Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Rieccoci di nuovo a fare un mea culpa, cari amici dei Mutzhi Mambo, eccoci nuovamente a dover chiedere scusa.
A dover chiedere perdono per non esserci accorti della scomparsa del grandissimo MARK E. SMITH, l’eccentrico e marcissimo cantante dei Fall!
Anzi, dei Fall non era solo il cantante, era l’anima, l’unico componente fisso di una delle band dalla line-up più mutevole della storia: i Fall “erano” Mark E. Smith!
È passato un anno esatto dalla scomparsa di questo personaggio così peculiare del panorama rock’n’roll (lo chiamano post-punk, il suo, ma per noi rimane comunque rock’n’roll) ma noi non ce ne siamo accorti e non l’abbiamo minimamente ricordato.
A volte lo facciamo volutamente di non scrivere nulla, come quando è scomparso il Duca Bianco, per non accodarci alla massa di frignoni e alla retorica del “oh, com’era bravo, oh com’era buono!”; a volte invece ci accodiamo pure noi alla massa e celebriamo lo/la scomparso/a celebre, con tanto di retorica di rito.
Dipende un po’ dai casi, da quello che proviamo e da quello che ci va di fare…
Ma quando un lutto del genere ci sfugge proprio e non ci facciamo caso, ecco, quelle volte ci girano i coglioni!
Perché ci viene in mente quanto è cinico e meschino il mondo, che si ricorda e celebra solo le cose banali, evidenti, di massa.
E se c’è uno che di massa non era proprio, questi era Mark E. Smith! Mark E. Smith30
Smith alla fine si portava i segni del rock’n’roll addosso, di una vita da rocker senza compromessi che ne aveva minato la salute e marchiato il volto.
Aveva una personalità davvero complessa ed era un alcolizzato all’ultimo stadio.
Era noto per l’umorismo tagliente e assolutamente lucido, tanto da essere uno dei musicisti preferiti dai giornalisti per realizzare interviste controverse e pepate, per fare scalpore.
Profondamente sospettoso delle trappole che si celano dietro lo show business, per la maggior parte della sua carriera, Smith ha evitato di far parte della “scena” musicale che conta.
L'aspetto oscuro e sarcastico della sua personalità filtrava nei suoi testi, con cui cercava in primo luogo di sbeffeggiare i meccanismi dell’industria dello spettacolo.
L'approccio di Smith alla musica era sicuramente anticonvenzionale: non aveva molto rispetto per la tecnica, arrivando ad affermare che “il rock’n’roll non è neanche musica, è solo un maltrattamento di strumenti per ottenere emozioni”. 
Cantava con un forte accento della sua città, e i suoi testi erano spesso criptici. 
Famosi i suoi astrusi titoli di canzoni, spesso nati da ritagli presi da libri e giornali, assemblati più o meno a caso, come pure il suo peculiare stile vocale, inusuale, ripetitivo, “sconclusionato”. 
Spesso, più che cantare, borbottava e biascicava le parole; oltretutto, durante l’esecuzione dei brani dal vivo, interferiva con sproloqui improvvisati tra i versi, per la gioia della sua band… 
Scrittore molto prolifico, Smith tendeva a scrivere testi in forma di prosa libera in uno dei suoi numerosi quaderni, e solo in seguito li adattava sui brani composti dai musicisti che suonavano con lui.
Non ha mai risposto alle richieste di spiegare il significato o le fonti dietro i suoi testi. Quando gli veniva posta la questione, di solito rispondeva con sarcasmo, eludendo le domande.
Sicuramente c’era la volontà di voler combinare "una musica primitiva con dei testi intelligenti" e a livello di tematiche, spesso le sue “storie” descrivono grottescamente, con l’utilizzo di indecifrabili slang locali, le periferie degradate, dei paesaggi cupi, delle storie di droga e disagio.

Mark E. Smith1Pur venendo dalla classe operaia e pur vantandosi di essere un anti-intellettuale, aveva un forte interesse per la letteratura. 
Come sue fonti di ispirazione, Smith ha citato Colin Wilson, Arthur Machen, Wyndham Lewis, Thomas Hardy, Philip K. Dick, Edgar Allan Poe, Ezra Pound, Raymond Chandler, e HP Lovecraft.
