Eh, cari amici dei Mutzhi Mambo, ANNA NICOLE SMITH, è stata realmente l’ultima rappresentante del genere “ragazza-copertina” vecchio stampo, una maggiorata d’altri tempi.
Pareva addirittura anacronistica, Anna Nicole Smith, presa di pacca da un peep—show degli anni ’50 o da un film di Russ Meyer (e, probabilmente, fosse nata un paio di decenni prima, sarebbe andata proprio così…).
Dopo le eteree, tristi, magrissime top model degli anni ’80, il suo seno prorompente, nelle foto pubblicitarie, era qualcosa a cui le riviste di moda non erano più abituate.
Questo maledetto novembre continua imperterrito a proporci mesti anniversari legati a bellissime dive dalla vita sfigata, perché anche il destino della nostra Anna sarà costellato da scelte sbagliate, tragedie personali ed un prevedibile finale tragico...
Eppure, anche se si mostrava sempre sorridente, con le sue magnifiche labbra rosso fuoco, la Smith non sembrava affatto un’oca giuliva: aveva invece l’aria di una che sapeva il fatto suo e che sapeva benissimo dove voleva arrivare!
Purtroppo, nella vita, l’ambizione e l’avidità a volte non bastano: ci vogliono pure talento (e lei, per recitare, ne aveva poco), fortuna (e lei l’aveva usata tutta per nascere con cotanto fisico) e forza d'animo (e lei invece era fragile fragile).
Una bellezza così esagerata infatti non poteva che essere fragile ed effimera come i dolci alla panna: sono deliziosi ma vanno a male subito...
Anna Nicole era la modella più amata degli anni ’90, la adoravano tutti, donne e uomini.
Una vera “pupa” burrosa e invitante, dalle curve stratosferiche e lo sguardo malizioso: senza alcun dubbio, Anna Nicole Smith bucava (anzi, sfondava proprio) lo schermo ed era impossibile staccarle gli occhi di dosso.
Ma, direte voi, belle figliole ce ne stanno pure ora, ce n’erano anche prima, e la Smith, tutto sommato, al cinema Pulp ha offerto pochino pochino...
Vero, tutto vero ma la nostra, oltre ad essere uno stocco di topa da far perdere i sensi, aveva personalità da vendere nonché uno di quei destini tragici e “maledetti” che per certi versi l’ha accomunata alle grandi e sfortunate dive del passato, come Marylin Monroe, Veronica Lake, Jayne Mansfield…
Per carità, lungi da noi fare paragoni di qualsiasi genere: la stella di Anna, rispetto alle star citate, brilla come una lampadina in confronto al sole di mezzogiorno; però va ammesso che comunque brilla!
Oltretutto la sua storia, un misto di cinismo e ingenuità, di opportunismo e sventura, di successo e tragedia, vale la pena di essere ricordata!
E poi, lo confessiamo, in fondo questi sono solo pietosi pretesti: a noi la Smith faceva impazzire per le tette enormi e l'aria da porca!
E tanto basti!
Vickie Lynn Hogan (così all’anagrafe) nasce a Houston, Texas, il 28 novembre del 1967 da una famiglia modesta e un po’ disfunzionale.
Il padre l'abbandona quando è ancora in fasce e viene cresciuta dalla madre divorziata insieme a 5 fratellastri.
Adolescente, si iscrive al liceo di Mexia e va a vivere con la zia.
Non prenderà mai il diploma perché per campare, salta la scuola per andare a lavorare in un fast food di pollo fritto.
Comincia a uscire col giovane cuoco Billy Wayne Smith e due si sposano nel 1985: lei non ha manco 19 anni.
A Vickie pero piacciono i soldi ed il lusso e sogna una vita sotto i riflettori.
Si esibisce come stripper in un locale chiamato Gigi's, dove imbrocca l’anziano magnate del petrolio J. Howard Marshall II con cui inizia una relazione segreta.
Nel 1992 è la ragazza copertina del numero di marzo di Playboy, col nome Vickie Smith, e poi diventa Playmate dell’anno.
Nel 1993 divorzia, e di quel matrimonio le rimarranno il cognome del marito e il figlio che lei e Billy hanno avuto insieme, Daniel.
Si parla di lei come la nuova Jayne Mansfield.
Ma invece di imboccare la carriera di sexy star, viene scritturata per sostituire Claudia Schiffer come testimonial del jeans Guess in una serie di scatti ammiccanti realizzati da Stephen Wayda.
Lo stesso anno posa per la campagna pubblicitaria natalizia di un brand svedese in ascesa, H&M.
Le sue foto cominciano a invadere anche l’Europa ed è forse l’unica a potersi permettere di passare con disinvoltura da Playboy alle riviste di moda patinate.
Nel 1994 il New York Magazine la sceglie come ragazza cover per un’inchiesta sui cafoni USA.
Quando Anna Nicole scopre che in quella foto, in cui è accucciata e vestita da cow girl, impersona la cultura americana più trash, va su tutte le furie e intenta una causa contro la rivista, chiedendo 5 milioni di dollari di danni all’immagine.
Ma il giudice deciderà per il non luogo a procedere.
