C'è chi dice che la vecchiaia è l'eta della saggezza e c'è chi dice che è semplicemente quella del rincoglionimento: di sicuro, cari amici dei Mutzhi Mambo, è meglio essere giovani e sani che vecchi e malati (...).
Ma c’è pure chi nella terza età rifiorisce e fa cose più “ggiovani” dei “ggiovani”: sono pochi ma qualcuno c’è, come la nostra fantastica DIKA NEWLIN!
Se vi piace la roba weird, mooolto weird, questa volta abbiamo pane per i vostri denti!
Perché oggi omaggiamo un personaggio veramente originale: una affermata Professoressa universitaria e compositrice classica che ha speso la sua vecchiaia come alfiera del...Punk!
Non stiamo scherzando, la mitica Dika Newlin è stata una tipa veramente unica!
Non è facile classificare la vita e l'opera di Dika.
Da un lato c’è la studiosa molto attiva, professoressa universitaria, compositrice e interprete di musica classica, con uno dei quozienti intellettivi più alti al mondo, che si è guadagnata il riconoscimento nel mondo accademico.
Dall'altro la performance-artist, punk rocker e attrice di film horror di serie B con una vera fama di culto come icona della controcultura americana.
La schizofrenia professionale totale!
...oppure no?
Certo, la sua esperienza così sopra le righe ha lasciato concretamente poco al mondo del rock’n’roll, si potrebbe quasi rubricare come una curiosità bizzarra; ma mai come in questo caso vale proprio la testimonianza, l' "esperienza" stessa, a prescindere dal risultato.
E in questo caso, Dika ha dimostrato a tutti che il rock'n'roll è per tutti e che chiunque può essere punk, se lo vuole!
Anzi, che uno è punk se si sente di esserlo, qualsiasi sia il punto di partenza!
Dika Newlin nasce a Portland, in Oregon, il 22 Novembre del 1923.
Il suo nome viene scelto dalla madre riprendendolo da quello di una amazzone citata in una poesia di Saffo.
Vero genio precoce, è in grado di leggere il dizionario all'età di tre anni, di suonare il pianoforte a sei, e inizia a comporre musica all'età di sette.
A 11 anni scrive un pezzo sinfonico, "Cradle Song", che viene eseguito tre anni dopo dal Cincinnati Orchestra Sinfonica.
Entra scuola elementare all'età di 5 anni e la finisce a 8.
Si diploma al liceo ad appena 12 anni e viene ammessa alla Michigan State University, dove i suoi genitori avevano insegnato.
Dopo la laurea, all'età di 16 anni, lei e sua madre si trasferiscono a Los Angeles in modo da poter studiare con il grande compositore Schoenberg presso l'Università della California a Los Angeles.
La Newlin tiene un diario dei suoi studi col maestro, che lei chiama "zio Arnold", pubblicandolo nel 1980 col titolo "Diari e memorie" (1938-76).
Più tardi scrive la biografia del compositore austriaco per l'Enciclopedia Britannica, oltre a molti altri articoli e traduzioni su argomenti musicali.
Tra gli ultimi studenti di Schoenberg, è una dei pionieri della ricerca sul compositore in America e la sua tesi di dottorato, per la Columbia University, viene pubblicata nel 1947 come libro "Bruckner, Mahler, Schoenberg".
Le composizioni originali della Newlin includono tre opere, un concerto per pianoforte, una sinfonia da camera, e numerosi pezzi da camera, opere vocali e a tecnica mista, compresa l'elettronica sperimentale.
Traduce anche molte opere del compositore dal tedesco all'inglese e lei stessa canta in una performance in costume del "Pierrot Lunaire" di Schoenberg, che precedentemente aveva tradotto in inglese, a Lubbock, in Texas nel 1999.
Anche dopo la morte del suo mentore nel 1951, Dika sembra aver impiegato anni per uscire dalla sua lunga ombra, semmai sia riuscita a farlo veramente: sebbene non fosse più presente fisicamente, la forza della personalità del maestro la perseguita per il resto della sua vita.
L’impegno di Dika per le sperimentazioni musicali in campo multimediale, elettronico e informatico sono certamente un modo in cui cerca di affermare la sua indipendenza,
Piaccia o meno, la fine degli anni '60 è un momento culminante per i compositori radicali che vanno (a volte a vanvera...) ad esplorare nuove direzioni e tentano cose assolutamente inedite nella storia della musica, iniziando ad abbracciare un'avanguardia che va ben oltre i limiti dei compositori seriali.
