Lutto, lutto e solo lutto oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo: il 3 febbraio del 1959 è il giorno in cui la "musica è morta"!
Oggi il Vostro Almanacco è in edizione speciale: la tragedia ha accomunato ben tre eroi del rock'n'roll, e oggi li vogliamo omaggiare tutti e tre.
BUDDY HOLLY, RITCHIE VALENS e BIG BOPPER sono morti in uno sciagurato incidente aereo e la musica ha dovuto prendere altre strade.
Perdonerete se il profilo dei tre rocker sarà più breve del solito ma volevamo celebrarli tutti.
BUDDY HOLLY, il prototipo del musicista nerd, si chiama in realtà Charles Hardin Holley e nasce a Lubbock, in Texas il 7 settembre del 1936.
Inizia a cantare durante gli anni del liceo, e verso la metà degli anni cinquanta suona musica country and western in piccoli locali del sud-ovest degli Stati Uniti d'America.
Seguendo le sue performance, la Decca Records, gli stipula un contratto nel febbraio del 1956, sbagliando però il suo vero cognome (Holley) e storpiandolo in "Holly".
È grazie a questo errore che, inconsapevolmente, la Decca conia il cognome con il quale l'artista diverrà celebre in tutto il mondo.
Sempre più attratto dal rock'n'roll, Holly registra vari brani sia come solista sia come leader dei Crickets, per i quali firma il grande successo "That'll Be the Day" nel 1957.
Holly definisce la formazione standard di una rock'n'roll band (due chitarre, basso, e batteria), ed è tra i primi rocker a scrivere, produrre, ed eseguire i propri brani.
I Crickets infatti sono composti dal nostro Holly alla voce e chitarra principale, Niki Sullivan alla seconda chitarra, Joe B. Mauldin al basso e Jerry Allison alla batteria.
Siccome Holly ha due contratti, uno come membro dei Crickets e uno come solista, due sono gli album di debutto dell'artista pubblicati.
Il 27 novembre del 1957, esce il primo album di Buddy Holly con i Crickets: "The Chirping Crickets" mentre il 20 febbraio 1958, viene pubblicato il primo album, omonimo, di Buddy Holly come solista.
Dopo essersi sposato, si trasferisce a New York, dove vede crescere le proprie ambizioni di musicista.
Possiede un appartamento nel Greenwich Village dove registra una serie di canzoni acustiche, come "Crying, Waiting, Hoping" e "What To Do", incluse nella raccolta "Apartment Tapes", pubblicata dopo la sua morte.
Holly frequenta molti locali di New York, incluso il The Village Gates, il Blue Note, il Village Vanguard, e il Johnny Johnson's e dà inoltre il via ad alcune collaborazioni con musicisti soul o rock’n’roll, nella speranza di poter fare un disco con Ray Charles o Mahalia Jackson.
Il suo desiderio è di lavorare al cinema, apparendo in qualche film, così come altri cantanti rock'n'roll contemporanei, ad esempio Elvis Presley o Eddie Cochran ma i suoi sogni rimangono nella carcassa dell'aereo.
Buddy riesce a pubblicare solo tre album nella sua carriera ma nonostante questo, il suo essere un vero stakanovista in studio di registrazione gli ha permesso di lasciarci decine di pezzi inediti.
La Coral Records, col classico cinismo delle case discografiche, è stata abile nel pubblicare nuovi album e singoli per 10 anni dopo la sua morte, grazie alle nuove conquiste del missaggio musicale, che rende possibile l’uso delle registrazioni in studio e di quelle fatte in casa.
Addirittura le registrazioni con le prove dei brani di Holly sono oggetto di overdubbing in studio per renderli più commerciali.
Il suo lavoro ha comunque ispirato e influenzato molti musicisti successivi, come i Beatles, Elvis Costello, The Rolling Stones, Bob Dylan, Bruce Springsteen e Eric Clapton, e ha esercitato una profonda influenza su tutta la musica popolare.
Non è stato certo il nostro cantante preferito ma comunque "rispetto" per il nostro Buddy.
