Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

Oggi abbiamo una giornata tutta dedicata agli amanti dei "viaggi", specie quelli lisergici, che costano poco e non ci si deve muovere troppo (attenzione però a non esagerare, giusto per non finire in psichiatria...).
Sono i "Trip" che la fantastica "Summer of love", "l'estate dell'amore", zuppa di LSD e di altre droghe più serie, ci ha insegnato...
E quando si pensa a quei viaggi, alla gloriosa stagione psichedelica, la mente vola subito ai fantastici poster dell'incredibile STANLEY MOUSE, il grafico e illustratore che ha segnato un'epoca seminale, coloratissima e, per l'immaginario rock'n'roll, fondamentale!
Ribadiamo che a noi la cultura "Peace & Love" ci pare una stronzata, ma bisogna ammettere che è stato un periodo eccezionale.
Sì, era un bel casino ma è l'epoca in cui è nato il "rock" classicamente inteso (mettendo da subito le radici dei suoi figli degeneri, l' "hard rock", il "punk" e purtroppo il "prog"), in cui il blues e il folk sono finalmente usciti dalle cantine e dalle sagre, in cui la musica è diventata protagonista, in cui la contestazione degli stereotipi (con tutti gli annessi e connessi, non sempre condivisibili...) è diventata norma.
In questo Vostro Almanacco parlare di grafica è una rarità assoluta e di certo non siamo minimamente competenti per parlarne ma l'importanza dell'opera di Stanley Mouse è talmente enorme per quello che riguarda la storia della cultura popolare moderna (e di conseguenza del Pulp...) che non potevamo ignorarla.
Quindi questo nostro omaggio prendetelo per quel che è, senza menarla in tecnicismi...
Sia autonomamente sia soprattutto in tandem con Alton Kelley, Mouse ha creato alcune delle immagini più distintive e durature della musica rock: il suo stile, che aggiorna all'era hippie le raffinate illustrazioni art-nouveau di Alphonse Mucha e Adolf Hohenstein, è sofisticato ma irriverente, una specie di liberty bagnato nell'acido, ricco di suggestioni, distorsioni e ironia.
E tanta, tanta fantasia!
Leggendarie ormai le innumerevoli copertine di album e poster di concerti che ha realizzato, a cominciare dal celebre scheletro con le rose realizzato per i Greateful Dead.
Per fortuna che almeno adesso si stanno accorgendo che questi lavori non erano solo "pubblicità" o comunque roba commerciale ma si tratta di arte "vera", con la "A" maiuscola!
Anzi, come specchio di un'epoca, valgono molto più di tanta "arte" contemporanea "concettuale", snob e incomprensibile, che sta a fare la muffa nei musei...

