Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

Per festeggiare degnamente la Notte delle Streghe, niente di meglio che quel simpatico sciattone di PETER JACKSON, il visionario regista degli splatter più splatter dello splatter!

Purtroppo attualmente è ricordato più che altro per il suoi pomposi e spettacolari adattamenti dei romanzi di Tolkien, ma ad inizio di carriera, ha esordito con dei film che non possono non far felice qualsiasi appassionato di budella, coratelle ed affini.

E sangue, tanto, tantissimo sangue!

Peter Jackson è stato davvero un profondo innovatore del cinema splatter, capace di innestare ironia e un impagabile gusto citazionista anche nelle situazioni più estreme.

Regista di frontiera, estremo appunto, per stomaci forti ma, a suo modo, raffinato e perfezionista, ha saputo inserirsi, con intelligenza iconoclasta, in quel solco tracciato da Sam Raimi col suo "Evil Dead"

Peccato (come è avvenuto per altri autori eccellenti che promettevano bene, in senso Horror/Pulp, fra cui proprio Sam Raimi) che ultimamente si sia messo in testa di fare lo Spielberg de noantri e si sia voluto confrontare con opere troppo grandi per lui, sia per quanto riguarda i libri da ridurre (Tolkien!), sia per i remake di film troppo celebri ed iconici (King Kong!).

Per carità, c’è di peggio e comunque “chapeau” al coraggio di questo simpatico filmaker neozelandese, ma anche meno, però!

Peter Jackson nasce proprio la notte di Halloween del 1961 e cresce a Pukerua Bay, una città costiera vicino a Wellington. I suoi genitori sono entrambi immigrati dall'Inghilterra.

All'età di otto anni comincia a girare dei piccoli cortometraggi con gli amici, mentre a 17 anni abbandona il Kapiti College per intraprendere la carriera di fotografo.

In questo periodo dirige e realizza il suo primo cortometraggio, "The Valley", che successivamente verrà ampliato in un film.

Inoltre, sempre in quel periodo, concepisce una parodia di James Bond chiamata “Coldfinger”.

Inizialmente Jackson diviene celebre in tutto il mondo per due film splatter-demenziali: "Fuori di testa" (Bad Taste), il suo esordio, girato con telecamera di 16 mm, autoprodotto e nel quale interpreta ben due ruoli (Derek e Robert), e il delirante capolavoro "Splatters - Gli schizzacervelli" (Braindead), considerato il più bel film splatter estremo degli anni novanta, in cui vengono utilizzati ben 500 litri di sangue finto!

Veramente rivoltanti ma divertentissimi, i due film ci presentano un vasto campionario di amenità come cervelli degustati al cucchiaio, morti viventi che scopano fra loro, minestre "condite" con del pus, zombie psychobilly che se le danno con un prete ninja, assalti alla motosega, teste che esplodono e altre mille prelibatezze...

Tra questi due film, divenuti in seguito cult per gli amanti di quel genere, dirige anche un film di pupazzi e burattini per adulti, il fantastico "Meet the Feebles", in cui il regista, attraverso animali antropomorfi, ironizza in maniera pesante sul mondo dello spettacolo e su vari altri argomenti.

A "Splatters" seguono poi due film in cui l'indole beffarda e iconoclasta del regista si attenua: il bellissimo thriller psicologico "Creature del cielo", che racconta l'epilogo tragico dell'amicizia tra due ragazze (basato su una storia realmente accaduta) e "Forgotten Silver" goliardico mockumentary sulla vita di un fittizio regista cinematografico in cui lo stesso Jackson figura come attore nei panni di se stesso.

Nel 1995 gira "Sospesi nel tempo", commedia/horror di fantasmi con protagonista Michael J. Fox, non proprio riuscita.

Già in tenera età, Jackson aveva avuto modo di amare il romanzo de "Il Signore degli Anelli" dopo aver guardato la versione cinematografica animata del 1978 di Ralph Bakshi.

Il film entusiasma il regista al punto da spingerlo a leggere parti del romanzo durante un viaggio di dodici ore da Wellington ad Auckland, all'età di diciassette anni.

Dopo che la Universal Studios rifiuta il remake di King Kong proposto da Jackson che vuole rifare a tutti i costi il suo film preferito (ma perché?), il regista inizia a pensare ad un (im)possibile adattamento cinematografico del romanzo di Tolkien.

Jackson e sua moglie Fran Walsh scrivono la sceneggiatura, che in seguito viene rimaneggiata con l'aiuto di nuovi sceneggiatori coinvolti nel progetto.

La casa di produzione Miramax Films esorta Jackson a dirigere l'adattamento in un unico film, ma il regista insiste per girarlo in due parti. Quando la produzione del film va oltre i limiti del budget imposto, la New Line Cinema ne rileva la titolarità e, credendo fino in fondo nel progetto, amplia la trasposizione del libro da due a tre film, per rispettare meglio i tempi della saga di Tolkien.

