Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

TI PREGO, NON SPARARE!

Oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo dovrebbe essere proclamata una giornata di lutto nazionale, anzi mondiale!
Il 3 febbraio ricorre infatti l'infausto anniversario dell'incidente che ci ha portato via troppo, troppo presto il più grande di tutti, il maestro, il migliore, in una parola...FRED BUSCAGLIONE!

Fred Buscaglione2
Fred Buscaglione è l'uomo che ha tradotto il Pulp in musica come nessun altro: sarà sempre un piacere ascoltare il suo grintoso swing e le sue malinconiche melodie da ubriacone, la sua irresistibile ironia crime e il suo cupo romanticismo noir; e tutti, dal primo all'ultimo, dovrebbero inginocchiarsi davanti alla sua grandezza ed essergli eternamente grati!
Ma in fondo, cosa aggiungere d'altro a un nome così?
Meglio tacere e far parlare direttamente i fatti...

Ferdinando "Fred" Buscaglione nasce a Torino, il 23 novembre del 1921.
È un bimbo bello vivace e mostra sin da piccolo una grande passione per la musica.
A undici anni viene ammesso al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino che però abbandona dopo tre anni di frequenza un po' perché la musica classica lo annoia e un po' perché in casa non c'è una lira (il padre è imbianchino, la madre portinaia e occasionalmente insegnante di pianoforte).
Viene costretto quindi a cercare lavoro prima in piccoli impieghi da fattorino e poi da apprendista odontotecnico.
È ancora adolescente quando inizia ad esibirsi nei locali notturni della città come cantante jazz: è pure in grado di suonare diversi strumenti, dal contrabbasso, al violino, al pianoforte, alla tromba.
Un giorno, durante una sua esibizione al Gran Caffé Ligure, viene notato da uno studente di giurisprudenza, appassionato lettore di libri gialli di nome Leo Chiosso.
Nasce così un sodalizio artistico che durerà fino alla prematura scomparsa di Fred.

Fred Buscaglione1Durante la seconda guerra mondiale il nostro viene richiamato sotto le armi e distaccato in Sardegna, dove si mette in luce organizzando spettacoli per le truppe.
Fatto prigioniero dagli Americani, viene contattato dai fratelli Franco e Berto Pisano con i quali aveva formato il Quintetto Aster a Cagliari, che lavorano per la radio alleata e per Radio Sardegna.
Ciò gli permette di bypassare la prigione e di continuare a fare musica, sperimentando le nuove sonorità e i nuovi ritmi che vengono dagli Stati Uniti.
Dopo la fine della guerra Buscaglione rientra a Torino e ricomincia a suonare, prima in orchestre di altri, poi fondando un proprio gruppo, gli Asternovas, che comprende i fratelli Franco e Berto Pisano (rispettivamente alla chitarra e al contrabbasso), Gianni Saiu (chitarra), Carletto Bistrussu (batteria), Giulio Libano (tromba) e Sergio Valenti (sax).
Inizia quindi una vita randagia fatta di spettacoli in locali notturni di varie città d'Europa, spesso di infimo ordine.
Tornato a Torino nel 1946, Fred ricomincia a frequentare assiduamente l'amico Leo Chiosso, con il quale inizia a comporre canzoni.
Il rapporto tra i due è praticamente simbiotico, al punto che si trasferiscono nello stesso palazzo, in due appartamenti dirimpetto l'uno all'altro.
Trascorrono giorni e notti intere insieme a chiacchierare a scambiarsi idee, battute e frasi musicali che Leo annota diligentemente e Fred accenna sulla tastiera del pianoforte.
Molto spesso si tratta di canzoni un po' strampalate, che parlano con ironia di "bulli e pupe", di New York e di Chicago, di duri spietati con i nemici, ma sempre in balia delle donne e dell'alcool.
Nascono così le mitiche canzoni che faranno conoscere Buscaglione in tutta Italia e che rimarranno incise nei nostri cuori: "Che bambola!", "Teresa non sparare", "Che Notte! ", "Eri piccola così", "Love in Portofino", "Porfirio Villarosa" (ispirata alla figura del celebre playboy Porfirio Rubirosa), "Whisky facile", "Il Dritto di Chicago", "Nel cielo dei bars" e tante, tante altre.
Fred si cala sempre più nel personaggio, facendosi crescere un paio di baffetti e presentandosi in scena in doppiopetto gessato e cappello a larghe falde, ispirato a Clark Gable ed ai gangster americani come apparivano nei racconti hard-boiled di scrittori quali Damon Runyon, uno degli autori preferiti da Chiosso.
La sua discografia, nonostante la brevità della sua carriera, è davvero ricchissima.
Le sue prime incisioni risalgono al 1952, alcuni pezzi standard del repertorio jazz per l'etichetta La Voce del Padrone, ma nessuno si sente di dargli l'opportunità di incidere le "sue" canzoni.

