28 lunghissimi anni in un letto come tetraplegico e sceglie infine l’eutanasia, commuove tutti e convince tutti sulle qualità di Javier come attore di razza.
Per questo intenso ruolo si aggiudica una Coppa Volpi, di un nuovo Goya, di un'altra candidatura al Golden Globe e di un European Film Award come miglior attore dell'anno.
Poi si fa dirigere da autori con la A maiuscola come Milos Forman in “L'ultimo inquisitore” (2006), Emir Kusturica in “Promise Me This” (2007), e soprattutto i fratelli Ethan e Joel Coen nel loro capolavoro western/noir, il già citato “Non è un paese per vecchi” (2007).
L’anno successivo viene diretto da Woody Allen in “Vicky Cristina Barcelona” (2008), e ruba persino il ruolo di Fiorentino Ariza a Johnny Depp per “L'amore ai tempi del colera” (2007) di Mike Newell.
Lo troviamo poi in “Mangia prega ama” (2009) di Ryan Murphy con Julia Roberts e protagonista nell’agghiacciante “Biutiful” (2011) del regista portoghese Alejandro Gonzales Inarritu.
Viene poi diretto da Malick nel controverso “To the Wonder”, e da Sam Mendes nell’ennesimo 007 “Skyfall”, dove adombra Daniel Craig e si dimostra degno dei migliori cattivi dei film di James Bond.
È poi nel cast dell’ attesissimo (e deludente) “The Counselor” (2013), di Ridley Scott, tratto da una sceneggiatura originale di Cormac McCarthy, che lo vede al fianco di un cast stellare, tra cui Brad Pitt, Cameron Diaz e Michael Fassbender.
Nonostante il film sia una vera occasione sprecata (troppo patinata e videoclippara la regia del vecchio Scott), il nostro fa comunque la sua porca figura nei panni del tamarrissimo spacciatore Reiner.
Lavorerà nell’action/thriller di Pierre Morel “The Gunman” (2015), accanto a Sean Penn, che ritroverà poi nel pessimo “ Il tuo ultimo sguardo”, vero passo falso di Penn come regista, in cui recita accanto a Charlize Theron.
Nel 2017 sarà invece il cattivo Capitano fantasma in “La vendetta di Salazar” di Joachim Rønning e Espen Sandberg, stanco, ennesimo sequel del franchise “Pirati dei Caraibi”, ma anche Pablo Escobar nel poco riuscito biopic sul narcotrafficante colombiano “Loving Pablo” di Fernando Leon de Aranoa.
Lo stesso anno lo dirige Darren Aronofsky nell'inquietante e controverso horror/thriller “Madre!”.
Le ultime sue prove sono l'interessante thriller a sfondo familiare "Tutti lo sanno" (2018), diretto dall'iraniano Asghar Farhadi, e interpretato con sua moglie Penelope Cruz, e il bizzarro "The Roads Not Taken" (2020), di Sally Potter, una delirante ma un po ' troppo sentimentale discesa nella malattia mentale del protagonista.
Non lo abbiamo ancora visto ma pare sia una palla…
Non resta che augurare al grande Bardem di continuare la sua luminosa carriera, però con un’avvertenza: occhio a tutti 'sti blockbuster, Javier, che alla lunga sciupano anche il migliore dei talenti!
Buon compleanno, hombre!

"Testa o croce è il massimo che posso fare…"
Anton Chigurh/Javier Bardem – Non è un Paese per Vecchi

Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Friedrich Murnau

    Informazioni
    11 Marzo
    Il più importante film dell'orrore di tutti i tempi è indubbiamente suo! Stiamo parlando, naturalmente, dell'indispensabile FRIEDRICH MURNAU, il regista di "Nosferatu", il più spaventoso, il più... Friedrich Murnau
  • Nina Hagen

    Informazioni
    11 Marzo
    DI MADRINA CE N'È UNA SOLA Venite con noi a festeggiare una grandissima artista nel giorno del suo compleanno!Portatevi dietro le droghe, portate alcol, portate la voglia di scatenarvi!Ma portatevi... Nina Hagen
  • Boris Vian

    Informazioni
    10 Marzo
    "Tu vo' fa' l'americano" cantava il nostro Renato Carosone.A pochi il titolo di questo brano si adatterebbe così bene come al grande BORIS VIAN, uno che l’americano lo ha voluto fare davvero, cari... Boris Vian
  • Chuck Norris

    Informazioni
    10 Marzo
    Non un uomo: un icona, un simbolo, un feticcio!Oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo, si parla dell’inossidabile CHUCK NORRIS, l’attore più tosto di tutti!Chuck Norris è talmente leggendario che non ha... Chuck Norris