IL PESO DEL TALENTO
Anche oggi una puntata over-size del vostro Almanacco, grazie alla meravigliosa voce di MILDRED BAILEY, la "Regina dello Swing", la prima grande (e grossa..) cantante ad avere successo nell'era delle orchestre Jazz!
È stata però dimenticata, cari amici dei Mutzhi Mambo, e un po' troppo in fretta. Eppure, all'epoca, era famosissima, vendeva uno sfracello, era corteggiata dalle migliori band.
Durante gli anni ruggenti della "Swing Era", lei e suo marito Norvo erano "Mr. e Mrs. Swing", per intenderci...
Fra le ragioni di questo oblio ci possono essere anche motivi razziali: ebbene sì, la Bailey ha scontato l’essere bianca in un mondo, quello del blues e del jazz dell’epoca, in cui, per una volta, essere nero equivaleva ad essere più figo.
Un razzismo rovesciato, un po’ come c'è ora nell'hip-hop: se sei un bianco fai cacare, o comunque sei peggio per forza…
Poi, molti appassionati trovavano strano il contrasto tra il tono alto, melodioso della Bailey con il sua stazza, alquanto corpulenta, abituati com'erano a ciccione del blues come Ma’Raney o Bessie Smith, con le loro vocione profonde e potenti.
Ma soprattutto le ha giocato a sfavore l'essere contemporanea di due personalità “monstre” come Billie Holiday e Ella Fitzgerald... e purtroppo, con tutto il rispetto e la nostra ammirazione per Mildred, non c'era gara!
Infine, i suoi problemi di salute, legati all'obesità, la costrinsero ad abbandonare le scene troppo presto, impedendole di raccogliere il giusto riconoscimento che, di solito, si tributa a un artista nella maturità.
Influenzata dallo stile di Ethel Waters, Connie Boswell, e Bessie Smith, la Bailey sviluppò un modo unico di cantare, morbido ma vario, riuscendo a deliziare il pubblico, ovunque apparisse in tutti gli Stati Uniti.
Probabilmente viene più ricordata per il suo lavoro nel jazz ma la Bailey ha goduto di parecchio successo anche nella musica pop (e il pop, all'epoca, era roba seria..).
Anche se è apparsa con alcune delle band di maggior successo della Swing Era (Paul Whiteman, Coleman Hawkins, Benny Goodman), ha finito la sua carriera come solista, segno dell'apprezzamento che migliaia di fan tributavano proprio a lei.
Salvo poi scordarsela troppo, troppo in fretta…
Mildred Rinker (così all'anagrafe) nasce il 27 febbraio del 1907, a Tekoa, una piccola città nello stato di Washington, vicino al confine con l'Idaho.
Mentre è ancora molto giovane, la Bailey si trasferisce con la madre e i suoi tre fratelli nella vicina Spokane.
Sua madre, una pellerossa, insegna alla Bailey e i suoi fratelli le tradizioni dei nativi americani, visitando spesso i parenti nella riserva indiana di Coeur d'Alene nel vicino Idaho.
Mildred impara la musica dalla madre e inizia ad esibirsi in tenera età, suonando il pianoforte e cantando nelle sale cinematografiche nei primi anni 1920.
Il suo interesse per il jazz è condiviso da fratello maggiore Al e da un amico di quartiere, il celebre Harry Lillis (Bing) Crosby, al quale insegna lei stessa i primi rudimenti della musica.
Verso la metà degli anni '20, la Bailey si sposa ancora giovanissima, per poi divorziare velocemente, ma conserva il cognome dell'ex marito che, secondo lei, suona più "ammerigano" di Rinker.
Diviene headliner in un club di Hollywood, eseguendo una miscela di pop, standard vaudeville, e brani jazz.
Lavora come cantante anche in tour con le riviste di danza di Fanchon e Marco Wolff, ed è solista nella stazione radio KMTR di Los Angeles.
Il primo grande successo di Bailey arriva quando invia una demo per il popolare bandleader Paul Whiteman.
Il direttore d'orchestra aveva già assunto Crosby e fratello maggiore della Bailey, Al Rinker, per collaborare alla sua band, come "Rhythm Boys."
Impressionato dallo stile vocale di Mildred, Whiteman l'assume per cantare con il suo gruppo, facendo di lei una delle primissime cantanti soliste di una grande orchestra da ballo.
Nel 1932 la Bailey raggiunge la fama quando registra "Chair Rockin' ", scritto appositamente per lei da Hoagy Carmichael, che diventa la canzone più richiesta della Bailey e le vale il soprannome di "The Rockin' Chair Lady".
Nel 1931 Mildred intreccia una relazione sentimentale con lo xilofonista Red Norvo (a.k.a. Kenneth Norville) non molto tempo dopo l’entrata nella band di Whiteman.
