Si può essere espressivi senza espressioni?
Generalmente no, cari amici dei Mutzhi Mambo, anzi: gli attori inespressivi, in linea di massima, sono considerati dei cani…
Ma c'è sicuramente un eccezione, un attore straordinario che della totale inespressività ha fatto virtù, regalandoci dei momenti magici e incredibili che come nessun altro hanno fatto la storia del cinema.
Soprannominato "Stone face", "faccia di pietra", BUSTER KEATON è entrato di prepotenza nell'immaginario collettivo!
Nessuno mai inventerà quello che lui è riuscito ad inventare, nessuno potrà mai eguagliare quel senso di meraviglia e stupore che suscita la visione dei suoi film, nessuno mai sarà così genuinamente e profondamente poetico!
Il più grande di tutti!
E se non è canonicamente "Pulp", con un mostro così, chissenefrega, davvero…
Anche perché, fra i suoi tantissimi pregi, c'è quello di aver sviluppato a livelli esorbitanti e mai visti prima le coreografie rocambolesche: anche se l'intento era di strappare una risata, hanno reso possibili non solo le scene slapstick e surreali dei cartoni di Wil Coyote e simili ma sono anche alla base delle sempre più elaborate scene dinamiche di quasi tutti i film "d'azione" successivi.
Ma i film diretti da Keaton non sono solo un'accozzaglia di inseguimenti e situazioni assurde: hanno una trama e una loro precisa riconoscibilità.
L'attore-regista mostra una grandissima padronanza tecnica e il suo processo di maturazione artistica è rapidissimo ma ben visibile.
Le singole pellicole, pur molto diverse tra loro, evidenziano l'eclettismo di Keaton ma anche alcuni temi cari al regista e ricorrenti anche negli anni successivi, primo tra tutti il rapporto tra opposti e soprattutto quelli tra veglia e sogno, tra realtà e finzione, tra il normale e l'imprevisto (e imprevedibile).
Un rapporto i cui margini sono spesso sfumati e inafferrabili.
La caratteristica che forse è però più evidente è la struttura narrativa: i suoi cortometraggi erano pensati come se fossero dei veri e propri lungometraggi.
E questo gli consentì di fare ciò che riuscì a pochissimi (e tra questi Chaplin con "Il Monello"): passare senza alcun problema a ideare, dirigere e interpretare pellicole di durata decisamente maggiore.
Certo, il cinema all'epoca era ancora (quasi) tutto da inventare, ora sarebbe difficile anche solo pensare di essere così originali e innovativi.
Ma Keaton è riuscito in un impresa impossibile: rendere l'irreale realtà!
E questa è la vera essenza del cinema…
Joseph Frank Keaton (così all'anagrafe) nasce a Piqua, in Kansas, il 4 ottobre 1895, primo di tre figli, in una famiglia di attori di vaudeville.
I genitori collaborano a lungo con Bessie e Harry Houdini il quale frequenta spesso la casa dei Keaton.
Un giorno il celebre illusionista assiste sbigottito ad una rovinosa caduta dalle scale del piccolo Joseph, il quale non si fa assolutamente nulla!
«Che bel buster!» esclamò.
Quindi è proprio Hudini a creare il soprannome al piccolo Keaton: "Buster" ("Fenomeno")!
Il termine infatti viene subito adottato dal padre dell'artista per indicare il figlio.
Il suo esordio in palcoscenico risale al 1899, quando ha soli tre anni.
Pur non essendo una compagnia tra le più famose, quella dei Keaton non se la passa male ma, nel corso di una serata a New York, il loro spettacolo viene interrotto e vengono condannati al pagamento di una multa di 300 dollari.
Gli viene interdetta la recitazione a New York fino al 1909, proprio perché l'impiego del giovanissimo Buster in scena viene considerato sfruttamento di minore.
Dopo essersi trasferita in Michigan, la famiglia Keaton parte, nel 1909, per una tournée in Inghilterra.
Tornata in seguito negli Stati Uniti la famiglia continua a mettere in scena i suoi spettacoli e il crescente successo di pubblico e critica che il giovane Buster riceve lo convince, nel 1917, a recarsi, da solo, a New York.
Qui conosce Natalie Talmadge, che sposa nel 1921.
Natalie, oltre a essere sorella di due famose attrici dell'epoca (Norma e Constance Talmadge), è la segretaria di produzione di un famosissimo comico di quel periodo: Roscoe "Fatty" Arbuckle.
Natalie presenta Keaton ad Arbuckle e questi gli offre di lavorare con lui nel cinema con un contratto di 40 dollari la settimana (in questo periodo Charlie Chaplin ne guadagna 1250 la settimana e Arbuckle addirittura 1000 al giorno).
Keaton non na esitazioni e il primo film che gira è "Fatty Macellaio", a cui seguono altri 14 cortometraggi tra il 1918 e il 1919.
I due diventano presto amici ed ha così inizio la carriera di uno dei più grandi comici che abbiano calcato i set del muto.
Nel 1919 Keaton interrompe temporaneamente la sua carriera per svolgere il servizio militare in Francia.
Terminata questa esperienza gira con Arbuckle altri tre film appartenenti al genere cosiddetto slapstick comedy in cui la trama è spesso esile, basata su una continua serie di gag spesso slegate l'una dall'altra, filmate in un unico ambiente.
Sul finire del 1919 Joseph Schenck propone a Keaton di creare una compagnia autonoma, la Buster Keaton Comedies.
È così che Keaton si mette in proprio, ma, prima di tornare al cortometraggio, accetta di interpretare un film di ben sette bobine, "The Saphead ", che costituisce una sorta di cerniera tra il primo e il secondo periodo in cui Keaton, oltre che interprete, è anche soggettista, sceneggiatore e regista.