Stanley Miller (così all'anagrafe) nasce il 10 ottobre del 1940 a Detroit, nel Michigan.
Suo padre aveva lavorato come animatore per Walt Disney nel film Biancaneve del 1937, quindi è naturale per Stanley crescere disegnando immagini e personaggi dei cartoni animati sul tavolo da pranzo della famiglia.
A soli cinque anni è in grado di disegnare un cerchio perfetto.
Si guadagna il soprannome di "Mouse" mentre frequenta la scuola elementare, in onore degli infiniti schizzi di roditori sparsi sui suoi quaderni: un compagno di scuola elementare lo ribattezza "Mouse O’Miller", e il nostro inizia a disegnare e scrivere firmandosi "Mouse"
Da adolescente si dedica ai graffiti, un hobby che lo porterà alla sua espulsione dal liceo: nel 1956 infatti ridipinge in modo irriverente la facciata di The Box, un famoso ristorante posto dall'altra parte della strada rispetto alla scuola.
A quel punto si iscrive alla Detroit's School for the Society of Arts and Crafts, ma trova le lezioni di disegno e pittura dal vero di una noia mortale; scopre invece una via alternativa per convogliare le sue energie creative nell'aerografo.
Nel 1958, Mouse rimane affascinato al movimento artistico "Weirdo Hot Rod", l'arte di decorare in modo bizzarro i custom e le vetture modificate, che aveva avuto origine in California un decennio prima e la cui iconografia verrà letteralmente saccheggiata da revival rockabilly e dallo psychobilly (per non parlare del metal...).
Presto innumerevoli auto, motociclette e hot rod vengono decorate dai disegni di Mouse che diventa un esperto nell'arte di gessare, fiammeggiare e scrivere con grafie sempre diverse.
Inizia a dipingere con l'aerografo anche le magliette in occasione di spettacoli automobilistici.
Lì incontra e lavora con Ed "Big Daddy" Roth, il principale esponente del movimento "Weirdo"; viene anche profondamente influenzato dallo stile di un altro grande illustratore come Rick Griffin, con il quale successivamente collaborerà a poster e copertine di album.
Nel 1959, Mouse e la sua famiglia fondano il "Mouse Studios", una società che vende i suoi prodotti per corrispondenza,
Trovando Detroit sempre più soffocante, tuttavia, nel 1965 Mouse se ne va a San Francisco, dove fa amicizia con Anton Kelley, un collega artista e membro fondatore del "Family Dog", il collettivo responsabile di una serie di serate di grande successo presso la sala da ballo Avalon e la Longshoreman's Hall.
Dopo un breve ritorno a Detroit per evitare la leva militare (e finire in Vietnam), Stanley torna a San Francisco giusto in tempo per partecipare al leggendario "Trips Festival" del 1966; il poster promozionale dell'evento psichedelico, creato da Wes Wilson, diverrà la fonte di ispirazione per realizzare i suoi cartelloni.
Dopo aver saccheggiato le biblioteche locali alla ricerca di libri e riviste d'arte, Mouse e Kelley si mettono al lavoro sulle loro prime collaborazioni, ispirate non solo da progetti grafici commerciali e pop contemporanei, ma anche dalle immagini nostalgiche del passato americano; mentre Kelley seleziona le foto e assembla i collage, Mouse gestisce il lettering e altri dettagli tecnici: il risultato finale riesce a catturare in maniera simbiotica, rara in questo tipo di lavori a quattro mani, la spontaneità e l'arguzia di entrambi gli artisti.
Tra il 1966 e il 1968, crea 33 manifesti per le serate del "Family dog" all'Avalon, alcune delle quali da solo ed altre collaborazioni con Kelley; alla fine del 1967, Mouse viene anche incaricato di produrre il primo dei suoi numerosi manifesti per il locale gestito dall'impresario Bill Graham, il Fillmore West.
Il lavoro di Mouse per Graham è caratterizzato da una inedita varietà stilistica, ispirata da una miscellanea di fonti: il design art deco, gli scarabocchi da pub, le foto antiche; un lavoro realizzato per i Cream viene così ben accolto dagli stessi membri della band che Eric Clapton lo invita persino a Londra per "infiammare" la sua Rolls Royce.
Nel 1967, Stanley unisce le sue forze al "gotha" degli illustratori psichedelici dell'epoca: oltre a Kelley, Rick Griffin, Victor Moscoso e Wes Wilson, per creare l'agenzia di distribuzione "Berkeley Bonaparte".
Sempre con Kelley collabora anche, nel ruolo di artisti di punta presso il suo "Mouse Studios" e al "The Monster Company", producendo varie copertine di album.
La Monster Company sviluppa anche una proficua linea di magliette, utilizzando il processo in quadricromia per la serigrafia.
Purtroppo, nel 1968, Helms e Graham iniziano a rivolgersi ad altri artisti per i loro manifesti, e la carriera di Mouse ha un momento di stanca.
Dopo brevi periodi passati a Londra e nel Massachusetts, si trasferisce a Toronto, dove gestisce un negozio costruito sull'acqua chiamato "The Waterbed Gallery", con le pareti decorate dalle sue opere d'arte.
Stanley torna poi in California per vivere nella contea di Marin vicino a Kelley; la coppia riprendd la sua collaborazione nel 1971, producendo opere d'arte commerciali per i Grateful Dead e successivamente per i Journey.
Al duo viene attribuita la creazione dell'immagine dello scheletro e delle rose che è diventerà il simbolo iconografico dei Grateful Dead, e le ali e gli scarabei dei Journey che appariranno sulle copertine dei loro album dal 1977 al 1980.
Nel 1977, creano l'intrigante copertina dell'album degli Styx "The Grand Illusion" con un omaggio stilistico al pittore René Magritte.
Mouse e Kelley continueranno a lavorare insieme su tematiche rock fino al 1980, quando il sodalizio si scioglie.
Mouse ha continuato a produrre copertine di album e altri elementi grafici legati alla musica durante tutti gli anni '80.
All'inizio del decennio successivo, si trasferisce nel New Mexico, dove inizia a produrre opere d'arte su una varietà di media diversi.
Dopo una vita passata ad usare l'areografo in ambienti chiusi senza predere precauzioni, nel 1993, si ritrova col fegato spappolato dai fumi tossici.
Necessita di un trapianto dell'organo che avrà successo e che verrà pagato dallo Stato della California, non dai Grateful Dead, come si pensa comunemente.
I soldi raccolti per il trapianto di fegato di Mouse infatti verranno rubati direttamente al concerto di beneficenza organizzato per raccogliere i fondi!
Che iene, ragazzi!
Nel 1999, il nostro contribuisce con un ritratto di Skip Spence all'album tributo, "More Oar: A Tribute to the Skip Spence", una raccolta di cover di canzoni del folle co-fondatore di Moby Grape eseguite da artisti come Beck, Tom Waits e Robert Plant.
Tre anni dopo, Mouse intenta una causa contro i produttori del film "Monsters & Co." della Pixar, sostenendo che i personaggi di Mike e Sulley sono stati plagiati dai suoi disegni di "Excuse My Dust", che aveva presentato senza successo ai produttori di Hollywood nel 1998.
Una portavoce della Disney risponderà che i personaggi del film animazione sono stati sviluppati in modo indipendente dai team creativi della Pixar e della Walt Disney Pictures e non violano i diritti d'autore di nessuno.
La causa non avrà seguito...
Nel 2008 muore il suo vecchio sodale Anton Kelley.
Mouse ora vive nella contea di Sonoma, in California, dove continua a dipingere, a vendere le stampe delle sue creazioni e a suonare la chitarra nei Bad Assets, di cui si vanta di essere "l'unico membro" (!?).
Finché spiriti liberi come lui rimangono in attività, l'anima creativa dei ruggenti anni della psichedelia rimarrà viva...
Dopo chissà, probabilmente anche questa diverrà roba che prenderà la polvere sugli scaffali dei musei.
Prima di essere dimenticata del tutto...
Tanti auguri Mouse!

“San Francisco was like a Renaissance. I think that’s why these posters came out so good, because of the intense times. The Vietnam war was raging. People said, why aren’t you in the army, but we were trying to create a society doing good stuff instead of bad.”
Stanley Mouse

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