Ohhh, finalmente l’abbiamo scovato!
Dopo tanti falsi allarmi e attribuzioni controverse, il vero padre del rock’n’roll alla fine l’abbiamo trovato!
Solo che purtroppo non è né un cantante, né un musicista…
È un fottuto DJ!
Eh, sì, cari amici dei Mutzhi Mambo, oggi siamo costretti ad omaggiare il mitico ALAN FREED, colui che ha “inventato” il rock’n’roll!
Intendiamoci, il termine c’era già: indicava il rollio delle barche (e in questo senso venne citato la prima volta in una canzone delle Boswell Sisters), e, nello slang dei neri, il coito.
E anche chi suonava il rock’n’roll c’era già, una miriade di band e solisti di rhythm’n’blues, boogie woogie, jump blues e country blues facevano da anni roba che si potrebbe definire a tutti gli effetti “rock’n’roll”!
“E allora che c’entra Alan Freed?” direte voi…
C’entra perché è stato il primo a chiamare il rock’n’roll col suo vero nome, a dire che “quella roba lì”, quel rhythm’n’blues così sincopato e ballereccio, si chiama rock’n’roll!
Alan Freed è stato (ahinoi…) il prototipo del DJ moderno, quello che “fa” la moda, che crea una scena, un sound, che costruisce i miti musicali e ne decreta la fine.
A noi I DJ non stanno tanto simpatici, lo confessiamo: essendo una band, invidiamo il loro protagonismo, il fatto che, tranne rari casi di musicisti famosissimi, sono spesso pagati dai locali più dei gruppi che si devono fare il mazzo tanto per portare gli strumenti e per suonare…
Perché intendiamoci, checché se ne dica, per noi metter su dei dischi non è “suonare”!
Manco col cazzo!
Da un (bel) po’di tempo a questa parte infatti, da quando la maledetta musica elettronica ha preso piede, questi figuri si vantano appunto di “suonare” e riempiono pure arene e stadi con i loro fottuti piatti (quando va bene, se no sono play list già preconfezionate…) e i loro fan rincoglioniti.
E soprattutto rosichiamo per il fatto che beccano più topa di tutti…
Maledetti!
Ma di Alan Freed bisogna pur parlare, dopotutto è stato un personaggio fondamentale è non solo per quello che riguarda la musica.
Col suo proporre musica nera che usciva solo nei dischi “race” ad un pubblico essenzialmente bianco, probabilmente ha fatto più lui per le battaglie contro la segregazione razziale in America, di quanto abbiano fatto Martin Luther King Jr. e Malcom X messi insieme!
Già il jazz era stato un ponte formidabile fra la cultura afroamericana e quella angloamericana ma era rimasto un fatto di nicchia: anche i musicisti famosi e di successo, come Louis Armstrong e Count Basie, se ne stavano al loro posto, erano dei bravi “Zii Tom”, mentre quelli meno “addomesticati” erano visti come tipi strani, da tenere alla larga, peggio dei comunisti...
Senza parlare dei locali dove il jazz si suonava: se non erano proprio per un solo tipo di pubblico, erano comunque segregati, divisi in una zona bianca, solitamente davanti al palco, e una nera, solitamente in fondo.
Ma nei grandi festival condotti da Alan Freed (ché Alan Feed ha pure inventato i raduni rock di massa…), il genere più nero dei “neri”, il rhythm’n’blues più sguaiato ora ribattezzato rock’n’roll, attraeva un pubblico veramente “misto” e non c’erano settori differenti a seconda del colore della pelle.
Una cosa per l’epoca inaudita, peccaminosa, “contronatura”!
E pensare che era andato a scuola per diventare un ingegnere meccanico…
I fan lo vedevano come l'eroe che gli ha aperto un mondo di nuove musiche e idee; i detrattori come una specie di pericoloso “pifferaio magico” che guidava la sana gioventù americana sulla strada della perdizione e della delinquenza.
