Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

UN NOME, UN PROGRAMMA

Quando pensiamo a quel tamarro di ROB ZOMBIE, non riusciamo a capire fino in fondo quanto ci sia o ci faccia...
Quanto cioè di quello che produce sia fatto per soddisfare le sue esigenze d'autore o per ammiccare alle schiere di nerd riproponendo alle nuove generazioni di pischelli brufolosi, tutti gli stereotipi dello shock rock e del cinema horror, magari aggiornati alle tendenze della moda "estrema".
Probabilmente tutt'e due...

Rob Zombie32
Infatti, sia la sua musica che la sua filmografia, oscillano pericolosamente fra raffinato (?) citazionismo e plagio smaccato, tra sbandierato anticonformismo e occhio al botteghino.
Come se fosse il classico adolescente metallaro a cui abbiano dato la possibilità di fare dischi e pellicole.
Intendiamoci, Robert Zombie è uno di quelli bravi, uno di quelli che raramente falliscono il bersaglio, uno di quelli che quando vai al cinema o ad un concerto, sai che ti diverti perché non tradisce lo spettatore, perché manteniene ciò che promette.
E ciò che promette è davvero eccitante!
Inoltre va detto che è un caso quasi più unico che raro di un personaggio dotato di un eclettismo e di una professionalità tali da aver fatto cose tanto egregie in entrambi i campi.
Non a caso viene citaro l'immenso John Carpenter come suo riferimento più vicino: infatti, a parte il fatto che Zombie ha realizzato il remake di "Halloween", esiste più di un punto di contatto fra i due, prima fra tutti l'aver saputo giostrarsi con ottimi risultati fra musica e cinema.

Rob Zombie8
Ma mentre Carpenter è un genio assoluto, rimasto sempre coerentemente "indipendente", rimane sempre il dubbio se il suo "discepolo" sia uno scaltro rimasticatore di cliché o uno in grado di offrire qualcosa di nuovo, di realmente emozionante.
Non che queste considerazioni valgano granché, in un contesto come quello Pulp, in cui l'originalità è tutt'al più un optional, ma bisogna ammettere che il periodo più innovativo del nostro è relegato ai suoi esordi coi White Zombie, un gruppo veramente all'avanguardia che ha segnato davvero un'epoca, grazie alla capacità di offrire una sintesi inedita fra sonorità pesanti, inserti elettronici e immaginario horror.
Dopodiché, sia come musicista che come filmaker, si è (auto)confinato in un pregevole marierismo, un limbo fatto di "guardate come sono bravo ma senza esagerare", di "vorrei ma non posso" che avrebbe bisogno di un minimo più di coraggio (e di idee) per diventare davvero significativo.
Intendiamoci: averne di "manieristi" così, in grado di metter sù dei carrozzoni live così barocchi e entusiasmanti, pieni di effetti visivi e sonori, degni eredi della baracconate di Alice Cooper e dei Kiss, e poi di fare film horror belli sadici e "scorretti", ben realizzati, ricchi di violenza e personaggi iconici.
Forse chiediamo troppo a 'sto rocker barbuto, ma è proprio perché si sente che dietro c'è una stoffa non indifferente che ci dispiace non faccia di meglio...