Alla fine, malgrado il suo scopo fosse di rivolgersi a minatori e operai, la maggior parte del suo pubblico erano studenti di buona famiglia o comunque non certo una platea “popolare”.
Personaggione bizzarro, carismatico, caustico, spesso descritto come reazionario, era molto supponente e non soffriva le persone stupide e i “terroni” delle sue parti (in questo caso, gli inglesi del Sud, specie i Londinesi).
Fondamentalmente misantropo, durante la sua carriera amava parlare male di tutti, compresi gli altri gruppi, ed è arrivato a scontrarsi, anche fisicamente, con dei membri della sua band (che il più delle volte trattava in modo dispotico), dei produttori discografici, degli ingegneri del suono, dei giornalisti, nonché con quasi tutti i musicisti della scena di Manchester.
Questa sua visione radicale ha contribuito all’incessante turnover dei musicisti dei suoi Fall (si parla di ben 60 musicisti coinvolti negli anni in questo progetto).
I Fall erano un gruppo cinico, grottesco, una di quelle band che alla fine degli anni ’70, inizio anni ’80, hanno rivoluzionato il modo stesso di intendere il rock; sono stati uno dei gruppi più influenti nell'evoluzione della musica "indipendente", suonando in modo grezzo e spartano, componendo i pezzi e cantandoli in maniera approssimativa, ma senza arrivare mai agli eccessi del rumorismo puro o dell’atonia art-rock.
Figli degeneri del punk, i Fall originariamente erano un combo da pub, parecchio scorbutici e arroganti, che rappresentavano al meglio la rabbia proletaria del '77.
Facevano parte del circuito alternativo di Manchester, lo stesso humus da cui vennero fuori i Buzzcocks e i Joy Division, ma spiccavano per la loro attitudine ultra sguaiata e per il loro voluto non – appeal verso il pubblico.
Più che un gruppo strutturato, erano un insieme di buskers, di saltimbanchi ubriaconi che raccontavano storie di vita vissuta nei sordidi vicoli di periferia, o che urlavano il loro disagio agli sfigati avventori dei pub dei quartieri più malfamati. 
Il loro linguaggio musicale così crudo, violento e veramente anti-estetico, s'inseriva perfettamente nella corrente anti-conformista dei radical britannici.
I Fall hanno attraversato una bella serie di cambiamenti nello stile musicale, tuttavia il fondamento del loro suond è stato un cacofonico, amelodico guazzabuglio di chitarre, voci e tastiere.
Sempre troppo abrasivi e difficili per il mainstream, i Fall diverranno una band di culto, e ispireranno generazioni di gruppi underground, dal garage rock al noise, dal punk all’ indie . 
Va detto che i Fall hanno realizzato raramente degli album complessivamente belli (chiaro, si sta parlando di gusti): nei momenti migliori hanno prodotto dischi divertenti o interessanti, ma nei momenti peggiori hanno prodotto roba veramente imbarazzante e priva di originalità.

Mark E. Smith41Hanno sempre prestato più attenzione all’atteggiamento che alla musica, più alla vita che all’arte: questo è il motivo per cui i loro album sono spesso più lunghi del necessario.
Difficile anche che sotto la doccia vi troviate a canticchiare un pezzo dei Fall…
Per loro a contare non era la musica ma il mero fatto di fare musica.
E per questo sono stati un’esperienza necessaria, anche se non sempre condivisibile…
Ed è per questo che uno come Mark è stato un personaggio così necessario per la storia del rock’n’roll…

Primogenito di quattro fratelli, Mark Edward Smith nasce in una famiglia della classe operaia a Broughton, nel Lancashire, il 5 marzo del 1957. 
La famiglia si trasferisce nella vicina Prestwich quando il nostro ha ancora sei mesi, andando a vivere nella casa ereditata dopo la morte dal nonno.
Mark non si interessa alla musica fino all'età di 14 anni, quando scopre Captain Beefheart.
Frequenta la Sedgley Park Primary School e successivamente la Stand Grammar School for Boys prima di mollare gli studi a 16 anni, quando lascia la casa dei suoi e si trasferisce a vivere con la sua fidanzata (e futura tastierista dei Fall, nonché delle Blue Orchids) Una Baines.