Peccato che finirà male, il nostro Freed, emarginato dalle radio e dall’industria musicale perché accusato di farsi pagare mazzette dalle case discografiche per passare più volte dei dischi rispetto ad altri…
Altri tempi, altri tempi: ora gli darebbero una medaglia! O un aumento…
Alan Freed nasce il 21 dicembre del 1921 a Windber, in Pennsylvania; suo padre è un immigrato russo di religione ebraica, sua madre è di origine gallese.
Quando compie 12 anni, la sua famiglia si trasferisce a Salem, nell'Ohio.
Al liceo impara a suonare il trombone e forma una band, i Sultan of Swing: ammira infatti i band-leader come Artie Shaw e Benny Goodman ma, facendosi anche diversi chilometri per andarseli a vedere, si rende conto che non diventerà mai un musicista.
Complice anche una brutta infezione all’orecchio, abbandona così le velleità musicali e si iscrive all’università con l’intenzione di diventare ingegnere meccanico.
Ma dopo aver frequentato per un po’ la Ohio State University scopre la ”magia” della radio e decide quale sarà il suo futuro.
Passa un breve periodo nell'esercito e poi si mette a studiare radio-trasmissioni in una scuola a Youngstown.
Nel 1945, debutta come annunciatore di notizie e sport sulla stazione WAKR ad Akron e cinque anni dopo, si trasferisce alla WJW-AM di Cleveland.
Ad un certo punto, mentre sta curiosando tra gli scaffali del “Record Rendezvous”, il più grande negozio di dischi di Cleveland, rimane sorpreso dal gran numero di adolescenti bianchi che si comprano vinili R&B, o quelli che vengono chiamati "race records", i dischi di musica nera che passano solo sulle radio per neri.
Su suggerimento di Leo Mintz, il proprietario del negozio, Freed inizia a programmare questa roba in uno show a tarda notte su WJW chiamato "Moondog Rock 'n' Roll Party".
È il primo DJ bianco sulla costa settentrionale a mandare in onda questi dischi di rhythm’n’blues.
Freed si dimostra un vero appassionato di questi ritmi indiavolati e, mentre manda dei singoli, è solito tenere il tempo dei suoi preferiti battendo le mani su una rubrica telefonica tenendo il microfono volutamente aperto.
Il programma diviene estremamente popolare e, visto il suo successo e le vendite in continuo aumento di dischi R&B, lui e Mintz decidono di coniare un nuovo nome, uno che rappresenti al meglio il ritmo vibrante della musica proposta, e che sia un po’allusivo e zozzo senza esserlo in modo esplicito, per non incorrere nelle ire della censura.
Freed comincia a chiamarlo rock’n’roll, termine non certo nuovo (indicava l’incessante rollio delle barche e nello slang dei neri veniva usato come sinonimo del sesso) ma il DJ è la prima persona a dare a questa “nuova” musica tale nome, ed è il primo in radio a usare questo termine.
L'anno seguente, Freed, Mintz e il promoter Lew Platt decidono di provare a produrre un concerto con questi nuovi artisti.
Tenutosi il 21 marzo 1952, presso la Cleveland Arena, dove generalmente propongono eventi sportivi, il “Moondog Coronation Ball” è considerato il primo concerto rock’n’roll della storia.
Presenta i Domino, Paul Williams e gli Hucklebuckers, Tiny Grimes e i Rocking Highlanders, Danny Cobb, Varetta Dillard e altri cantanti.
Il concerto avrà un pubblico di circa 25.000 fan, in un posto che ha la capacità di contenerne soli 10.000!
Freed continuerà a promuovere altri grandi spettacoli di rock’n’roll nell'area, tra cui il “Moondog Maytime Ball” e un “Matinee” di domenica per gli adolescenti, entrambi tenuti nell'arena.
Dopo aver conquistato Cleveland, Freed porta il suo show al WINS di New York nell'agosto del 1954.
Il suo spettacolo WINS viene messo sotto tutela del sindacato, quindi può essere ascoltato nella maggior parte delle principali città degli Stati Uniti.
La rivista Billboard definisce Freed "il re indiscusso della programmazione radiofonica".
