Probabilmente il nome del personaggio di oggi non vi dirà niente…
Anzi, data la Vostra proverbiale ignoranza e bestialità, siamo abbastanza sicuri che questo nome non vi dirà assolutamente niente, a parte quei due o tre nerd maniaci degli anni ’50.
Eppure se vi diciamo “These Boots Are Made For Walking”, “Strangers in the night” o “Good Vibrations”, siamo altrettanto sicuri che ‘sti pezzi li conoscete a memoria!
Ecco, il favoloso AL CASEY è colui che suona la chitarra che sentite in tali leggendari brani!
Per una volta, cari amici dei Mutzhi Mambo, ci sembra giusto e doveroso omaggiare un genio un po’ in disparte, dietro le quinte, che però, al pari e forse più di tante rockstar senza talento ma più sfrontate, ha fatto la storia della musica popolare del ‘900.
Al Casey è stato uno dei migliori chitarristi rockabilly di sempre, uno di quelli che ha definito il sound di un’epoca, che ha traghettato la sensibilità della sei corde blues nelle impervie correnti del rock’n’roll.
Polistrumentista e bambino prodigio, ha esordito come professionista della pedal-steel a soli 14 anni, per poi diventare la forza trainante nell’esplosiva scena rock degli anni '50 di Phoenix; dopo essersi trasferito a Los Angeles negli anni '60, si conferma come uno dei session men di più alto livello a Hollywood.
A parte la sua produzione solista e con esponenti della nascente scena rock’n’roll dell’Arizona, ha lasciato la sua indelebile impronta nei suoi sodalizi con Duane Eddy e Lee Hazlewood; e, quando entrò a far parte della celeberrima Wreckin Crew (forse il più noto sodalizio di session-men degli anni d’oro della musica americana), ha lavorato per Elvis, Frank Sinatra, Dean Martin, Beach Boys, Nancy Sinatra, Monkees...
Mica merda, insomma...
Alvin Wayne Casey nasce a Long Beach, in California, il 26 ottobre del 1936, e si trasferisce a Phoenix, in Arizona, quando ha appena due anni.
Suo padre è un chitarrista amatoriale che, a sua volta, cerca di insegnare al figlio (di appena sei anni) a suonare la sei corde; per fortuna realizza che le dita di suo figlio sono ancora troppo piccole, e decide così di comprargli un ukulele.
A otto anni, Casey passa a suonare la pedal-steel e inizia a prendere lezioni di musica formale.
A 14 anni, suona già in vari club a Phoenix, arrivando ad esibirsi da cinque a sei sere alla settimana.
Quando arrivano i 20 anni, il nostro decide di impegnarsi seriamente a impegnarsi nella chitarra tradizionale.
Adolescente, Casey si unisce a un gruppo locale, i Sunset Riders, la principale band country e western di Phoenix.
A metà degli anni '50, i Sunset Riders sono la house band degli spettacoli di DJ Hayride trasmessi regolarmente in diretta da una radio di Phoenix, finendo pure in televisione.
È grazie al suo compagno di scuola Sanford Clark che Casey riesce davvero a fare la storia della musica di Phoenix nel 1956.
Il brano "The Fool" di Clark è il primo vero rock’n’roll registrato in quella città.
Casey contribuisce al pezzo col suo modo unico di suonare la chitarra rockabilly, dovuto alla sua reinterpretazione del lavoro di chitarra solista del bluesman di Chicago Hubert Sumlin che aveva inciso in "Smokestack Lightnin" di Howlin 'Wolf.
Casey ascolta il disco di Wolf trasmesso da un programma radiofonico piuttosto “carbonaro” (in quanto, passa pure la roba dei “negri”), che va in onda in tarda serata, e rimane estasiato, tanto da riadattare quel sound ad un brano rockabilly .
"The Fool" esce originariamente per l'etichetta locale MCI, ma la Dot Records lo sceglie per distribuirlo a livello nazionale.
Lee Hazlewood, che all’epoca, prima di farsi un nome come compositore e produttore di lusso, fa ancora il DJ per le radio locali, è quello che scrive il testo della canzone sotto lo pseudonimo di Naomi Ford.
"The Fool" ha un buon successo, tanto da debuttare nella classifica Billboard il 28 luglio 1956, arrivando nella top-ten.
Ha pure il merito di porre per la prima volta la scena musicale di Phoenix sotto i riflettori nazionali.
Grazie al successo della canzone, Casey e Clark partono in tour con la creme-de-la creme del rockabilly del periodo: Carl Perkins, Gene Vincent, Eddie Cochran, Johnny Burnette e Sonny James.
Nel frattempo, nel 1955, Casey aveva conosciuto Duane Eddy, unendosi poi alla sua band, Duane Eddy and The Rebels.
Sarà un sodalizio che durerà cinque anni anche se la fama di Eddy presto eclisserà quella di Casey.
Ma il nostro lavorerà comunque con sua la band, esibendosi per gli spettacoli di Alan Freed e Dick Clark.
Inoltre Casey suona spesso il basso, il piano e la chitarra ritmica nei dischi di Duane, firmando anche uno dei primi successi di Eddy, "Ramrod" (1958) nonché "Forty Miles of Bad Road", che raggiungera la top ten in classifica.