Successivamente il nostro si iscrive ad un corso serale di letteratura mentre il suo primo lavoro è in una macelleria, prima di diventare spedizioniere nel molo di Salford. 
Nel 1977, prima di fondare il suo gruppo, troviamo Smith a lavorare sulle banchine di Manchester, città dove aveva già fatto diverse audizioni fallimentari con dei gruppi locali di hard rock, prima di tutto perché al nostro in realtà della roba metal e simili non gliene frega niente; le sue preferenze virano più verso il rock’n’roll sperimentale dei Velvet Underground e l’art-rock d'avanguardia dei Can.
Alla fine, riesce a trovare dei musicisti che condividono i suoi gusti: il chitarrista Martin Bramah, il bassista Tony Friel, la tastierista Una Baines e il batterista Karl Burns, e forma i Fall, prendendo il nome da un romanzo di Albert Camus.
Originariamente si chiamavano The Outsiders, sempre dal titolo di un altro lavoro di Camus.
Poco dopo il nostro lascia il suo lavoro per dedicare tutte le energie alla band.
I Fall registrano un EP, “Bingo-Master's Break-Out !”, finanziato dall'etichetta dei Buzzcocks, “New Hormones”, ma rimarrà inedito per quasi un anno, perché non riescono a trovare nessuno che li voglia mettere sotto contratto: dopotutto, col loro blues-a-billy sgangherato e amatoriale, sulla falsariga del primo Captain Beefheart, risultano troppo outsider anche per il punk rock che allora va per la maggiore.
Dopo un po', il gruppo riesce a farsi una nicchia di fan, tra cui Danny Baker, a capo della fanzine “Adrenaline”, che persuade Miles Copeland a pubblicare l'EP sulla sua etichetta indipendente “Step Forward”.
Nel 1978, Smith sostituisce il bassista Friel con Marc Riley (basso, chitarra, tastiere) e la tastierista Baines con Yvonne Pawlett, con lo scopo di rendere i Fall più accessibili.
La nuova formazione registra il primo album della band, “Live at the Witch Trials”, pubblicato nel 1979 ma il risultato è tutto meno che accessibile, soprattutto a causa delle litanie ossessive di Smith…
Comunque sia, i Fall continuano a girare, suonando in pub e piccoli club, costruendosi lentamente una certa reputazione e un piccolo seguito. 
Il famoso DJ John Peel diventa un fan accanito della band, e gli permette di registrare un certo numero di session per il suo spettacolo, fornendo al gruppo una bella vetrina.
Prima di registrare il secondo album dei Fall, Smith cambia di nuovo la formazione, licenziando Pawlett, Bramah e Burns, e ingaggiando il chitarrista Craig Scanlon, il bassista Steve Hanley e il batterista Mike Leigh; Riley intanto si trasferisce dal basso alla chitarra.
Scanlon e Hanley diventeranno membri più o meno fissi dei Fall, rimanendo nella band per gran parte della loro carriera. 
La nuova formazione registra e pubblica “Dragnet” (1979), caratterizzato da un sound meno irruento e più creativo e industriale.
L'anno seguente, i Fall firmano per la “Rough Trade” per la quale pubblicano nel 1980, l'album dal vivo “Totale's Turns (It's Now or Never)”, quello in studio “Grotesque (After the Gramme)”, in cui si allontanano sempre più dal punk per suonare una sorta di rockabilly marziale e alienante, e diversi singoli di un certo successo, tra cui "Totally Wired" e "How I Wrote Elastic Man".
Paul Hanley si unisce al gruppo come secondo batterista prima dell'album “Grotesque”.
Nel 1981 escono diverse registrazioni dei Fall ma è tutta roba d’archivio, ad eccezione dell’EP “Slates”. 
Al gruppo si unisce il batterista Karl Burns e, all'inizio del 1982, la band pubblica “Hex Enduction Hour”, per la “Kamera Records”, uno dei loro migliori album, gratificato da alcune delle recensioni più entusiastiche della loro carriera.
L-anno successivo esce il suo seguito, “Room to Live”, e, dopo la sua uscita, Riley lascia la band.
La svolta principale nel loro percorso arriva nel 1983, quando Smith incontra Brix Smith a Chicago mentre i Fall sono in tour.
