Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

Questo dannato novembre è proprio un mese misogino!
Dobbiamo purtroppo constatare che, oltre ad essere umido, freddo e uggioso, è il mese in cui si contano più ricorrenze di vicende drammatiche legate a dive bellissime che, per un verso o per un altro, hanno dovuto scontare il loro fascino con destini davvero sfigati...
Oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo, è la volta della bellissima GENE TIERNEY, grande diva (oggi purtroppo un po' dimenticata) del cinema a cavallo degli anni '40 e '50: anch'essa è stata vittima del "male oscuro", la depressione, in seguito ad eventi personali davvero tristi, che le ha distrutto la salute e la carriera.
Per fortuna c'è almeno questo Vostro Almanacco che, almeno per un giorno, le tributa un sacrosanto omaggio...
Omaggio doveroso questo, in quanto Gene Tierney è stata veramente un simbolo di bellezza misteriosa e intrigante, un'icona del cinema noir che ha lavorato con registi dal calibro di Lang, Mamoulian, Sternberg, Preminger.
Non era la solita stellina di Hollywood: la sua bellezza, caratterizzata da uno sguardo sornione impreziosito dagli splendidi occhi verdi, dagli zigomi perfettamente cesellati, dalle labbra carnose e da un fisico notevole, era assolutamente mozzafiato.
La Tierney inoltre aveva talento come attrice ed era uno dei nomi che al botteghino, durante gli anni '40, garantiva incassi notevoli e sicuri.
Ma la vita fuori dallo schermo di Gene ha davvero rivaleggiato in drammaticità con i suoi cupi ruoli cinematografici: in effetti, un incontro casuale con uno sconosciuto, darà il via ad una "serie di sfortunati eventi" davvero catastrofica, con conseguenze di tragica portata...

Gene Eliza Tierney nasce il 19 novembre del 1920 a Brooklyn, New York.
La famiglia se la passa bene a quattrini: il padre è un agente assicurativo di successo di origini irlandesi, la madre un'ex insegnante di educazione fisica.
Prende il nome da un amato zio, che era morto giovane, ed ha un fratello maggiore e una sorella minore.
Cresce a Westport, nel Connecticut e frequenta la St. Margaret's School di Waterbury e la Unquowa School di Fairfield; pubblica il suo primo poema, intitolato "Night", sulla rivista scolastica e scriverà occasionalmente poesie per tutta la vita.
Debutta sul palco interpretando Jo in una produzione studentesca di "Piccole Donne", basata sul romanzo di Louisa May Alcott.
Trascorre poi due anni in Europa, frequentando la Brillantmont International School di Losanna, in Svizzera, dove impara a parlare fluentemente il francese.
Ritorna negli Stati Uniti nel 1938 e si iscrive alla Miss Porter's School a Farmington, nel Connecticut.
Durante un viaggio con la famiglia nella West Coast, ha la fortuna di visitare gli studi della Warner Bros., dove una cugina lavora come produttrice di cortometraggi storici.
Il regista Anatole Litvak nota la bellezza della diciassettenne e le consiglia di provare la carriera cinematografica.
La Warner Bros. subito si interessa per farle firmare un contratto, ma i suoi genitori la fanno desistere a causa del salario relativamente basso; oltretutto sperano in un matrimonio che la elevi in una posizione sociale superiore.
Avviene quindi il fatidico "debutto" in società della nostra Tierney, il 24 settembre 1938, ma presto si rompe le palle a fare la vita del bel "soprammobile" e decide di intraprendere comunque la carriera di attrice.
A questo punto suo padre si arrende ma pretende che si impegni a lavorare nel teatro "serio".
La nostra studia studia così recitazione in una piccola compagnia del Greenwich Village a New York, con il regista e attore di Broadway Benno Schneider; diventa poi la "cocca" del famoso produttore-regista George Abbott.
Nel suo primo ruolo a Broadway, si limita a trasportare un secchio d'acqua sul palco in "What a Life!" (1938) ma tutti si accorgono immediatamente della sua bellezza; l'anno seguente appare nel ruolo di Molly O'Day in "Mrs. O'Brien Entertains", e nel ruolo di Peggy Carr in "Ring Two", ottenendo ottimi riscontri di critica.
