Il rock'n'roll, com'è noto, basa il suo fascino non solo sulla musica ma anche sulla morbosa attrazione che fatti drammatici o delittuosi legati alle rockstar esercitano sul pubblico.
In effetti, pochi ambiti possono vantare una tale lista di morti premature, misteriose, criminali, eccetera.
Se poi a questo ci aggiungiamo malattie mentali, tossicodipendenze, alcolismo, violenze, arresti, comportamenti devianti, bizzarri o anticonformisti, la lista si allunga fino a comprendere praticamente ogni rocker ospitato in questo Vostro Almanacco.
Oggi ci occupiamo di una figura forse un po' minore della storia del rock'n'roll, cari amici dei Mutzhi Mambo, ma la sua tragica e inspiegabile fine (molto ma molto Pulp), oltre che la sua innegabile bravura, gli ha dato senza dubbio il diritto di essere omaggiato in questo vostro Almanacco.
BOBBY FULLER è stato un musicista eccellente, un bel cantante e un ottimo chitarrista, nonché uno sperimentatore di tecniche di registrazione all'avanguardia, noto per aver saputo innestare massicce dosi di chitarra surf in pezzi rock'n'roll/pop.
Purtroppo non ha prodotto molto in vita sua, anche perché è campato oggettivamente poco, e la sua morte è ancora avvolta nel più fitto mistero.
Robert Gaston Fuller (così all'anagrafe) nasce a Baytown nel Texas, il 22 ottobre 1942.
Passa la maggior parte della sua gioventù a El Paso, dove sviluppa una forte ammirazione per Buddy Holly.
Suona nei primi anni sessanta in diversi club e bar, e registra su etichette indipendenti texane, con formazioni che costantemente cambiano componenti.
Gli unici membri fisso sono Fuller stesso (alla chitarra e voce), e suo fratello più giovane, Randy, al basso.
Tutte queste produzioni indipendenti (eccetto due pezzi registrati presso lo studio di Norman Petty a Clovis nel New Mexico) vengono registrate e prodotte da Fuller nel proprio studio casalingo.
Realizza inoltre, nel cortile della sua casa, una sorta di primitiva camera per ottenere effetti di eco.
La qualità delle registrazioni, con l'utilizzo di un paio di microfoni ed un mixer acquistato da una stazione radio locale, risulta tuttora eccellente, ed infatti Fuller offre il suo “studio” ad altri musicisti locali.
Si trasferisce a Los Angeles nel 1964 con il suo gruppo, The Bobby Fuller Four (che comprende, oltre suo fratello Randy, James Reese alla chitarra e Dalton Powell alla batteria), e firma un contratto con la Mustang Records del produttore Bob Keane, noto per aver scoperto Ritchie Valens e per aver prodotto molti gruppi surf.
Nel periodo in cui la British invasion e il folk rock sono i generi che vanno per la maggiore, Fuller ha il coraggio di mischiare lo stile di Buddy Holly con venature Tex Mex, proponendo una miscela piuttosto originale.
Le sue produzioni rivelano le influenze di Eddie Cochran, dei Beatles, di Elvis Presley, di Little Richard e degli Everly Brothers.
Meno nota, ma ugualmente notevole, è l'abilità di Fuller di emulare il suono della chitarra surf di Dick Dale.
Il suo primo pezzo ad entrare nella Top 40 è "Let Her Dance", un bel ballabile innervato da una poderosa chitarra riverberata.
Insieme ai Four, suona spesso nello show televisivo "Hullabaloo and Shivaree" e farà da backing band a Nancy Sinatra in "The Ghost in the Invisible Bikini".
A seguire piazza la hit "I Fought the Law", che raggiunge la quarta posizione nella classifica di Billboard.
È una cover di un pezzo di Sonny Curtis, componente del gruppo di Buddy Holly, The Crickets, che ne prese il posto dopo la morte prematura dell'occhialuto leader: nel '60, quando viene incisa la prima volta, non entra nemmeno in classifica, e quella di Bobby è probabilmente la versione piu nota del brano (prima dei Clash, naturalmente...).
Il terzo hit di Fuller è la reinterpretazione del classico di Buddy Holly, "Love's Made a Fool of You".
Ma proprio mentre "I Fought The Law" entra tra le prime dieci posizioni in classifica, Bobby Fuller viene ritrovato morto nella sua auto vicino alla sua casa di Los Angeles, il 18 luglio del 1966.
La polizia considera la morte come apparente suicidio, benché molte persone ritengano che egli sia stato ucciso.
Pur essendo deceduto per asfissia da gas di scarico, il suo corpo riporta diverse ferite ed è inoltre cosparso con del gasolio, particolare che fa nascere l'idea che i suoi assassini siano scappati prima di riuscire a dare fuoco al suo corpo.
Si avvicendano varie ipotesi: da un avvertimento mafioso finito male alla reazione rabbiosa di un componente dei suoi Four (il fratello?) alla notizia che Bobby avrebbe presto lasciato la band per intraprendere una carriera solista, da una vendetta di alcuni dirigenti della sua etichetta al coinvolgimento di Charles Manson…
Gira persino la voce che Frank Sinatra non gradisse le “attenzioni” di sua figlia Nancy verso il giovane musicista (e papà Frank, si sa, non era uno con cui si poteva scherzare più di tanto…).
Fatto sta che alla fine il suo decesso viene rubricato come soffocamento "accidentale"...
Certo che 23 anni son proprio pochini per morire…
Peccato, povero Bobby, chissà cosa avrebbe combinato se avesse continuato a suonare…
Ma di “se” e di “ma”, come si dice, son pieni i fossi.
Onore a Bobby Fuller!
Nota a margine: Dopo la morte del fratello, Randy Fuller tentò di tener vivo il gruppo diventandone il cantante e cambiando il nome di Bobby con il suo. Visto però l'insuccesso, la band si scioglierà dopo pochi mesi.
"A-breakin' rocks in the hot sun
I fought the law and the law won
I fought the law and the law won
I needed money 'cause I had none
I fought the law and the law won
I fought the law and the law won
I left my baby and I feel so bad
I guess my race is run
Well, she's the best girl I've ever had
I fought the law and the law won
I fought the law and the law won…"
The Crickets - I fought the law