Robert Bartleh Cummings (così all'anagrafe) nasce a Haverhill, in Massachusetts, il 12 gennaio 1965.
È il figlio maggiore di Louise e Robert Cummings, due circensi, e ha un fratello minore, Michael David (che col soprannome Spider One, diverrà a sua volta cantante della band nu-metal Powerman 5000).
Crescendo, Robert si appassiona sempre più ai film horror, che influenzeranno notevolmente la sua carriera musicale e cinematografica.
Nel 1983 si diploma alla Haverhill High School e dopo si trasferisce a New York per frequentare la Parsons School of Design, lavorando come fattorino in bicicletta, come redattore di riviste porno e anche, per un breve periodo, come assistente di produzione allo spettacolo per bambini "Pee-wee's Playhouse" (1986).
Con la sua fidanzata, Sean Yseult, co-fonda la band White Zombie, riprendendo il nome dall'omonimo film horror del 1932 con Bela Lugosi (in Italia conosciuto come "L'isola degli zombies").
Considerati inizialmente una tipica band underground e rumorista di New York, tipo Pussy Galore o Honeymoon Killers, piuttosto che un gruppo heavy metal (fra i primi loro ammiratori ci sono Thurston Moore e Kurt Cobain), dopo i singoli "God's On Voodoo Moon" e "Pig Heaven" e l'EP "Psycho-head Blowout" (1986), ispirati a Blue Cheer, MC5 e alla psichedelia ma ancora piuttosto naif, esce il loro primo album, "Soul Crusher" (1987), caratterizzato da un sound crudo e cacofonico, fra Birthday Party e Black Sabbath.

