Esiste un luogo, misterioso ed esoterico, dove la magia europea si è fusa con quella africana e pellerossa, un crocevia paludoso dove si incontrano demoni malevoli e divinità dimenticate.
Questo luogo-non luogo, cari amici dei Mutzhi Mambo, è la mistica New Orleans e DR. JOHN era il suo cantore!
Ancora storditi e amareggiati per la sua recente dipartita, ci apprestiamo oggi a rendere il dovuto omaggio alla sua memoria, una di quelle che vale davvero la pena conservare per sempre...
La sua voce da vecchio alcolizzato ci ha accompagnato per i bar più luridi della Louisiana, dove al banco ti servono torcibudella e nel retro sgozzano polli per fare fatture di morte.
Nessuno come lui ha saputo ricreare quelle atmosfere gioiose e inquietanti dei Mardi Gras, le baracconate dei medicine show e le attese lisergiche delle veglie notturne per parlare con gli spiriti durante le cerimonie vooodoo.
Personaggio pittoresco e un po’ sinistro, Dr. John ha saputo sposare l’immaginario hippy più drogato al carnevalesco folklore del mix di culture caratteristico della capitale della Louisiana, incurante delle palesi contraddizioni in termini.
Capace di un eclettismo musicale che ha pochi rivali, il suo prodigioso cannibalismo musicale lo ha posto in primo piano tanto nel rock quanto nel jazz: probabilmente fosse stato un musicista jazz più definito e canonico avrebbe ottenuto successi ben maggiori, ma è proprio il suo essere di “frontiera” che ce lo ha fatto amare così tanto.
Malcolm John "Mac" Rebennack, Jr., conosciuto come Dr. John (ma anche come Dr. John Creaux, o Dr. John the Night Tripper) nasce a New Orleans, il 21 novembre del 1940.
A quanto sostiene lui stesso, la sua stirpe ha messo radici a New Orleans nei primi anni del 1800.
Gia da piccolo trova presto ispirazione nei brani cantati dal nonno e dalle zie, zii e cugini che strimpellano storie vooodoo al pianoforte.
Non prenderà mai preso lezioni di musica, a parte qualche prova nel coro prima di essere cacciato.
Suo padre, proprietario di un negozio di elettrodomestici e di dischi, gli fa conoscere ed amare jazzisti roots come King Oliver e Louis Armstrong.
Da ragazzo, alcune conoscenze paterne gli permettono di accedere alle sale di registrazione di musicisti come Little Richard e Guitar Slim.
Da questi primi approcci passa poi a frequentare i club e i palchi vedendo le esibizioni di diversi artisti locali, in particolare, il mitico Professor Longhair, sua vera fonte di ispirazione.
Lo incontra quando ha circa 13 o 14 anni, e descriverà la sua impressione iniziale sul Professore notando soprattutto il suo stile nel presentarsi, eccentrico ma strafigo, che detterà le regole anche del suo stile a venire.
A 16 anni viene assunto da Johnny Vincent come assistente alla produzione alla Ace Records ed ha l'occasione di lavorare con artisti come James Booker e Earl King, approfondendo la sua esperienza musicale.
Non riesce a finire il liceo, e alla fine si concentra solo sulla musica.
Verso la fine del 1950 il nostro si dedica quasi esclusivamente alla chitarra e suona con band di New Orleans, tra cui Mac Rebennack e gli Skyliners, Frankie Ford e i Thunderbirds, e Jerry Byrne e the Loafers.
Ottiene successo a livello locale nel 1959 con uno strumentale, influenzato da Bo Diddley, chiamato "Storm Warning".
La sua carriera di chitarrista purtoppo si deve interrompere quando gli parte il dito anulare sinistro per un colpo di pistola mentre sta difendendo l'amico Ronnie Barron, cantante e tastierista della sua band, coinvolto in una lite.
Dopo l'infortunio, Rebennack si concentra sul basso prima di fare del piano il suo strumento principale, prendendo come modello lo stile appunto del Professor Longhair.
Ma crescendo nella New Orleans piu malfamata e notturna, fra battone, magnaccia, ladri e tossici (tutta roba che contribuirà alla sua formazione come autore e musicista) è chiaro che prima o poi si sarebbe "sporcato"...
Aveva iniziato giovanissimo con gli spinelli e da adolescente è già scimmiato con l'eroina.
Durante gli anni '50, parallelamente alla sua carriera di musicista, spaccia narcotici, dirige un bordello e pratica pure aborti illegali.
Viene coinvolto in sparatorie e problemi con gli sbirri, tanto che collezionò una serie di arresti che alla fine lo portano in carcere, in Texas.
La sua condanna si conclude nel 1965 e il nostro parte subito per Los Angeles, la patria dei fattoni!
In California diventa un turnista di studio, lavorando, tra gli altri, per Sonny & Cher, per i Canned Heat sui loro album "Living the Blues" (1968) e "Future Blues" (1970), e per Frank Zappa e i Mothers of Invention in "Freak out!" (1966).
