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Quello che si dice: “Due piccioni con una fava!”.

Non siate maliziosi, cari amici dei Mutzhi Mambo, intendiamo che oggi abbiamo l’occasione di ricordare una supertopona vintage come MARLA ENGLISH ma anche di fare un bel giro nel peggior cinema di serie B anni ’50.

Cose entrambe (le supertope e i film di serie B) che ci piacciono tanto e ci fanno passare con più leggerezza queste depressioni pre-natalizie, in cui tutti dovremmo essere più buoni ma invece siamo solo più spendaccioni e irascibili.

Oggi quindi sarà un Almanacco più breve e più leggero, come lo è stata la carriera di Marla English.

Marla English non è certo stata una diva di quelle che hanno fatto la storia di Hollywood; è stata soltanto una meteora che ha solcato brevemente i cieli del firmamento dello spettacolo ma non importa.

In fondo grossa parte del cinema l’hanno fatta e la fanno proprio personaggi come la nostra Marla: meravigliosi ma effimeri, che sembrano sfondare lo schermo ma che invece durano lo spazio di un paio d’anni e una manciata di apparizioni in qualche film.

Per tornare alla English, che è quello che ci interessa, dobbiamo sottolineare che era veramente uno schianto, una brunetta tutto pepe con un personale da paura (si parla di una 92-56-92) che, all’epoca, fece girare la testa a più di uno spettatore.

Ma a 21 anni la sua parabola artistica si era già conclusa: un ricco imprenditore da impalmare e via! Basta con lo stress di Hollywood, basta con i set, i registi, gli attori, i produttori, tutti pronti ad allungare le manine e a dare ordini…

Però in questi pochi anni di carriera, la nostra è riuscita comunque a lasciare il segno e a marcare a fuoco l’immaginario estetico (ed erotico) dell’epoca.

Inoltre ha recitato in alcune delle pellicole più brutte del periodo, veri capolavori di horror trash con pochi eguali in quanto a goffaggini, sciatteria realizzativa e trame improbabili, spesso in ruoli da dark lady o comunque di bad-girl.

Tutti motivi che le danno il diritto e l’onore di essere omaggiata in questo Vostro Almanacco….

Marleine Gaile English nasce a San Diego, in California, il 4 gennaio del 1935.

Suo padre è di origine inglese, sua madre italiana.

Già a 12 anni posa come modella di costumi da bagno per le principali agenzie pubblicitarie e da adolescente è una vera sportiva: diventa campionessa di sci nautico.

Si diploma alla Hoover High School.

Partecipa a 6 concorsi di bellezza e li vince tutti e 6; di conseguenza viene notata da un talent scout di Hollywood che sottopone le sue foto al produttore Hal B. Wallis che apprezza.

Dopo aver vinto un ennesimo concorso di bellezza a San Diego, nel 1952 la English firma un contratto per la Paramount Pictures e le fanno quindi frequentare un corso intensivo di recitazione presso la scuola di talenti della casa di produzione.

Viene pagata 150 dollari a settimana per apparire in film come “Giarrettiere Rosse” (1954 ) “La grande notte di Casanova” (1954), “Yankee pascià” (1954), “Addio signora Leslie” (1954), “Più vivo che morto” (1954), e “La finestra sul cortile” (1954) ma le sue parti vengono spesso tagliate in fase di montaggio.

Il suo contratto sale comunque a 200 bigliettoni a settimana.

La prima parte di rilievo è nel bel noir “Il colpevole è tra noi” (1954), di Howard W. Koch ed Edmond O'Brien, molto cupo e ben scritto, dove la English buca veramente lo schermo; poi sarà la volta di un bel filotto di B movie, roba brutta parecchio ma la nostra fa comunque la sua figura.