Rob Zombie11
Il nuovo chitarrista John Ricci imprime una svolta decisiva, verso il trash metal degli Slayer, nel successivo "Make Them Die Slowly" (1989), che abbandona le ruvidità del punk per un sound più pesante e cattivo.
Ma purtroppo ancora non destano granché interesse.
Finalmente trovano la quadra con l'ingresso del chitarrista J. (ovvero Jay Noel Yuenger), proveniente dai Rights of the Accused, a cui si deve gran parte della svolta da un suono lento, oscuro e tagliente verso qualcosa da una parte più "melodico", più vicino a quanto producono a Seattle i gruppi grunge, dall'altra piu canonicamente metal; tutto chiaramente al netto delle solite tematiche orrorifiche dei testi di Straker.
In questo periodo i White Zombie iniziano anche a incorporare elementi elettronici industrial nel suo suono, il che li rende una delle poche band metal dell'epoca con cui si può pure ballare, e una certa maturazione nell'uso del campionamento, che diventa di fatto il quinto "elemento" della formazione (naturalmente tutti i "sampler" sono tratti da film dell'orrore...).
Sentendo che il gruppo si sta facendo un nome nella scena underground, la Geffen Records li mette sotto contratto e pubblica il loro debutto per una major, "La Sexorcisto: Devil Music, Vol. 1", all'inizio del 1992.
In questo gran calderone di horror, sci-fi, magia nera e pornografia, praticamente una summa dell'immaginario malato di questa generazione, giusto per dare un'idea si segnalano "Welcome To Planet Motherfucker", "Warp Asylum", "Black Sunshine" e "Spider baby".
Con questo album vendono la bellezza di oltre due milioni di copie negli Stati Uniti, decretando il successo della band
Una fama che permette a Rob di iniziare a levarsi delle soddisfazini come il cimentarsi nell'animazione (in particolare una sequenza del film "Beavis & Butt-Head Do America") e con la regia: è previsto infatti che sia lui a dirigere il terzo capitolo del "Corvo", a cui lavora alla sceneggiatura, ma alla fine non troverà un accordo con la Miramax Films.
Sempre lo stesso anno il nuovo batterista Phil Buerstatte (dei Last Crack) sostituisce Ivan de Prume, che era stato con loro dal 1986.
Il quarto e ultimo album dei White Zombie, si intitola nientepopodimeno che "Astro-Creep: 2000 - Songs of Love, Destruction and Other Synthetic Delusions of the Electric Head": viene pubblicato nel 1995 e accorcia ulteriormente le distanze col rock industriale di Ministry e Nine Inch Nails, grazie ad un sound molto più denso, un atteggiamento meno irriverente e più tamarro, campionamenti più curati e un approccio meno schizofrenico, più accessibile.
C'è un ennesimo avvicendamento alla batteria con l'arrivo del talentuoso Johnny Tempesta (ex Exodus e Testament) mentre i pezzi si fanno più ossessivi e ballabili, dai ritmi squadrati ispirati alla techno, come ben si avverte in pezzi come "Super-Charger", "Electric Head" e la super hit "More Human Than Human".
Però, pur raggiungendo le vette delle classifiche, diventano anche meno inquietanti, meno spaventosi, più parodistici, in definitiva meno interessanti.
"Supersexy Swingin' Sounds" è un disco di remix che esce nel 1996 ma ormai Rob Zombie ha già iniziato a lavorare al suo album di debutto solista.
Liquidata la band, il nostro pubblica "Hellbilly Deluxe: 13 Tales of Cadaverous Cavorting Inside the Spookshow International" (1998), album che, trascinato dal singolo "Dragula" venderà la bellezza di oltre tre milioni di copie.
La presenza dell'elettronica si fa ancora più pervasiva e il disco non è niente più che un divertente contenitore di metal ballereccio.
Intanto il nostro fonda anche la sua etichetta discografica, la "Zombie-A-Go-Go Records", nel 1998.
Compone la colonna sonora del videogioco "Twisted Metal III" (1998) e disegna un'attrazione di fantasmi per gli Sudios della Universal nel 1999. Nel 2000, inizia a lavorare al suo debutto alla regia, "La casa dei 1000 corpi". Rob Zombie22
Quasi un remake non dichiarato di "Non aprite quella porta", la sua uscita viene ritardata fino al 2003 a causa di problemi distributivi.
Piuttosto violento e morboso, pur senza alcuna originalità e con diversi difetti di sceneggiatura, si segnala per l'estetica piuttosto curata, per l'azzeccata famiglia di spietati freaks (su cui spiccano Sid Haig e la bellissima Sheri Moon) e soprattutto per l'esplicito ribaltamento dei paradigmi narrativi: nei film horror succede che si tifi per i cattivi, che siano meglio tratteggiati e più accattivanti dei personaggi positivi ma in questo caso sono loro, i malvagi ad essere gli eroi, in tutto e per tutto.
Zombie viene salutato come nuova promessa del cinema "de paura" e il film incassa oltre 16 milioni di dollari e raduna un buon seguito di culto.
Il secondo album in studio di Rob, "The Sinister Urge", viene pubblicato nel 2001: molto (pure troppo) più canonicamente hard rock del precedente, vanta ospiti come Ozzy Ousborne e Kerry King e vende comunque bene.
Nel 2002, si sposa la fidanzata di lunga data Sheri Moon, gran topa e attrice molto brava, che apparirà in tutti i suoi film e spesso lo accompagna in tournée per aiutarlo con le coreografie e per creare i costumi.