Suo padre crea allora una società ad hoc, la "Belle-Tier", allo scopo di finanziare e promuovere lha sua carriera di attrice; la Columbia Pictures le fa un contratto di sei mesi nel 1939.
Incontra il noto magnate Howard Hughes, che tenta senza successo di sedurla: essendo di famiglia benestante, non viene particolarmente colpita dalla ricchezza del tycoon.
Con Hughes comunque instaurerà un bel rapporto di amicizia che durerà per tutta la vita.
Dopo che un cameraman le consiglia di perdere un po' di peso, la Tierney si farà prescrivere una dieta, che riuscirà a seguire stoicamente per i successivi 25 anni!
Le viene inizialmente offerto il ruolo principale in "National Velvet" ma la produzione verrà ritardata; la Columbia Pictures non riesce a trovarle un progetto decente e la nostra se ne torna a Broadway e recita come Patricia Stanley nel successo di critica e di pubblico "The Male Animal" (1940).
Sembra che anche Darryl F. Zanuck, il capo della 20th Century Fox, fosse tra il pubblico e che l'abbia rivista subito dopo a ballare in un locale notturno: fatto sta che la Tierney firmerà con la compagnia cinematografica e il suo debutto cinematografico sarà in un ruolo secondario nel film western di Fritz Lang, "Il vendicatore di Jess il bandito" (1940), al fianco di Henry Fonda.
Dopo ottiene una piccola parte in "La Baia di Huston" (1940), di Irving Pichel, con Paul Muni e recita nella commedia di John Ford "La via del tabacco" (1941).
I sui primi ruoli da protagonista sono nel western "La ribelle del Sud" (1941), di Irving Cummings, accanto a Randolph Scott, nel bellico "Inferno nel deserto" (1941), di Henry Hathaway, con George Sanders, nel noir "I misteri di Shanghai" (1941), di Josef von Sternberg.
Sempre nel '41 sposa il famoso stilista Oleg Cassini.
Nel 1942 interpreta il war movie "Sparvieri di fuoco", di William A. Wellman, l'avventuroso "Ragazza cinese", di Henry Hathaway, mentre l'anno successivo è la volta della commedia "Il cielo può attendere", diretto da Ernst Lubitsch, con Don Ameche.
Il film segnerà una svolta importante nella carriera di Gene, anche se i rapporti col dispotico regista non saranno dei migliori...
Ma il 1943 segnerà un momento ben più drammatico nella vita della Tierney: incinta, contrae la rosolia durante un servizio come volontaria per sostenere le truppe americane impegnate nella Seconda Guerra Mondiale.
Mentre serve i pasti alla mensa di Hollywood infatti, un marinaio affetto dal virus non si perita di osservare la quarantena per incontrare la sua stella preferita.
Di conseguenza, in ottobre, la nostra partorisce prematuramente una figlia, Daria, a cui la rosolia causa gravi danni congeniti: è parzialmente cieca, sorda e con un forte ritardo mentale.
Pare che la Tierney prenderà coscienza della causa del contagio solo anni dopo, quando lei e il suo malcapitato fan si incroceranno di nuovo: il militare le confesserà che durante il loro incontro lui era malato.
Si dice meglio tardi che mai ma a volte è meglio mai che tardi...
Nonostante, dopo questa disgrazia, sia caduta in depressione e sia finita in cura da uno psicanalista, la casa di produzione la implora di tornare sul set e, nel 1944, interpreta il suo ruolo più celebre: Laura Hunt, protagonista del capolavoro noir di Otto Preminger "Vertigine" (1944), con Dana Andrews.
Dopo il bellico "Una campana per Adano" (1945), di Henry King, la nostra interpreta la gelosa e narcisistica femme fatale Ellen Berent Harland in un altro celebre noir, "Femmina Folle" (1945), di John M. Stahl, un adattamento di un romanzo di Ben Ames Williams.
La Tierney per questo film ottiene la nomination all'Oscar come migliore attrice e la pellicola sarà il maggior successo della 20th Century-Fox di tutti gli anni '40.
Dopo è la volta del thriller "Il castello di Dragonwyck" (1946), di Joseph L. Mankiewicz, con Walter Huston e Vincent Price, e del drammatico "Il filo del rasoio" (1946), di Edmund Goulding, con Tyrone Power.
