Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

È difficile trovare un attore bravo come CHRISTIAN BALE.
Si, lo sappiamo, care amiche dei Mutzhi Mambo, è pure bello, bellissimo, ecc., ma chiaramente non è certo qui per i suoi poderosi pettorali!
Come ormai sapete, di solito ci occupiamo di artisti ben più stagionati (sempre che siano ancora vivi!) ma Christian Bale ha tranquillamente raggiunto lo status di personaggio di culto ed ha conquistato con merito il diritto ad essere omaggiato in questo vostro Almanacco.
E questo ci tocca ammetterlo pur provando una discreta invidia…
Fra gli attori di “nuova” generazione (intendiamo quella intorno alle 45 primavere, che quelli più giovani sono veramente “troppo ggiovani” per questa rubrica), Bale è il più completo e versatile e quello che ha segnato di più l’immaginario Pulp.
Di sicuro ha un’aria poco rassicurante, anche quando fa parti da eroe ma il suo meglio lo dà quando interpreta pazzi, sociopatici e schizofrenici…
Bale è una star che non ama troppo i riflettori, notoriamente silenziosa, che se proprio deve dire qualcosa (anche alla stampa) lo fa solo e unicamente tramite i suoi film e i personaggi che interpreta, riuscendo come pochi a trasportare lo spettatore direttamente nelle crude storie che spesso lo vedono protagonista.
Forse non è il divo più carismatico ma è quello che è riuscito meglio a passare da un ruolo all’altro, di volta in volta “piegando” letteralmente il suo fisico alle esigenze del copione.
Che dire di uno che è passato dall’interpretare un insonne anoressico ad impersonare Batman, praticamente senza soluzione di continuità?
Solo De Niro era riuscito prima di lui a calarsi anche “fisicamente” nei ruoli con tanta immedesimazione.
Da “American Psycho” all’ “Uomo senza sonno”, da “The Fighter” alla trilogia del “Cavaliere Oscuro”, da “The Prestige” a “American Hustle”, pochi, pochissimi attori della sua età possono vantare un simile curriculum…
Christian Charles Philip Bale nasce il 30 gennaio del 1974 ad Haverfordwest, nel Galles.
Figlio di un pilota civile e uomo d'affari e di una ballerina circense (i due poi divorziano e nel 2000 il padre sposa la scrittrice femminista Gloria Steinem), e fratello dell'attrice Louise Bale, Christian muove i primi passi nella recitazione con le rappresentazioni scolastiche e, a soli 10 anni, già appare in parecchi spot pubblicitari, debuttando come un vero e proprio attore nella commedia "The Nerd", portata in scena nel West End, accanto a Rowan Atkinson. 
Passa la sua infanzia viaggiando in diversi paesi, arrivando a vivere in Portogallo e negli Stati Uniti, anche se la residenza ufficiale della famiglia sarà Bournemounth, dove il nostro frequenta la Bournemouth School e comincia a forgiare il suo corpo con il rugby, ma anche con il balletto. 
Ambiziosissimo, nel 1986, recita accanto a Amy Irving, Olivia De Havilland, Omar Sharif e Rex Harrison nel film tv “Anastasia - The Mystery of Anna” (1986) di Marvin J. Chomsky, poi viene scelto fra 4000 ragazzi per il ruolo di James Graham nel film di Steven Spielberg “L'impero del sole” (1987), tratto dall’autobiografia di James Ballard.
Bale batte tutti gli altri concorrenti e riesce così ad avere il suo primo ruolo da protagonista in una pellicola, e sembra avviato ad una carriera da bambino prodigio. 
Ma il padre, che, da bravo genitore, gestisce in modo ferreo i suoi impegni lavorativi, ha in mente grandi cose per il figlio e, invece di sfruttarne la notorietà, in barba a molte delle proposte hollywoodiane, lo manda a studiare alla Drama School, sperando che venga ammesso presto in una delle più prestigiose accademie inglesi di Arte Drammatica.
