MEDITATE, GENTE, MEDITATE…
Non esiste un regista più angosciante di DAVID LYNCH!
E con questa siamo apposto, cari amici dei Mutzhi Mambo: non c'è discussione, quando Lynch decide di mettervi a disagio, potete star certi che vi riuscirà!
Artista visuale, compositore, pittore, maestro di meditazione trascendentale, attore, ma soprattutto filmaker assolutamente geniale, David Lynch non ha certo bisogno di presentazioni!
I suoi film non sono da guardare e basta: sono un'esperienza totale, onirica, emotiva, oscura e illuminante allo stesso tempo.
Anche quando la storia sembra virare al ridicolo o al grottesco, ecco che spunta un particolare fuori posto, una musichina inquietante, un'ambientazione surreale, un'esplosione di violenza inaspettata che rovinano tutto e ti ritrovi turbato e sorpreso.
Certo, ci sono autori anche più estremi e disturbanti, più spaventosi nel senso letterale del termine, più sperimentali.
Ma il nostro David, artista veramente eclettico, possiede un talento unico nel riuscire a mettere in scena il mondo onirico, degli incubi pomeridiani, quello dove la logica non conta più nulla e valgono solo le emozioni, quelle che se gli dai spago, non fai più ritorno...
Comunque, parlare di Lynch è come parlare di una divinità vivente, quindi bando alle chiacchiere (che non ne siamo degni) e passiamo alla svelta alla sua bio...
David Keith Lynch nasce a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, in una famiglia di remote origini finlandesi.
Lynch trascorre l'infanzia nel nord-ovest degli Stati Uniti e abiterà per alcuni periodi anche nello stato di Washington e nell'Idaho.
Il padre lavora come ricercatore del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ed è spesso costretto a spostarsi per motivi di lavoro, soprattutto nel nord-est del paese.
In Virginia, Lynch conosce il vicino di casa della sua ragazza, figlio di un pittore: grazie a questo incontro realizzerà di aver sempre desiderato dipingere e da quel momento inizia a credere di poter realizzare tale desiderio.
Frequenta alcuni corsi alla Corcoran School of Art di Washington D.C., mentre sta finendo le scuole superiori.
Si iscrive in seguito per un anno alla School of the Museum of Fine Arts di Boston, periodo durante il quale lavora in un negozio di cornici.
Tale incarico non dura a lungo perché viene licenziato a causa dei suoi continui ritardi.
Decide quindi di partire per l'Europa con l'intenzione di studiare il pittore espressionista Oskar Kokoschka ma nonostante abbia progettato di restare nel Vecchio Continente per 3 anni, torna negli Stati Uniti dopo soli 15 giorni.
Il paesaggio pulito e perfetto di Salisburgo, città nella quale si era recato con l'amico Jack Fish, non lo ispirava infatti per nulla...
Nel 1966, Lynch si trasferisce a Filadelfia, dove frequenta la Pennsylvania Academy of Fine Arts e realizza complessi mosaici geometrici che chiama "Industrial Symphonies".
Qui inizia inoltre a fare le prime esperienze con la macchina da presa: il suo primo cortometraggio, dal titolo "Six Figures Getting Sick", viene proiettato all'esibizione di fine anno e vince il concorso cinematografico annuale dell'accademia.
Grazie a questo primo corto, gli viene commissionata un'altra opera in video da H. Barton Wasserman: il primo tentativo sarà un disastro, la macchina da presa non funziona e la pellicola del girato è completamente rovinata.
Al secondo tentativo, nel 1968, Lynch riesce a realizzare "The Alphabet".
Questi primi lavori si configurano come degli ibridi, tra l'installazione e il cinema sperimentale.
Nel 1970 abbandona in parte il suo interesse per le arti visuali per dedicarsi principalmente alla pellicola.
Vince una sovvenzione di 5.000 dollari da parte dell'American Film Institute per produrre "The Grandmother", la storia di un bambino maltrattato che fa crescere una nonna da un seme.
Il mediometraggio, che dura 34 minuti, già mostra alcuni elementi che diventeranno marchi di fabbrica di Lynch: un sonoro ed un immaginario inquietante con una forte attenzione ai desideri inconsci.
