Lo sappiamo, cari amici dei Mutzhi Mambo, che dietro la facciata di cultori del Pulp e del fascino “vintage”, si annidano fra voi dei brutti lubrici zozzoni feticisti e depravati, pronti ad eccitarsi davanti alla minima traccia di calze di nylon!
Allora, specialmente se vi arrapano particolarmente i piedi (non chiaramente quelli bitorzolosi e sgraziati delle/dei vostre/vostri partner ma quelli deliziosi e fasciati da calze intriganti di slurpose modelle), il morboso ELMER BATTERS è l’artista che fa per voi!
Elmer Batters è stato un grandissimo fotografo, vero pioniere dell’arte fetish, che ha avuto il coraggio di dedicarsi alla sua passione, quando ciò rappresentava uno stigma sociale, un pericolo di essere arrestato per oscenità e offesa alla pubblica morale, un marchio di anormalità.
E la sua passione, il suo amore di tutta la vita, sono stati i piedi femminili, piedi avvolti in calze di nylon, appunto, esibiti, toccati, succhiati fotografati in mille modi, da mille angolazioni, in migliaia di situazioni, con la dedizione che il miniaturista medioevale dedicava all’iniziale del capitolo del manoscritto, che l’orafo art-nouveau dedicava agli smalti, che il monaco zen dedicava al suo giardino di sassolini.
Sebbene all’epoca controverso e giudicato “pervertito”, le immagini di Batters avrebbero in seguito ispirato alcuni dei più grandi (e pagati) provocatori del mondo dell'arte, come Allen Jones e Helmut Newton.
I suoi scatti, sapienti e al contempo sorprendenti per lo sguardo ingenuo che mettono a nudo, hanno spiegato agli amanti dell’arte e non solo la semplice eleganza di una perversione che, di fatto, altro non è se non una disperata ricerca della perfezione, dell’assoluto.
La sua ossessione nei confronti delle gambe e dei piedi risulta quasi di tipo analitico.
In questo caso "la parte per il tutto" non svilisce l’insieme ma, al contrario, lo esalta: l’obiettivo di Batters coglie e valorizza con occhio complice quella perversione prevalentemente maschile, la mania legata a precise parti del corpo.
Nelle prime foto, risalenti agli anni Cinquanta, Batters si concentra su un contesto quotidiano; la donna è ritratta spontaneamente, seduta su un divano, in procinto di alzarsi o nell’atto di sfilarsi scarpa o calza.
Quello che per (quasi) tutti può essere un atto banale, consuetudinario, all’occhio del feticista è un momento di estrema sensualità durante il quale l’energia erotica della donna, contenuta in una calzatura per l’intera giornata, viene a rivelarsi e lasciarsi ammirare.
Elmer Batters esplorerà poi vari ambienti, dalle strade cittadine a quelle sterrate di campagna, ma rimane l’intimità di una stanza chius, fra moquettes e divanetti, il luogo eletto dove si consuma la teatralità estrema del corpo femminile; se poi le femmine sono due, si arriva al sublime....
Gli affezionati del genere ammettevano che osservare le foto di Ermer era come praticare la masturbazione in luogo pubblico.
Certo, adesso, a rivederli oggi, i suoi nudi possono apparire quasi innocenti (anche se mantengono intatta la loro carica erotica), ma per l’epoca erano veramente pornografia allo stato puro!
Elmer Batters nasce il 24 novembre del 1919.
Arruolato nella marina, viene sbattuto fuori dal corpo perché “colpevole” di avere gusti sessuali bizzarri e “contronatura”.
In realtà il motivo è che non viene giudicato “normale” uno appassionato di piedi rispetto alle vecchie, sane tette… un “anti-patriottico”, insomma!
Dopo il congedo, il nostro Elmer si dedica anima e corpo alla fotografia, immortalando piedi femminili in ogni modo possibile, con contorno di nudi audaci ed espliciti.
All’inizio pubblica i suoi lavori in modo clandestino, indipendente, e viene addirittura incriminato come “pericolosamente perverso” per aver pubblicato, sule riviste underground “Man’s favorite Pastime” e “Black Silk Stockings”, uno scatto raffigurante un piede su di un petto nudo.
Per questo motivo viene arrestato con l’accusa di oscenità e rilasciato poco tempo dopo.
Dai primi anni '60 il suo lavoro appare su riviste come “Leg-O-Rama”, “Nylon Doubletake” e “Tip Top”, solo per citarne alcuni, aprendo la strada a fotografi feticisti del piede molto acclamati dalla critica come Ed Fox e Johnny Jaan.
I suoi modelli femminili sono piuttosto in “carne”, in linea coi gusti del tempo, anche se la sua attenzione meticolosa è puntata sull’arco del piede, sulla flessuosità delle dita, sulla forma del tallone, più che sulla misura del reggiseno.
La sua vera musa è la misteriosa Caruschka, una modella della cui vita si sa poco ma che diventa la preferita dell’artista e dei suoi fans.
A sentire Batters, i suoi segreti erano (“oltre ad avere cosce sode e piene, un seno a punta e dei piedi perfetti”) “lo sguardo che ammaliava” e il fatto che “amasse pensare che gli uomini si masturbassero per lei”.
Verso la fine della sua vita, Batters viene “riscoperto” dal benemerito editore tedesco Benedikt Taschen che edita diversi libri delle sue opere, tra cui “From the Tip of the Toes to the Top of the Hose" e "Legs That Dance to Elmer's Tune", e ha familiarizzato una nuova generazione di feticisti con il lavoro di Batters nella rivista “Leg Show”, dove l'editore Dian Hanson presenta le sue foto per tutti gli anni '80 e '90.
Oggi, le stampe fotografiche originali di Batters arrivano a quotazioni che sfiorano i 1.500 dollari tra i collezionisti di arte bizzarre.
Il maestro dell’erotismo in stockings, l’uomo che ha traghettato una perversione underground nei salotti eleganti, ci lascia il 25 giugno del 1997.
I piedi hanno perso per sempre il loro massimo poeta…
Onore ad Elmer Batters!
“La gente mi guardava come se non fossi americano perché non fantasticavo sulle grandi tette”
Elmer Batters