Si parte con l’exotico “La figlia dello sceicco” (1955), di Lesley Selander, avventure fra dune e cammelli con John Carradine, per continuare con il bellico “Bombardamento alta quota” (1955), di Tom Gries, ambientato in Corea, che segna il debutto cinematografico del trombettista Chet Baker, il drammatico “Fascino e perfidia” (1956), di Gilbert Kay, storia di feroci rivalità tra sorelle che si disputano un’eredità, il crime “L'assassino della Sierra Nevada” (1956), di William Witney, il western “La carne e lo sperone” (1956), di Edward L. Cahn.

Un bel trampolino di lancio per la sua carriera sarebbe stato il film “La montagna”, pellicola di Edward Dmytryk da realizzarsi in Francia con Spencer Tracy, ma la Paramount assumerà Barbara Darrow al suo posto, poiché la English resta bloccata da una febbre altissima dovuta alla reazione ad un vaccino e si vede costretta a rinunciare a partecipare alle riprese.

I maligni però vociferano che dietro il rifiuto della English ci sia il fatto che la nostra si fosse innamorata dell’attore Larry Pennell e si sia infuriata quando scopre che lo studio non avrebbe dato a Pennell un ruolo nel film, in modo che potessero viaggiare insieme in Francia.

Come sia andata veramente non è dato saperlo, fattostà che la Marla perde il treno e la Paramount smette di puntare su di lei.

Gli ultimi film che interpreterà sono pellicole a bassissimo costo che, in seguito diverranno oggetti di culto fra gli amanti del cinema Pulp.

Diventerà infatti un culto dei “rebel movie” “Runaway Daughters” (1956), di Edward L. Cahn, le avventure di tre ragazze dalle famiglie disfunzionali che si danno al crimine un po’ per noia, un po’ per necessità.

Tra l’altro verrà rifatto per la televisione nel 1994, dal grande Joe Dante.

Come di culto si parla per il trashissimo horror “The She-Creature” (1956), per la regia del solito Cahn: un ipnotizzatore riesce a riportare in vita un mostro antidiluviano, dando corpo, attraverso l’ipnosi, alle vite precedenti di una ragazza (!?).

La trama si commenta da sola…

Anche di questa perla è stato fatto un remake, anzi due!

Uno nel 1967, uno nel 2001: questo è quello che si dice per “raschiare il fondo del barile”!

Prima di ritirarsi, la English si vedrà pure in TV, nel “The George Burns and Gracie Allen Show”, in “Crossroads”, e in “The Bob Cummings Show”.

Nel frattempo si fidanza con Paul Sutherland, un ricco uomo d'affari di San Diego.

L’ultima pellicola la gira solo per adempiere ad obblighi contrattuali ma forse, a vedere cosa ne è saltato fuori, era meglio lasciar perdere…

“Voodoo Woman”, che esce nel 1957, è una delle pellicole più brutte e involontariamente ridicole girate dal fido Edward L. Cahn, che pure è uno specialista in B movie

Confusa commistione di horror e avventura ambientata nella giungla con effetti speciali orrendi ed esotismi da cartolina, questo film si candida ad entrare in pianta stabile fra nell’Olimpo delle produzioni più ridicole mai girate!

Con questo “capolavoro”, Marla darà l’addio ad Hollywood a soli 21 anni, per convolare a giuste nozze col suo facoltoso principe azzurro.

Di quello che combina la coppia si sa ben poco ma in realtà chissenefrega…

Dopo aver messo al mondo 5 figli ed esser diventata seguace del predicatore battista Billy Graham, la nostra muore di cancro, all'età di 77 anni, il 10 dicembre del 2012, a Tucson, in Arizona.

È passata così, sopra le nostre teste, l’ennesima, grande meteora, lasciando poco più di una scia nel cielo.

Ma non sottovalutate mai le meteore, non sono sempre così effimere: una ha fatto addirittura estinguere i dinosauri!

Onore a Marla English!

“It can and did happen! Based on authentic FACTS you’ve been reading about”

Taglina – The She Creature

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