Il film viene girato nella casa del regista, le cui pareti, per l'occasione, vengono dipinte completamente di nero.
Nel 1971, Lynch si sposta a Los Angeles per frequentare il conservatorio dell'American Film Institute.
Qui, grazie ad una sovvenzione di 10.000 dollari dell'AFI, inizia a lavorare al suo primo lungometraggio, "Eraserhead - La mente che cancella", ma dopo un anno dall'inizio delle riprese termina il budget a sua disposizione.
La lavorazione rallenta e procede a singhiozzo per diversi anni: il regista racimola soldi da parenti e amici e lavora consegnando quotidiani nel tentativo di raccogliere fondi e completare le riprese.
Nel 1974, durante una delle pause forzate dalla lavorazione, Lynch gira il corto "The Amputee", scritto e realizzato in un solo giorno sfruttando due videocassette di prova che il suo amico Frederick Elmes doveva testare per conto dell'AFI.
Il macabro short dura soltanto 5 minuti e Lynch vi figura anche come attore.
Le riprese di "Eraserhead" terminano finalmente nel 1977, a sei anni dal loro inizio.
Durante le travagliatissime riprese del film, i problemi finanziari portano Lynch anche a perdere la casa, costringendolo a dormire per lunghi periodi sul set.
Si tratta propriamente di un film horror, ma di carattere lynchiano, ansiogeno, enigmatico e minimalista, divenuto presto un cult.
Racconta la storia di un giovane uomo tranquillo (il mai dimenticato Jack Nance con la cofana di capelli) che vive in una desolata area industriale, la cui fidanzata partorisce un bambino mutante.
Lynch si sottrarrà spesso alle domande sulla realizzazione del bambino, che secondo una leggenda di lunga data, pare sia stato creato mediante un feto di mucca imbalsamato.
Il film viene inizialmente giudicato impossibile da far circolare, ma grazie all'aiuto del distributore Ben Barenholtz viene proiettato negli spettacoli di mezzanotte per i successivi dieci anni.
"Eraserhead" ottiene un sorprendente successo di critica, che lancia Lynch come rappresentante dell'avanguardia cinematografica postindustriale.
La realizzazione di questo film crea già una profonda unione nel gruppo di attori e tecnici che vi hanno partecipato e che continuerà a lavorare con Lynch negli anni successivi, in particolare l'operatore Frederick Elmes, il tecnico del suono Alan Splet e l'attore Jack Nance.
Per il film successivo, "The Elephant Man", il nostro spera di ottenere finanziamenti dagli studios, che invece rifiutano uno dopo l'altro.
Alla fine Stuart Cornfeld fa leggere la sceneggiatura a Mel Brooks, che chiede preliminarmente di vedere il film "Eraserhead".
Il film lo cattura e Brooks decide quindi di ingaggiare Lynch per dirigere, nel 1980, questo biopic basato sulla storia di Joseph Merrick, uomo affetto da terribili deformità congenite, vissuto in età vittoriana.
La pellicola, girata in uno splendido b/n, diventa un classicissimo del cinema drammatico (quello da fazzoletto alla mano, per intenderci..) e riceve ben 8 nomination al Premio Oscar, incluse miglior regia e migliore sceneggiatura, rivelandosi un grandissimo successo di critica e di pubblico (il maggiore incasso per il regista) e lanciando Lynch nell'Olimpo dei giovani registi più promettenti.
Nel 1984 David accetta (ahinoi!) di girare l'adattamento cinematografico del romanzo di fantascienza "Dune" di Frank Herbert, per conto del produttore Dino De Laurentiis.
Nonostante De Laurentiis speri di produrre un kolossal che ottenga grossi incassi, "Dune" si rivela un fiasco colossale sia al botteghino che per la critica: costato 45 milioni di dollari ne recupererà soltanto poco più della metà.
Il montaggio del film subisce numerosi tagli e la versione cinematografica di 137 minuti viene ottenuta accorciando la versione originale della durata di tre ore e mezzo, tanto da renderne la trama quasi incomprensibile.