La coppia si sposa ma dopo il matrimonio, Norvo lascia l’orchestra di Whiteman per fondare una band a suo nome e Bailey intraprende una carriera solista per la radio.
L'orchestra di Norvo presto incontra delle difficoltà e sembra in procinto di sciogliersi.
Mildred si offre di unirsi al gruppo come vocalist, nel tentativo di evitare il fallimento.
Grazie alla collaborazione col marito, registra alcuni dei migliori lavori della sua carriera.
Lavorando insieme, la coppia diventa celeberrima, tanto da meritarsi il titolo di "Mr. e Mrs. Swing."
Uno degli album più memorabili della loro collaborazione è "Smoke Dreams".
L'orchestra di Red Norvo con la Bailey ha un suono inconfondibile, merito della perfetta fusione della voce celestiale di Mildred con la delicatezza e la grazia dello xilofono di Norvo, il tutto impreziosito dalle partiture complesse di autori del calibro di Eddie Sauter.
Altre canzoni, come "I've Got My Love to Keep Me Warm" e "Weekend of a Private Secretary" segnano il loro proficuo connubio, segnando un'era della musica orchestrale.
Anche se rimarranno sempre amici intimi, la Bailey e Norvo alla fine degli anni '30 si accorgono che il loro matrimonio è ormai finito e rimane in piedi solo per motivi di lavoro e decidono quindi di divorziare.
Tuttavia, di volta in volta, continuano a collaborare.
Le mutate condizioni economiche che, vista la guerra, portano al ridimensionamento di diverse orchestre, costringono Norvo a congedare la sua ex, permettendole di nuovo di perseguire la sua carriera da solista.
Per tutta la prima metà degli anni '40 viene accompagnata nelle sue registrazioni da alcuni dei migliori musicisti dell'epoca, tra cui Johnny Hodges, Mary Lou Williams, Teddy Wilson, Roy Eldridge, Coleman Hawkins, Bunny Berigan, Artie Shaw, Benny Goodman, e Tommy e Jimmy Dorsey.
Dopo aver suonato con decine di musicisti afroamericani in tutta la sua carriera, la Bailey matura una visione estremamente illuminata delle relazioni razziali fino a cantare, in una sala da ballo di Harlem, a beneficio degli Scottsboro Boys, nove ragazzini neri ingiustamente accusati di avere violentato una donna bianca in un treno: una causa che all'epoca divenne famosa per aver mostrato il profondo razzismo che vigeva nel sistema legale statunitense.
Chi lavora con Mildred in quegli anni, afferma che la cantante si dimostra sempre insoddisfatta del modesto successo ottenuto dai suoi dischi, cosa che però viene contraddetta dalla tipologia stessa dei pezzi che la Bailey sceglie di interpretare: brani sempre originali e non convenzionali.
Se avesse voluto essere più "commerciale" non avrebbe certo scelto quel repertorio!
Qualunque sia la ragione, il grande successo continua imperterrito a sfuggire alla Bailey.
La cantante da colpa di ciò alla sua "rotondità" mentre altri hanno suggerito che (pelle a parte...) sono il suo "caratterino" e la sua lingua tagliente a rovinarla.
Ci sono un sacco di testimonianze dell'invidia di Mildred verso alcune voci femminili di successo, molte delle quali più carine ma senza un briciolo del suo talento.
La Bailey dà la colpa della sua obesità ad una presunta disfunzione ghiandolare, anche se molti dei suoi amici sono pronti a giurare che mangia sempre come se non ci sia un domani!
Continua a cantare e registrare fino alla metà degli anni '40.
Tuttavia, i sempre maggiori problemi di salute, un diabete di lunga data, il cuore malandato e l'indurimento delle arterie, la costringono a un passo indietro nella sua carriera.
Con l'unica compagnia dei suoi due bassotti, si ritira in una fattoria nello stato di New York, tornando sporadicamente nel circuito dei club della Grande Mela, in particolare al Café Society.
Ottiene un aiuto finanziario da parte del compositore Jimmy Van Heusen, che accetta di dividere le spese mediche di Mildred con Frank Sinatra e l'amico di lunga data Bing Crosby.
Nei primi anni 1950, la salute della Bailey è a tal punto deteriorata che si trova costretta a ritirarsi completamente dalle scene.
Il 12 dicembre 1951, Mildred Bailey muore senza il becco di un quattrino al Poughkeepsie Hospital di New York.
Certo un'artista come lei, finire così…
A volte il destino è proprio spietato...e ingrato!
Tanti auguri Mildred, ovunque tu sia adesso!
"I'm gonna give that junk man my broken heart
The broken heart I got from you
I'm gonna give that junk man my broken heart
For a loaded thirty-two
I'm gonna give that junk man my old gladrags
I'm gonna wear a gown of black
Better pack your trunk man, pack your bags
Cause I'm gettin' on your track..."
Mildred Bailey & Benny Goodman - Junk Man