Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

Dite la verità, cari amici dei Mutzhi Mambo, quanto sarebbe gustoso e rassicurante se questo Vostro Almanacco presentasse quotidianamente registi del calibro di Howard Hawks, Fernando Di Leo, Robert Aldrich, Mario Bava, Dario Argento, Lucio Fulci, Don Siegel, Sergio Leone, Brian De Palma e, perché no?, Martin Scorsese, David Lynch o Stanley Kubrick?
Anche per noi sarebbe più comodo: con film stranoti, con icone "sicure", i "like" e le condivisioni si moltiplicherebbero mentre la nostra pagina avrebbe più visualizzazioni e crescerebbe più liscia e spedita...
Eppure la vera essenza del Pulp si trova altrove...
Nulla da togliere agli autori citati (che comunque è doveroso celebrare) ma sì, bisogna scavare nella merda per dare un senso al Pulp, bisogna riesumare produzioni infami, mal realizzate, mal recitate, controverse, sconclusionate, sconosciute, davvero brutte, senza appelli!
Così brutte da meritarsi il titolo di "so-bad-they're-good", ovvero "così cattivi da essere buoni": in altre parole, "fanno talmente schifo da diventare belli".
E il regista che omaggiamo oggi, il mediocre LARRY BUCHANAN, autodefinitosi "shlockmeister", è un vero campione in questo genere di produzioni!
Della stessa genìa di registi incapaci come Ed Wood, Ted W. Mikels, Doris Wishman e Al Adamson (o dei nostri Ciro Ippolito o Mario Bianchi), Larry Buchanan ha girato roba veramente incredibile, miserabile, con un'approssimazione tecnica che sfiora il delirio.
Addirittura, nelle classifiche di Internet, i suoi film hanno ottenuto un punteggio così basso da contendere persino al leggendario Ed Wood, lo "shlockmeister" ("il venditore di robaccia") per eccellenza, il titolo di "peggior regista di sempre".
Nel suo necrologio sul NY Times il suo lavoro viene così definito: "È così brutto che una sorta di grandiosità si insinua in esso"!
Ma, come dice il motto sopracitato, a volte la bruttezza di tali film è talmente estrema che sfiora il sublime, la perfezione negativa, tanto da farli divenire prodotti di culto, tanto da farli venire considerati "belli" (per chi li sa apprezzare)...
Non è certo nostra intenzione cercare di convincere nessuno sulla presunta validità di certa roba: spazzatura era e spazzatura rimane, sia chiaro.
Però è innegabile che ha un fascino che tanta roba mainstream si sogna...
Sì, vabbè, il gusto dell'orrido, direte voi...
Certo!
Anzi, il gusto del Pulp, per essere più precisi!