Anni dopo lo studio di produzione distribuirà una versione allungata per la televisione, reinserendo alcune scene girate da Lynch e inizialmente eliminate.
In ogni caso, anche questa seconda riedizione continuerà a non essere il film ideato da Lynch, ma sarà nient'altro che un'altra versione, tagliata dai produttori nel tentativo di rendere più comprensibile la trama.
Lynch si opporrà a questa operazione e non riconoscerà come propria neanche tale versione estesa, che riporta quindi accreditato come regista Allen Smithee (uno pseudonimo utilizzato dai registi quando non concordano con l'intervento della produzione sul loro lavoro).
Comunque sia, ammettiamolo: il film è una palla agghiacciante!
L'esperienza di "Dune" sarà un vero trauma per Lynch, che non appena si rende conto di non avere il controllo sul montaggio, perde ogni entusiasmo nella realizzazione (e si vede…).
Da allora pretenderà l'ultima parola sul "final cut" da tutti i produttori con cui lavorerà in seguito.
In questo periodo, Lynch riprende la propria attività di pittore e si dedica alla fotografia, realizzando una serie di paesaggi industriali.
Il secondo progetto finanziato da De Laurentiis è il mitico "Velluto blu" del 1986, la storia di uno studente del college (il buon Kyle MacLachlan, già protagonista di "Dune" e che vedremo in "Twin Peaks") che indaga su un orecchio mozzato che ha trovato in un campo e si ritrova invischiato in una vicenda torbida e allucinante.
Da sottolineare nel film la splendida, ambigua Isabella Rossellini nel ruolo di una tormentata cantante di nightclub, e il marcissimo Dennis Hopper nei panni di un gangster crudele e sociopatico.
"Velluto blu", pur creando un piccolo scandalo per le atmosfere morbose, ha un buon successo di critica e vale a Lynch la seconda nomination all'Oscar come miglior regista.
Il film mostra diversi elementi che saranno il tipico (!?) marchio di fabbrica delle sue opere: una pupa in pericolo, il lato oscuro e nascosto di una piccola città e l'uso eccellente di canzoni d'epoca, come "Blue Velvet" di Bobby Vinton e "In Dreams" di Roy Orbison.
Si tratta anche dell'opera che sancisce l'inizio del sodalizio del regista con il compositore Angelo Badalamenti, che continuerà in tutti i suoi successivi lungometraggi e in alcuni dischi, realizzati insieme.
Grazie a questa collaborazione, l'utilizzo particolare del suono e della colonna sonora diventano un altro segno distintivo dello "stile" lynchiano.
Alla fine degli anni '80, l'incontro con il produttore televisivo Mark Frost dà l'avvio ad un progetto sulla vita di Marilyn Monroe, che dovrebbe intitolarsi "The Goddess", come la biografia da cui prende spunto: il film non vedrà mai la luce, visto che l'interesse del regista si sposta verso la serie televisiva "Twin Peaks", che prende nome da una piccola città in cui accadono vicende strane e inquietanti.
La serie è incentrata sulle indagini dell'agente dell'FBI Dale Cooper, interpretato ancora una volta dall'inespressivo Kyle MacLachlan, riguardo alla morte di Laura Palmer, una studentessa delle scuole superiori, indagine che finirà per rivelare i segreti dei numerosi abitanti del luogo.
Lynch dirige sei episodi della serie incluso l'episodio pilota, ne scrive diversi e appare in alcuni come attore, nei panni dell'agente FBI afflitto da sordità Gordon Cole.
David mescola sapientemente un intreccio noir, elementi da soap opera, momenti farseschi e le sue inquietudini visionarie.
Risultato: un capolavoro assoluto che ha rivoluzionato il modo stesso di concepire una serie televisiva.
Da gioiellino di culto, "Twin Peaks" diventa inspiegabilmente un fenomeno popolare.
Nessun altro progetto di Lynch raggiungerà un tale successo di pubblico: alcune frasi del telefilm diventano dei tormentoni di uso comune, escono gadget, si fanno dibattiti.
A Lynch viene anche dedicata una copertina del TIME!
