Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

Se vi piacciono gli zombi, intendiamo proprio in senso estetico, allora, cari amici dei Mutzhi Mambo, lui vi piace per forza: l'immenso TOM SAVINI, il "visagista" dei morti viventi!
Attore, stuntman, regista, ma soprattutto grande esperto di effetti speciali e di make-up cinematografici, Tom Savini si è guadagnato il titolo di "The Godfather of Gore", soprattutto per le sue collaborazioni con il regista George A. Romero, per la leggendaria serie sui morti viventi.
Ma non solo di zombi è costruito il suo mito: Tom è anche il "papà" (tra gli altri) dei mostri di "Creepshow", "The Burning", "Venerdì 13", "The Prowler" e "Maniac".
Grande artigiano degli effetti speciali, creatore del make up "ufficiale" dei cadaveri ambulanti, il nostro è veramente un grandissimo artista, capace, con le sue creazioni, di rendere credibili (e spaventosamente ributtanti) i nostri peggiori incubi.
Senza di lui non avremmo mai visto cadaveri così realistici nel rendere la vera decomposizione della carne, bambini deformi affogati nelle rive di un lago che ritornano per squartare quanta più gente possibile, oranghi mannari che vivono nelle scatole, teste tagliate da maniaci e, naturalmente, sangue e budella a profusione!
Inoltre Savini è un vero personaggione, dotato di simpatia e carisma impagabili che lo hanno fatto uscire dal mero ruolo tecnico per diventare un’icona tout court del cinema.
Ad un certo punto infatti il nostro ha capito che gli FX stavano andando verso il freddo digitale, quindi ha visto bene di ritirare i remi in barca, di aprire una scuola dove insegnare la sua arte (ché di vera arte si tratta!), di riciclarsi come attore di culto, forte della sua precedente, epocale apparizione come motociclista in "Zombi", e ha tentato (con modesti risultati, bisogna ammetterlo), anche la via della regia.
Ormai le sue tecniche sono considerate obsolete ma mantengono intatto il loro fascino spaventoso.
Perché l'arte, quella vera, è eterna, non ha tempo e dura pure dopo la morte…
...come gli zombi, appunto!