Secondo il parere del padre infatti, c'è bisogno di una solida base per intraprendere il mestiere di attore. 
Ma il piccolo Bale non ci sta, rifiuta, gli piace il cinema e vuole continuare a lavorare; alla fine convince suo padre a scegliere soltanto i film, a indirizzarlo, fino alla maggiore età, verso le parti che giudica migliori per lui.
Così, nel 1989, lo ritroviamo in “Enrico V” di Kenneth Branagh, poi nel 1992, nel film di Kenny Ortega “Gli strilloni”.
La sua carriera però, come spesso accade agli attori che debuttano così giovani, si inizia a perdere negli abissi dei piccoli ruoli marginali: un gentiluomo americano in “Piccole donne” (1994) di Gillian Armstrong, la voce di Thomas in “Pocahontas” (1995) della Disney e il ruolo di Mr. Rosier in “Ritratto di signora” (1996) di Jane Campion. 
Tutti film prestigiosi, certo, ma manca la parte che deve dare la sterzata alla sua carriera. 
In caso contrario, il destino più certo è il limbo degli attori di mezza tacca, dei comprimari…
Non passa il provino per il ruolo di Jack Dawson in “Titanic” (1997), venendo escluso a favore di Leonardo Di Caprio, semplicemente perché James Cameron non voleva due attori inglesi come protagonisti (gli basta Kate Winslet nel ruolo di protagonista femminile). 
Vabbè, poco male: in fondo “Titanic” fa cacare…
Prova a rilanciare la sua immagine con “Velvet Goldmine” (1998) di Todd Haynes e “All the Little Animals” (1998), di Jeremy Thomas, ma non è abbastanza. 
Ha bisogno di qualcos'altro.
Nel contempo, dopo aver girato “Sogno di una notte di mezza estate” (1999), di Michael Hoffman, conosce durante un party, l'assistente di Winona Ryder, Sibi Blazic, e la sposa nel 2000, diventando padre di una bambina. 
La nascita di sua figlia coincide con la sua ufficiale rinascita cinematografica: la regista Mary Harron, scarta Leonardo DiCaprio a favore di Bale per lo scomodo ruolo dello yuppie serial killer di “American Psycho” (2000), adattamento del controverso romanzo di Bret Easton Ellis.
La produzione però vuole proprio Di Caprio (mannaggia, sempre lui!) e contatta quindi Oliver Stone per dirigere il film.
Fortunatamente (per Bale), Leonardo è già occupato e quindi anche Stone si defila.
Alla fine vince la Harron e la parte del folle Patrick Bateman viene assegnata a Christian Bale.
Il film non è male, forse un po’ troppo estetizzante, ma manca totalmente la carica estrema e anticonformista del romanzo; Bale comunque si dimostra un protagonista coi fiocchi e il suo ruolo non si dimentica!
Passa a film più commerciali come il remake di “Shaft” (2000), di John Singleton (in cui praticamente rifà il personaggio di Bateman) e il pessimo “Il mandolino del capitano Corelli” (2001) di John Madden; si getta poi nella fantascienza con “Equilibrium” (2002) e “Il regno del fuoco” (2002), ma entrambi sono solenni fiaschi al botteghino, rifiutando però di ricalarsi davvero nel ruolo di Patrick Bateman ne “Le regole dell'attrazione” (2002).
Viene scartato per la parte di Will Turner nella trilogia dei “Pirati dei Caraibi”. Gli preferiscono quel popone di Orlando Bloom…mah!
Ma il nostro non demorde: nel 2004, dimagrisce enormemente (perde oltre 30 chili, rischiando seriamente la pelle) per il bellissimo, visionario thriller “L'uomo senza sonno” (2004), di Brad Anderson.
Molti gridano al miracolo e premono per una sua candidatura all'Oscar, ma non viene preso sul serio. Troppo “di nicchia” la pellicola per aspirare a questi riconoscimenti...
