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UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

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Se vi piacciono i chitarristi funambolici, quelli sboroni che eseguono migliaia di note al secondo ma non sanno scrivere un pezzo decente, quelli che annoiano qualsiasi ascoltatore, a parte qualche strumentista invidioso, questa puntata non fa per voi.
Se invece amate i chitarristi di cuore, poca tecnica (apparentemente) e parecchio gusto, allora questo è l’Almanacco da leggere e HUBERT SUMLIN l’uomo che fa per voi!
Hubert Sumlin, per quasi un quarto di secolo, è stato la sei corde ufficiale di Howlin’ Wolf, uno dei più grandi cantanti blues in assoluto, e il suo uso innovativo delle distorsioni ha influenzato profondamente decine di chitarristi, tra i quali Eric Clapton, Keith Richards, Jeff Beck, Stevie Ray Vaughan, Jimmy Page e Jimi Hendrix. Per dire…
Ha reso il blues del delta del Mississippi più “potabile” per i suoni elettrici di gruppi come Rolling Stones, Yardbirds, Doors, Cream, e Led Zeppelin, che hanno ripreso le canzoni di Sumlin e imitato il suo stile, contribuendo in modo determinante all'esplosione del British Blues e alla diffusione della musica “nera” presso il pubblico bianco.
Facendo molti più quattrini del maestro…

Hubert Sumlin nasce a Greenwood, nel Mississippi, il 16 novembre del 1931 e cresce a Hughes, in Arkansas.
Gli regalano la sua prima chitarra quando compie otto anni.
Da ragazzo, mentre accompagna l’armonicista James Cotton, conosce Howlin’ Wolf entrando di nascosto in un suo concerto.
Quando Wolf si trasferisce da Memphis a Chicago nel 1953, il suo chitarrista di lunga data Willie Johnson sceglie di non unirsi a lui.
A Chicago, Wolf assume al suo posto Jody Williams, e nel 1954 invita Sumlin a trasferirsi a Chicago per suonare la seconda chitarra della sua band.
Williams lascia il gruppo due anni più tardi, lasciando a Sumlin il ruolo di solista, una posizione che mantiene quasi ininterrottamente (tranne per un breve periodo, nel 1956, in cui suona con Muddy Waters) per il resto della carriera di Wolf.
Per migliorare il suo rozzo modo di suonare, Howlin’ lo spedisce da un insegnante di chitarra classica al Conservatory of Music di Chicago, per imparare le armonie e le scale.
Con Wolf, Hubert registra pietre miliari della storia della musica blues, come “Smokestack Lightnin’ ”, “Back Door Man,” “Spoonful” e “The Red Rooster,” tutte scritte e arrangiato dal grandissimo Willie Dixon.
L’album omonimo di Howlin’ Wolf del 1962 è considerato dalla critica come il disco definitivo del sound Chicago Blues, grazie alla voce da orco di Wolf, agli arrangiamenti alcolici e scuri ma soprattutto alla chitarra distorta e fantasiosa di Sumlin.
Il rapporto fra Howlin’ e Sumlin continua fino alla morte del cantante/armonicista. È un sodalizio quasi “simbiotico” da quanto è stretto e in sintonia, ma non è certo tutto rose e fiori.
Leggendari i litigi fra due, con tanto di risse e lesioni (sembra che durante gli scontri si siano fatti saltare i denti a vicenda) ma tutto poi finisce sempre a “tarallucci e vino”: sanno benissimo che non possono fare a meno l’uno dell’altro. ..
Alla morte di Wolf nel 1976, Sumlin continua a suonare con molti altri membri della band di Howlin’, a nome Wolf Pack, fino al 1980 circa.
Cantante sottovalutato, oscurato dall’esuberanza del suo mentore, Sumlin licenzia comunque più di una dozzina di album come solista; il primo lo registra in Europa nel 1964, e l'ultimo, "Treblemaker", viene pubblicato nel 2007.
La sua antologia del 2004, "About Them Shoes", vede la partecipazione di alcuni dei suoi più illustri amici e “discepoli” tra cui Eric Clapton, James Cotton, Keith Richards, David Johansen e Levon Helm.
Lo stesso anno subisce un intervento chirurgico di rimozione di un polmone, ma continua ad esibirsi fino a poco prima della sua scomparsa.
Gli ultimi 10 anni di vita, Sumlin li passa a Totowa, nel New Jersey.
La sua ultima registrazione, pochi giorni prima della sua morte, è la traccia di un album di Stephen Dale Petit, “Cracking The Code”.
Il leggendario chitarrista muore per insufficienza cardiaca il 4 dicembre 2011, all'età di 80 anni, in un ospedale a Wayne, nel New Jersey.
Mick Jagger e Keith Richards insistiteranno per pagare le spese del funerale.
Gesto davvero carino, anzi necessario, considerati i miliardi che hanno fatto seguendo il suo esempio…
Onore a Hubert Sumlin!

“...They, take me to the doctor, shot full o' holes
Nurse cried, please save the soul
Killed him for murder, first degree
Judge's wife cried, let the man go free
I am, a back door man
I am, a back door man
Well the men don't know, but little girls understand…”
Howlin’ Wolf – Back Door Man






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