PÉNTITI, STRONZOLO!
Oggi risate a crepapelle con DANIELE CALURI, un autore (relativamente) giovane ma che ha già dato tanto lustro al fumetto italiano…e non solo!
Di solito, in questo Vostro Almanacco, non ci occupiamo di autori così “giovani” (anche se la sua carriera ha ormai un quarto di secolo), perché si ritiene che ancora il meglio (o il peggio) di sé lo debbano ancora dare, ma per Daniele Caluri facciamo volentieri un’eccezione, visto che, a nostro avviso, il suo “capolavoro”, “Don Zauker” l’opera per cui verrà ricordato nei posteri del Pulp, l’ha già pubblicato.
Con le sue tavole (spesso su soggetto del bravo Emiliano Pagani), in primo luogo di “Luana la bebisìtter” e, appunto, del malvagio esorcista “Don Zauker”, il grande disegnatore labronico ha creato dei personaggi fantastici, dissacranti, divertentissimi, capaci di trasportare la tipica ironia toscana (anzi, livornese DOC) in avventure che travalicano i limiti della goliardia dialettale per offrirci storie gustose e stravaganti, veramente godibili a tutti i livelli.
Tanto che le avventure del fetido prete hanno avuto edizioni anche in Francia, Belgio Spagna e Canada.
Certo, se non si è avvezzi al tipo di linguaggio aspro, volgare, irriverente, blasfemo, proprio senza peli sulla lingua che contraddistingue le pagine del “Vernacoliere”, la storica rivista livornese di satira dove questi personaggi sono nati e cresciuti, difficilmente si possono cogliere appieno le innumerevoli sfumature delle battute.
E bisogna pure avere un po’ di pelo sullo stomaco per non scandalizzarsi davanti a situazioni a dir poco scabrose, ma siamo sicuri che i nostri cari amici dei Mutzhi Mambo problemi in questo senso non ne hanno…
Caluri, disegnatore dal tratto molto gradevole ed efficace, ha avuto proprio il merito di far uscire il suo lavoro dal “ghetto” di una pubblicazione dai limiti “regionali”, creando personaggi che chiunque può apprezzare, anche se qualche modo di dire o qualche termine può risultare “ostico” alla comprensione.
Dopo tutto, il napoletano il siciliano o il milanese sono già dialetti con cui abbiamo quotidianamente a che fare…è l’ora di imporre pure il livornese fra i linguaggi “nobili” del Belpaese!
Boia dé!
Daniele Caluri (o Kaluri) nasce a Livorno, il 26 gennaio del 1971.
Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1996, inizia a lavorare per “Il Vernacoliere” dopo aver mandato delle vignette satiriche disegnate sui banchi di scuola.
Arrivato al giornale nel 1993, sostituisce in seguito, come copertinista, Max Greggio, diventato autore televisivo di successo alla corte di Antonio Ricci.
Daniele pubblica un primo albo a fumetti nel 1999 raccogliendo le storie del suo personaggio “Fava di Lesso” pubblicate su “Il Vernacoliere” dal 1993 al 1998, un indiano d'America con cui l’autore ironizza sugli stereotipi del genere western e satireggia su temi di politica e attualità, con frequenti deviazioni nello scurrile e nel demenziale, che aveva riscosso ottimo successo tra i lettori del giornale.
Accantonato il personaggio dell'indiano scorbutico ancora molto legato ad un umorismo “labronico” e goliardico, Caluri lancia il suo primo capolavoro, la nuova striscia mensile, “Luana la bebisìtter”, incentrata sulle (dis)avventure di una sexy babysitter, Luana, procace quanto stupidotta e del ragazzino terribile che le viene affidato, Màicol, ricco, viziatissimo, obeso e carogna.
Le piccanti e rocambolesche peripezie del piccolo satiro, che ogni volta si ingegna per trovare sempre nuovi, astutissimi (ma fallimentari) sistemi per poter vedere la “potta” della sua babysitter, sono veramente esilaranti, degne delle migliori trovate di Vil Coyote!
Pubblicato dal 1999 al 2004, il fumetto ottiene un successo ancora maggiore rispetto a “Fava di Lesso”, tale da spingere alla pubblicazione di tre raccolte (“Luana La Bebisìtter Atto I”, “Luana La Bebisìtter Atto II” e “Luana La Bebisìtter Gran Finale”) e alla ripresa del personaggio a partire dal 2006 fino all'anno successivo.
Sempre nel periodo di Luana, Caluri ritorna alle vignette con le surreali avventure di “Nedo”, un personaggio muto alle prese con le sue continue, imbarazzanti erezioni.
Nel 2003, sui testi di Emiliano Pagani, disegna una rubrica comica chiamata “Bollettino Meteo” in cui il “Colonnello Starita”, un iracondo meteorologo, conclude in tragedia le previsioni del tempo.
Capolavoro assoluto è l'ultima opera pubblicata sul Vernacoliere, sempre con i testi di Pagani: Don Zauker, un prete esorcista assai fuori dagli schemi.
