CHE BOTTE, COI CINESI!
Siamo onesti: dopo i porno e i lacrima-movie (che però spesso sono fatti pure bene…), i film più brutti sono quelli di Kung Fu!
È inutile girarci intorno: storie assurde o sempliciotte, mal scritte, mal realizzate, mal recitate, si lasciavano vedere solo per le botte.
Un delirio di botte, un’abbuffata di botte, un’orgia di botte!
Andavano bene ai ragazzini che passavano il pomeriggio al cinemino di terza visione, fra una bustina di semi di zucca e una spuma al cedro, o ai militari in libera uscita in cerca di un posto per imboscarsi con la tipa (almeno la trama non distrae nessuno…).
Ma ce n’è uno che ha segnato una generazione, uno che fin dal titolo è diventato leggenda: “Con una mano ti rompo con due piedi ti spezzo”!
A parte i film di Bruce Lee, questo “capolavoro” del cinema di Hong Kong è stata la pellicola più celebre del genere, passata innumerevoli volte dalle televisioni private (che all’epoca compivano i primi passi), vista e rivista a tutti gli orari, ma non annoiava mai!
E poi il titolo italiano (che leggenda vuole fosse stato suggerito niente popò di meno che da Sergio Leone in persona!) è veramente un must che condensa in sé la filosofia stessa del genere: pugni, calci e violenza a profusione!
E tanto basti!
Il personaggio che oggi andiamo ad omaggiare, cari amici dei Mutzhi Mambo, è proprio il mefitico LUNG FEI, il Cattivo per eccellenza dei film di Kung Fu e naturalmente di “Con una mano…”.
Sguardo severo, faccia squadrata, baffo astioso, Lung Fei ha proprio l’aria da cattivo da operetta, perfetto per la recitazione sopra le righe dei film un po’baracconi che interpretava.
Perché i Kung fu-movie, in fondo erano favole, solo un po' brutali..
Lung Fei nasce a Taiwan, il 22 gennaio del 1943.
Della sua biografia si sa poco e nulla…
Debutta al cinema nel 1968 con “Magic Sword” e la prima pellicola che possiamo trovare tradotta in italiano è “La Morte vestita di Bianco” del 1971.
Lo stesso anno è nel cast del classico di King Hu “A touch of Zen”, nel ruolo di una guardia imperiale, e interpreta l’animalesco (con tanto di criniera leonina e canini vampireschi) Erh Ku, Maestro di Karate (l’arte marziale degli odiati giapponesi) nel celeberrimo “Con una mano ti rompo con due piedi ti spezzo”, diretto e interpretato dalla star Jimmy Wang Yu, il più famoso attore cinese prima dell’avvento di sua Maestà Bruce Lee.
Il film è una reinterpretazione in chiave Kung Fu del classico Wuxiapian (i film cappa e spada cinesi) "La sfida degli Invincibili Campioni".
Il film narra la vendetta di un allievo di una scuola di arti marziali che perde il braccio destro dopo un massacro perpetrato da una banda di mercenari; dopo un allenamento bestiale per rafforzare l’arto superstite, il ragazzo si prende la sua rivincita.
Come dire: semplice ma efficace!
Il film ha un successo strepitoso e Lung diventa uno dei più ricorrenti cattivi dei film del filone, in particolare quelli con protagonisti il già citato Jimmy Wang Yu e quelli Brucexplotation, cioè girati per sfruttare la fama di Bruce Lee ma con attori diversi, spesso solo vagamente somiglianti. Il più noto è il Taiwanese Bruce Li (Ho Chung Tao).
Recita sovente in coppia con l'altro Cattivo per eccellenza del cinema Kung-Fu, lo sfortunato Shan Mao: insieme formano un duo di lottatori affiatato (un po’ come Franco e Ciccio…) dai ruoli ben definiti, dove Lung Fei è il leader e Mao il gregario.
Fra gli innumerevoli titoli che lo vedono interprete (ben 138!) si citano, un po’ a caso: “...E lo chiamavano cinque dita d'acciaio” (1971), di Hung-Chang Wang; “Ku-fung lo sterminatore cinese” (1972), di Su Yang; “Wang Yu, il violento del karatè” (1973), di Shan-Hsi Ting; “Cinque dita di morte” (1973), di Shan-Hsi Ting e Yu Wang; “Tayang: il terrore della Cina” (1973), di Lung Chien; “Ordine da Hong Kong: uccidete la pantera nera” (1973), di Cheng Hou; “Il segreto della palma d'acciaio” (1973), di Min-Hsiung Wu; “Chen, furore rosso” (1973), di Ching-Chen Yang; “La regina del karaté” (1973), di Lung Chien; “Killer nelle notti di pioggia” (1974), di Kuo-Hsiung Liu; “Bruce Lee la sua vita la sua leggenda” (1975), di Bing Lin; “Bruce Lee contro i supermen” (1975), di Chia Chun Wu; “Bruce Lee la tigre indomabile” (1976), di Yu Wang; “Lo spaccatutto” (1978), di Jimmy Shaw; “Bruce Lee l'immortale campione” (1981), di Danny Cheng.
E con titoli così…
Negli anni '80, col declino del genere, dirada le sue apparizioni finché si ritira del tutto negli anni '90, salvo qualche occasionale caratterizzazione.
L’ultima sua pellicola è “Magic Mod” del 1995.
Speriamo che, con la vecchiaia, sia almeno diventato più buono…
Tanti augur, i Mr. Fei!
Nota a Margine: Shan Mao, il cattivaccio che faceva coppia fissa con Lung, ha avuto un destino piuttosto sfortunato. Il suo look peculiare, capelli rasati a spazzola e barba a pizzetto, lo aveva reso familiare ai fans del genere come malvagio tutto di un pezzo ma in “Il magnifico campione” (1976), di Chang Cheh, si vede persino in uno dei suoi rari ruoli di buono, quello del maestro dell'eroe. È morto a soli 27 anni, il 14 marzo 1977, a Hong Kong, ucciso a colpi di cacciavite durante un'aggressione. Le sue ultime pellicole sono uscite postume.
“Tu parli troppo, amico. E chi parla troppo non mi è mai piaciuto. Se non sbaglio sono stato chiamato qui per combattere, perciò cominciamo!”
Erh Ku/Lung Fei – Con una mano ti rompo con due piedi ti spezzo