Per digerire il cenone di Natale, cari amici dei Mutzhi Mambo, niente di meglio di un bel film di uno dei più bravi ed eclettici filmaker hollywoodiani: HOWARD HAWKS, regista di classici assoluti del crime e della fantascienza ma anche della commedia e dell'avventura.
Pochi registi sono stati capaci di distinguersi ed eccellere in così tanti generi diversi e con una qualità così alta in ognuno di essi!
Il suo stile incisivo ed ironico infatti non si fermava alla commedia brillante (quella che gli ha dato maggiormente la fama), ma esplorava con maestria i generi più disparati, dal noir al film di guerra, dal western al film giudiziario.
Questa inusuale capacità di muoversi con disinvoltura nei diversi stili e linguaggi cinematografici lo fece segnare col marchio di infamia del “mestierante”, quello adatto per tutte le stagioni; il suo eclettismo alla fine fu la sua sfortuna che lo privò per lungo tempo della dignità di "autore" e lo relegò nella schiera degli onesti professionisti di Hollywood.
Solo verso l'inizio degli anni sessanta i critici francesi (a’ridaje, sempre loro!) riscoprirono il talento del regista, definendo la sua tecnica «invisibile» e la sua cinepresa «a livello dello sguardo», proprio per la sua capacità unica di non far avvertire la presenza della mano di un autore, e identificarono alcuni suoi temi e motivi caratteristici: la lotta fra i sessi, la determinazione, la velocità d'azione, il cameratismo, la collocazione dell'eroe sempre in situazioni di pericolo o in situazioni-limite.
Eppoi, via, a uno che ha girato "Scarface", “Il Grande Sonno”, "Un Dollaro d'onore" e "La Cosa da un Altro Mondo" che altro gli vuoi dire?
Howard Winchester Hawks nasce a Goshen, il 30 maggio del 1896 da una famiglia benestante del Wisconsin, trasferitasi temporaneamente nell'Indiana.
Passa un'infanzia e un'adolescenza agiate.
Come studente non è un granché e nemmeno come sportivo fa faville ma sviluppa un certo spirito per l'avventura che lo porta a dedicarsi con passione all'automobilismo, all'aeronautica e alla caccia.
Dopo essersi laureato in ingegneria meccanica alla Cornell University, si sposta a Los Angeles, dove un amico lo introduce nel cinema, facendolo assumere come trovarobe dalla "Famous Players-Lasky".
Qui diviene amico dell'ultradivo Douglas Fairbanks Sr., con cui condivide la passione per il tennis.
Nel 1917, Hawks si trova sul set del film "The Little Princess, in cui recita Mary Pickford, moglie di Fairbanks.
Su consiglio del marito, in un momento di indisposizione del regista, la Pickford chiede ad Hawks di dirigere la scena finale.
Dopo una prima titubanza lui accetta e questo è il suo primo giorno dei tanti spesi dietro una macchina da presa.
Dopo aver prestato servizio durante la prima guerra mondiale, nel 1922 Hawks viene scritturato dalla Paramount come sceneggiatore, per tornare di nuovo, e ufficialmente stavolta, dietro la cinepresa, quando la Fox lo ingaggia per dirigere il film "Bolidi in corsa" (1926).
Il suo primo successo è "Capitan Barbablù" (1928) in cui dirige la star del muto Louise Brooks.
Dopo aver girato otto pellicole mute, ha la prima grande opportunità della sua carriera quando il produttore e milionario Howard Hughes gli affida la regia del film "Scarface - Lo sfregiato".
Il film, tratto da un racconto di W.R. Burnett, viene realizzato nel 1930, e mette in scena la storia del perfido gangster Tony Camonte (interpretato da Paul Muni), ricalcata su quella di Al Capone.
È un vero capolavoro del crime ma, per una serie di vicissitudini censorie, può essere proiettato nelle sale solo nel 1932.
Nel 1931 mette a segno un altro vigoroso noir, "Codice penale" mentre nel 1934 regala alla storia del cinema "Ventesimo secolo", con John Barrymore e Carole Lombard, vero prototipo della commedia brillante americana a venire, in cui ironizza sul mondo dello spettacolo e sull'eterna schermaglia tra i due sessi.
Argomento quest'ultimo che ricorrerà spesso nelle commedie di Hawks, soprattutto "Susanna" (1938), con Katharine Hepburn e Cary Grant, caratterizzato da un ritmo e una verve strepitosi, "La signora del venerdì" (1940) e "Colpo di fulmine"(1941).
Anche se per molto tempo la sua fama rimane legata al solo "Scarface", Hawks firma numerosi film che sono rimasti nell’empireo della settima arte: western come "Il mio corpo ti scalderà" (1943), con una strepitosa Jane Russell al culmine del suo conturbante fascino peccaminoso, e "Un dollaro d'onore" (1959) con John Wayne e Dean Martin; commedie formidabili come "Gli uomini preferiscono le bionde" (1953), con Marilyn Monroe e Jane Russell, e "Lo sport preferito dall’uomo" (1964), tratto dal racconto "The Girl Who Almost Got Away" di Pat Frank, con Rock Hudson e Paula Prentiss; hard-boiled come "Il Grande Sonno" (1946), tratto da uno dei più bei romanzi di Raymond Chandler, con la coppia Humphrey Bogart-Lauren Bacall; sci-fi come il fondamentale "La Cosa da un Altro Mondo" (1951), uno dei classici del cinema di fantascienza degli anni cinquanta, co-diretto da Christian Nyby (anche se Hawks risulta non accreditato, la maggior parte della regia è sua) e basato sull'omonimo racconto ("Who Goes There?", 1938) di John W. Campbell.
Dopo essersi ritirato a vita privata (l'ultimo film è datato 1970), Hawks si spenge a Palm Springs, il 26 dicembre del 1977), in seguito alle ferite riportate dopo una caduta da una motocicletta, all'età di ottantun anni.
Se n'è va così un vero signore, un grandissimo professionista, portandosi via anche un pezzo di storia del cinema; e fra i tanti pezzi, uno di quelli più grandi!
Altro che “mestierante”!
Onore a Howard Hawks!
Nota a Margine: Sebbene noi, generalmente, disprezziamo a priori i remake (specie quando l'originale è un capolavoro), bisogna pur dire che, per una singolare coincidenza, quello di "Scarface" (1983) con Al Pacino per la regia di Brian De Palma e quello de "La Cosa" (1982) con Kurt Russell per la regia di John Carpenter, sono entrambi più che degni di stare al fianco con i rispettivi prototipi di Hawks. Cosa veramente più unica che rara nella storia del cinema...
"Quel posto puzzava. Un odore bizzarro e composito, come può esserci soltanto nelle baracche sepolte nel ghiaccio di un accampamento antartico, un misto di fetido sudore umano, e dell'afrore ammorbante d'olio di pesce ricavato dal grasso di foca sciolto. Un vago sentore di linimento combatteva l'odore muffito delle pellicce infradiciate dal sudore e dalla neve. Il sentore acre del grasso alimentare bruciato, e l'odore animale e non del tutto sgradevole dei cani, diluito dal tempo, aleggiavano nell'aria."
John W. Campbell - La "cosa" da un altro mondo