Fra le tante “regine” che abbiamo celebrato in questo vostro Almanacco, mancava lei, la mitica WANDA JACKSON, la “regina del rockabilly”!
In un periodo in cui fare rock’n’roll era “roba da maschi”, Wanda Jackson ha avuto il coraggio e il talento di mettersi a tu per tu con i tanti colleghi, proponendo canzoni per l’epoca forti ed anticonformiste, con testi grintosi pieni di allusioni sessuali.
Non è stata certo la prima donna a cantare canzoni piene di doppi sensi, nel blues era una cosa normale.
Ma è stata una delle prime (se non la prima) femmina “bianca” ad avere l’ardire di fare certa roba: si parla del periodo pionieristico della metà degli anni ’50.
Roba sconveniente, cari amici dei Mutzhi Mambo, da “poco di buono”, da “donnacce”, che se erano nere andava pure bene, ma una bianca no, perdio!
Oltretutto andava in scena conciata come una zoccola (chiaramente secondo gli standard dell’epoca in ambito campagnolo, quindi praticamente medioevali...): truccatissima, vestiti attillati con le frange, tacchi a spillo…
La Jackson però ha saputo mixare musica country con rockabilly senza soluzioni di continuità, spesso registrando un brano country e uno rock’n’roll sui lati opposti di uno stesso disco e questo le ha permesso di conquistare fans in ambiti diversi.
Quando il rockabilly declinò in popolarità verso la metà degli anni '60, la sua versatilità le permise di passare in pianta stabile e con successo a un genere country tradizionale con una serie di hit tra la fine degli anni ’60 e la metà dei ’70; addirittura, il suo pubblico manco lo sapeva che, solo pochi anni prima, era stata una stella del rock’n’roll...
Per poi finire, come tante leggende degli anni ’50, a fare serate tristi a Las Vegas..
Ma la sua popolarità negli anni '80 riprende quota tra i revivalisti del rock anni’50, sia in Europa, sia per i giovani fan americani.
Popolarità che dura tuttora, visto che ormai le è riconosciuto il suo ruolo di influenza per tanti musicisti/e che hanno scelto questo genere.
Wanda Jackson nasce a Maud, in Oklahoma, il 21 ottobre del 1937.
Vivrà gran parte della sua vita a Oklahoma City.
Suo padre, un musicista, trasferisce la famiglia a Bakersfield, in California, negli anni '40, nella speranza di una vita migliore.
Due anni dopo, compra una chitarra alla figlia e la incoraggia a suonare.
La porta anche a vedere spettacoli di Spade Cooley, Tex Williams e Bob Wills, che lasciano la giovane Wanda veramente impressionata.
Nel 1948, quando ha 11 anni, la famiglia torna in Oklahoma e la Jackson inizia la sua carriera professionale mentre frequenta ancora la Capitol Hill High School, dopo essere stata scoperta da Hank Thompson nel 1954, che la sente cantare su una stazione radio locale, dove la nostra tiene un programma che le era stato assegnato dopo aver vinto un talent show nel 1952 (ehh, i famigerati talent c’erano pure allora…).
Thompson la invita a esibirsi con la sua band, i Brazos Valley Boys e registra alcune canzoni sulla loro etichetta, la Capitol Records, tra cui "You Can not Have My Love", un duetto con il leader del gruppo, Billy Gray.
La canzone viene pubblicata come singolo nel 1954 e raggiunge il numero 8 nella classifica nazionale.
La Jackson chiede alla Capitol di farle un contratto ma viene respinta dal produttore Ken Nelson, che la manda via dicendole: "Le ragazze non vendono dischi"!
Firma invece con la Decca Records, più fiduciosa nell’avvenire della ragazza..
Dopo essersi diplomata al liceo, Wanda inizia a fare un tour con suo padre come manager e spesso si trova a condividere il palco con Elvis Presley, che la incoraggia a cantare roba più tosta e le insegna a suonare il rock’n’roll.
Sembra che fra i due non ci fossero solo consigli, ma qui si va sul gossip, quindi lasciamo perdere...
La Jackson diviene membro del cast dello spettacolo “Ozark Jubilee” trasmesso dalla ABC-TV di Springfield, nel Missouri, dal 1955 al 1960.