Nel '46 si separa una prima volta da Cassini, ma poi si riconciliano e, due anni dopo, danno al mondo un'altra figlia, Tina.
Ritrova Dana Andrews nello spionistico "Il Sipario di Ferro" (1948), di William A. Wellman, film di aperta propaganda antisovietica.
La Tierney sceglie anche ruoli più leggeri, interpretando la commedia fantastica "Il fantasma e la Signora Muir" (1947) di Mankiewicz, al fianco di Rex Harrison e l'anno seguente, di nuovo al fianco di Power, la commedia sentimentale "Quel meraviglioso desiderio" (1948), di Robert B. Sinclair.
Alla fine del decennio, torna a lavorare con Preminger nel classico film noir dalle atmosfere "Hitchcockiane", "Il segereto di una donna" (1949), con Richard Conte e José Ferrer; poi è la volta di affiancare Richard Widmark nel poliziesco "I trafficanti della notte" (1950), di Jules Dassin, girato a Londra, e di un altro noir di Otto Preminger, "Sui marciapiedi" (1950), con protagonista di nuovo Andrews.
Dopo il drammatico "Figlio di ignoti" (1951), di William Keighley, con Ray Milland, e lo scanzonato "Divertiamoci stanotte" (1951), di Walter Lang, la Tierney viene "prestata" alla Paramount Pictures, per "La madre dello sposo" (1951), una farsa di Mitchell Leisen, con John Lund, Thelma Ritter e Miriam Hopkins; gira poi il western "Il segreto del lago" (1951), di Michael Gordon, con Glenn Ford.
Nel 1952 il suo matrimonio con Cassini naufraga definitivamente: la coppia divorzia e la nostra la prende malissimo, anche se rimarrà in buoni rapporti con l'ex per il resto della vita.
Mentre gira, accanto a Rory Calhoun, un altro western, "Il Grande Gaucho" (1952), l'ultimo del suo contratto con la 20th Century-Fox, conosce il principe dongiovanni Ali Khan, reduce da un breve e strombazzatissimo matrimonio con Rita Hayworth, con cui inizia un rendez-vous.
Nello stesso anno, recita in "Gli avventurieri di Plymouth", di Clarence Brown, al fianco di Spencer Tracy con cui ha una breve relazione durante la lavorazione del film.
Al fianco di Clark Gable, la troviamo poi nel romantico "Arrivò l'alba" (1953), girato in Inghilterra; nello stesso Paese gira il drammatico "La voce della calunnia" (1953), di Anthony Pelissier.
Nel '53 arriva l'ennesima umiliazione: Ali Khan, dopo averle promesso per un anno e mezzo mari e monti e addirittura di sposarla, scarica bruscamente la nostra, a favore di una modella più giovane.
Per la Tierney è veramente un colpo basso che la fa scivolare sempre più nella depressione: col tempo l'attrice inizia ad avere problemi a concentrarsi sul set tanto che si trova costretta a lasciare la produzione del film romantico "Mogambo", con Clark Gable, venendo sostituita da Grace Kelly.
La troviamo comunque nello storico "Sinuhe l'egiziano" (1954), di Michael Curtiz, con Edmund Purdom, e nel poliziesco "L'amante sconosciuto" (1954), di Nunnally Johnson, con Ginger Rogers e Van Heflin.
Durante le riprese de "La mano sinistra di Dio" (1955), di Edward Dmytryk, la nostra ha un crollo definitivo.
Humphrey Bogart, che del film è coprotagonista, si comporta da vero gentleman e supporta la sua partner durante le riprese.
Purtroppo ha familiarità col problema, avendo una sorella affetta da malattia mentale, e quindi incoraggia Gene a cercare un aiuto professionale.
La Tierney inizia a vedere uno psichiatra e viene ricoverata prima nel padiglione Harkness a New York e successivamente, nell'Institute of Living di Hartford, nel Connecticut.
Lì viene sottoposta a ben ventisette trattamenti con l'elettroshock, nel tentativo di curare la sua grave depressione; la Tierney tenta pure la fuga dalla struttura, ma viene catturata e reinternata.
Anni dopo, a palle ferme, si schiererà apertamente contro questa brutale terapia, affermando che le aveva cancellato grosse parti di memoria.