Marcus Larry Seale Jr. (così all'anagrafe) nasce il 31 gennaio del 1923, a Lost Prairie, in Texas.
Rimasto senza genitori in tenera età, viene mandato in un orfanotrofio battista, dove inizia ad amare Gesù e anche il cinema, grazie ai film che vengono proiettati nel teatro dell'istituto.
Dopo essersi diplomato al liceo di Dallas, il giovane Larry rifiuta una borsa di studio per studiare come ministro di culto alla Baylor University, in favore di un apprendistato nel dipartimento scenografie degli studios della 20th Century-Fox.
Il cinema ha vinto la sua battaglia sulla fede!
La Fox alla fine mette sotto contratto Marcus Seale come attore, ribattezzandolo Larry Buchanan, nome che il nostro manterrà per tutta la sua vita professionale.
Il servizio militare lo espleta nei Signal Corps, dove ha la possibilità di studiare cinema ed, essendo dislocato a New York, di calcare il palco dei teatri, la sera.
Questa esperienza fa nascere in lui il desiderio di diventare un regista.
Tornato alla Fox, recitato in alcuni film, piccole parti, in particolare nell'avventuroso "Romantico occidentale" (1950), con Gregory Peck. Tuttavia, il suo interesse creativo è altrove.
Lascia perdere la recitazione per dedicarsi alla produzione, accettando un lavoro come autore di testi per il "Gabby Hayes Show" (1950).
All'inizio degli anni '50 Buchanan inizia a produrre, scrivere, montare e recitare per i film fatti da lui stesso, cominciando con dei documentari religiosi per l'evangelista Oral Roberts
Il primo è un corto, "The Cowboy" del 1949, girato a Dallas per 900 dollari, e che si becca pure una nominatio al Peabody Award, mentre il suo primo lungometraggio è il western "Grubsteak" (1952): sapendo che Stanley Kubrick sta lavorando a New York in quel periodo, gli offre il ruolo di direttore della fotografia ma Stanley vuole più soldi di quanti Buchanan sia disposto a tirare fuori.
In seguito lavora come assistente del regista George Cukor in "Vivere insieme" (1952).
Si avvicina sempre più alla direzione di film low-budget, destinate al circuito delle sale di second'ordine, ai drive-in o direttamente per la televisione.
Dalla fine degli anni '50 e per tutti gli anni '60 ha diretto film per la casa di produzione specialista in explotation per i drive-in, la American-International Pictures, sfornando horror e sci-fi tremendi come "Zontar: The thing from Venus" (1966), desolante remake televisivo a colori del ben più interessante e simpatico "Il Conquistatore del Mondo", firmato da Roger Corman dieci anni prima; "The Eye Creatures" (1965), ovvero l'improbabile invasione di una cittadina da parte di goffi alieni; "In the Year 2889" (1967), anch'esso un remake da Corman, che sfoggia un mostro che farebbe ridere anche un ragazzo con problemi di spettro autistico; "Creature of Destruction" (1967), con un ridicolissimo "cugino" del Mostro della laguna nera; "Mars Needs Women" (1967), un titolo per sé stesso diventato un classico, a dispetto del quale sfoggia invece una trama sci-fi che sarebbe sembrata ingenua negli anni '20, "Curse of the Swamp Creature" (1966), col solito Mad Doctor che inventa mostri orrendi (nel senso di brutti); il bellico "Hell Raiders" (1968); e "It's Alive!" (1969), col ritorno del "cugino" del Mostro lacustre.
Le istruzioni per il nostro Larry da parte della produzione sono chiare: "Vogliamo immagini a colori economiche, vogliamo attori non troppo famosi, vogliamo film lunghi ottanta minuti e li vogliamo ora!".
Ha pure il coraggio di affrontare pruriginose o spinose questioni di attualità e sfidare tabù come il sesso delle ragazzine in "Under Age" (1964), e "High Yellow" (1965), e i rapporti "interracial" come in "Free, White and 21" (1963): temi morbosi che vanno fortissimo negli squallidi circuiti grindhouse.
Altri titoli "indimenticabili" sono "The Naked Witch" (1961), la storia di una strega rediviva, che almeno si mostra nuda, realizzato con soli 8.000 dollari (!); "The other side of Bonnie & Clyde" (1968), variazione erotica sulla famosa coppia di criminali; "Le fragole hanno bisogno di pioggia" (1970), bizzarro e sconclusionato tentativo di provare a fare un film d'autore "a la" Bergman (si citano addirittura "Il settimo sigillo e "Il posto delle fragole", per dire...); "The Loch Ness Horror" (1982), in cui il nostro amato nessie sembra essere il frutto di diabolici piani nazisti; "Ciao Norma Jean!" (1976), cialtronesco biopic incentrato su Marylin, tutto basato su stupri e voyeurismo, con deliziosi sfondoni storici, tipo i personaggi vestiti anni '70, invece che '50; e "Mistress of the Apes" (1979), un Tarzanide al femminile che, oltre a essere noiosissimo, offre pure poche tette agli spettatori.
Una galleria di schifezze che non ha uguali ad umana memoria: mostri con gli occhi fatti con palline da ping pong; riprese diurne rese notturne usando gel blu schiaffato sull'obiettivo della fotocamera, con il sole di mezzogiorno chiaramente visibile sulla superficie dell'acqua (!?); costi di produzione estremamente bassi; un attore protagonista ragionevolmente noto, come John Ashley o John Agar, circondato da autentici incapaci o improvvisati; trame che definire ridicole è un complimento; intere sequenze infarcite da inutili dialoghi, giusto per arrivare al metraggio minimo, e così via, di capolavoro in capolavoro...
L'anno seguente all'omicidio del presidente John F. Kennedy, abbattuto da un cecchino nella sua città natale di Dallas, Buchanan decide di approfittare dell'evento scrivendo e dirigendo "The Trial of Lee Harvey Oswald" (1964), una storia alternativa in cui il presidente e il suo presunto carnefice sopravvivono entrambi.
In realtà il nostro si trovava a Dallas per girare un film di spogliarello, che alla fine verrà distribuito come "Naughty Dallas" (1964), ma non si lascia sfuggire l'occasione di sfruttare l'immagine di Oswald per la prima pellicola di quella che sarebbe diventata una vena redditizia per Buchanan: biopic e docudrama un tanto al chilo sulla vita di tutti, da Janis Joplin a Gesù, dal gangster Pretty Boy Floyd a Jean Harlow, da Jimi Hendrix a Howard Hughes, fino a Jim Morrison e Marylin Monroe... tutti gettati nella mischia!
Da ricordare almeno "Down on Us" (1984), in cui Larry accusa il governo degli Stati Uniti di essere responsabile della morte di Jimi Hendrix, Jim Morrison e Janis Joplin.
Olè!
Alla fine degli anni '60 Buchanan si trasferisce in Texas per continuare la sua carriera cinematografica, contribuendo a dare impulso all'industria del Lone Star State.
Realizza film con budget al di sotto di $ 100.000, una cifra (per rendere l'idea...) che si avvicina a circa 1/30 del salario quotidiano che Marlon Brando si intasca per "Superman" (1978) e 1/20 di quello giornaliero di Robert Redford in "Quell'ultimo ponte" (1977).
Grazie alla sua oculatezza, e ai ben sviluppati circuiti dei drive-in e grindhouse degli anni '50, '60 e '70, quasi tutti i film di Buchanan finiranno in attivo; da non dimenticare che il nostro in genere è regista, produttore, sceneggiatore ed editor dei suoi film.
Un bel risparmio l'autarchia!
Nel 1996 pubblica le sue memorie, "It Came from Hunger: Tales of a Cinema Schlockmeister", in cui definisce il suo cinema indipendente come "guerrigliero".
Mentre sta completando il montaggio del suo ultimo film nella sua casa di Phoenix, in Arizona, il Maestro del Pulp muore il 2 dicembre 2004, due mesi prima del suo 82° compleanno.
Gli sopravviveranno la moglie Jane, con cui era sposato da 52 anni, e i suoi figli Randy, Barry, Jeff e Dee.
Considerava la sua ultima produzione, "The Copper Scroll of Mary Magdalene" (2004), un documentario basato su un'interpretazione gnostica di Cristo, come il suo film più bello (non che ci volesse molto...).
Colui che aveva rifiutato la possibilità di diventare uomo di chiesa, in una sorta di rimorso tardivo, si era messo a lavorare a questa pellicola dal 1972: era diventata l'obiettivo della sua carriera ed era un'espressione della sua passione artistica e religiosa.
Chissà se gli basterà, in Cielo, quest'ultimo lavoro, per farsi perdonare delle schifezze che ha fatto ed evitare le meritate fiamme dell'inferno...
Mistero della fede!
Onore a Larry Buchanan!