La coppia si sposa pochi mesi dopo e Brix, che originariamente suonava il basso, si unisce al gruppo come seconda chitarrista, sostituendo Riley; il suo primo disco coi Fall, “Perverted by Language’ esce nel 1983.
La Brix istilla un sentimento pop più melodico nella band come dimostrato da “The Wonderful and Frightening World of the Fall” del 1984, il loro primo album per Beggars Banquet.
Dopo l'EP “Call for Escape Route”, i Fall stringono un'alleanza con il coreografo Michael Clark, che alla fine porterà a un balletto chiamato “I Am Kurious Oranj”.
Il gruppo scrive la musica e il libretto per il balletto e lo porterà più volte dal vivo alla fine del 1984 e all'inizio del 1985; l’album della colonna sonora apparirà alla fine nel 1988.
A metà del 1985, Steve Hanley deve prendersi un congedo, e Simon Rogers, di formazione classica, si unisce come bassista temporaneo.
Una volta tornato Hanley, Rogers passa alle tastiere.
Questa ennesima formazione registra “Saving Grace of This Nation”, pubblicato nell'autunno del 1985 con recensioni formidabili. Rogers suonerà solamente per un altro album, il 1986 di Sinistro, ma rimarrà coinvolto ancora per diversi anni con i Fall.
Dopo la sua uscita, Rogers viene sostituito dal tastierista Marcia Schofield, che in precedenza aveva suonato nei Khmer Rouge.
Nel 1986, fanno inaspettatamente capolino in classifica e nel corso degli anni successivi, il gruppo riuscirà a piazzare altri pezzi nelle classifiche, anche se sempre nelle parti basse…
Uscito nel 1988 “The Frenz Experiment”, prodotto da Simon Rogers, la Brix divorzia da Smith e lascia i Fall nell'autunno nel 1989; viene sostituita dal chitarrista Martin Bramah.
Il risultato della separazione è un ritorno al sound più oscuro e caotico dei loro primi album, come si può sentire nel primo album dopo l’uscita della Brix, “Extricate” (1990).
Sebbene venga ben accolto, Smith decide di modificare nuovamente la formazione che aveva registrato l'album. 
Licenzia sia Schofield che Bramah mentre sono in tournée in Australia. 
Con il nuovo tastierista Dave Bush, pubblicano “Shift-Work” nel 1991, seguito da “Code: Selfish” l’anno successivo.
Nel 1993, firmano con la Matador Records, la loro prima etichetta discografica americana, per la quale debuttano con “The Infotainment Scam”, che vede il ritorno di Karl Burns alla batteria.
Ma né questo disco né il suo seguito del 1994, “Middle Class Revolt”, vendono un granché negli Stati Uniti, nonostante le buone recensioni, e i Fall rimangono di nuovo senza distribuzione USA.
Non che ci stiano troppo a piangere sopra: i nostri mantengono infatti un bello zoccolo duro di fan in Gran Bretagna, dove entrambi gli album vendono discretamente.
La Brix rientra in formazione per il tour di supporto a “Middle Class Revolt” e appare nel disco del 1995 “Cerebral Caustic”.
All'inizio del 1996, la tastierista Julia Nagle si unisce alla band per la registrazione di “The Light User Syndrome”, un album che vanta nelle note di copertina il sostegno di John Peel. 
Seguiranno le partenze della Brix ad ottobre e di Karl Burns a dicembre.
A questo punto cominciano ad uscire una serie di compilation e registrazioni live, per la maggior parte su etichetta Receiver, abbastanza inutili senza il coinvolgimento della band. 
Karl Burns rientra di nuovo per un tour nel Regno Unito e per l’album “Levitate” (1997), mentre imbarcando anche il nuovo chitarrista Tommy Crooks. 
Nel marzo 1998 vanno in tour negli Stati Uniti ma durante un concerto a New York, al Brownie's, Smith dà letteralmente di matto. 
Il nostro non è nuovo a comportamenti bizzarri durante le performance, come abbandonare i concerti prima della conclusione o litigare platealmente col pubblico, i tecnici o i suoi stessi colleghi.
Ma stavolta è diverso: Smith non è certo nella sua forma migliore ed è un periodo che beve più del solito.
