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UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

Chiunque suoni in una band, vorrebbe una bassista così…
Eh, cari amici dei Mutzhi Mambo, non siamo certo dei romanticoni, ma per la darkissima PATRICIA MORRISON, l’unica, vera “gothmother”, il nostro cuore ha palpitato, oh, se ha palpitato! 
E non solo il cuore!
Patricia Morrison è l’incarnazione perfetta della bassista goth sensuale e misteriosa, il sogno erotico di qualunque maschietto (ma non solo…) che metta su un gruppo rock.
Capelli corvini sparati con la lacca, occhi truccatissimi, vestiti scuri pieni di pizzi, aria da bambola horror, Patricia Morrison è una vera icona degli anni ’80, di quelli più scuri e alternativi, e ha avuto una influenza straordinaria su tutto l’immaginario darkettone a venire.

Patricia Morrison4
Dotata di una bellezza aggressiva ed oscura, perfettamente adatta ad incarnare i canoni estetici dark-goth, la Morrison è riuscita ad imporsi in un mondo che ha sempre affrontato con un certo disincanto, affermando tra le altre cose, che la cultura dark è “A happy medium for pessimists”.
Pervasa di una certa aura mistica mai però presa troppo sul serio, è riuscita a stemperare il suo “personaggio” grazie a una massiccia dose di (auto)ironia prettamente punk.
Sexy da morire, svampita più per posa che per altro, bassista non tecnicamente eccelsa, ma assolutamente funzionale a ciò che suonava, provocatrice per costituzione, la Morrison viene ricordata più per questioni estetiche che musicali e forse è un peccato, perché ha segnato l’era del primo punk ed è stata una pioniera del movimento goth.
Ha militato con tre dei gruppi più cool in assoluto, i Gun Club, i Damned, e i Sisters of Mercy: basterebbe questo per valutare la sua importanza nella storia del rock, non relativa solo al suo aspetto.
Ma è dura convincere la gente del contrario, specie quando si è così belle…

Patricia Morrison nasce a Los Angeles, il 14 gennaio del 1962.
Da ragazzina passa molto del suo tempo libero nella sua camera sognando e facendo finta di essere nella band di David Bowie, nei Rolling Stones, ecc.: gli anni Sessanta, specie il triennio 1967-1969, avranno su di lei una duratura influenza.
Le piace parecchio anche la musica country che ascolta sua madre dalla radio in cucina.
Con l’arrivo del punk, Patricia diventa amica di molti ragazzi che animano questa scena a Los Angeles. 
Patricia afferra le nuove opportunità offerte da un genere che non necessita di particolare perizia tecnica per essere eseguito, e con altre due ragazze (la maggior parte dei giovani di allora non prenderebbe in considerazione di suonare con delle femmine, a meno che non facciano le cantanti o le tastieriste), inizia a suonare nel retro di un drugstore con strumenti acquistati a basso costo. 
Il suo look però non è certo irresistibile: tutti in California vogliono le biondone abbronzate mentre lei è mora e pallida.
Ma nel punk c’è posto pure per le bellezze non convenzionali (anzi, meglio!), e Patricia trova il suo stile personale comprando capi a basso prezzo nei discount e nei negozi di roba usata, abiti dai design insoliti e modelli con riferimenti agli anni '30/'40. 
La “moda” punk in realtà non è ancora ben definita e ognuno fa un po’ come cazzo gli pare, almeno i primi tempi: chiaramente i ragazzi prendono spunto dalle scene di New York e Londra, ma Los Angeles presenta già un panorama molto particolare.
Nuove band spuntano come funghi praticamente ogni settimana e ci sono un fottio di locali che fanno suonare i giovani gruppi.
Appena sedicenne, Patricia suona il basso nelle Femme Fatale, un gruppo amatoriale in cui si fa le ossa mentre la tappa successiva è la formazione dei The Bags insieme con Alice Armendariz; le due assumono i nomi d’arte di Alice Bag e Pat Bag.
La caratteristica peculiare dei cinque (nel frattempo si sono uniti alle due i chitarristi Craig Lee e Rob Ritter e il batterista Terry Graham) è l’esibirsi indossando dei sacchetti in testa. 
Il primo concerto dei Bags si tiene allo storico “The Masque”, il 10 settembre 1977.
La band pubblica il suo primo singolo “Survive” nel 1978 e appare nella compilation “Yes, L.A.” con la traccia “We Don't Need the English”; fanno anche sa supporto a Iggy Pop a Seattle.
In seguito appaiono nel documentario di Penelope Spheeris “The Decline of Western Civilisation”, ma nello stesso periodo cominciano tensioni tra i membri della band che culminano con lo scioglimento nel 1981.
Soprattutto sono i litigi tra le due fondatrici a diventare dirompenti, soprattutto perché la Armendariz accusa la Morrison di essere “troppo punk”!