Sboccato, dal fisico palestrato e tatuatissimo, malvagio, drogato, non si ferma davanti a nessuna nefandezza per raggiungere i suoi scopi (che spesso e volentieri non sono altro che le grazie di qualche suorina o di qualche “devota” particolarmente avvenente...).
Pedofilia, sadismo, violenza gratuita, nessuna cattiveria dell’animo umano gli è sconosciuta: Don Zauker non conosce limiti!
Il nostro in realtà è un vero cialtrone per nulla vicino alle posizioni tradizionali della Chiesa cattolica che anzi, col suo modo di fare, a volte scaltro a volte ottuso, mette allegramente alla berlina.
Ma non pensiate che Don Zauker sia un filantropo interessato ad una “Chiesa rinnovata”: in realtà al nostro non gli frega niente di niente!
Se il nome di Don Zauker deriva da un personaggio della serie “Daitarn 3”, il capo dei perfidi Meganoidi, (a sottolineare il carattere del personaggio: arrogante, manesco, ignorantissimo, egoista, bugiardo), le fattezze fisiche, invece, sono modellate su quelle di Clint Eastwood e dei duri del cinema di Hollywood.
Vera summa di satira acida a tutto campo e di anticlericalismo (sentimento largamente condiviso da Caluri che non ne fa mistero), il fumetto diventa rapidamente il più amato e popolare per i lettori de “Il Vernacoliere”.
Una raccolta delle puntate di Don Zauker (più una inedita) viene presentata in anteprima nel corso di Lucca Comics 2006.
Durante la tradizionale festa organizzata a Livorno dalla rivista i due autori realizzano anche uno spettacolo, in collaborazione con la compagnia teatrale I Licaoni, il "Don Zauker Talk Show".
Intanto, grazie al successo di “Fava di Lesso” Caluri inizia a collaborare con la Bonelli Editore, anche se Sergio Bonelli, da sempre restio verso le parodie dei fumetti western (come “Ombre Rosse” di Enzo Scarton e “Fax palle in canna” di Leomacs, editi più o meno in quel periodo), inizialmente non è molto ben disposto verso lo stile dell'artista toscano.
Ma Caluri, grazie alla sua versatilità, riesce ad entrare comunque nella scuderia Bonelliana e, in seguito, lavora per ad alcuni albi di Martin Mystère (“La tredicesima fatica”, n. 281 dell'ottobre 2005 e “Il codice Caravaggio”, n. 291 del giugno 2007) in collaborazione con Alfredo Castelli.
Oltre alle storie ufficiali della serie, Caluri disegna anche tre fascicoli comici su “Martin Mystère”, pubblicati in occasione di Rimini Comix, di un evento all'Università di Padova e di Italia Wave 2007.
In seguito lavora anche per “Dylan Dog”, con uno stile molto più cupo e ricco di neri.
Nel 2007 disegna l'adattamento a fumetti del romanzo “Michele Strogoff” di Jules Verne, su sceneggiatura di Frédéric Brémaud, per le edizioni Adonis/Glénat.
Nel 2008 è selezionato insieme ad altri noti fumettisti per illustrare l’Art.3 del volume “La Costituzione illustrata”.
Da febbraio 2008 cura, assieme ad Emiliano Pagani, la rubrica di satira "Domus Bokassa" sulle pagine del mensile “Il mucchio” e nel 2011, per la Panini Comics, la miniserie umoristica “Nirvana”, distribuita nelle edicole di tutta Italia, di cui esce anche lo Spin-off "L'ispettore Buddha", modellato sulle fattezze dell'indimenticato Bud Spencer.
Nel 2012, sempre con Pagani, crea il personaggio di “Mircone”, pubblicato su “Il Male” di Vauro e Vincino.
A riprova della sua estrema versatilità, nel 2013 la Panini gli affida l’illustrazione di una variant cover per un albo degli “Avengers”, realizzato per la Marvel.
Nel 2014 esce il terzo volume di “Don Zauker – Habemus Papam” e nel 2015 ha chiuso la terza e ultima serie di “Nirvana”, sempre per PaniniComics.
Oltre all'attività fumettistica, dal 1993 al 2000 ha suonato come tastierista nel gruppo musicale "Gli Amici di Zenigata", con cui ha pubblicato un CD di cover scanzonate di sigle di cartoni animati (“Il banjo di Haran”) e tenuto concerti in tutta Italia.
Dal settembre 2008 è docente di Disegno e Storia dell'Arte presso il Liceo scientifico "F. Enriques" di Livorno.
È anche docente, insieme ad Alberto Pagliaro (altro ottimo autore proveniente dalle fila de “Il Vernacoliere”), del Corso di Fumetto della Fondazione Trossi-Uberti, a Livorno.
E pensare che c’è chi afferma che in Italia i talenti sono tutti fuggiti… averne di Caluri, averne!
Tanti auguri Daniele, mille di queste tavole!
“Tss...Quando un uomo col crocifisso incontra un uomo con la pistola, l'uomo col crocifisso è un uomo morto!”