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Il solo, il più grande, l’indimenticabile BELA LUGOSI, l’unico vero Conte Dracula del cinema!

Talmente “vero” che (scusate il triste gioco di parole) alla fine ci credeva “davvero”!

Nella follia della morfina, Bela Lugosi è “diventato” Dracula!

…e lo rimarrà in eterno…

La sua figura è infatti indissolubilmente legata al vampiro inventato da Bram Stoker, che Lugosi impersonò con successo a teatro e soprattutto nel cinema, fornendone una versione (sguardo ipnotico e mefistofelico, piega crudele della bocca, accento straniero, maniere aristocratiche) che è poi divenuta un modello (nel bene o nel male) per ogni successivo interprete.

E proprio la sua recitazione istrionica, esagerata, magnetica, è alla base della sua forza iconica ma sarà anche il suo più grande limite: quello che oggi rimane la caratteristica più importante del suo immortale fascino gotico, ad un certo punto, aveva stufato il pubblico, stanco di attori così carichi e innaturali.

Erede naturale di Lon Chaney, è stato per anni il rivale numero uno di Boris Karloff, altro attore di punta del cinema horror del periodo, con il quale ha spesso lavorato in diversi film; ma tra i due, contrariamente alle apparenze dettate dal gossip di Hollywood, non esisteva alcuna competizione in quanto, nel privato, erano molto amici.

Ma di amici in fondo ne dovette avere pochi, visto che è finito in miseria, tossicodipente e malato, dimenticato da tutti, tranne che da qualche regista scalcagnato e visionario come Ed Wood, che lo volle nei suoi folli film, prima che la morte lo chiudesse in una bara…

Questa volta per sempre!

Béla Ferenc De-sző Blaskó (così all’anagrafe) nasce il 20 ottobre 1882 a Lugos, paese ungherese non lontano - ironia della sorte - dalla Transilvania.

Pur essendo figlio di un direttore di banca, prima di entrare all'Accademia di Arti Teatrali di Budapest, lavora come minatore e, più tardi, come operaio apprendista in una fabbrica.

Esordisce sul palcoscenico dove per alcuni anni si accontenta di ruoli secondari e appare sulle locandine utilizzando vari pseudonimi: Geza Lugosi, Bela Lugossy, Deszo Lugosi.

Solo più tardi diventerà Bela Lugosi (ossia originario appunto della città di Lugos), nome d'arte che manterrà fino alla morte.

Partecipa alla prima guerra mondiale come tenente di fanteria dell'Imperial regio Esercito dal 1914 al 1916 e, dopo il conflitto, fonda il sindacato degli attori e diventa parte attiva della sinistra del suo paese.

Viene anche decorato con la Medaglia ai feriti di guerra per la sua partecipazione al conflitto nel Fronte russo.

Appare per la prima volta sullo schermo, con lo pseudonimo di Arisztid Olt, in “A leopárd” (1917) di Alfréd Deésy, che in un solo anno lo diririge in altri cinque film.

I primi ruoli cinematografici sono tutte parti di borghese, aristocratico, architetto ... praticamente diventa il classico, romantico personaggio per bene.

Dopo aver lavorato anche con Mihály Kertész, regista che si affermerà poi a Hollywood con il nome di Michael Curtiz, nel 1918 Bela sostiene il governo rivoluzionario ma, con la controrivoluzione dell'ammiraglio Miklos Horthy von Nagybanya, è costretto ad abbandonare il paese.

Nel 1919 fugge in Germania dove gira una dozzina di film tra i quali “Der Januskopf” (1920) di Friedrich Wilhelm Murnau.

Emigrato negli Stati Uniti nel 1921, lavora in piccoli teatri di New York e in precarie produzioni teatrali off Broadway, finché nel 1927 ottiene il ruolo del protagonista in “Dracula”, spettacolo di grande successo che va in tournée per due anni.

Attivo anche nel cinema dal 1923 con “The silent command” di J. Gordon Edwards, partecipa per un lungo periodo a modesti film commerciali, spesso nel ruolo di spia o di sceicco.

Comincia a lavorare a Hollywood nel 1929, e presto ha il suo primo ruolo importante, quello dell'ispettore Delzante, un poliziotto di Calcutta che si serve dello spiritismo per smascherare gli assassini, ne “La tredicesima sedia” (1930), di Tod Browning.

Un anno dopo la Universal incarica lo stesso Browning di portare Dracula sullo schermo, ma nonostante il successo ottenuto a teatro, Lugosi è costretto ad attendere che ben sei attori rinuncino alla parte, prima di avere il ruolo.

Più che un horror, il film di Browning è impostato come un melodramma soprannaturale e guadagna subito il favore del pubblico grazie soprattutto all'interpretazione del nostro, che lascerà un'impronta indelebile su uno dei personaggi più popolari della storia del cinema.

Purtroppo l'identificazione con Dracula condizionerà la sua carriera di attore e persino la sua vita privata.

Divenuto l'indiscusso “re del terrore”, Lugosi comincia a girare un gran numero di film, per lo più di scarso livello, nei quali il suo stile già ampolloso appariva appesantito da un uso grottesco ed eccessivo del trucco.

Ma senza esagerare però!

