Una vera e propria orgia di rock'n'roll oggi, col fantastico GENE VINCENT!
Sensuale, maligna, avvolgente, allusiva, quasi femminea ma meravigliosa: la voce di Gene Vincent può essere giudicata, a buon titolo, la voce rockabilly per eccellenza.
Terza classificata, per bellezza (ma naturalmente è solo un nostro parere...) delle classiche voci dei fifties, dietro solamente a quella di Elvis e di Johnny Cash, è però quella di Vincent che ha caratterizzato lo stile del "vero" teddy boy.
Ma non solo il suono rockabilly ha avuto con Vincent la la sua compiutezza: Gene, con i suoi vestiti di pelle nera, l'atteggiamento da ragazzaccio ribelle e l'attitudine a darci dentro con alcol e droghe, ha anche imposto definitivamente il look e la "filosofia" del rocker, a gloria delle future generazioni.
Era davvero "stiloso" il ragazzo venuto dalla Virginia ma non era davvero un fighetto: era giovane ma già scafato, quando decise di intraprendere la carriera musicale.
Veterano dell'esercito e zoppo a seguito di un incidente motociclistico ancor prima di diventare famoso, Vincent ha avuto una sola fortuna nella vita: incidere "Be-Bop-A-Lula", uno dei pezzi simbolo degli anni '50..
Certo, ha pubblicato anche altro, e pure roba favolosa, ha piazzato qualche altra hit, ma da buon "maledetto" del rock'n'roll, ha avuto un esistenza costellata da sfighe, incidenti, sconfitte e resurrezioni.
Fino a finire povero, alcolizzato e dimenticato da tutti; fino a crepare di ulcera dopo una vita troppo, troppo breve...
Eugene Vincent Craddock (così all'anagrafe) nasce a Norfolk, in Virginia, l'11 febbraio 1935, da una famiglia di commercianti.
A 12 anni riceve in regalo la sua prima chitarra e la sua formazione musicale viene fortemente influenzata dalla musica country e gospel.
Lascia la scuola a 17 anni e si arruola in marina e per qualche mese viene inviato in Corea.
Al suo ritorno negli Stati Uniti, già progetta di rimanere nell'esercito e usa i 612 dollari del bonus per la ferma prolungata per comprare una moto Triumph. Mal gliene incoglie perché, nel luglio 1955, resta gravemente ferito a una gamba in seguito a un grave incidente motociclistico, rischiando l'amputazione.
L'arto viene salvato ma gli rimane una grave invalidità che gli procura pene e dolori per tutta la vita.
Costretto a lasciare la vita militare, Vincent comincia a suonare con un gruppo locale e nel 1956 compone "Be-Bop-A-Lula", brano dal titolo nonsense che rimane uno dei pezzi che hanno letteralmente "fatto" il rock'n'roll.
Il brano viene ascoltato da Bill Lowery, esponente di una nota casa di edizioni musicali, che fa ottenere a Vincent un contratto con la Columbia Records.
I dirigenti della casa editrice però decidono di far esordire Vincent con un'altra composizione, la più rassicurante "Woman Love", ma Lowery si impone affinché "Be-Bop-A-Lula" venga stampato sulla facciata B del 45 giri.
Intanto Lowery si affretta a far stampare delle lacche con il solo lato B, che distribuisce a scopo promozionale alle varie stazioni radio: quindi, quando il disco venne pubblicato, il successo di Be-Bop-A-Lula, già ampiamente diffuso dalle radio locali, oscura completamente la facciata A del singolo.
Da sottolineare il sapiente e per i tempi assolutamente innovativo uso del delay (eco ribattuto) nella registrazione della voce.
Dopo l'enorme successo del primo disco (2 milioni di copie!), Gene Vincent & His Blue Caps, (questo il nome del mitico gruppo che lo accompagna e che include Willie Williams alla chitarra ritmica, Jack Neal al contrabbasso, Dickie Harrell alla batteria, e il mitologico Cliff Gallup alla chitarra solista) non riescono più a ripeterne l'exploit con i brani successivi.
Alcuni di essi, come "Race with the Devil" e "Bluejean Bop", entrano ugualmente in classifica ma si collocano in posizioni significativamente inferiori.
Si sparge poi la voce che Vincent sia stato denunciato per oscenità a seguito di una esecuzione in pubblico di "Woman Love" definita contraria alla pubblica decenza, ma sembra che la notizia sia stata diffusa ad arte dal manager dell'artista a fini pubblicitari.