Thomas Vincent Savini nasce a Pittsburgh, il 3 novembre del 1946.
Di origini italiane, viene educato come un bravo cattolico.
Da pischello però trova il suo eroe in Lon Chaney Sr., il leggendario "Uomo dai mille volti" del cinema muto, e Savini stesso attribuisce ai mitici trucchi a cui si sottoponeva l'attore, la nascita del desiderio di divenire un autore di effetti speciali.
Inizia a provarli su se stesso e più tardi convince i suoi amici a farsi truccare, divertendosi a spaventarli con "creature" sempre nuove.
Si diploma alla High School Central Catholic ma poi capisce che il sangue che tira di più non è quello di Cristo ma quello degli zombi e cambia radicalmente registro…
Sopratutto è il servizio militare passato come fotografo sul campo della guerra del Vietnam a fargli mutare prospettiva: la violenza e la morte da cui viene circondato lo influenzano a tal punto che quando ritorna negli Stati Uniti inizia proprio a specializzarsi nel make-up per i film horror.
Diviene allievo di Dick Smith (il mitico truccatore de "L'Esorcista") con cui attualmente dirige la sua scuola di FX a Monessen, in Pennsylvania (ci vorrebbero anche dalle nostre parti scuole così!).
La sua parallela passione per la scherma e il culturismo gli permettono di affiancare la sua professione di curatore di effetti speciali con quella di stunt -man.
Esordisce professionalmente con "Deathdream" (1974) un horror canadese di Bob Clark ma diventa famoso soprattutto per la sua collaborazione con George A. Romero iniziata con "Wampyr" (1977).
L'anno successivo, lavorando con un budget molto più consistente su "Zombi" (1978), Savini riesce a creare il suo cosiddetto "marchio di fabbrica": mutilazioni, decapitazioni e morsi sanguinolenti.
Gli effetti splatter di Zombi vengono poi largamente imitati ma mai migliorati se non con il suo lavoro svolto sul successivo episodio della "tetralogia degli zombi", "Il Giorno degli Zombi" (1985).
Con Romero collabora anche al divertentissimo "Creepshow" (1982), a "Monkey Shines - Esperimento nel Terrore" (1988) e a "Due Occhi Diabolici", (1990) il film in due episodi co-diretto da Dario Argento. Con il Darione nazionale lavora pure su "Trauma" (1993).
Savini cura il trucco, tra i tanti, del celeberrimo "Venerdì 13" di Sean S. Cunningham (1980), del cultissimo "Maniac" di William Lustig (1980), di "Non Aprite Quella Porta 2" di Tobe Hooper (1986), del pulpissimo "Killing Zoe" (1993) di Roger Avary e di "Necronomicon" (1993), il film antologico dedicato a Lovecraft, diretto da Brian Yuzna, Christophe Gans e Shusuke Kaneko.
Nonostante si sia ufficialmente ritirato dal settore degli effetti speciali, Savini continua a dirigere, produrre e partecipare in diversi lungometraggi e sforna nuove generazioni di creatori di FX con la sua scuola.
Recentemente ha realizzato una nuova maschera per il cantante degli Slipknot, Corey Taylor.
Come regista, dopo tre episodi della serie televisiva "Tales from the Darkside", ha la pessima idea di esordire al cinema con il remake del 1990 de "La notte dei morti viventi" (ahi ahi ahi, Tom, non si fanno 'ste cose!).
Successivamente dirige il mediometraggio "Chill Factor: House Call" (2004), per una serie di film per la TV e un segmento dell'antologico ultragore "The Theatre Bizarre", dedicato al teatro parigino del "Grand Guignol" (2011).
Ci tremano un po' i polsi all'annuncio del suo prossimo film, nientemeno che il remake di "Incubo sulla Città Contaminata" del rimpianto Umberto Lenzi (di cui cura anche gli effetti speciali).
Occhio con 'sti remake Tom!
Come attore invece si segnala per i suoi numerosi cameo, la maggior parte dei quali nel ruolo di truce motociclista.
Savini interpreta un personaggio secondario in "Wampyr" ma l'anno successivo è il fetente e "cattivissimo" biker in "Zombi", un ruolo che ha ripreso in un cameo nella continuazione del 2005 della serie, "La terra dei morti viventi".
Successivamente ha una piccolissima parte in "L'alba dei morti viventi", del 2004, nel ruolo di uno sceriffo.
Sempre nel ruolo di biker, una parte di maggiore spicco è quella che gli viene assegnata in "I cavalieri" di Romero (1981).
Un altro dei ruoli che lo rendono celebre come attore è quella che Quentin Tarantino e Robert Rodriguez gli assegnano nel 1996 in "Dal tramonto all'alba": il motociclista Sex Machine, il cui nome gli deriva dall'insolita "collocazione" della pistola che sfoggia.
Sempre sotto la direzione di Rodriguez, nel 2007 Savini interpreta il ruolo dello sceriffo Tolo in "Planet Terror", uno dei due segmenti del film "Grindhouse", e, nel 2010 in quello di Osiris Amanpour in "Machete" e in "Machete Kills" (2013); mentre con Tarantino appare nel film "Django Unchained" dove è un membro della banda alle porte di Candyland.
Da ricordare anche la sua interpretazione di Prester John, il leggendario nemico del film "Sea of Dust" (2006) e quella di un eremita folle nel film "Demonic" (2006).
Mettiamoci l'animo in pace: artisti come lui non ne fanno più, e lui purtroppo non lavora quasi più, quindi non resta che godere delle sue creazioni che ormai hanno raggiunto lo status di vere opere d'arte.
Altro che Gioconde e Ninfee, qui si parla di Zombi!!
Tanti auguri Tom!

Nota a margine: Nel 1970, mentre Savini faceva da guardia sul campo di battaglia in Vietnam, un razzo luminoso venne fatto brillare nell'area di giungla che egli copriva. Andando contro il protocollo militare, Savini iniziò a sparare contro gli arbusti senza informare i superiori. Altri soldati, come lui, iniziarono a sparare sino a quando dai cespugli non uscì un'anatra, completamente illesa. A causa della disobbedienza agli ordini, Savini fu portato via dal suo bunker la sera successiva. Fu un vero colpo di fortuna, visto che il bunker venne attaccato quella stessa sera e molti soldati vennero uccisi. Savini, da quest'episodio, si guadagnò il soprannome di "Ammazzanatre", e da quel giorno non mangia più anatre.

"Per infilare la gamba di una sedia in un essere umano... devi avere proprio la forza di un figlio di puttana! Cioè, il corpo umano è una macchina molto robusta, ma questi zombie, questi vampiri, loro hanno dei corpi morbidissimi! È come infilare coltelli nel burro! Hanno la pelle marcia! Li puoi trapassare con la merda. Se li colpisci con un po' di forza... gli schizza la testa in un secondo!"
Aiden "Sex machine" Tanner/Tom Savini - Dal Tramonto all'Alba










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