Poco dopo essere arrivato a New York, deve rinunciare al soprannome "Moondog", in quanto c’è già un bizzarro musicista che utilizza lo stesso nome d’arte e minaccia di fargli causa.
Decide quindi di chiamare il suo spettacolo notturno "Rock'n'Roll Party".
Oltre che la nomea di “miscelatore di razze”, l'establishment dell'industria discografica inizia a temere seriamente la sua promozione delle etichette indipendenti che dominavano il rhythm’n’blues, il blues e la musica jazz.
Freed inizia a farsi nemici molto potenti...
Presto, gruppi di genitori, leader religiosi e parecchia stampa, che considerano osceno il rock’n’roll, lo fanno bandire da gran parte dalla radio.
Il New York Daily News definisce questa musica degenerata "un incitatore di delinquenza giovanile" e indica Freed come il mandante principale.
Ma ormai né Alan né la musica possono essere più fermati.
Mentre è a New York, Freed continua a diffondere il vangelo del rock’n’roll via TV e nei celebri show all-star che promuove al Paramount Theatre di Brooklyn.
Questi spettacoli teatrali rimangono i principali eventi rock dell'epoca.
La WINS aggiunge un secondo spettacolo al suo programma e inizia a ottenere crediti di co-scrittura (e le royalties) sulle canzoni che mandava in onda; nel luglio del 1957 parte “The Big Beat”, un programma televisivo del venerdì sera sulla rete ABC con un mix di pop e R&B.
Freed registra uno spettacolo settimanale di 30 minuti per Radio Luxembourg, una stazione pirata che opera al largo delle isole britanniche.
Durante il 1956 e il 1957, è pure protagonista di quattro film: “Rock Around the Clock” (1956) con Bill Haley and His Comets; “Do not Knock the Rock” (1956) con Little Richard; “Rock, Rock, Rock!” (1956) con Chuck Berry e “Mr. Rock and Roll” (1957).
In questi “musicarelli”, il nostro si fa ritrarre accuratamente, come un eroe dei bambini e un difensore del rock’n’roll.
Nonostante le pressioni esercitate dalle forze dell'ordine, Freed continua ad ampliare il raggio di azione dei suoi spettacoli, conducendo un tour con protagonisti Chuck Berry e Jerry Lewis che gira in dozzine di città.
Ma l’arrivo a Boston il 3 maggio 1958 darà diversi problemi…
Boston e una città molto severa, cattolica, dove la chiesa gestisce praticamente ogni attività ricreativa e non gradiscono certo questa banda di scalmanati.
Incurante delle avvisaglie, Freed porta in città il suo carrozzone a cui si prepara ad assistere un sacco di gente.
Gli organizzatori assumono pure dei poliziotti in più per garantire l’ordine pubblico ma ad un certo punto gli sbirri, spaventati dalle reazioni esagitate dei presenti, intimano di accendere le luci e di interrompere lo spettacolo.
I ragazzi presenti danno allora di matto, salgono sui sedili e invadono il palcoscenico.
Dopo il concerto, scoppiano degli scontri nella metropolitana, e Freed viene incriminato con l’accusa di "incitamento alla sommossa durante uno spettacolo di rock’n’roll".
Il resto del tour viene cancellato e Freed si licenzia dall’emittente WINS, soprattutto per le questioni relative alle numerose attività esterne del DJ.
Il 2 giugno, riecco però di nuovo in sella, sulla WABC, la stazione di New York dell'ABC.
Uno dei problemi che erano emersi nella disputa con la WINS riguardava la payola (il cui nome deriva dall'unione delle parole inglesi "pay"-pagare e, alternativamente, "pianola"-pianoforte elettrico, o "victrola"-una famosa marca di riproduttori sonori, RCA Victor), la famigerata pratica dei disc jockey usi a ricevere denaro o altri regali dai promoter dei dischi per farli suonare più spesso alla radio.
Pratica che ora non scandalizza nessuno e che all’epoca non era nemmeno illegale fuori da New York e dalla Pennsylvania.