Fred Buscaglione10Un aiuto decisivo arriva dall'amico Gino Latilla, che aveva ottenuto un discreto successo con la canzone "Tchumbala-bey" scritta dal duo Chiosso-Buscaglione.
Egli chiede con insistenza al direttore della sua casa discografica, la Cetra, che gli lasci incidere le sue canzoni, al punto di anticipare di tasca propria le spese, e così nel 1955 vede la luce il primo singolo: un 78 giri che contiene due canzoni: "Che bambola!/Giacomino".
L'idea piace subito al pubblico e il singolo vende circa 980.000 copie, nonostante l’assenza di qualsiasi battage pubblicitario, cosicché Buscaglione, incoraggiato da questo inaspettato successo, decide di incidere tante altre canzoni e, sempre grazie all'appoggio di Latilla, partecipa ad alcune trasmissioni radiofoniche, che contribuiscono notevolmente alla sua crescente popolarità.
Nel 1956 incide una caterva di canzoni e in quello stesso anno escono i suoi primi 33 giri; eppure non è facile per lui trovare una casa discografica che accetti di incidere quei brani così trasgressivi e inconsueti per l'epoca.
Intanto, nel 1949, a Lugano, in un cabaret dove faceva delle serate, aveva conosciuto un'artista magrebina, Fatima Ben Embarek, meglio nota con il nome d'arte di Fatima Robin's, che si esibiva nello stesso locale come acrobata e contorsionista insieme al padre ed alla sorella.
Fred inizia a farle una corte serrata ma deve fare i conti con l'ostilità del papà della ragazza: finisce per organizzare con lei una romantica "fuitina" in una notte di neve, su una slitta trainata da un cavallo.
I due si sposano nel 1953 in chiesa, dopo la conversione di Farima al cattolicesimo, e lei inizia con il marito una nuova carriera come cantante.
Il loro rapporto sarà davvero burrascoso, costellato di liti e riappacificazioni, puntualmente riportate sulle pagine dei rotocalchi.
Comunque sia, alla fine degli anni '50 Fred Buscaglione è uno degli uomini di spettacolo più richiesti, e non solo come cantante.
È dappertutto: nelle pubblicità, alla televisione e nei film, prima con brevi apparizioni canore, poi in ruoli autonomi incarnando quasi sempre la figura del simpatico spaccone.

Fred Buscaglione7Si ricordano almeno "I ladri" (1959), con Totò, e "I ragazzi del juke box" (1959) di Lucio Fulci; "Noi siamo due evasi" (1959), di Giorgio Simonelli, con Tognazzi e Vianello; il mitico "Noi duri" (1960), di Camillo Mastrocinque, sempre con un grandissimo Totò nella parte irresistibile di un criminale turco; lo spassoso "Tu che ne dici?" (1960) di Silvio Amadio, sempre con Tognazzi e Vianello nella parte di due imbroglioni che tentano di fregare un boss della mala (naturalmente il nostro Fred).
La sua attività si fa sempre più frenetica: gira due o tre film contemporaneamente il mattino, registra spettacoli televisivi nel pomeriggio, incide dischi la sera e canta nei night la notte, spostandosi a bordo di una vistosa auto americana, una Ford Thunderbird che lui chiama "Criminalmente bella", come una delle sue canzoni.
Ma il successo ha per lui anche conseguenze sgradevoli: la moglie Fatima, forse gelosa per il successo del marito e stanca del gossip che appare sui rotocalchi, che lo dipinge come un "tombeur de femmes" e gli attribuisce flirt con le attrici con cui recita (soprattutto Scilla Gabel e Anita Ekberg), finisce col mandarlo affanculo...
La coppia si separa definitivamente nell'ottobre del 1959, ma, nel gennaio del 1960, i due si rivedono a Firenze, a causa di impegni artistici concomitanti (lui al River Club, lei allo Chez Moi), e Buscaglione si tratterrà in città anche dopo la fine delle sue serate…
Girano pure voci di una riconciliazione tra i due ma un destino crudele non gli concederà il tempo...
Probabilmente stanco di doversi calare sempre nel suo personaggio di "duro", sul finire degli anni cinquanta Fred inizia ad incidere canzoni più tradizionalmente melodiche, talvolta scritte anche da altri autori come: "Guarda che luna", "Non partir" e "Al chiar di luna porto fortuna".
Tre settimane prima della morte, in un'intervista al quotidiano "Stampa Sera", il nostro esprime l'intenzione di ritirarsi nel giro di due anni, affermando: «Prima che la gente mi volti le spalle, Fred il duro sparirà, ed io tornerò ad essere solo Ferdinando Buscaglione».
Ma purtroppo è inutile far troppi progetti quando il fato è in agguato: Buscaglione muore improvvisamente all'alba del 3 febbraio 1960, a soli 38 anni, in un incidente d'auto, mentre rientra all'hotel Rivoli dopo aver trascorso la notte esibendosi in un night di Roma.
La sua tamarrissima Ford Thunderbird color lillà, giunta a un incrocio nel quartiere romano dei Parioli, si scontra con un camion Lancia Esatau carico di porfido guidato dal ventiquattrenne Bruno Ferretti, che tenta immediatamente di soccorrerlo insieme a un metronotte e a un passante.
Fermano un autobus dove caricano il cantante, che giunge però troppo tardi all'ospedale.
Ai suoi funerali, svoltisi a Torino il successivo 6 febbraio, partecipano decine di migliaia di persone tra cui molte celebrità della musica e dello spettacolo.
È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.
La musica italiana (e non solo) aveva perso il suo più grande interprete…
Si dice a volte, sospirando, "eh, era un altra epoca": ebbene Buscaglione "era" proprio quell'epoca!
In persona!
Onore all'immenso Fred Buscaglione!

"...Se c'è una cosa
che mi fa tanto male
è l'acqua minerale
Per stare bene,
io bevo alla mattina
la nitroglicerina!
non mi correggo,
no non mi tentate
altre persone si son provate
scusate tanto,
se ho il whisky facile!”
Fred Buscaglione - Whisky Facile



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