Presta poi la sua voce al Mago Howl del cartone animato giapponese “Il castello errante di Howl” (2004) del grande Hayao Miyazaki, e poi riacquista chili e muscoli per interpretare Bruce Wayne in “Batman Begins” (2005) di Christopher Nolan, primo capitolo della magnifica trilogia che ridefinirà in senso noir le vicende del giustiziere di Gotham City. 
Il risultato sarà così soddisfacente che Nolan lo rivorrà anche per il favoloso “The Prestige” (2006), geniale film sull’illusionismo, dove divide la scena con Hugh Jackman e si vede pure David Bowie in un delizioso cameo.
Con Nolan lavorerà pure nei due sequel capolavoro di Batman, “Il cavaliere oscuro” (2008) e “Il cavaliere oscuro - Il ritorno” (2012).
Inutile sottolineare quanto questi capitoli siano più belli di “Batman Begins”, soprattutto grazie agli gli azzeccatissimi cattivi (Heath Ledger nella parte di Joker e Tom Hardy in quella di Bane).
Ora che la sua carriera è all'apice, Bale viene chiamato a interpretare l’inutile remake del classico western “Quel treno per Yuma” (2007), di James Mangold, la parte di John Connor nel quarto capitolo di Terminator, “Salvation” (2008) e il crime “Nemico Pubblico - Public Enemies” (2009) del maestro Michael Mann, dove ha il ruolo del poliziotto Melvin Purvis, spina nel fianco di Johnny Depp/John Dillinger.
Il nostro non disdegna però pellicole più indipendenti e recita per Werner Herzog in “Rescue Dawn” (2006) e per Terrence Malick in “The New World” (2006), nonché nel drammatico “Harsh Times” di David Ayer (2005), dove interpreta in modo perfetto un veterano della guerra del Golfo completamente fuori di testa.
Il 2010 per lui è soprattutto “The Fighter” di David O. Russel.
La sua parte da ex pugile tossico alla deriva che si ricicla come allenatore (per la quale dimagrisce di nuovo in modo incredibile) gli frutta un meritatissimo Oscar e un Golden Globe 2011 come miglior attore non protagonista.
Nel gennaio 2011 Bale prende parte alle riprese di “I fiori della guerra”, pellicola diretta dal regista cinese Zhāng Yìmóu e incentrata sul Massacro di Nanchino, avvenuto in Cina nel 1937. L'attore interpreta il ruolo di un missionario statunitense, che aiuta gran parte della popolazione a sfuggire al massacro documentando l'accaduto.
Dopo è protagonista del thriller “Out of the Furnace” (2013) di Scott Cooper e dei nuovi progetti di Terrence Malick (“Lawless” e “Knight of Cups”) e torna a lavorare per David O. Russell in “American Hustle - L'apparenza inganna” (2013).
Per questo film sfodera un bel pancione da alcolista e il ruolo del truffatore Irving Rosenfeld che diventa suo malgrado collaboratore dell’ FBI, gli frutta un’altra candidatura all’Oscar, per il quale ottiene la nomination come miglior attore protagonista. 
Recita poi per Ridley Scott nell'inguardabile polpettone epico “Exodus - Dei e Re” (2014), dove veste addirittura i panni di un Mosè un po’ troppo muscolare, e per Adam McKay nel film “La grande scommessa” (2015), interpretando la figura reale dell’imprenditore super-nerd Michael Burry, quello che scoprirà la bolla speculativa delle derivate che porteranno al crack finanziario 2007-2008.
Nel 2016 è protagonista del retorico “The Promise”, un film ambientato durante il genocidio armeno di Terry George, e nel 2017 del malinconico western “Hostiles” di Scott Cooper.
Ultimamente lo hanno visto di nuovo ingrassato a dismisura per interpretare il biopic su Dick Cheney, il braccio destro di Bush.
Che dire, è un vero camaleonte il nostro Bale!
Ma vai così, grande Christian, che vai bene!

“Prendo la Lamborghini, dà meno nell’occhio.”
Bruce Wayne/Christian Bale – Il Cavaliere Oscuro

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