Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

Il talento di uno scrittore di fantascienza si può valutare in quanto riesce a vederci lungo, a prevedere cosa succederà.
E purtroppo, J.G. BALLARD era quello che ci azzeccava più di tutti…
Sottolineiamo il "purtroppo", cari amici dei Mutzhi Mambo, perché la sua visione del futuro prossimo venturo dell'umanità è quanto di più desolante e nichilista si possa immaginare, una deriva morale e antropologica inarrestabile a cui il nostro J.G. non offre alcuna via di scampo.
Ha avuto la geniale lucidità di sbatterci in faccia l'apparente paradosso di un "progresso" tecnico/scientifico che in realtà accompagna e favorisce il nostro "regresso" evolutivo ad uno stato tribale e pre-umano.
Quando si vedono le file per comprare l'ultimo I-Phone, le risse ai Black Friday, la gente che si fa un selfie davanti ad un disastro automobilistico, non si può non pensare a Ballard!
Unico, degno erede del grande George Orwell, Ballard, con la sua prosa ed i suoi temi ha avuto, a sua volta, un enorme influenza, soprattutto sulla fantascienza degli anni sessanta e settanta, ed è alla base del movimento cyberpunk degli anni ottanta.
Ma etichettare Ballard come scrittore di fantascienza nel senso classico è riduttivo.
Non è la Sci-Fi ingenua, quella bella Pulp che noi amiamo tanto, con gli alieni kattivi e le astronavi camp.
Come lui stesso afferma in più scritti, la fantascienza è per lui solamente un mezzo, il mezzo di conoscenza più adatto e "contemporaneo" per descrivere la realtà e le società metropolitane e tecnicizzate in cui ci troviamo a vivere.
Pertanto i fini di Ballard non sono quelli di scrivere avvincenti e avventurose narrazioni fantascientifiche (anche se i suoi romanzi sono tutt'altro che noiosi) ma utilizzare un immaginario di quel tipo (in particolar modo quello da lui battezzato dello "spazio interno", profondamente rivisitato in maniera personale e quindi lontano dagli scenari tipici della fantascienza) per indagare a fondo la natura del nostro mondo.
Gli anti-eroi di Ballard appaiono come pecore nere del genere umano, degli alienati che subiscono il corso degli eventi perché assolutamente incapaci di capirlo ma che partecipano attivamente alle pulsioni del loro mondo personale, che risulta essere il mondo reale, per quanto deformato dalla distopia.

