Non necessariamente si deve essere belli (o comunque fighi o almeno dotati di fascino, per quanto sinistro) per sfondare ad Hollywood e il protagonista di oggi di questo Vostro Almanacco, è lì a dimostrarlo...
Siamo veramente lieti, dunque, di festeggiare il compleanno di uno dei nostri attori preferiti: il meraviglioso STEVE BUSCEMI!
Con la sua "faccia un po' così", da viscido ma simpatico figliodibuonadonna, coi suoi occhi un po'pallati che donano al suo sguardo una inimitabile vena surreale, Steve Buscemi è uno di quegli attori che sfondano lo schermo, che si notano subito, anche se non sono protagonisti.
È il vero erede dei caratteristi che hanno fatto grande il cinema e la sua sola presenza dona al film che interpreta un voto o due in più nei giudizi, a prescindere dalla qualità dello stesso.
E poi (fortuna o fiuto?) ha lavorato col meglio del meglio dei registi attuali in pellicole ormai più che mitiche, donandoci spesso interpretazioni leggendarie!
Di pochi attori si può dire altrettanto, cari amici dei Mutzhi Mambo...
Steven Vincent Buscemi nasce il 13 dicembre del 1957 a New York.
Figlio di un medico militare statunitense di origini italiane (i nonni sono di Menfi, in provincia di Agrigento), e di un'hostess statunitense di origini irlandesi, inglesi ed olandesi, Steve cresce a Long Island e comincia ad interessarsi alla recitazione mentre frequenta le scuole superiori.
Dopo il diploma lavora per quattro anni come pompiere ma poi si rompe le palle di rischiare quotidianamente la buccia e decide di provare a fare l'attore, studiando alla scuola Lee Strasberg.
Il suo debutto cinematografico è nel 1985 col film "The Way it Is", diretto dal regista No-Wave, Eric Mitchell.
Nel 1986 viene scelto dal regista indipendente Bill Sherwood per interpretare un cantante rock malato di Aids in "Parting Glances", uno dei primo film a parlare della malattia (che, nel 1990, si porterà via anche lo stesso regista).
Fa parte del cast del visionario, bellissimo "Mystery Train" di Jim Jarmusch (1989) e dell'altrettanto visionario capolavoro crime "Kings of New York", di Abel Ferrara (1990).
Lo stesso anno inizia la collaborazione coi fratelli Coen, ottenendo una particina in "Crocevia della Morte", bissata l'anno successivo in "Burton Fink".
Nel 1992 il ruolo che gli cambia la vita: viene scelto da Quentin Tarantino per interpretare Mr. Pink nell'ormai classico dei classici pulp "Le Iene".
Buscemi diventa quindi celebre come caratterista, grazie a ruoli di secondo piano, da non protagonista, ma fondamentali.
I personaggi che Buscemi sceglie di interpretare sono, in generale, personaggi particolari ed eccentrici, nevrotici e paranoici.
Tra i suoi ruoli memorabili vi sono il serial killer pluriomicida Garland Greene in "Con Air" (1997), di Simon West; Carl Showalter in "Fargo" (1996) e Donny ne "Il grande Lebowski" (1998), dei fratelli Coen; Seymour in "Ghost World" (2001), di Terry Zwigoff (tratto da un fumetto di Daniel Clowes); Norther Winslow in "Big Fish - Le storie di una vita incredibile" (2003), di Tim Burton; il cameriere nell'episodio "Gemelli" di "Coffee and Cigarettes" (2003), di Jim Jarmusch, e tanti altri.
Buscemi scrive, dirige e interpreta inoltre "Mosche da bar" (1996), ispirato ai personaggi perdenti e disperati di Bukowski, e firma la regia del prison movie "Animal Factory" (2000), tratto dal romanzo omonimo di Edward Bunker, (che aveva conosciuto sul set de "Le iene"), e "Lonesome Jim" (2005), una commedia amara con Casey Affleck e Liv Tyler.
Anche per la TV Buscemi riesce a dare il meglio di sé: nel 2004 è entrato a far parte del cast de "I Soprano", nel ruolo di Tony Blundetto, cugino e amico d'infanzia di Tony Soprano; Buscemi era stato precedentemente coinvolto nel serial dirigendo alcuni episodi, tra i quali quello della terza stagione "Pine Barrens", spesso votato dai fan come il migliore della serie.
Nel 2010 ottiene il ruolo di protagonista nella bellisssima "Boardwalk Empire - L'impero del crimine", prodotta da Mark Wahlberg e Martin Scorsese (che ha anche diretto il primo episodio); poi si vede nella satirica "Portlandia" (2011-2017), nella webserie "Horace and Pete" (2016); nel 4 episodio di "Philip K. Dick's Electric Dreams" (2017); addittura nel ruolo di Dio nella divertente "Miracle Workers" (2019).
Ultimamente si segnala per la sua parte in "Morto Stalin, se ne fa un altro" (2017), una commedia nera dello scozzese Armando Iannucci, tratto dal romanzo "La morte di Stalin" di Nury e Robin, che ripercorre con acida ironia gli eventi che seguirono alla morte di Stalin; nel bel thriller psicologico "Nancy" (2018), di Christina Choe, storia di una squilibrata che si spaccia come la figlia perduta da trent'anni di una coppia (da recuperare davvero, Steve è al massimo…); e nel caustico "I morti non muoiono" (2019), di Jim Jarmusch, nella ruolo più divertente del film, quello di un ottuso conservatore di campagna alle prese con orde di zombi.
Come ci ha insegnato il nostro Buscemi, non sempre, per sfondare, bisogna per forza essere i "protagonisti": a volte basta esser bravi, avere la "faccia un po' così" e il culo di essere Mr. Pink quando girano "Le Iene"....
Tanti auguri, Steve!
"Mr. Pink: Perché io sarei Mister Pink?
Joe: Perché tu sei un frocio, va bene?
Mr. Pink: Perché non ci scegliamo noi il colore?
Joe: Non se ne parla neanche! Ci ho provato una volta, non funziona. Quattro ragazzi, tutti a litigare per chi si doveva chiamare Mr. Black! Tutti volevano averla vinta e nessuno che si tirava indietro. Niente, io decido! Tu sei Mr Pink! E non se ne parli più.
Mr Brown: Già, ma, anche Mr Brown ricorda un po' il colore della merda.
Mr Pink: E Mr Pink sembra un nome da fighetta. Che ne diresti di Mr Purple? Mi sembra che va bene, sì, sarò Mr Purple.
Joe: Tu non sei Mr Purple. Qualcun altro su un altro lavoro è Mr Purple. Tu sei Mr Pink!"
Mr. Pink/Steve Buscemi, Joe/Lawrence Tierney, Mr .Brown/Quentin Tarantino - Le Iene