La band si ritrova a suonare gran parte del set con Smith che se ne sta fuori dal palco; a un certo punto il nostro dice qualcosa a Burns che salta sopra la batteria per aggredire il cantante; anche il chitarrista Crooks stava litigando con Smith, che gli aveva tirato addosso sigarette accese per tutto lo spettacolo. 
Scoppia una vera e propria rissa: Burns, Crooks e Steve Hanley se ne vanno e Smith passerà una notte in prigione per aver aggredito la tastierista (e sua fidanzata) Julia Nagle. 
A Mark viene ordinato di sottoporsi a trattamento per l’alcolismo e la gestione della rabbia: dopo un periodo di buona condotta, le accuse vengono ritirate. 
I Fall, sempre con formazioni instabili continueranno a pubblicare, con alterne qualità e fortune, circa un album l’anno, inframezzato da ristampe, compilation e rarità.
Diciamo che però le cose migliori le hanno già dette tutte...
Nel gennaio del 2004 stanno per partire in tour in America, ma durante una visita a Newcastle, Smith scivola sul ghiaccio, rompendosi una gamba. 
Uno spettatore accorre in suo aiuto ma Mark cade di nuovo, questa volta spezzandosi il fianco. 
Nonostante gli piantino una barra di ferro che va dal ginocchio all'anca, va lo stesso in tour negli Stati Uniti, e canta seduto ad un tavolo.
Accanto al suo lavoro con i Fall, Smith pubblica due album solisti di spoken words, “The Post-Nearly Man” (1998) e “Pander! Panda! Panzer!” (2002).
Sono letture di testi dei Fall, accompagnate da un collage di effetti sonori elettronici e campionamenti delle canzoni del gruppo, oltre a contributi di altri membri dei Fall. 
Smith appare come vocalist ospite per Edwyn Collins, Elastica, Gorillaz, Long Fin Killie, Mouse on Mars, Coldcut e Ghostigital.
Nel 1986, scrive l'opera “Hey, Luciani” basata sul breve pontificato di Papa Giovanni Paolo I. 
Pubblica la sua autobiografia, nel suo tipico stile irriverente e spiritoso, nel 2008. 
Dopo la Brix, il nostro si risposerà altre due volte. 
La sua seconda moglie è Saffron Prior, che aveva lavorato per il fan club di The Fall; il loro matrimonio termina nel 1995. 
Si sposa poi Eleni Poulou, detta anche Elenor o Elena, nel 2001 che entra nella formazione dei Fall nel settembre 2002 rimanendoci fino al luglio 2016, quando i due divorziano.
Nel 2017, i Fall pubblicano il loro ultimo album in studio, “New Facts Emerge”, co-prodotto da Smith e dal membro della band Kieron Melling.
La salute del cantante però, durante l’anno peggiora di brutto: fumatore incallito, Smith soffriva da molto tempo di problemi alla gola e alle vie respiratorie, che l’hanno portato ad esibirsi in sedia a rotelle.
Mark muore il 24 gennaio del 2018, a 60 anni, dopo una lunga malattia, ucciso dal cancro ai polmoni e ai reni.
Alla fine, “The Fall”, la “Caduta” c’è stata davvero per il nostro Smith…una caduta da cui sarà lo spirito del rock in generale a non rialzarsi più!
Un peccato, un vero peccato!

“They say nothing ever changes
Which is certainly true of the Poly-ocracy
The sweetest sound she had ever heard
Was the whinging and crying due to the recession.
In fact, if you get up pretty close enough
She had a Joker Hysterical Face
Her back head's full of skriking kids
There's no cure so find a case for it
There's no cure so find a case for it
Let's face it, you don't make the same mistake twice…”
The Fall - Joker Hysterical Face

Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • James Hadley Chase

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    6 Febbraio
    Pulp, Pulp, Pulp a profusione, Pulp come se non ci fosse un domani, cari amici dei Mutzhi Mambo, col nostro amatissimo JAMES HADLEY CHASE, uno dei più prolifici scrittori di gialli e crime in... James Hadley Chase
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    6 Febbraio
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    Un po’ di rockaccio proletario, bello grezzo e tamarro (ma non troppo), è quello che ci vuole per passare una ricca serata in birreria.E allora, cari amici dei Mutzhi Mambo, se volete passare una... Alex Harvey
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