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UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

IL PELATO TENENTE

Allegria, cari amici dei Mutzhi Mambo, che oggi si festeggia un vero macho DOC, il pelatissimo TELLY SAVALAS!
Con una faccia così poteva fare solo il cattivo o lo sbirro e infatti lo conosciamo come antagonista del più squallido degli 007, come malvagio in decine di pellicole, ma soprattutto come impagabile Tenente Kojack, l’ispettore dal look da pappone e dall’immancabile Chupa Chups in bocca, che ha divertito in tv più di una generazione.
Alla fine si era talmente immedesimato col suo personaggio che il pubblico lo chiamava direttamente Kojack, a prescindere se stesse interpretando il poliziotto o no (un po’ come Peter Falk con Colombo…). E a lui andava pure bene…
Oltretutto era anche dotato di una bella voce profonda, tanto che ha pubblicato pure qualche disco.
Di sicuro comunque è stato uno dei personaggi più iconici e simpatici della storia del cinema e relegarlo al solo Kojack è veramente fare un torto alla sua carriera.
Di serie B, certo, ma splendida…

Telly Savalas5

Aristotelis Savalas nasce il 21 gennaio del 1922 a Garden City, New York, secondo di cinque figli.
La madre è un'artista di New York originaria di Sparta e il padre è il proprietario di un ristorante greco.
Savalas si trova a compiere i lavori più umili e saltuari a partire già dai 10 anni, dal giornalaio al metronotte, per sostenere la famiglia (sai com’è, due immigrati, 5 figli…).
Insieme a suo fratello Gus vende giornali e lucida scarpe nei marciapiedi della Grande Mela.
Però riesce a studiare ugualmente: entra nella Sewanhaka High School, e si diploma nel 1940.
Inizialmente, quando era entrato alle elementari, spiccicava solo il greco (la lingua che si parlava in famiglia), ma poi impara un inglese molto fluente e senza inflessioni, tanto che nel 1934 vince una gara di spelling (premio in realtà mai assegnatogli per una svista burocratica, fino al 1991, quando il giornale “Boston Herald” e il preside della scuola locale decidono di rimediare: vabbè, meglio tardi che mai, ma qui si esagera!).
Dopo il diploma di scuola superiore lavora come bagnino, ma in un'occasione non riesce a salvare un uomo dall'annegamento, un evento questo che lo segnerà per il resto della sua vita.
Quando entra alla Columbia University School of General Studies, Savalas segue corsi di inglese, radio e psicologia, laureandosi nel 1948.
Risale a questo periodo l’inizio della sua passione per la radio e la televisione, cosa che porta a studiare recitazione.
Savalas si arruola e serve per tre anni (1943-1946) nell'esercito degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, lavorando per il Dipartimento di Stato americano come conduttore della serie “Your Voice of America”.
Lavora poi alla ABC News, prima di iniziare la carriera di attore.
All'ABC diviene produttore esecutivo di programmi sportivi e, contemporaneamente, a partire dal 1959, inizia ad recitare come caratterista in serie televisive, collezionando fino al 1967 oltre cinquanta apparizioni.
Al cinema esordisce nel 1961 con “The Sin of Jesus”, di Robert Frank (accreditato come Telli Savales) e “Gangster contro gangster” di Burt Balaban.
In tv però lo nota da Burt Lancaster in un episodio della serie “The Witness”, dove interpreta il ruolo di Lucky Luciano, e lo vuole con sé nel mitico “Il giardino della violenza” di John Frankenheimer.
Sempre al fianco di Lancaster nel 1962 ottenne la parte del sadico Feto Gomez in “L'uomo di Alcatraz”, sempre di Frankenheimer, che gli vale una nomination all'Oscar come migliore attore non protagonista.
Il ’62 è anche l’anno del bellissimo noir “Il Promontorio della Paura”, di J. Lee Thompson, dove recita a fianco di Gregory Peck, Robert Mitchum e Martin Balsam.

Telly Savalas15L’anno successivo è nel cast del crime con Henry Silva “Johnny Cool, messaggero di morte” di William Asher.
Interpreta poi Ponzio Pilato (anzi Pelato! ahahahah, scusate…) nel polpettone religioso “La più grande storia mai raccontata” (1965) di George Stevens; è fra gli interpreti del war movie di culto “Quella sporca dozzina” (1967) di Robert Aldrich, a fianco di Lee Marvin e Charles Bronson; è nel western crepuscolare “Joe Bass l'implacabile” (1968), di Sidney Pollack; nella commedia nera “Assassinato Bureau” (1969), di Basil Dearden, con Oliver Reed; nel bellico “I guerrieri” (1970), di Brian G. Hutton, con Clint Eastwood e Donald Shuterland.
In diversi film, Savalas ha rappresentato la quintessenza del cattivo: a partire da Ernst Stavro Blofeld, il capo della Spectre nemesi dello scialbo James Bond/George Lanzeby nel mal riuscito “007: Al servizio segreto di Sua Maestà” (1969), di Peter Hunt; per continuare con lo spaghetti-western “Una ragione per vivere e una per morire” di Tonino Valerii, dove recita la parte del cinico e vigliacco maggiore Ward, a fianco di attori come James Coburn e Bud Spencer; e poi il boss Al Weber nel bel crime “Città violenta” (1970), di Sergio Sollima, con Charles Bronson; e infine il maggiordomo/diavolo nell’horror “Lisa e il Diavolo” (1972), di Mario Bava (primo film in cui Savalas tiene il lecca-lecca in bocca).
Oltre a questi si devono citare almeno le sue parti in “Una città chiamata bastarda” (1971), di Robert Parrish, “Il piccione d'argilla” (1971), regia di Lane Slate e Tom Stern, “L'assassino... è al telefono” (1972), di Alberto De Martino, “La banda J. & S. - Cronaca criminale del Far West” (1972), di Sergio Corbucci, “I tre del mazzo selvaggio” (1972), e “Horror Express” (1972), entrambi per la regia di Eugenio Martín, “I familiari delle vittime non saranno avvertiti” (1972), di Alberto De Martino e “Senza ragione” (1973), di Silvio Narizzano.
Sempre nel 1973 nasce l'icona del poliziotto calvo con il lecca-lecca sempre in bocca, Theo Kojak, che esordisce nell'episodio “Tenente Kojak il caso Nelson è tuo”, prodotto dalla CBS nel 1973.
La serie termina ufficialmente (con gran dispiacere dell’attore) nel 1978, dopo 118 episodi e dopo aver regalato a Savalas fama, ricchezza, un Emmy Award e due Golden Globes.
Tra il 1985 e il 1990 vengono registrati altri sette film televisivi con protagonista Savalas nel ruolo del celebre tenente.
Fra i suoi film post Kojack (poca roba...) si possono citare giusto il fantapolitico “Capricorn One” (1977) di Peter Hyams, il thriller “I violentatori della notte” (1987), di Jesús Franco e il parodistico “Backfire!” (1995), di A. Dean Bell, ma solo perché è la sua ultima apparizione sul grande schermo e perché è una parata di vecchie glorie al tramonto (Robert Mitchum , Shelley Winters...).
Il grande Telly ci lascia il 22 gennaio del 1995 per un brutto cancro alla prostata…
Certo, la sua vita andrebbe studiata a scuola: pensare che un'icona come lui è partito lucidando scarpe e non sapendo manco l’inglese...Roba da libro "Cuore"!
Onore a Telly Savalas!

“Ma non c'è niente da bere!"
Sergente Maggiore Big Joe/Telly Savalas - I guerrieri

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