Patricia Morrison21
La nostra si unisce quasi subito ai Legal Weapon con il cantante Kat Arthur, il chitarrista Brian Hansen e il batterista Charlie Vartanian: la formazione cambierà in seguito e pubblicherà “No Sorrow”, un EP di cinque brani.
Nel 1982 entra nei leggendari Gun Club, band di punk-psychobilly con forti elementi blues e folk, capitanati da quel pazzoide junkie di Jeffrey Lee Pierce, in cui già militano gli ex compagni Ritter e Graham.
La Morrison va a sostituire proprio Ritter al basso (che finirà nei 45 Graves prima di morire, nel 1991 di overdose) partecipando alla registrazione del bellissimo terzo LP “The Las Vegas Story”, insieme al nuovo batterista Graham e al redivivo Kid Congo Powers, membro fondatore del gruppo che aveva preso una pausa per suonare coi Cramps.
Dopo l'uscita di questo disco e un tour, la band si scioglie, salvo poi riformarsi un paio di anni dopo con una formazione ulteriormente rimaneggiata, ma senza la nostra Morrison... 
Nel frattempo, Patricia collabora anche con quel folle di The Legendary Stardust Cowboy, un vecchio pioniere del country-psychobilly, attivo già dalla fine degli anni ’60.
Nel 1984 la Morrison è con i Fur Bible, insieme a Kid Congo, con i quali l’anno successivo pubblica un EP, “Plunder the Tombs”, e suona di supporto alla divina del punk-wave, sua Maestà Siouxsie Sioux. 
Nel 1986 l’episodio che cambierà la sua carriera dandole vera visibilità internazionale: improvvisamente le arriva la chiamata di Andrew Eldritch, alla ricerca di un bassista per i suoi Sisters of Mercy. 
I due si conoscono da qualche anno per essersi incrociati su alcuni palchi, e per Patricia, sulla carta, si tratta di una bella botta di culo e accetta subito la proposta.
La bassista appare pertanto dal 1986 sui dischi dei Sisters of Mercy, da “Gift” e “Floodland”, per poi terminare bruscamente all’inizio della decade successiva. 
Però, a quanto pare, la Morrison non entra a far parte della goth band per meriti musicali, ma esclusivamente perché è belloccia e col look perfetto per l’immagine del gruppo.
Che sappia suonare o meno è un dettaglio che al leader non interessa, come non gli interessa se sia in grado di apportare un contributo compositivo. 
Viene “assunta” solo per compiti di “rappresentanza”, senza partecipare attivamente ad alcuna incisione o spettacolo dal vivo.
Ad Eldritch in fondo serve solo una bella immagine gotica femminile nel gruppo, al fine di attirare attenzione da parte del pubblico al quale la band si rivolge e per creare interesse nella stampa specializzata e non.
Per tutta la durata della sua permanenza con i Sister, Patricia viene umiliata apparendo solamente nei video del gruppo ed in generale in tutte le occasioni promozionali in cui non c’è da suonare sul serio, ma non terrà mai un’esibizione dal vivo.
A posteriori, qualche anno dopo, lo stesso Eldritch giustificherà la cosa, rimarcando la presunta incapacità della Morrison di suonare davanti ad un pubblico o in studio e quindi il fatto che tali decisioni siano state prese per necessità.
Patricia darà invece una diversa versione dei fatti: Andrew Eldritch sarebbe un semplice sfruttatore, per di più gelosissimo di Dave Vanian dei The Damned. 
In questa triste diatriba solo una cosa è certa: se l’obiettivo di Eldritch era di dare una botta all’immagine della band e di attirare l’attenzione su di essa, grazie alle “grazie” di Patricia, ci riuscì perfettamente.
Il periodo in cui la Morrison milita nei Sisters of Mercy è infatti quello più memorabile e di maggior successo del gruppo.
Comunque, indicativa del fatto che c’è sotto qualcosa che non va, è la clausola di non parlare mai del periodo con i Mercy, fatta firmare alla Morrison insieme al contratto di dimissioni dal gruppo, accordo concluso in tribunale con una generosa transazione economica.

Patricia Morrison44
Da qui in poi la carriera di Patricia diventerà parecchio tribolata, anche a livello finanziario, con la stima del music -business che cala precipitosamente sotto zero dopo che diviene noto il suo “non suonare” con i Sisters per contratto.
Effettivamente non è un gran bel lasciapassare…
Questo fino al 1994, quando riesce a pubblicare un album solista, “Reflect on This”, registrato grazie all’aiuto di alcuni amici, che ottiene un certo successo di nicchia e riesce in qualche modo a rilanciarla. 
L’album, molto minimale, esalta le sue particolari doti canore, finora mai apprezzate dal pubblico
Nel 1996 entra nella cult band horror-punk The Damned capitanata dal vampiresco Dave Vanian, (a suo dire conosciuto durante una seduta spiritica tramite la tavola ouija…), chiamata dal chitarrista Capitan Sensible a sostituire il loro bassista Paul Gray, rimasto ferito da un fan con un bicchiere di birra, e sposando in breve lo stesso Vanian.
Con i Damned registrerà l’album “Grave Disorder” (2001), dimostrando pure di essere una buona strumentista nei tantissimi live in cui suona è contribuendo alla scrittura dei pezzi. 
Con questa band trova la tanto agognata stabilità artistica che verrà interrotta dalla nascita di una figlia e dal conseguente ritiro dalla scene nel 2005.
Ma non aveva mollato fino all'ultimo, salendo sul palco fino all'ottavo mese di gravidanza: alla fine doveva tenere il basso di lato, tanto era enorme il pancione. 
Dopo un tour negli Stati Uniti e un ultimo concerto a Londra, Patricia, esausta, si mette finalmente a riposo.
Oggi la Morrison è una bella signora che si è ritirata dalla scena musicale e vive in Inghilterra col marito e la loro figlia, Emily, anche lei musicista.
Senza alcun rimpianto per il palco e per la scena musicale.
Come darle torto?
Tanti auguri, Patricia!

“When I heard you
In my room last night
Lonely lemur calls
In my walls last night
When I was all alone
In the palm drunken night
When I was all alone
Bejeweled in the night
Pulsing we are hearts
But bleeding unlike diamonds
Tying up ourselves
But bleeding unlike diamonds
And it's bad
But, it is bad America
Under the western sky…”
The Gun Club – Bad America



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