Ma da New Orleans si porta dietro, oltre alla dipendenza per la roba, pure la passione per il voodoo: a Los Angeles sviluppa infatti l'idea del "personaggio" Dr. John, ispirato da una parte alle pratiche magiche di un suo avo (che fini pure sul giornale per dei riti che praticava nei bordelli nel 1860) e dall'altra a un "vero" Dr. John che aveva conosciuto da giovane, un tale che si dichiarava un principe senegalese venuto a New Orleans da Haiti, una sorta di sciamano spiritista con quindici mogli e oltre cinquanta bambini.
L’ “ufficio” di questo stregone era pieno di rettili, scorpioni imbalsamati e teschi umani e la sua specializzazione era la guarigione; inoltre vendeva i Gris-Gris, degli amuleti voodoo che proteggono chi li indossa.
"Gris Gris", naturalmente, diventerà il nome dell' album di debutto del musicista, la sua propria forma di "medicina voodoo".
Assume quindi il nome d'arte di “Dr. John, the Night Tripper” e, a livello musicale, miscela Rhythm’n’Blues stile Orleans, il blues più marcio e un po' di musica creola insieme al il rock psichedelico, mentre dal vivo mette in scena concerti che rasentano delle cerimonie religiose voodoo con costumi e copricapo sempre più eccentrici, occulti ed elaborati (ispirati, oltre che a Longhair, a quel pazzoide di Screamin' Jay Hawkins).
L'album "Gris Gris" (1968) è un vero capolavoro, un disco che gente come Tom Waits e Willly DeVille devono esserselo sentito ben bene, una vera pietra angolare della musica oscura e malata.
Altri tre album eccezionali, "Babylon" (1969), "Remedies" (1970), "The Sun, Moon & Herbs" (1971), sono nella stessa falsariga del debutto, ma nessuno di loro godrà della popolarità del suo primo album.
Quando esce "The Sun...", Dr. John ha già guadagnato una buona fama di culto con ammiratori del calibro di Eric Clapton e Mick Jagger, che prendono parte entrambi alle registrazioni dell'album.
E in effetti è un disco molto meno scuro dei tre precedenti, segna un po'un punto di svolta dal voodoo psichedelico di "Gris Gris", al più tradizionale R'n'B New Orleans style e funk del seguente "Gumbo".
Quest'ultimo album ha molto successo, forse il più grande della sua carriera ma segna anche il suo progressivo allontanarsi dal sound piu marcio che lo caratterizza.
Roba divertente, quella proposta in "Gumbo" e nei successivi (da citare almeno "In the Right Place" del '73 e "Desitively Bonnaroo" dell'anno successivo) ma francamente troppo Easy listening per i nostri gusti.
Diciamocelo, il nostro piano piano diviene una macchietta, il musicista "da chiamare" quando si parla di New Orleans (un po' tipo i Gypsy Kings per la musica gitana, per intenderci. ..), la caricatura di sé stesso…
Continua comunque a fare cose interessanti, fra cui la collaborazione con Mike Bloomfield (anche lui soggettino bello sobrio...) e John Paul Hammond nell' album "Triumvirate" (1973), alcune cose con Willy DeVille ma non molto altro.
Lavora praticamente con tutto il mainstream possibile (da Bonnie Raitt ai REM, dai Blues Brothers a Ricky Lee Jones, eccetera) ma a tutto manca l'anima oscura, marcia delle sue prime produzioni. Fortunatamente, a fine anni '80, riesce a liberarsi dall'eroina, la scimmia che l'aveva tenuto al guinzaglio per vent'anni, ma la vena creativa ancora langue…
Ci vorrà il buon Dan Auerbach dei Black Keys per dare una nuova rinfrescata alla sua carriera.
E che rinfrescata! "Locked Down", l'album del 2012 prodotto da Auerbach (che ci suona sù pure la chitarra), è veramente bellissimo, un ritorno alle sonorità più oscure e ipnotiche che ce l'hanno fatto amare.
Nel 2014 Dr. John pubblica il suo personale, ispirato tributo al grande Louis Armstrong, "The Spirit of Satch".
Esce nel 2016 "The Musical Mojo of Dr. John: Celebrating Mac And His Music", testimonianza dello spettacolare concerto-tributo al teatro Saenger, uno dei luoghi di culto di New Orleans, con ospiti che vanno da Bruce Springsteen a John Fogerty, fino ai più importanti musicisti di New Orleans, tutti uniti dall'amore per la magica musica del Night Tripper.
Verso la fine del 2017, smette di esibirsi dal vivo, cancellando diverse date del tour per motivi di salute.
Un infarto ce lo porterà via per sempre, il 6 giugno del 2019.
Addio Dottore, sarai sempre nei nostri giradischi quando partono le serate più alcoliche e dopate!
Onore a Dr. John!
"…Mind keep on keeping on
And a-rolling on
West wind be blowing my sail
Down on Bayou Pompom?
See the green grass growing
Down by my liquor still
Ain't seen nothing like a greenback
On a dollar bill
Tra-la-la-la-la-la
You know I'm going down on a dollar
Tra-la-la-la-la-la
Don't you know that I want to holler
Tra-la-la-la-la-la
I'm goin' down there for a dollar
Tra-la-la-la-la-la
Wonder why you want to holler, no, then you want to swallow
Loop Garoo
Goin' put my hook on you
Checking out Loop Garoo
Goin down to junkanoo?
Loop Garoo
Goin down to junkanoo?"
Dr. John - Loop Garoo