E non è retorica in questo caso dire che è veramente difficile immaginarsi cosa avrebbe potuto fare se fosse campato di più…
RITCHIE VALENS è un vero pioniere del rock'n'roll latino.
Richard Steven Valenzuela nasce il 13 maggio 1941 a Pacoima, un sobborgo di Los Angeles.
La sua famiglia di origine messicana è poverissima; il padre si guadagna da vivere commerciando legname, la madre lavora in una fabbrica di munizioni in una località non distante da San Fernando, luogo in cui il piccolo Richard, insieme ai suoi genitori e al fratellastro trascorre i primi anni di vita.
Cresce circondato da musica messicana ma comincia molto presto ad amare anche gruppi vocali, come The Crows, The Penguins e The Drifter e cantanti come Bo Diddley, Buddy Holly e Little Richard, (tanto che in seguito sarà conosciuto come il Little Richard della San Fernando Valley).
Dopo la morte del padre, la madre si trasferisce in una piccola casa di Filmore con suo fratello maggiore e le sue due sorelle.
Ritchie impara molto presto a suonare la chitarra (la sua prima chitarra a due corde gli venne regalata quando aveva 5 anni), e a 13 anni entra nella Pacoima Junior High School.
Ed è proprio in quegli anni che cresce a dismisura la sua passione per la musica: partecipa a tutte le feste organizzate dagli studenti, intrattenendoli con la sua voce, le melodie e i ritmi influenzati dalle folk-song messicane che aveva imparato dai suoi genitori.
In quel periodo Richie è già considerato un divo: lui e la chitarra, sua inseparabile compagna, sono gli ospiti fissi delle assemblee studentesche e delle pause pranzo.
Nel maggio del 1958 Richie entra a far parte dei Silhouettes, l'unica band rock'n'roll di Pacoima.
I Silhouettes diventano subito delle celebrità locali e a Richie si presenta l'occasione della vita: Bob Keane, il proprietario della Keen Records, aveva ascoltato una registrazione, effettuata da un talent-scout, di una esibizione dei Silhouettes e poiché è in cerca di un giovane talento per la sua nuova etichetta "Del-Fi", decide di fare un'audizione al giovane Richie.
Keane giudica buona la performance di Richie, che aveva suonato un brano strumentale di sua composizione.
Dopo aver cambiato look e nome (aggiunge una "t" al suo primo nome e abbrevia il suo cognome in Valens) esce il suo primo singolo "Come on, let's go!" che, dopo un immediato successo locale all'inizio dell'estate del 1958, raggiunge in breve tempo la vetta delle 500.000 copie vendute.
Al termine del suo primo tour, Ritchie torna in studio per registrare "Donna", una canzone che aveva scritto al liceo per la sua ragazza.
Sul lato B del singolo incide "La Bamba", una canzone tradizionale del Messico orientale.
Keane non vuole registrare il singolo perché crede che un pezzo del genere, cantato interamente in spagnolo e con qualche riff di chitarra, non faccia presa sul pubblico americano.
"Donna" raggiunge il 2º posto in classifica e "La Bamba" si ferma al 22°, ma sarà ricordata come la più famosa canzone di Ritchie.
Nel gennaio del 1959, Valens viene scelto per esibirsi al Winter Dance party con altri artisti emergenti (Buddy Holly, The Big Bopper e Dion and the Belmonts).
Si tratta di un tour che dovrebbe portare gli artisti ad esibirsi per tutto il centro-nord degli Stati Uniti, ogni sera in un luogo diverso.
Com'è finita ormai lo sappiamo…
L'esuberante BIG BOPPER, nome d'arte di Jiles Perry Richardson Jr., nasce a Sabine Pass, in Texas, il 24 ottobre del 1930.
Il padre lavora nel settore oleario e Richardson cresce insieme ai fratelli minori.
La famiglia si trasferisce a Beaumont (Texas) dove Bopper si diploma all'high school nel 1947.
In quel periodo gioca come difensore e con la maglia n. 85 nella squadra di football americano "Royal Purple".
Successivamente studia legge alla Lamar University frequentando il gruppo musicale e il corso della scuola.
Come musicista si trova a suonare col Johnny Lampson Combo.