Nonostante il successo, il regista entra in contrasto con la ABC su diverse questioni, in particolare sull'eventualità di rivelare o meno l'identità dell'assassino di Laura Palmer.
La rete insiste nel volerne rivelare il nome durante la seconda serie, mentre Lynch vuole che il mistero resti tale fino alla fine.
Presto perde quindi entusiasmo nei confronti della serie e dopo poco lascia tutto per dedicarsi alla realizzazione del film "Cuore selvaggio", basato sul romanzo omonimo di Barry Gifford.
Interpretato da Nicolas Cage, Laura Dern e Willem Dafoe, si pone a metà tra una crime story e un road movie, con elementi fiabeschi.
Il film vince la Palma d'oro a Cannes, ma, pur contenendo alcune delle scene più riuscite del regista, riceve una risposta molto modesta dalla critica e dal pubblico statunitensi, che gli contestano l'apparente farraginosità narrativa. Inoltre, molte persone del pubblico che assistettono alle proiezioni di prova abbandonano la sala a causa di alcune scene molto violente, poi eliminate nel montaggio finale.
"Industrial Symphony No. 1: The Dream of the Broken Hearted" è un progetto tra teatro e visual art.
Presentato alla Brooklyn Academy of Music di New York, il 10 novembre 1989, è un'altra collaborazione tra Lynch e Angelo Badalamenti; la colonna sonora contiene dieci canzoni interpretate dall'eterea Julee Cruise.
Nel 1990 verrà prodotto un video di 50 minuti della performance.
Nel frattempo, "Twin Peaks" viene infine cancellata nel 1991; Lynch scrive dunque un prequel della serie, sugli ultimi sette giorni di vita di Laura Palmer.
Il film, "Fuoco cammina con me", girato nel 1992, si rivela un flop sia negli Stati Uniti che in Europa e riceve le peggiori critiche della carriera di Lynch.
Nonostante ciò risulta comunque uno dei suoi film più rappresentativi e contiene alcune sequenze indimenticabili.
Nel 1992, Lynch e Mark Frost scrivono e dirigono diversi episodi della serie televisiva "On the Air", sulle disavventure di una rete televisiva negli anni '50.
Dei 7 episodi girati, solo 3 vengono trasmessi dalla rete.
Sempre in questo periodo Lynch produce, sempre con Frost, e dirige "American Chronicles", una serie TV di stampo documentaristico che dovrebbe raccontare l'America da tutti i suoi punti di vista, con particolare interesse sulla violenza tra i cittadini e sulla sessualità.
Gli ideatori impongono Richard Dreyfuss come narratore delle vicende, e la serie parte sulle reti FOX nel settembre del 1990: tuttavia non riscuote il successo sperato e viene cancellata dopo una sola stagione.
Il successivo progetto del nostro, dello stesso anno è la direzione di due dei tre episodi della miniserie della HBO "Hotel Room" su avvenimenti accaduti a distanza di decadi nella stessa camera d'albergo.
Nel 1997 Lynch dirige il bellissimo "Strade perdute", scritto assieme a Barry Gifford, autore anche del romanzo da cui il film è tratto, interpretato da Bill Pullman e Patricia Arquette, con la colonna sonora curata da Trent Reznor.
Il film è un noir non-lineare, con dei momenti veramente spaventosi, la cui struttura narrativa è stata spesso paragonata a quella del Nastro di Möbius.
Ottiene scarso successo di pubblico e recensioni contrastanti tra la critica.
Nel 1999, Lynch sorprende fan e critica con "Una storia vera", prodotto dalla Disney, che racconta la storia realmente accaduta di Alvin Straight, interpretato da Richard Farnsworth, un anziano dell'Iowa che percorre 600 km su di un tagliaerba a motore per raggiungere il fratello malato con cui aveva rotto i rapporti anni prima.
Il film, dallo stile e tematiche completamente diversi dalle sue precedenti produzioni, è veramente bello ed intenso, con un interprete bravissimo. Lo stesso anno, Lynch contatta di nuovo la ABC con un'idea per una serie tv.
La rete dà il via libera per le riprese di un episodio pilota di due ore dal titolo "Mulholland Drive", ma rimane insoddisfatta del contenuto, lasciando in sospeso il progetto a tempo indeterminato.