"Operazion Danger...only a man with nothing to loose would under take it..."
Taglina - Hell Raiders


Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Brindisi Cannibale

    Informazioni
    31 Dicembre
    Auguri a tutti, cari amici dei Mutzhi Mambo! Anche quest’anno se n’è andato (finalmente!), portandosi via tanti eroi del Pulp e del rock’n’roll. Ma bando alle amarezze e ai rimpianti e prepariamoci... Brindisi Cannibale
  • Basil Wolverton

    Informazioni
    31 Dicembre
    Tanti tanti auguri a tutti, cari amici dei Mutzhi Mambo, finalmente anche quest'hanno è finito! Molti tireranno un sospiro di sollievo, altri (pochi) lo rimpiangeranno ma tanto ogni anno è uguale:... Basil Wolverton
  • Robert Quine

    Informazioni
    30 Dicembre
    Premessa: ci sono chitarristi bravi e chitarristi virtuosi. E a noi i chitarristi virtuosi di stampo "guarda come so' bravo e veloce" tipo Metal, Fusion o AOR ci fanno cacare. Ma cacare proprio! Gli... Robert Quine
  • Erotismo da Parete

    Informazioni
    30 Dicembre
    Ogni epoca ha il suo ideale di bellezza, si sa: molto più vario per le donne, piu storicamente standardizzato per gli uomini. Visto che della bellezza maschile lasciamo volentieri ad altri l'onere e... Erotismo da Parete