La notizia in ogni caso fa il giro dei rotocalchi scandalistici e contribuisce a creare un'immagine d rocker maledetto e a far sì che molti cantanti melodici (primi fra tutti i pallosissimi Pat Boone e Andy Williams) rifiutino di esibirsi assieme a lui.
Nel 1957 il successo finalmente ritorna con "Lotta Lovin' " (1 milione e mezzo di copie) e "Dance to the Bop".
Vincent parte in tour per l'Australia dove si esibisce con Little Richard e Eddie Cochran.
Nello stesso anno compare nel film "Gangster cerca moglie" accanto, oltre a Cochran, Richard e i Platters, anche alla mega pin-up Jayne Mansfield.
Una sua disputa con l'ufficio statunitense delle Entrate (ah, 'ste tasse maledette!) lo costringe a lasciare l'America e ad andare in Europa, dove si rivolge principalmente al mercato britannico e a quello francese.
Nel 1960, a fine di una estenuante turnée, a bordo di una Ford Consul guidata da un tale George Martin e diretta all'aeroporto di Londra dove lo attende un volo per tornare negli Stati Uniti, viene coinvolto in un nuovo, grave incidente.
Con lui si trovano a bordo Eddie Cochran, che perde la vita a seguito dei gravi traumi riportati, e Sharon Sheeley, autrice di canzoni e fidanzata di quest'ultimo, che si frattura il bacino.
Vincent riporta diverse fratture costali e danneggia nuovamente la gamba già menomata, ma riesce almeno a salvare le penne.
Nell'aprile del 1962, ad Amburgo, si esibisce al Top Ten Club assieme ai Beatles, coi quali suonerà pure nel luglio dello stesso anno al Cavern di Liverpool.
Rientrato in grande stile in Inghilterra nel 1963, viene accompagnato dal Sounds Incorporated, un gruppo che rende leggendarie le sue esibizioni di questo periodo.
Su suggerimento dell'impresario Jack Good, Vincent e i suoi musicisti adottano l'abbigliamento in pelle nera che, da questo momento in poi, diverrà una caratteristica costante dell'artista e che tanto ha influenzato la moda dei rocker a venire.
Sempre nel'63 ritorna in UK con gli Outlaws (dove suona pure un certo Ritchie Blackmore, che in seguito diverrà il barocco chitarrista dei Deep Purple) come backing band ma i sempre più evidenti problemi con l'alcol del nostro finiscono col rovinare il tour.
Sempre coi Sounds Incorporated partecipa, nel 1965, alla storica esibizione allo Shea Stadium accanto ai Beatles.
Nel 1966, un Gene Vincent visibilmente ingrassato e intossicato tenta il rilancio negli USA come cantante country, ma nonostante alcune incisioni al fianco di musicisti di prestigio e una serie di concerti, non ottiene il successo sperato.
I problemi con l'alcolismo e con i farmaci assunti quotidianamente per dominare il dolore alla gamba lo rendono difficilmente gestibile e le numerose dispute legali per le richieste delle ex-mogli lo frustrano e lo rendono continuamente nervoso.
Nel 1968 in un hotel in Germania, Vincent tenta di sparare al cantante glam Gary Glitter (famoso perché tornerà alla ribalta negli anni '90 per accuse di pedopornografia..), che il nostro sospetta essere troppo "intimo" della sua fidanzata.
Spara diversi colpi ma lo manca e uno spaventatissimo Glitter lascia il paese il giorno successivo.
Sembra che Vincent, per sovrapprezzo, lo abbia letteralmente preso a calci nel culo mentre scappava!
Ormai la carriera e la salute di Gene sono decisamente e definitivamente alla frutta...
Il grande cantante americano muore in California, a Los Angeles il 12 ottobre 1971, mentre si trova in visita presso suo padre, per la perforazione di un'ulcera gastrica.
Ha solo 36 anni....
Vabbè, sempre meglio del suo amico Eddie Cochran: lui, quando è morto, di anni ne aveva solo 22…
Il rock'n'roll non sarà certo musica per vecchi, ma qui si esagera!
Onore a Gene Vincent!
"Well I've led an evil life, so they say
But I'll out run the devil on judgement day, I said
Move, hot-rod, move man!
Move, hot-rod, move man!
Move hot-rod, move me on down the the line, oh yeah!..."
Gene Vincent – Race With The Devil Lyrics