Mentre Max Mathews sperimenta l’uso del computer per generare suoni musicali presso i Bell Telephone Laboratories di Murray Hill, nel New Jersey, Dika è una dei pochi privilegiati autorizzati a creare musica digitale nei primi anni '70.
Per molti anni poi, è docente universitaria in varie facoltà americane, radicalizzandosi sempre più: riesce a offendere e ad oltraggiare i direttori di varie facoltà di composizione e di musicologia con la sua inconfondibile vena iconoclasta e il disprezzo per la pedanteria accademica, e più lo fa, più viene adorata dagli studenti.
Una volta, a una riunione di facoltà, il rettore dell’Ateneo si scaglia contro i rapporti sessuali scorretti tra i docenti e Dika provoca il caos saltando su dalla sedia e chiedendo: "Beh, significa che dobbiamo andare a New York per scopare?".
Inutile sottolineare che l’intervento della nostra entra a far parte di diritto della mitologia della facoltà….
A metà degli anni '80, ispirata dai suoi allievi, Dika scopre la musica popolare come mezzo di espressione artistica.
Diventa una cantante punk rock e tastierista esibendosi insieme a studenti ed ex-allievi della Virginia University in un combo denominato ApoCowLypso, formato nel 1985 con Brooke Saunders, Manko Eponymous e Hunter Duke alla batteria.
Con questa band la Newlin suona anche le percussioni (washboard, tamburelli, campane).
Si esibiscono in standard rock'n'roll e canzoni nate da una fusione di rock, punk, jazz e elementi classici, caratterizzate da testi socialmente e politicamente impegnati. Il suo stile vocale è esuberante e volutamente grezzo, influenzato dalle tradizioni di cabaret e sprechstimme di Schoenberg.
Testimonianze di tali deliri (moolto ma mooolto punk, ve lo garantiamo: le sue versioni di "Jailhouse Rock" e "These boots" fanno sembrare i Sex Pistols dei musicisti prog!) sono "Meat the Apocowlypso", EP pubblicato solo in musicassetta, il singolo "Electronic Preacher/Richmond Flood", e il bootleg "Let It Was".
Dopo aver cambiato oltre 20 bassisti nella loro breve carriera, gli ApoCowLypso si separano nel 1988 per seguire altri progetti.
Da recuperare inoltre (se riuscite a scovarla!), l'antologia del materiale sparso di Dika: "Ageless Icon: The Greatest Hits di Dika Newlin" (2004).
Nel 1990 inizia la collaborazione con il regista Michael D. Moore (da non confondere con il Michael Moore di "Fahrenheit 9/11"), specialista di cinema alternativo e B-movie horror.
Moore immortala Dika nelle sue varie incarnazioni (punk-rocker coi capelli rosa vestita di pelle, studiosa e critica sociale) nel suo film documentario "Dika: Murder City" (1997), che vince svariati premi nei festival cinematografici di Orlando e Chicago.
La Newlin impersona anche personaggi eccentrici nei film di Moore come, ad esempio una telefonista psicotica che incontra un deforme bambino alieno in "Afterbirth".
Nel film "Creep", diretto nel 1995 da Tim Ritter, interpreta la parte di una motociclista vestita in pelle che mette del veleno nei cibi per bambini dentro un supermarket.
La Newlin fa pure una comparsata nel film girato da quei tamarronacci dei GWAR, "Skulhedface" (1994).
A settant'anni suonati ha posato nientepopodimeno che come "Pin up" (ooommmioddiiio!) in un calendario…
La mitica Dika ci lascia il 22 luglio del 2006, a Richmond, in Virginia, per le complicazioni dovute alla rottura di un braccio in un incidente.
Per il mondo accademico, le sue ultime performance e provocazioni sono state solo dei divertissement e dei modi non ortodossi per attirare l'attenzione che le era mancata come compositrice “seria”.
Sarà, ma ce ne fossero parecchi di profe così all'università: il mondo sarebbe migliore!
Molto migliore!
Onore, onore alla nostra Dika Newlin!
Visto che oggi è pure il memorial di ANTHONY BURGESS, (Manchester, 25 febbraio 1917 – Londra, 22 novembre 1993), l'autore di "Arancia Meccanica" da cui è stato tratto lo stranoto film di Kubrick, la citazione è tutta sua:
"In realtà lui non ha scelta, vero? Era il proprio interesse, la paura del dolore fisico che lo hanno spinto a quel grottesco gesto di autoavvilimento. La sua insincerità era anche troppo evidente. Cessa di essere un malfattore, ma cessa anche di essere una creatura capace di scelta morale."
Anthony Burgess - Arancia Meccanica