Lavora part-time a Beaumont, nella stazione radio texana KTRM, per poi venire assunto a tempo pieno nel 1949.
Si sposa ad aprile del 1952, ed ha una figlia l'anno successivo.
Nel marzo del 1955, viene arruolato nell'Esercito degli Stati Uniti e trascorre i suoi due anni di servizio come istruttore di radar a Fort Bliss a El Paso, in Texas.
Finito il militare, torna alla KTRM.
Uno degli sponsor della stazione vuole Richardson per una nuova fascia oraria, e lui suggerisce un'idea per uno spettacolo.
Aveva visto degli studenti universitari fare un ballo chiamato The Bop, e lui decide di chiamarsi "The Big Bopper".
Il suo nuovo programma radiofonico pomeridiano ha un grosso successo e diviene ben presto direttore dei programmi della stazione. Nel maggio 1957, riesce a battere il record della diretta radiofonica più lunga: rimane in onda per un totale di cinque giorni, due ore e otto minuti, facendosi giusto una doccia durante i notiziari radio.
Bopper è pure accreditato per la creazione del primo vero e proprio videoclip, nel 1958.
Inizia quindi la sua carriera musicale come cantautore.
George Jones registra "White Lightning" di Richardson, che diventa la prima nr. 1 di Jones nel 1959.
Bopper scrive anche "Running Bear" per il suo amico Johnny Preston, ispirata alle storie di di tribù indiane che ascoltava da piccolo.
Il primo singolo registrato da Bopper, "Beggar to a King", ha sapore country, ma non riesce a entrare in classifica.
Il suo piu grande successo "Chantilly Lace" esce nell'estate del 1958.
Nel pezzo, Richardson finge di avere una conversazione telefonica amoreggiando con la sua ragazza; quella gnoccona di Jayne Mansfield (anch'essa bella sfigata, poverina. ..) registra poi un altro brano dal titolo "That Makes It" suggerendo ciò che la ragazza avrebbe potuto rispondere all'altro capo della linea.
Nello stesso anno, Bopper piazza una seconda hit dal titolo "The Big Bopper's Wedding".
Grazie al successo di "Chantilly Lace", Richardson si licenzia dalla radio e si unisce a Buddy Holly, Ritchie Valens, e Dion e i Belmonts per un tour "Winter Dance Party" a partire il 23 gennaio del 1959.
Forse era meglio se rimaneva alla radio....
Il Beechcraft Bonanza, il piccolo velivolo noleggiato da Buddy Holly, Ritchie Valens e J.P. "The Big Bopper" Richardson si schianta, poco dopo il decollo, in un campo di grano innevato dello Iowa, nel cuore degli Stati Uniti.
Le circostanze in cui muoiono i tre giovanissimi pionieri del rock, già amatissimi dai teenager statunitensi - Buddy Holly ha 22 anni, Valens 17 e Richardson 28 - sono archiviate come una delle prime grandi tragedie della musica e si parla di condizioni climatiche avverse e dell'inesperienza del pilota, il 21enne Roger Peterson.
La scelta di volare è di Buddy Holly, che si era appena separato dal suo gruppo, i Crickets, ed è stanco dei lunghi viaggi in autobus per raggiungere le location dei concerti.
Sceglie così di noleggiare un aereo.
Ironia della sorte: Waylon Jennings, il bassista che accompagna Buddy Holly durante quel tour, chiamato Winter Dance Party, cede il proprio posto a Richardson che non si sente bene e vuole raggiungere il più velocemente possibile un medico, mentre il chitarrista della band, Tommy Allsup, si gioca l'ultimo posto disponibile contro Valens, lanciando una moneta.
La sorte lo fa perdere.
Allsup supera gli ottanta e nel 2005 il suo nome viene introdotto nella Oklahoma Music Hall of Fame.
A volte val la pena perdere…
Stampatevi in mente questo giorno di merda. Il 3 febbraio non sarà morta la musica ma una bella fetta di rock'n'roll di sicuro!
"Well, come on, let's go, let's go, little darlin'
Tell me that you'll never leave me
Come on, come on, let's go again
Go again and again..."
Ritchie Valens - C'mon, Let's Go,