Nel 1956 finalmente firma con la Capitol, registrando diversi singoli che mescolano il country al rock’n’roll.
"I Gotta Know", pubblicato quell’anno, raggiunge il numero 15.
I suoi abiti da palco sono spesso disegnati da sua madre e, a differenza degli abiti tradizionali indossati dalle cantanti country dell'epoca, veste abiti con frange, tacchi alti e orecchini lunghi.
Orgogliosa, affermerà in seguito di essere stata la prima donna a mettere "il glamour nella musica country".
Continua a registrare più singoli rockabilly nel decennio con il produttore Ken Nelson, che con lei usa lo stesso sistema dei compagni di etichetta Gene Vincent e dei Blue Caps.
Nelson porta in studio molti session-men esperti e popolari, tra cui il noto pianista boogie Merill Moore e l'allora sconosciuto Buck Owens, futura stella del country.
Col suo stile vocale unico e dei pezzi bomba, la Jackson crea alcuni dei più influenti brani rock’n’roll del tempo.
Alla fine degli anni '50, la Jackson registra e pubblica un’altra serie di hit rockabilly, tra cui "Hot Dog! That Made Him Mad", "Mean, Mean Man", "Fujiyama Mama" e "Honey Bop".
Le canzoni (a parte "Fujiyama Mama" che raggiunge il numero 1 in Giappone e le permette di fare una tournée nel Paese del Sol Levante nel febbraio e marzo 1959) sono solo però dei successi locali.
Nel 1960, finalmente piazza un brano nella Top 40 pop con "Let's Have a Party", una canzone che Presley aveva registrato tre anni prima, col titolo “Party”; in questo pezzo, la voce di Jackson è disinvolta e cruda come quella di qualsiasi rocker degli anni Cinquanta, e il chitarrista Vernon Sandusky inietta energia alle disinibite promesse del testo.
La sua band per i live, che lei nomina "The Party Timers", uno dei rarissimi casi di gruppo “interracial”, vanta il pianista nero Big Al Downing e il virtuoso chitarrista Roy Clark, all’epoca ancora praticamente sconosciuti.
Inizia a decollare pure la sua carriera di cantante country con "Right or Wrong", un successo che arriva al numero 9 della classifica, e "In the Middle of a Heartache", che si piazza al numero 6.
L'inaspettato successo dei suoi dischi porta la Capitol a pubblicare un certo numero di album composti dal suo materiale degli anni '50, insieme a degli inediti '60 Rockin 'con Wanda e There's a Party Goin' On, che includevano "Tongue Tied" e "Riot in the Cell Block No. 9 ". I suoi album del 1961 e del 1962, Right or Wrong e Wonderful Wanda, comprendevano i suoi due migliori dieci country hits dal 1961.
Sposa l'ex programmatore IBM Wendell Goodman nel 1961, che le funge da manager; la coppia avrà due bambini.
Nel 1963, Wanda registra un album finale intitolato “Two Sides of Wanda”, che include sia musica rock che musica country, compresa una bella cover di "Whole Lotta Shakin Goin 'On", di Jerry Lee Lewis.
L'album le fa guadagnare la sua prima nomination ai Grammy, come miglior performance vocale femminile.
Dal 1965, visto il declino di popolarità del rockabilly, la Jackson si concentra esclusivamente sulla musica country tradizionale, ed avrà una serie di successi nella Top 40 nei successivi dieci anni.
Nel 1966, pubblica due singoli che raggiungono la vetta nella top 20 nazionale: "Tears Will Be the Chaser For Your Wine" e "The Box It Came In".
Intanto, all'inizio del 1965, la Jackson era stata invitata dal partner di distribuzione germanico della Capitol Records, a registrare in tedesco.
Il singolo di debutto in lingua teutonica, “Santo Domingo/ Morgen, ja morgen”, registrato negli studi di Electrola a Colonia, raggiunge il n. 5 nelle classifiche ufficiali tedesche e il n. 1 nelle classifiche della rivista più influente della Germania,
Nei mesi successivi al successo del primo singolo, Jackson ri-registra alcune delle canzoni del suo repertorio in tedesco, olandese e giapponese (?).
Il successo di “Santo Domingo” porta inoltre alla registrazione di otto nuovi singoli in lingua tedesca fino al 1968, che vengono anche pubblicati su un album, “Made in Germany”.