Dopotutto quando nasce il rock’n’roll a Phoenix, Al Casey è già lì pronto a dispensare la sua chitarra tagliente, e non solo!
Suona il contrabbasso su "Dig That Ford" di Doug Harden e Desert Suns, un singolo del 1955, contribuisce con la chitarra influenzata dal sound della Sun Records al classico "Cat Daddy" di Jimmy Johnson and The Arizona Hayriders (che in realtà non sono altro che i Sunset Riders sotto altro nome).
Nel 1958 suona anche nella hit di Jody Reynold "Endless Sleep" e diverse ricerche dimostrano che Casey aveva eseguito il 95% delle sessioni di registrazione tenute a Phoenix quell'anno.
La sua fiammeggiante sei corde impreziosisce alcuni dei dischi più belli degli artisti rockabilly di Phoenix: "Modern Romance" di Clark, "I've Got A Dollar" di Jimmy Dell, "I'm Gone, Mama" di Jim Murphy, “Planetary Run "e “Lonesome Long John Roller" di Joe Montgomery.
Suona anche il piano su "Snake Eyed Mama" di Don Cole.
Inizia anche a pubblicare dischi a suo nome: "If I Told You (Would not Know It All By Myself)”, “Willa Mae” (con Eddie Cochran alla chitarra ritmica), “A Fool's Blues”, “Guitar Man” (con Hazlewood alla voce), “(Got The) Teen-Age Blues” e “The Stinger”.
Tutta roba che all’epoca non vende un cazzo ma che ora, nel mercato dell’antiquariato musicale, costano cifre iperboliche.
Nei primi anni '60, il nostro mette su un suo gruppo: Al Casey Combo. Con questa band piazza tre successi strumentali: "Cookin" (1962), "Jivin’ Around" (1962), e "Surfin 'Hootenanny" (1963).
L'album che contiene quest’ultimo brano ci presenta un Casey alle prese con lo stile di Dick Dale, The Ventures e Duane Eddy.
Il batterista Hal Blaine e l'organista Leon Russell suoneranno su molte di queste registrazioni.
Nel 1964, rinuncia ad andare in tour e inizia a suonare diversi stili musicali per le sessioni in studio.
L’anno successivo, Casey si trasferisce a Los Angeles e diviene parte del gruppo di session-men che diverrà noto come Wrecking Crew.
Lavorerà con questo ensemble per 18 anni affrontando sempre con professionalità sopraffina, una grande varietà di stili musicali tra cui jazz, country, rock e pop.
Come membro della Wrecking Crew, lavora per artisti come i Beach Boys, Phil Spector, Elvis Presley, Glen Campbell, i Monkees, Johnny Cash, Eddy Arnold, Simon & Garfunkel, Fifth Dimension, Harry Nilsson, Frank e Nancy Sinatra, Chet Baker...
Durante questo periodo, Casey è membro per tre anni della band del The Dean Martin Show.
Alla fine degli anni '60 Casey è anche titolare di un negozio di musica a Hollywood chiamato “Al Casey's Music Room”.
Nel 1983 chiude però baracca e burattini e torna a Phoenix dove si mette a dare lezioni di chitarra e si esibisce per spettacoli occasionali.
Casey continuerà a registrare negli anni '90, tra cui l’ LP, “Sidewinder”, per Bear Family Records.
Nel 2001, suona la chitarra, il dobro, il mandolino e il banjo nell'album “A Rainbow in the Clouds” di Al Beasley, registrato dal vivo al Kerr Cultural Center di Scottsdale, in Arizona.
È anche uno dei chitarristi più in evidenza nella serie “Exotic Guitarsseries”, degli album di roba lounge-exotica usciti per l'etichetta Ranwood Records.
Entra nell’Arizona Music Hall of Fame e nella Rockabilly Hall of Fame.
Questo gigante della sei corde ci lascia il 17 settembre 2006 nella sua Phoenix.
Noi speriamo solo che questo nostro modesto omaggio alla sua memoria, vi faccia venire la voglia di andare a riscoprire i suoi pezzi e il suo inconfondibile, meraviglioso sound.
Capirete che il rock’n’roll, quello bello tosto come ci piace a noi, non lo fanno solo “quelli famosi”.
Onore ad Al Casey!
Nota a margine: Esiste un altro Al Casey, un altro grande chitarrista omonimo, (all'anagrafe Albert Aloysius Casey), nato a Louisville, il 15 settembre del 1915, e morto a New York, l' 11 settembre del 2005. Grande musicista jazz, è fra i pionieri del rhythm’n’blues (e quindi del rock’n’roll). Ha coaborato con Fats Waller, Louis Armstrong, la Clarenece Profit's band, Teddy Wilson, Billie Holiday, Frankie Newton e Chuck Berry. Anche lui avrebbe meritato ben di più di questa nota stringata ma purtroppo lo spazio (ma soprattutto il tempo) è tiranno.
Onore anche a lui!
“Strangers in the night
Exchanging glances
Wondering in the night
What were the chances
We'd be sharing love
Before the night was through?
Something in your eyes
Was so inviting
Something in your smile
Was so exciting
Something in my heart told me I must have you…”
Frank Sinatra - Strangers in the Night