Nel giugno del 1994 Anna Nicole accetta la proposta di matrimonio del suo amante milionario.
Lei ha 26 anni, Marshall 89, ed è piuttosto malandato.
La netta differenza d'età che separa i due sposi suscita non solo l'ilarità di molti comici e giornalisti, ma anche la rabbia di E. Pierce Marshall, figlio di Marshall, che dal giorno delle nozze non rivolge più la parola né al padre né tanto meno alla Smith.
Nel frattempo, il cinema non si lascia scappare una bomba sexy come lei, i cui poster si trovano dappertutto, dalla stanzetta del ragazzino brufoloso all’officina del meccanico bisunto.
L’esordio sul grande schermo promette bene: “Mister Hula Hoop” (1994). D’accordo, una particina ma son sempre i fratelli Coen.
Il regista Peter Segal la vuole poi per il terzo sequel della fortunatissima serie “Una pallottola spuntata 33 1/3”, con Leslie Nielsen.
È un successone, eppure, la sua carriera di attrice non decollerà mai, e nonostante i suoi sforzi di essere presa più sul serio, quello rimarrà il ruolo più importante.
Per dovere di completezza si citano le altre “perle” interpretate dalla nostra: gli agghiaccianti action-thriller “Oltre il limite” (1995) e “Skyscraper” (1996), entrambi di Raymond Martino, il goliardico demenzial-pecoreccio “Wasabi Tuna” (2003), di Lee Friedlander, e la trashissima commedia di fantascienza “Alieni Illegali” (2007), di David Giancola, uscito postumo.
No, decisamente Anna Nicole non verrà ricordata per le sue doti di attrice...
Nel frattempo, a 13 mesi dalle nozze, J Howard Marshall muore e inizia una agguerrita battaglia fra lei e la famiglia per l’eredità.
Uno dei figli, E. Pierce Marshall, insinua addirittura che il matrimonio non sia mai stato consumato.
Anna Nicole contesta, dichiara di essere stata profondamente innamorata del marito e che lui stesso le aveva raccomandato di difendere la parte di patrimonio che le spetta.
Ma quei soldi sembrano maledetti.
Mentre il primo grado di giudizio dà ragione alla Smith, riconoscendole almeno una parte di patrimonio, anche E. Pierce Marshall muore improvvisamente e l’appello viene portato avanti dalla moglie.
Intanto la Smith viene accusata di molestie sessuale dalla baby sitter del figlio e la causa le costa 850mila dollari, mandandola in bancarotta.
A causa dello stress, l’ex pin up dalle forme perfette ingrassa a dismisura, diventa praticamente un bombolone alla crema.
Ospite del Late Night Show alla domanda del conduttore Conan O’Brian che le chiede in cosa consista la sua dieta, lei risponde candidamente “pollo fritto”.
Le viene diagnosticato un disturbo borderline e inizia ad assumere psicofarmaci.
Visto che col cinema le cose non vanno bene ,nel 2002 è la protagonista di un reality tutto suo “The Anna Nicole Show”.
Il programma parte molto bene, ma gli ascolti crollano a fine stagione.
La fase discendente della sua parabola sembra infinita.
Nel novembre del 2004, sul palco degli American Music Awards, mentre presenta l’esibizione di Kanye West, mostra chiaramente di essere strafatta.
Nel 2006 annuncia di essere incinta e in seguito in molti rivendicheranno la paternità, compreso il conduttore Howard Stern.
La piccola Dannielynn nasce il 7 settembre del 2006.
Anna Nicole non sta bene, si sospetta che abbia assunto metadone durante la gravidanza.
È ancora in ospedale alle Bahamas, a tre giorni dal parto, quando il figlio 20enne Daniel va a trovarla.
Non è ben chiaro cosa sia successo durante quella visita.
Anna Nicole dorme, il figlio è nella stanza con lei.
Quando lei si risveglia, Daniel non dà segni di vita.
È morto lì, senza che nessuno se ne rendesse conto.
Il coroner, in seguito, ipotizzerà che a stroncare il ragazzo sia stata un’overdose di antidepressivi e di metadone rubato in casa della madre.
Venti giorni dopo, Anna Nicole si sposa con Howard Stern, dichiara di avere bisogno di qualcosa di bello nella sua vita devastata.
Ma non le basterà.
Meno di sei mesi dopo, l’8 febbraio del 2007, Anna Nicole Smith viene trovata morta in una stanza d’albergo in Florida.
A nulla servono i tentativi di rianimarla.
A ucciderla, sembra accidentalmente, è stato un cocktail di farmaci dosati male, tutti legali.
Il paragone con Jayne Mansfield, che il suo agente sfruttava per lanciarla, l’ha resa famosa, ma le ha portato proprio male!
Povera Anna Nicole, hai fatto tanta bua ai nostri occhi e alle nostre mani, ma sappi che noi ti vorremo sempre bene…
Onore a Anna Nicole Smith!
“Come un cieco in un’ orgia, devo andare avanti, palpando”
Frank Drebin/Leslie Nielsen - La Pallottola Spuntata 33 e 1/3