Viva la magnifica PEGGY LEE, baluardo contro le miserie umane!
Ogni tanto, cari amici dei Mutzhi Mambo, ci vuole qualcuno che porti un po' di classe anche in questo Vostro Almanacco, che di solito vi presenta una ricca selezione di bruti, zozzoni, pazzi, maniaci, tossici, depressi e sociopatici.
La nostra Peggy, col suo charme, ci offre invece una boccata di ossigeno (o delle Chesterfield che tanto decantava. ..) che ci depura da tanta brutture del nostro tempo.
La cantante di "Fever" è stata l' incarnazione di un mondo che non c'è più (e che forse manco c’è mai stato…), quel mondo dove l'eleganza era al servizio della sostanza, dove fumare faceva figo, dove bere un whisky on the rocks faceva maschio, dove le macchine erano sempre belle e per far musica si doveva saper suonare…
E lei, in quel mondo patinato ma non superficiale, elegante ma non frivolo, era la regina, un'icona di vera classe.
Peggy Lee è stata per certi versi la risposta "bianca" a Ella Fitzgerald e Dinah Washington e ha compensato la sua "canna", sicuramente meno potente rispetto a colleghe di tale livello, grazie ad una pulizia formale impeccabile, che rasentava la perfezione, e ad un fascino e una personalità pazzeschi, unici, inimitabili.
Senza considerare che ha portato al successo il pezzo noir per eccellenza, quella “Fever” contraddistinta da un giro di basso così inquietante e sensuale insieme, da farci alzare davvero la temperatura, da farci venire veramente la febbre...
Norma Deloris Egstrom (così all'anagrafe) nasce a Jamestown, nel Nord Dakota, il 26 maggio del 1920, settima di otto figli.
I genitori sono luterani di origine scandinava e la madre muore quando Peggy ha soli quattro anni.
Il padre si risposa con una vera "matrigna", una donna anaffettiva che la maltratta.
La nostra trova nella musica una via di fuga da una vita familiare non facile.
Inizia a cantare gratuitamente per la stazione radio KOVC di Valley City, per poi approdare ad un'altra emittente locale che, grazie ad una convenzione con un ristorante, compensa le prestazioni canore con buoni-pasto.
È durante gli anni del liceo che Norma decide di cambiare il suo vero nome in quello di Peggy Lee, su suggerimento di Ken Sydness, un amico che lavora in una stazione radio di Fargo.
Stanca dei soprusi cui viene sottoposta in famiglia, decide di lasciare casa per raggiungere Los Angeles: ha appena diciassette anni (e noi sappiamo quello che può succedere alle diciasettenni carine che partono sole solette dalla provincia per andare a Los Angeles...).
Grazie al cielo la nostra Peggy trova lavoro come cantante al Doll House a Palm Springs, in California, dove perfeziona la prodigiosa tecnica che diventerà il suo marchio di fabbrica: dovendo esibirsi in una sala affollata, preferisce usare le armi della seduzione che alzare il volume della voce e sviluppa uno stile di cantato molto suadente e conturbante.
Il pubblico rimane ammaliato dalla sua voce da gattina in amore e si zittisce naturalmente…
Il proprietario del locale le offre una serata con il gruppo The Four of Us al The Buttery Room, un nightclub annesso all'Ambassador Hotel West di Chicago.
Qui viene notata dal famoso clarinettista Benny Goodman, che sarebbe divenuto in seguito una sorta di suo pigmalione.
Si unisce alla sua big band nel 1941 e resta insieme all'orchestra di Goodman (all'epoca all'apice del successo) per due anni.
Ad inizio del 1942 incide quello che sarà il suo primo hit nelle classifiche discografiche: "Somebody Else Is Taking My Place" (arrivato primo in classifica negli Stati Uniti), seguito nel 1943 da "Why Don't You Do Right?" (già eseguito precedentemente da Lil Green, è il pezzo che canterà il cartoon Jessica Rabbit con la voce di Kathleen Turner), che supera il milione di copie vendute.
Con Goodman canta poi in due film del 1943: "Stage Door Canteen" e "The Powers Girl".
Nel marzo dello stesso anno, sebbene le regole del gruppo vietassero tresche fra orchestrali, si sposa Dave Barbour, chitarrista nella band di Goodman.
Questo causa, naturalmente, l'allontanamento dei due sposini dal gruppo musicale ma la cantante non si perde d'animo, proseguendo la sua attività di compositrice di canzoni e partecipando a occasionali sessioni di registrazione alla Capitol Records.
Dal 1944 inizia a registra per questa casa discografica una serie di brani di successo, molti dei quali a firma sua e del marito (si ricordano "I Don't Know Enough About You" e "It's a Good Day", del 1946).
L'operazione-rilancio ha il suo culmine nel 1948 con l'incisione di "Mañana (Is Soon Enough for Me)", il singolo che raggiunge, non appena pubblicato, la prima posizione nella classifica di vendita Billboard Hot 100 negli Stati Uniti, e vi rimane per nove settimane.
Nel 1948, Lee diviene ospite fissa, insieme a Perry Como e Jo Stafford, dello show radiofonico "Chesterfield Supper Club", prodotto dalla NBC e sponsorizzato dalla nota marca di sigarette.
Negli anni successivi partecipa anche con regolarità allo spettacolo, sempre della NBC, "Jimmy Durante Show".
Nel 1954 compone insieme a Victor Young la ballata "Johnny Guitar", motivo conduttore del mitico western omonimo, diretto da Nicholas Ray ed interpretato da Sterling Hayden e Joan Crawford.
Nel 1955 interpreta una cantante alcolizzata nel crime a sfondo jazz "Tempo di furore" (1955), per il quale viene pure nominata all'Oscar come migliore attrice non protagonista.
Il suo pezzo piu famoso rimane la cover di Little Willie John, "Fever", scritto da Eddie Cooley e John Davenport; e poi "I'm A Woman", "Pass Me By", "Where or When", "The Way You Look Tonight", "I'm Gonna Go Fishin' ", "Big Spender", "Romeo loved Juliet," e "Captain Smith and Pocahontas".
Stranota anche la sua interpretazione del brano di Leiber e Stoller, "Is That All There Is?".
Che dire? Un vero palmares!
Il suo rapporto con l'etichetta Capitol attraverserà quasi tre decenni, a parte la sua breve ma artisticamente ricca parentesi (1952-1956) alla Decca Records, dove nel 1953 registra uno dei suoi album più acclamati, "Black Coffee" ed entra in classifica con i singoli "Lover" e "Mister Wonderful".
Come doppiatrice presta la sua voce a numerosi film d'animazione, fra cui "Lilli e il vagabondo" (sua, sia quella dei crudeli gatti siamesi che quella di Gilda, la pechinese un po' facile del canile), ed verrà presa a modello per la simpatica Miss Piggy dei Muppets.
Infaticabile continua poi a fare concerti, talvolta anche presentandosi su una sedia a rotelle a causa delle sue cattive condizioni di salute, fino a metà degli anni novanta.
Affetta da diabete, la grande Peggy muore il 21 gennaio del 2002 a causa di un infarto al miocardio, all'età di ottantuno anni.
Da allora, il mondo non sa più cosa sia la vera classe e ha perso molto ma molto del suo fascino…
Onore a Peggy Lee!
"…Now you've listened to my story
Here's the point that I have made
Chicks were born to give you fever
Be it Fahrenheit or Centigrade
They give you fever
When you kiss them
Fever if you live and learn
Fever! till you sizzle
What a lovely way to burn
What a lovely way to burn
What a lovely way to burn
What a lovely way to burn"
Little Willie John - Fever