"Past, Present & Future" esce nel 2003 ed è un'antologia dei lavori del nostro, sia da solista che con i White Zombie, arricchita da diverse cover.
Finalmente arriva il secondo capitolo de "La Casa dai 1000 Corpi" nel 2005: intitolato dalle nostre parti "La Casa del Diavolo", è un raro caso di sequel molto migliore rispetto al predecessore (sarà che il "capostipite" sembrava più un remake...).
Contiene diverse sequenze da antologia (fra cui l'interminabile sparatoria finale scandita da "Free Bird" dei Lynyrd Skynyrd), ha una maggiore cura della psicologia dei personaggi e soprattutto si compie definitivamente il capovolgimento (a)morale: i protagonisti, pur essendo dei crudeli serial killer, sono molto più fighi e in fondo più "buoni" di coloro che gli danno la caccia...
L'anno successivo, Zombie pubblica il suo terzo album in studio, lo stanco e inutile "Educated Horses".
Nel 2007, Zombie decide di buttarsi anima e corpo nella regia e sforna il suo progetto più ambizioso: il prequel/remake di "Halloween" del Maestro John Carpenter, sottotitolato "The Beginning" (2007).
Il compito avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque ma il nostro lo porta a termine in modo egregio, dividendo il film in due parti: la prima è una sorta di racconto di come Michael Myers sia diventato il più spietato serial killer di sempre, grazie alla solita famiglia mooolto disfunzionale, la seconda invece è un vero e proprio remake dell'originale.
Grazie agli ottimi attori (tra cui spicca un grande Malcom McDowell nel ruolo del dottor Loomis che fu di Donald Pleasence), alla bella fotografia e alla buonissima sceneggiatura, il film non fa rimpiangere troppo il capolavoro carpenteriano.
La critica si è un po' divisa , ma il film sarà comunque un successone al botteghino e sicuramente rimane il più interessante tra tutti gli inutili remake e reboot dei classici horror anni '70 e '80 che in questi ultimi anni impestano le sale.
Rob Zombie9Divertente è il finto trailer che il nostro dirige per "Grindhouse" (2007), di Tarantino e Rodriguez: intitolato "Werewolf Women of the SS", si ispira al clessico nazisploitation "Ilsa la belva delle SS", aggiungendo elementi horror e grotteschi.
Un divertissement, senza dubbio, ma ci dispiace non abbia portato a niente di più "corposo"
Nel 2009, Zombie dirige il sequel del remake, ovvero "Halloween II", non male ma anche basta, e il delirante film animato "The Haunted World of El Superbeasto", basato su una delle sue serie a fumetti.
Sempre nel 2009, Zombie iniziato a lavorare al suo nuovo album; "Hellbilly Deluxe 2: Noble Jackals, Penny Dreadfuls and the Systematic Dehumanization of Cool" che esce l'anno successivo.
Anche qui un ennesimo sequel: che palle!
Poche idee davvero...
Nel 2012 esce il controverso "Le streghe di Salem" (2012), un tentativo di realizzare un horror più "autoriale": questa volta il riferimento più evidente è il Roman Polanski di "Rosemary's Baby".
Il film riesce a costruire sequenze cariche di suspense e un'atmosfera davvero morbosa, da incubo, dando a tutto un tono surreale e claustrofobico.
Sua moglie la fa da padrona, dimostrando di non essere solo una bella bionda ma di saper recitare davvero.
Il finale poi è un vero delirio.
Certo, manca la violenza a cui il nostro ci ha deliziosamente abituati, latitano scene davvero spaventose, alcune volte si fa prendere la mano col "famolo strano", tanto da scivolare nel ridicolo involontario ma tant'è...
A noi è piaciuto ma a parecchi no...
Subito dopo la sua uscita, Zombie pubblica il suo quinto album in studio, "Venomous Rat Regeneration Vendor", il suo più venduto fino ad oggi.
Finalmente a suo agio con una band più stable (Ginger Fish alla batteria, Piggy D al basso e John 5 alla chitarra), ci regala un disco finalmente degno di questo nome.
Per carità, nulla di particolarmente nuovo ma almeno i pezzi ci sono...
Con "31" (2016), la sua nuova pellicola, torna allo slasher più canonico. Racconta la storia di cinque operai di un circo che sono intrappolati e costretti a combattere per sopravvivere contro una banda di pagliacci omicidi.
Divertente ma ha il difetto di sembrare un videogame...
Sempre lo stesso anno pubblica il suo sesto album, "The Electric Warlock Acid Witch Satanic Orgy Celebration Dispenser": anche qui vale il discorso del precedente, ovvero nulla di nuovo se non un ottimo prodotto (forse un po' troppo breve) che niente aggiunge ma nulla toglie allo Zombie migliore.
Recentemente ha firmato per dirigere un film sulla vita di Groucho Marx (?), ma ancora non si conoscono dettagli.
Su "Three frm Hell", terzo capitolo della saga iniziata con la "Casa dei 1000 Corpi", uscito da poco, non ci pronunciamento perché ancora non lo abbiamo visto...
Suvvia, Mr. Zombie, convincici davvero che sei un grande.
Le carte ce le hai tutte e ti manca davvero poco...
Tanti auguri, Rob!

"She had a corpse under her bed.
She had her fun but now he's dead.
Her Mama said "
Come feed desire." Her brother said "
Hey throw is on the FIRE!" This is the house.
come on in.
this is the house.
built on sin.
this is the house.
we know where you live.
this is the house.
you get what you get yeah yeah..."
Rob Zombie - House of 1000 Corpses




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