MA TARZAN LO FA?
La primavera tarda ad arrivare?
Il gelo ci rende cupi e solitari?
Allora cosa c'è di meglio di un po' di gnocca vintage per sopportare il freddo dell'inverno e vedere la luce in fondo al tunnel?
Signore e Signori, è dunque il momento dell'imponente IRISH MCCALLA, una delle stelle piu belle del firmamento delle Pin Up!
Lei sì che saprà riscaldarvi!
Alta quasi 1 metro e 80 (per l'epoca tanta roba!), mascella vigorosa, due tette che sfidavano la forza di gravità, coscia lunga, fisico statuario, Irish McCalla è stata una delle più famose pin up della storia, la sua Sheena è un simbolo della cultura Pulp classica e addirittura del proto-femminismo!
Ok, pare strano adesso, ma all'epoca, per quanto fosse considerata una "bella bisteccona", l'idea di una femmina dinamica, atletica, forte, capace di menare anche i maschietti, era veramente inaudita!
Le donne, perdio, sono o no sono sottomesse? Devono o non devono stare a casa a preparare la cena e a sorbire le botte dai mariti sbronzi?
Poi arriva lei, una vera virago, coi suoi gonnellini leopardati e i suoi muscoli guizzanti, e la prospettiva cambia radicalmente: per quanto sia indiscutibilmente un simbolo sexy, non è detto che la donna sia il "sesso debole", proprio no…
La McCalla inoltre è stata la modella favorita del famoso illustratore Alberto Vargas, uno dei maggiori "creatori" del modello estetico delle Pin Up, e soprattutto, cari amici dei Mutzhi Mambo, diciamolo: era veramente una gran topa!
Nellie Elizabeth McCalla (così all'anagrafe), come tutte le divinità che si rispettino, nasce il 25 dicembre del 1928, a Pawnee City, in Nebraska.
È una degli otto figli nati da Lloyd, un macellaio, e Nettie McCalla.
La famiglia trasloca spesso, stabilendosi per un po' nella fredda Des Moines, in Iowa verso la fine del 1939.
Nellie frequenta la Washington Irving Junior High School prima che la famiglia si trasferisca di nuovo, per poi tornare a Pawnee City, dove la nostra riesce a completare la scuola superiore.
A 17 anni, emigra con alcuni dei suoi fratelli nel sud della California, dove trova lavoro come cameriera e in una fabbrica di aerei.
Nel 1951, sposa il venditore di assicurazioni Patrick McIntyre, con il quale ha due figli.
McCalla è già una modella popolare nel 1952, quando lei e diverse altre appaiono nel film "River Goddesses", una sorta di documentario/pretesto per mostrare voluttuose donne giovani in "gita" sul Grand Canyon.
Viene "scoperta" da un rappresentante del Nassour Studios mentre scaglia giavellotti di bambù sulla spiaggia di Malibu, in California: la parte di "Sheena - Regina della Giungla" è sua!
La sua serie dura 26 episodi in onda dal 1955 al 1956 ed ha un impatto notevole sulla cultura americana: a parte le ingenuità, il voyeurismo e il kitsch, è la prima volta che in TV una protagonista femminile (tra l'altro così poco vestita) è così "indipendente", stavolgendo il cliché della "pupa in pericolo" che allora è quasi un tabù infrangere.
Per questo motivo un personaggio un po' ridicolo, nato per compiacere gli sguardi degli allupati padri di famiglia che, con la scusa di Tarzan al femminile, erano in cerca di sensualità exotiche, finisce per diventare quasi un modello di emancipazione femminile!
La McCalla ha dichiarato inoltre che non usava mai controfigure, perché non c'erano stuntmen femminili alte come lei!
Anche nelle scene più rischiose fa tutto da sola, tanto che una volta si romperà pure un braccio nel tentativo di aggrapparsi ad una liana male assicurata.
Dopo questo incidente la produzione deve per forza assumere uno stuntman maschio e vestirlo da Sheena, con tanto di costume leopardato e parrucca bionda...
Suo figlio maggiore si ricorda quando la madre lo portava sul set e la vedeva dondolare di liana in liana e lottare contro alligatori meccanici!
Dopo la stagione di Sheena, McCalla appare in cinque film dal 1958 al 1962, tutti orgogliosamente B-Movie: gli horror "She Demons" (1958), diretto dal regista hawaiano Richard E. Cunha, e "Hands of a Stranger" (1962), di Newt Arnold; il crime "The Beat Generation" (1959), di Charles F. Haas, sul "peccaminoso" e perverso mondo dei beatniks; il pulpissimo "Five Gates to Hell" (1959), di James Clavell; e il curioso western all-female "Five Bold Women" (1960), di Jorge López Portillo.
Oltre a questo, la McCalla si vede in TV in alcune ospitate nelle serie "Have Gun - Will Travel" e "Route 66".
Conclusa la parentesi cinematografica, la McCalla si dà alla pittura con buoni risultati, soprattutto paesaggi western, riuscendo a esporre perfino nel Museo di Los Angeles delle Arti e delle Scienze.
Certo che quando deve autografare le sue litografie, si presenta in costume da Sheena....facile vendere così i propri lavori!
A 73 anni, il primo febbraio 2002, Irish McCalla muore di un ictus dovuto alle complicazioni per il suo quarto tumore al cervello.
E ora, chi ci difenderà nella giungla scura-scura?
Onore a Irish McCalla!
Visto che si parla di giungle e foreste, niente di meglio di un pezzo nostro, tratto dal nostro secondo album, "Veniamo per te":
"Scimmie che recitano Gongyo,
La Jungla in fermento, si sente da quaggiù
Scimmie che recitano Gongyo,
Scappa moribondo, l'orango va su e giù
Scimmie che recitano Gongyo,
Lo stavano mordendo e il leopardo vuol di più
Scimmie che recitano Gongyo,
Il sangue sta cadendo, è rosso il Timbuktu!
Ohohohohoh Timbuktu!
Ohohohohoh Timbuktu!..."
Mutzhi Mambo - Jungla