James Graham Ballard nasce a Shanghai, in Cina, il 15 novembre del 1930, da genitori britannici ivi residenti per motivi di lavoro.
Durante la seconda guerra mondiale Ballard viene internato con la famiglia nel campo di prigionia giapponese di Lunghua, esperienza che racconterà poi nel suo romanzo "L'impero del sole".
Dopo la fine della guerra, nel 1946, Ballard si trasferisce in Gran Bretagna, iniziando gli studi di medicina al King's College di Cambridge (con l'intento di diventare psichiatra), ma dopo due anni, folgorato dalla lettura dell' "Ulisse" di James Joyce, decide di abbandonare, capendo che la professione medica non gli avrebbe lasciato abbastanza tempo per scrivere.
Dopo una serie di lavori occasionali, autore di testi pubblicitari, portiere a Covent Garden, ecc., si sposta in Canada con la Royal Air Force, e là scopre la fantascienza.
Congedatosi dall’Aeronautica inglese e tornato in patria, Ballard trova lavoro come giornalista scientifico e inizia a scrivere racconti: il primo ad essere pubblicato è "Prima Belladonna", del 1956, che esce a dicembre sulla rivista Science Fantasy, seguito a pochi giorni di distanza da "Escapement" su New Worlds.
Il suo articolo "Come si arriva allo spazio interiore", apparso sulla rivista New Worlds nel 1962, segna la nascita della New Wave britannica della Science Fiction.
Ballard sposta l'attenzione dallo spazio extraterrestre allo spazio interiore (“inner space”), luogo di incontro tra le pulsioni della psiche umana e le immagini e i simboli veicolati dai mass media.
Il primo romanzo pubblicato da Ballard è "Il vento dal nulla" del 1962, che apre una tetralogia di genere catastrofico (anche se in seguito Ballard lo rinnega, è questo libro a dargli la possibilità di guadagnarsi da vivere come scrittore). Gli altri tre romanzi sono "Il mondo sommerso", "Terra bruciata" e "Foresta di cristallo", basati sui quattro elementi aristotelici aria, acqua, terra e fuoco, più un quinto elemento, il tempo, che domina "Foresta di cristallo".
È un Ballard acerbo, quello della tetralogia catastrofica, ma già si intravedono i temi e i modi dello scrittore maturo.
Nel 1970, dopo diverse peripezie legali (fa chiudere una piccola casa editrice di lestofanti che aveva stampato abusivamente alcune copie del libro) pubblica "La mostra delle atrocità", considerato il suo capolavoro.
È un libro composto da quindici racconti, in cui il filo comune (oltre al protagonista) è costituito dall'ossessione maniacale per la guerra del Vietnam, la psicopatologia, la pornografia, il potere dei media, le vittime di incidenti stradali e le icone del sogno americano, queste ultime tutte rigorosamente morte.
Un testo di lettura non facile, influenzato dal surrealismo (e pure dalle droghe lisergiche) che riesce a condensare l'orrore del post-modernismo in maniera esemplare e insuperata.
Tra l'altro nel libro Ballard prevede l'elezione alla presidenza degli Stati Uniti di Ronald Reagan, 11 anni prima che accada realmente, quando la cosa non era pensabile nemmeno nelle barzellette!
Tre anni dopo esce "Crash", romanzo in cui viene ripreso (in dosi molto più massicce rispetto al precedente) il tema della perversione per le vittime di incidenti stradali e la fusione di carne e auto.
Nel 1996, il più "ballardiano" dei registi, il canadese David Cronenberg, ne trae un film omonimo, non pienamente riuscito (diciamo pure palloso…) ma comunque interessante.
E pensare invece che la fama al di fuori del ristretto ambito della fantascienza gli era giunta col romanzo autobiografico "L'impero del sole", un'opera un po'a sé rispetto alla sua produzione, grazie al noto film che ne trae Steve Spielberg, probabilmente il meno "ballardiano" dei registi...
Del maestro britannico si possono inoltre segnalare: "Condominium" (o "Il condominio"), un capolavoro di alienazione urbana, da cui è stato tratto il discreto “High-Rise - La rivolta” (2015), diretto da Ben Wheatley (a cui però manca la ferocia di Ballard); “Il paradiso del Diavolo", una corrosiva satira antifemminista e antiecologista; e la Tetralogia di “Cocaine Nights”, composta da "Cocaine Nights" (1996), "Super-Cannes" (2000), "Millennium People" (2003), e "Regno a venire" (2006), il suo ultimo romanzo.
Ma sono solo suggerimenti: in realtà di Ballard va bene tutto!
Nell'autobiografia "I miracoli della vita", pubblicata nel marzo del 2008, l'autore rivela di essere affetto dal quel cancro alla prostata che lo ucciderà il 19 aprile del 2009.
Leggere Ballard può essere disturbante, angosciante, ma aiuta ad aprire gli occhi sulla regressione contemporanea del genere umano, sempre più schiavo di una tecnologia che non riesce più a dominare.
Buona lettura quindi....
Onore al grande James!

"Il futuro, inutile dirlo, è un posto pericoloso da frequentare, fittamente minato e con la tendenza ad azzannarti i polpacci a tradimento mentre ti ci inoltri."
J.G. Ballard - Introduzione a "Tutti i Racconti 1956-1962"






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