Inizialmente scritturato per interpretare il mostro in “Frankenstein” (1931) di James Whale (1931), abbandona il film prima dell'inizio delle riprese, per divergenze artistiche con la produzione, proprio a causa delle interminabili sedute di make up necessarie per impersonare la Creatura, lasciando il posto (e lanciando la carriera) al furono amico/rivale Boris Karloff.

Suo malgrado comunque, si specializza in ruoli di personaggi sinistri, dalla gestualità enfatica e spesso al limite del grottesco, e solo in rare occasioni avrà la possibilità di allontanarsi da questo cliché, anche perché svantaggiato nella scelta dei copioni dal suo forte accento ungherese.

In “Dottor Miracolo” (1932), di Robert Florey impersona il primo di una lunga serie di scienziati pazzi, un ciarlatano che sogna di creare un nuovo essere umano facendo accoppiare una scimmia (l'attore filippino Charles Gemora) con una prostituta.

È un demoniaco stregone vodù in “L’Isola degli zombies” (1932) di Victor Halperin, un produttore sospettato di omicidio in “Bacio mortale” (1932), di Edwin L. Marin, un mago indiano in “Chandu the Magician” (1932), di William Cameron Menzies e Marcel Varnel, un misterioso maggiordomo in “Night of Terror” (1933), di Benjamin Stoloff, di nuovo un nobile succhiasangue (questa volta chiamato Conte Mora) ne “I Vampiri di Praga” (1935), di Tod Browningin.

Sul set di “The black cat” (1934), di Edgar G. Ulmer, Lugosi incontra per la prima volta il rivale Boris Karloff con cui, a parte qualche iniziale incomprensione, diverrà amico; lo ricontrerà l’anno successivo, sempre per un adattamento da Edgar Allan Poe “The Raven” (1935), di Lew Landers,

Arresta momentaneamente il declino della sua popolarità fornendo nel 1939 due originali e suggestive interpretazioni: quella del repellente servo Igor in “Il figlio di Frankenstein” (1939) di Rowland V. Lee, e quella, perfetta, del commissario Razinin nel capolavoro di Ernst Lubitsch “Ninotchka”, (1939), in uno dei suoi ruoli non negativi.

Ricopre poi ancora una volta ruoli di improbabili scienziati pazzi in film a basso costo, mentre in “Frankenstein contro l'uomo lupo” (1943) di Roy William Neill ha finalmente l'occasione di interpretare la '”reatura”, ruolo che aveva rifiutato nel 1931, spianando la strada alla carriera di Boris Karloff.

Respinto ai margini dell'industria cinematografica, dopo una rilevante partecipazione a “La iena ‒ L'uomo di mezzanotte” (1945) di Robert Wise, torna al teatro, portando in tournée una versione vaudeville di Dracula.

Si attacca però al personaggio di Stoker in modo via via più morboso, fino a sfociare in una sorta di preoccupante immedesimazione, quasi una forma di schizofrenia: rilascia interviste stando disteso in una bara, si presenta alle anteprime di Hollywood vestito con frac e mantello e negli ultimi anni interpreta ruoli autoparodistici, come quando impersona il nobile succhiasangue per l'ultima volta sullo schermo nel divertente “Il Cervello di Frankenstein” (1948), di Charles T. Barton, con Gianni e Pinotto.

Nei primi anni Cinquanta si esibisce, al fianco di un gorilla e di una ragazza ammanettata, in un malinconico show dai toni horror nei teatri di New York e del New Jersey, e porta in un nightclub di Las Vegas uno spettacolo di varietà intitolato “The Bela Lugosi Review”.

Testimonianza di questo disfacimento è il terribile “Bela Lugosi Meets a Brooklyn Gorilla” (1952), di William Beaudine

Ormai schiavo della morfina, nel 1955 si ricovera in un ospedale di Los Angeles.

Fa le sue ultime apparizioni in alcuni film artigianali, eccentrici e deliranti, del giovane regista Ed Wood Jr. come “Glen or Glenda”, (1953) e “La sposa del mostro” (1955).

Ultimo colpo di coda è “Il sonno nero del dottor Satana” (1956), un B-movie horror di Reginald Le Borg, in cui torna a recitare con alcuni dei suoi maggiori colleghi del cinema “de paura”: Lon Chaney Jr., John Carradine e Basil Rathbone.

Ma sarà Ed Wood a filmare il suo epitaffio, con lo sgangherato horror fantascientifico “Plan 9 from outer space” (1959), sua estrema prova d'attore, interrotta dalla morte per un attacco cardiaco (per completare le riprese, Wood ingaggerà al suo posto l’estetista di sua moglie!).

Il grande istrione magiaro ci lascia il 16 agosto del 1956.

Verrà deposto sul feretro vestito, per sua volontà, con il costume di scena di Dracula.

Da allora le vendite di agli e crocefissi sono calate parecchio…

Scanso equivoci, noi comunque un paletto di frassino sotto il cuscino lo teniamo.

Si sa mai che voglia rifarsi (non)vivo!

Onore a Bela Lugosi!

Nota a margine: La sua tragica figura è stata amorevolmente rievocata da Tim Burton in “Ed Wood: (1994), film nel quale Martin Landau ha offerto, del leggendario conte-vampiro alle sue ultime battute, una splendida e commovente interpretazione, premiata giustamente con l’Oscar.

“I-am-Dracu-la”

Dracula/Bela Lugosi - Dracula

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