Grazie a 7 milioni di dollari finanziati dal grande distributore francese Canal Plus, Lynch termina il pilota e lo trasforma in un film autoconclusivo, che, a tutt'oggi, rimane uno dei migliori del regista.
"Mulholland Drive" è un enigma ricco di erotismo e disagio mentale che si svolge nel lato oscuro della grande Los Angeles ed è interpretato da Naomi Watts, Laura Harring e Justin Theroux.
L'opera vale a Lynch la seconda Palma d'oro come miglior regia a Cannes e il premio come miglior regista della New York Film Critics Association.
Nel 2002, Lynch realizza per i suoi fan una sitcom surreale di 8 episodi impersonata da conigli dal titolo "Rabbits", distribuita attraverso il suo sito ufficiale.
Più tardi gira diversi esperimenti in Digital Video, come il corto in stile thriller "Darkened Room".
Nel 2005, crea una serie di corti online dal titolo "Dumb Land".
Si tratta di 8 episodi volutamente crudi nei contenuti e nella realizzazione inizialmente disponibili solo sul suo sito ufficiale e successivamente pubblicati in DVD.
A partire dal 2005 David Lynch lavora al suo nuovo film, "Inland Empire - L'impero della mente", interpretato da Laura Dern, Harry Dean Stanton, Justin Theroux e Jeremy Irons: è girato in parte a Los Angeles e in parte in Polonia, interamente in digitale.
Lynch lo descrive come "un mistero su una donna in pericolo", senza voler rivelare altri particolari.
Secondo il regista si tratta di un nuovo esperimento girato senza la presenza di un copione, costruendo le scene una dopo l'altra in base alle precedenti.
Ma con tutto il bene che vogliamo a Lynch però, si tratta di un film inguardabile e inutile (se non come esperimento), che ha spiazzato tutti. C'è a chi è piaciuto, non a noi...
Nel 2011 torna dietro la macchina da presa per filmare un concerto dei Duran Duran al Mayan Theater di Los Angeles; da questo concerto, montato in diretta da Lynch, nasce "Duran Duran: Unstaged".
L'8 novembre 2011, dopo aver attivamente collaborato a diverse colonne sonore, esce il suo primo album da cantante e musicista: "Crazy Clown Time", veramente inquetante e interessante: non roba da mettere su prima di andare a letto, però.
Finalmente, nel 2017, dopo essere stata più volte annunciata, esce la nuova stagione di "Twin Peaks", sempre realizzata insieme a Mark Frost: ancor più onirica, surreale e inquietante delle precedenti, conferma tutte le eccelse qualita del nostro.
In occasione del suo 73° compleanno, Netfix diffonde in rete a sorpresa "What Did Jack Do?", un ennesimo delirio che il nostro aveva realizzato nel 2016 ma era rimasto inedito.
Lynch è sceneggiatore, regista, montatore, supervisore del sonoro, scenografo, autore della colonna sonora di questo corto in bianco e nero della durata di 17 minuti, che vede un detective (interpretato dallo stesso Lynch) alle prese con una scimmia accusata di omicidio.
Nel 2019 gli assegnano un sacrosanto Oscar alla carriera.
Intanto, per il futuro, si vocifera addirittura una quarta stagione della sua serie più celebre...
Aspettiamo con ansia, sicuri che il vecchio David anche questa volta non ci deluderà!
Tanti auguri Maestro, mille di queste inquietudini!
"Diane, 4 e 10 del pomeriggio, luogo del delitto. C'è qualcosa che ci era sfuggito prima: un mucchio di spazzatura di circa 50 centimetri di diametro, in cima c'è una catenina con un cuore d'oro. No, aspetta, mezzo cuore d'oro. Alla base del mucchio di spazzatura c'è un pezzetto di carta di giornale con una scritta che sembra essere fatta con il sangue: "Fuoco cammina con me". Sceriffo, dobbiamo assolutamente trovare chi ha l'altra metà del cuore."
Agente Cooper/Kyle MacLachlan - I segreti di Twin Peaks