Un ultimo singolo tedesco viene registrato nel 1970.
Nel 1967 registra due album e nel corso dei successivi anni pubblica una serie di singoli che molto “outlaw”, riferiti a personaggi o situazioni violente, tra cui "My Big Iron Skillet" del 1969, una hit in cui la nostra minaccia di morte o di botte il coniuge per averla tradita.
Nel 1970 e nel 1971, raggiunge i suoi migliori successi country con hit come "A Woman Lives for Love" (la sua seconda nomination ai Grammy) e "Fancy Satin Pillows".
Diventa un'attrazione headliner a Las Vegas.
Dopo Kitty Wells sarà la seconda cantante country ad avere un suo show televisivo, “Music Village”, dal 1967 al 1968.
Nei primi anni '70, su richiesta dei suoi figli (“Pentiti, mamma, pentiti!”), la Jackson e suo marito iniziano a frequentare regolarmente la chiesa e si convertono al cristianesimo rinato.
Registra così canzoni e album gospel, tra cui “Praise the Lord” del 1972, per la Capitol.
Dopo che Capitol non le rinnova il contratto, la Jackson registra un certo numero di album per piccole etichette religiose e, con il marito, organizza concerti nelle chiese evangeliche in tutto il paese.
Wanda avrebbe voluto registrare un mix di musica country e gospel per i suoi album; tuttavia, le etichette religiose non sono interessate.
Nei primi anni '80, la cantante, ricercata dai revivalisti, viene invitata in Europa per suonare e registrare di nuovo materiale rockabilly.
Durante il decennio visita regolarmente la Scandinavia, l'Inghilterra e la Germania.
Pubblica un album nel 1984 intitolato “Rockabilly Fever” (successivamente ristampato dalla Rounder Records come “Rock’N'Roll Your Blues Away” nel 1986), il suo primo album da un decennio e la sua prima registrazione rock da oltre venti anni.
Intanto molte cantanti country della nuova generazione, tra cui Rosanne Cash, Pam Tillis, Jann Browne e Rosie Flores, ammettono la sua grande influenza sulla loro produzione, ma pure artiste pop come Cindy Lauper la citano come fonte di ispirazione.
La nostra registra un duetto con Browne in un album pubblicato nel 1987, e nel 1995, canta due duetti con Rosie Flores nel suo album del 1995, “Rockabilly Filly”.
Intraprende anche un tour negli Stati Uniti con quest’ultima, il primo tour americano dagli anni '70.
L’album in studio “Heart Trouble” (2003), contiene sedici tracce e comprendea le apparizioni di Elvis Costello, The Cramps e Rosie Flores.
Nel 2009, collabora con Jack White per registrare l’album “The Party Is not Over” (2011), che, nonostante il coraggio di Wanda nel confrontarsi con dei musicisti così giovani e arrangiamenti belli freschi, non ottiene il successo meritato.
Pubblica il suo trentunesimo album in studio “Unfinished Business” (2012) su Sugar Hill Records.
Il disco va a ripescare le sue origini rockabilly e country e viene prodotto dalla cantautrice americana Justin Townes Earle.
L'album diventa il primo della Jackson in 39 anni ad entrare nelle classifiche della Billboard Hot Country.
A partire dagli anni 2000, torna a vivere con la famiglia a Oklahoma City.
Cosa inusuale per un’artista ancora viva, il sindaco di Oklahoma City battezza a suo nome un vicolo nel quartiere dei divertimenti di Bricktown, "Wanda Jackson Way", inaugurato ufficialmente con una performance dal vivo della nostra il 30 settembre 2009.
Oltre questa anche la città di Maud, dove è nata, dedica a Wanda una delle sue strade, la Wanda Jackson Boulevard.
Ma altro che strade: a Wanda dovrebbero intitolare, regioni, paesi, continenti!
Tanti auguri, Maestra!
“Here I go,
Falling down, down, down,
My mind is a blank,
My head is spinning around and around,
As I go deep into the funnel of love.
It's such a crazy, crazy feeling,
I get weak in the knees,
My poor old head is a reelin',
As I go deep into the funnel of love.
I tried and I tried, to run and hide,
I even tried to run away,
You just can't run from the funnel of love,
It's gonna get you someday…”
Wanda Jackson – Funnel of Love