Mentre molti DJ accettano regolarmente queste mazzette (e le riportano pure sulle dichiarazioni dei redditi), Freed si è invece costruito la fama di essere obiettivo, di non scegliere i suoi dischi in base a tangenti.
Alla fine del 1959, una sottocommissione della Camera sulla supervisione legislativa, che aveva condotto audizioni su spettacoli televisivi a quiz, rivolge la sua attenzione a questa pratica.
L'ufficio del procuratore distrettuale di New York annuncia il gran giurì sul reato di corruzione commerciale contro i disc jockey.
Le società di radiodiffusione, le cui licenze operative potrebbero essere messe in discussione, mettono subito sotto pressione i loro dipendenti, chiedendo loro di firmare una dichiarazione giurata che nega qualsiasi coinvolgimento con la payola.
Freed, ora in onda su WABC, si rifiuta di firmare il documento della ABC, confessando candidamente al direttore della stazione di aver ricevuto vari doni ma di non trovare giusto il doversi sospendere per questo.
La ABC lo licenzia il 21 settembre e Freed perde pure il suo programma televisivo "Big Beat": la sua ultima puntata sarà trasmessa il 23 novembre 1959.
Le udienze del sottocomitato del Congresso partono all'inizio del 1960.
Diversi disc jockeys confessano di aver preso soldi e regali per promuovere i dischi.
Freed appare in udienza a fine aprile: benché accuratamente preparato dal suo avvocato e consapevole che la sua testimonianza potrebbe essere usata contro di lui il nostro fornisce ai membri del Congresso una contabilità dettagliata dei suoi contatti con i distributori di dischi e le società discografiche che lo pagavano per delle "consultazioni".
Freed si trasferisce a Los Angeles, dove il suo amico ed ex direttore del programma WINS, Mel Leeds, è ora direttore del programma di KDAY, una stazione R&B.
Pochi giorni dopo aver riiniziato a trasmettere, Alan deve tornare a New York, dove il gran giurì del procuratore distrettuale Joseph Stone ha inoltrato le accuse per i reati di corruzione commerciale che, secondo gli investigatori, sono durati almeno dieci anni.
Il 19 maggio 1960, Freed e altri sette personaggi radiofonici vengono arrestati, condotti in una stazione di polizia a Manhattan e accusati di aver ricevuto un totale di $ 116,850 di payola.
Ma, nonostante i suoi problemi legali, Freed sembra sempre energico come al solito quando va in onda a Los Angeles.
Dopo aver firmato uno stringente accordo con la KDAY per evitare qualsiasi coinvolgimento con la payola, promuove i singoli rigorosamente per passione e ha contribuito a lanciare diversi successi, tra cui "A Thousand Stars" di Kathy Young.
Ma lo show verrà chiuso dopo che la rasio si rifiuta di permettere a Freed di promuovere un concerto che stava organizzando all’Hollywood Bowl.
Licenziato anche dalla KDAY, Freed si trova costretto ad affrontare il processo sulle accuse di corruzione commerciale.
Disilluso, stanco e sempre più alcolizzato, Alan accetta di dichiararsi colpevole di due dei 99 capi di imputazione e, nella primavera del 1963, paga una multa di $ 300.
Purtroppo, dietro questa ammenda tutto sommato mite, si celano enormi spese legali e, proprio dietro l'angolo, le accuse federali di evasione fiscale.
Ma soprattutto, la sua reputazione è completamente distrutta.
Quando viene colpito dalle accuse di frode fiscale, nella primavera del 1964, Freed è ormai troppo debole per combattere.
Screditato e disoccupato, il nostro si trasferisce a Palm Springs.
Si ricovera in un ospedale locale per sanguinamento gastrointestinale, causato dalla cirrosi epatica, il giorno di Capodanno del 1965.
Venti giorni dopo, il 20 gennaio, il nostro DJ preferito muore a causa di un'insufficienza renale.
Ha solo 43 anni e lascia una moglie, due ex e quattro figli.
Onore al rock’n’roll!
Onore ad Alan Freed!
“You can stop me, but you’re never gonna stop rock’n’roll!”
Alan Freed