Alla fine di dicembre del 1957, Gene, dall'appartamento di sua madre a Manhattan, sale su una sporgenza a 14 piani di altezza e ci rimane per circa 20 minuti in quello che verrà considerato un tentativo di suicidio.
Viene fatta intervenire la polizia e in seguito la famiglia la fa curare nella clinica Menninger a Topeka, nel Kansas.
L'anno seguente, dopo il trattamento per la depressione, viene dimessa.
Successivamente, inizia a lavorare come commessa in un negozio di abbigliamento locale con la speranza di integrarsi di nuovo nella società ma viene subito riconosciuta da un cliente, scatenando l'interesse morboso dei giornali sensazionalistici.
Più tardi nel 1958, la 20th Century-Fox offre alla Tierney un ruolo da protagonista in "Holiday for Lovers" (1959), ma non riesce a reggere lo stress e, solo pochi giorni dopo l'inizio delle riprese, abbandona il film e torna a Menninger per un po'.
Per fortuna, lo stesso anno, la nostra conosce il petroliere texano W. Howard Lee, che in precedenza era stato sposato con un 'altra diva sui generis, la grande Hedy Lamarr.
Lee e la Lamarr divorziano nel 1960 dopo una lunga battaglia sugli alimenti, poi il magnate e la Tierney potranno convolare a giuste nozze ad Aspen, in Colorado, l'11 luglio 1960.
Vivranno tranquillamente a Houston, in Texas, e Delray Beach, in Florida fino alla morte di Lee nel 1981.
Nonostante il suo esilio autoimposto, la Tierney continua a ricevere offerte di lavoro da Hollywood, che ogni tanto la spingono a tornare in pista.
Appare in una trasmissione del General Electric Theatre del novembre 1960, durante la quale scopre di essere incinta.
Poco dopo, la 20th Century Fox annuncia che la Tierney avrà il ruolo principale in "Return to Peyton Place", ma la nostra si ritira dalla produzione dopo aver subito un aborto.
In seguito torna a recitare, in ruoli minori come nello fantaspionistico "Tempesta su Washington" (1962), di Otto Preminger, con Henry Fonda e
Charles Laughton, e il drammatico "La porta dei sogni (1963), di George Roy Hill, con Dean Martin.
Il suo ultimo lungometraggio è la commedia "Mentre Adamo dorme" (1964), di Jean Negulesco, mentre la sua apparizione finale sul piccolo schermo è nella miniserie "Scruples" del 1980.
Negli ultimi anni si appassiona al bridge, diventando una giocatrice esperta, e scrive l'autobiografia di grande successo "Self Portrait" , in cui parla con molta franchezza della sua vita, della carriera e della sua malattia mentale.
La divina muore di enfisema a Houston, il 6 novembre del 1991, poco prima del suo 71° compleanno.
Secondo quanto riportato, la Tierney aveva iniziato a fumare dopo aver assistito ad una proiezione del suo primo film, nel tentativo di abbassare il tono di voce, perché le sembrava di essere una "Minnie arrabbiata": successivamente diventa una grande fumatrice, un vizio che, come abbiamo visto, la condurrà anzitempo nella tomba...
Entrambe le sue figlie, Daria e Tina, moriranno all'età di 66 anni.
L'amico di vecchia data Howard Hughes pagherà le spese mediche di Daria fino al giorno della sua morte, mentre Tina finirà i suoi giorni in miseria.
Così gira la ruota di Hollywood: per alcuni nel verso giusto, per altri no.
Per la splendida Gene ha fatto pure gli straordinari, per girare al contrario..
Onore a Gene Tierney!

Nota a margine: se la vicenda della rosolia vi suona familiare, probabilmente siete fan di Agatha Christie. La tragica storia è stata l'ispirazione per il libro della scrittrice del 1962 "The Mirror Crack", che è stato pure adattato per il grande schermo nel 1980, con Elizabeth Taylor nel ruolo ispirato alla Tierney. Il finale del romanzo della Christie in realtà offre un esito diverso: dopo aver appreso la verità, la protagonista, un'attrice come la Tierney, fa scivolare il veleno nel cocktail del maledetto fan... Un po' di soddisfazione diamogliela!

"It was the fashion of the time, still is, to feel that all actors are neurotic, or they would not be actors."
Gene Tierney





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