I tre film vengono girati contemporaneamente, in diversi set sparsi in Nuova Zelanda.

Essi sono caratterizzati da un ampio (pure troppo) utilizzo di effetti speciali assolutamente innovativi, sviluppati interamente dalla Weta Digital e dalla Weta Workshop, società cinematografiche fondate da Peter Jackson stesso.

Il primo film della trilogia tolkeniana, "La Compagnia dell'Anello", fu un enorme successo, e garantisce a Jackson la fama internazionale.

I due successivi capitoli ("Le due torri" e "Il ritorno del re"), ottengono ancora più successo del predecessore.

Ogni tanto la "zampata" del vecchio autore horror fa capolino, ma la produzione è troppo grossa e pretenziosa per permettere troppi slanci personali.

È il solito problema: non c'è nulla da fare, troppi soldi ammazzano la fantasia…

Il desiderio di fare il remake dello scimmione alto due piani intanto inizia a concretizzarsi nel 1996, ma il progetto, che è già entrato in pre-produzione, viene annullato dopo circa 6-7 mesi.

Dopo il successo ottenuto con la trilogia de "Il Signore degli Anelli", Jackson viene contattato per "King Kong" già durante le riprese de "Le due torri".

A Jackson vengono offerti circa $20 milioni per dirigere il film, l'offerta più alta mai fatta ad un regista cinematografico. Dopo due anni dall'ultimo capitolo della trilogia, il film si rivela un grande successo e incassa nelle sale di tutto il mondo una somma complessiva di circa 550 milioni di dollari contro il budget di 207 milioni. Inoltre riceve anche ottimi consensi da parte della critica e ottiene numerosi riconoscimenti, tra cui tre Premi Oscar 2006.

Il remake non è malvagio ma nonostante alcuni momenti di gran cinema, non possiede un briciolo del fascino dell'originale e non aggiunge nulla alla mitologia del personaggio; rimane, a nostro avviso, un bel giocattolone iper costoso, sostanzialmente inutile.

Dopo due anni dall'uscita di King Kong, dirige insieme a Neill Blomkamp "Crossing the Line", un cortometraggio che narra una scena di battaglia aerea vista dalla cabina di un aereo militare comandato da un pilota e soldato alle prime armi.

Nel 2007, a Jackson viene offerta la regia di "Amabili resti", basato sull'omonimo libro di Alice Sebold.

Jackson acquista i diritti cinematografici del romanzo, in maniera da ideare un film indipendente, e inizia la stesura dello script insieme a sua moglie.

Il film (piuttosto loffio e, ancor peggio, patinato) esce nel febbraio 2010, riscuotendo critiche contrastanti ma un discreto incasso al botteghino.

Jackson si impegna poi nella produzione del terribile "Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno", film di animazione digitale diretto da Steven Spielberg, di cui forse dirigerà il possibile sequel (speriamo di no, già il povero Hergé si sarà rivoltato abbastanza nella tomba!).

Jackson avrebbe dovuto anche dirigere un film tratto dal videogioco "Halo" ma il regista decide di produrre il remake di "The Dam Busters" (1955) e il film "District 9" per la regia di Neill Blomkamp, quest'ultimo uscito nel 2009.

Peter Jackson è naturalmente considerato il primo candidato alla regia dei due film tratti da "Lo Hobbit", ma dopo aver avviato una causa legale contro la New Line, la casa di produzione decide di optare per un nuovo regista.

Successivamente, Jackson viene assunto in qualità di co-produttore. In seguito alla rinuncia di Guillermo del Toro come regista, Jackson accetta di dirigere i film (ora diventati tre…) tratti dal racconto di John Ronald Reuel Tolkien usciti rispettivamente nell'ultimo mese del 2012, del 2013 e del 2014 riscuotendo un grande successo di pubblico.

Peccato che, ben oltre la trilogia dell'Anello, l'operazione risulti ancora più posticcia e tradisca ulteriormente lo spirito del libro dell'autore inglese, grazie ad infiniti e tamarrissimi riempitivi action che ne gonfiano la durata (e i testicoli degli spettatori).

La sua ultima uscita è “They Shall Not Grow Old” (2018), un documentario sulla Prima Guerra Mondiale, in cui il nostro, con pazienza maniacale, ha raccolto un numero impressionante di filmati d'archivio e li ha rimontati e ricolorati (fotogramma per fotogramma) come se fossero stati girati adesso.

Bravo, eh?

Però adesso ti preghiamo, buon Peter, dacci ancora il nostro splatter quotidiano, abbi il coraggio di regalarci qualche bel film a basso costo, bello estremo come solo tu sapevi fare.

Tanto i quattrini li hai già fatti…

Tanti auguri, Peter Jackson!

..e di nuovo, buon Halloween a tutti, dai vostri Mutzhi Mambo!

"Non mi piacciono i film pomposi e pretenziosi"

Peter Jackson

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