Il primo cortometraggio di questa seconda fase della sua carriera cinematografica è "Tiro a segno".
Tra il 1920 e 1923 Keaton interpreta 23 cortometraggi di cui cura anche la regia (sempre insieme a Eddie Cline, se se ne escludono due in cui lo affianca Mal St. Clair e uno diretto dal solo Keaton).
La visione di queste pellicole, anche di quelle meno riuscite, mostra una netta discontinuità con quelle interpretate e dirette da Arbuckle.
Il 31 maggio del 1921 sposa finalmente Natalie Talmadge nella tenuta di Norma Talmadge e di suo marito Joseph Schenck a Long Island a New York.
Si pensa che sia proprio Schenck a organizzare la cosa per una questione di nepotismo ed avere così un sicuro introito per sé e per la famiglia.
Forse proprio per questo la matriarca Peg Talmadge, si rassegna e permette alla figlia Natalie di sposare Buster: visto che non è riuscita a diventare una star affermata come le sorelle, la madre decide che la figlia secondogenita doveva votarsi al matrimonio e alla prole.
Natalie, sentendosi da sempre complessata e in un netto stato di inferiorità rispetto alla sorelle (sebbene avesse un rapporto ottimo con loro), spende molto denaro in abiti lussuosi che non indossa mai e si lascia influenzare dalla onnipresente mammona che arriva ben presto a prendere le redini della casa della giovane coppia.
Keaton così arriva a perdere ogni voce in capitolo nella gestione della propria famiglia e non gli resta altro che gettarsi totalmente nel lavoro e a trascorrere felici momenti con i figli quando non lavora.
Nel 1922 e nel 1924 i Keaton diventano infatti genitori di James e Robert, ma proprio dopo la nascita del secondo figlio, Natalie, spinta dalla madre e delle sorelle, decide di non avere più alcun rapporto fisico con il marito per evitare altre gravidanze.
Dopo soli tre anni di matrimonio i due vivono di fatto separati in casa, e questo rimane motivo di grande sconforto per Buster, dato che sono ancora molto innamorati.
Tuttavia, con il "permesso" del clan Talmadge, il nostro ha la possibilità di cercare "consolazione" altrove, a patto che faccia tutto con discrezione.
Il patto di discrezione "stipulato" con la moglie resiste fino al 1929, anno in cui Buster conosce Dorothy Sebastian durante il suo primo film per la MGM: la loro è una relazione alla luce del sole perché la Sebastian rappresenta per l'attore tutto quello che la moglie Natalie non vuole più offrirgli.
Dato che Keaton è ancora ufficialmente sposato (ha tuttavia all'epoca altre turbolente relazioni), l'attrice decide di troncare sposandosi con un amico attore.
Si riuniranno nel 1937 entrambi liberi dai reciproci vincoli matrimoniali.
Ironia della sorte, la relazione si interrompe nuovamente e in modo definitivo quando un'altra donna entra nella vita di Keaton, diventando in seguito la sua terza moglie: Eleanor Norris, all'epoca appena ventenne.
Ma torniamo ai film, che è meglio... il contratto firmato con la First National prevede venti cortometraggi, ma l'ultimo non viene mai realizzato.
Quando infatti Keaton sta per iniziarne la lavorazione, Joseph Schenck riceve dal presidente della compagnia un telegramma in cui si dichiara non interessato al rinnovo del contratto.
In seguito si viene a sapere che il telegramma aveva il solo scopo di evitare che il rinnovo fosse maggiormente oneroso per la First National, ma intanto Keaton decide di non realizzare quell'ultimo lavoro e accetta l'offerta della Metro Pictures Inc. (la futura Metro-Goldwyn-Mayer) di distribuire dei lungometraggi da lui diretti.
Prima dell'avvento del sonoro ne interpreta dodici (anche se l'ultimo non viene diretto da lui) tra il 1923 e il 1929; le riprese durano mediamente otto settimane e altre due o tre sono dedicate al montaggio.
Se nei primi film, Keaton aveva piena libertà, negli ultimi le influenze delle major si fanno sempre più forti e anche la qualità dei film inevitabilmente ne risente.
Ma in realtà non ha scelta: lo stesso Scenck vuole passare alla grande distribuzione cinematografica, sicché "vende" il contratto di Keaton.
Le difficoltà con la Metro-Goldwyn-Mayer sono però solo l'inizio perché l'avvento del sonoro implica una trasformazione complessiva del linguaggio cinematografico che fa molte vittime tra le star del muto.
Tuttavia il problema di Keaton non è il sonoro: ha una voce baritonale e priva di accento, e risulta quindi perfettamente idoneo per i film sonori, ma è il nuovo mondo delle grandi industrie cinematografiche che lo rende spaesato, perché lontano dal suo modo di fare cinema.
Oltretutto la MGM non capisce a fondo il valore di Buster e i veri motivi che lo avevano portato al successo, e lo relegano progressivamente in ruoli di caricatura, creando un personaggio che chiedeva compassione, una cosa completamente al di fuori dai suoi standard e dalla sua poetica.
Keaton può tollerare il fallimento del suo matrimonio ma non la perdita della libertà nel suo lavoro!
Inizia così a bere come una spugna.
Nel 1929 gira il suo primo film sonoro, "Hollywood che canta" dove ha una piccola parte.
I successivi film (che vengono girati anche in versioni francesi, tedesche e spagnole, perché ancora non esiste il doppiaggio) non sono all'altezza dei precedenti ma hanno comunque un enorme successo al botteghino.
Ormai l'attore sembra essere quasi una vittima predestinata del sonoro e nel febbraio 1932 viene addirittura licenziato dalla Metro Goldwyn Mayer.
In realtà lo allontanano in un momento d'ira dopo un acceso litigio, dato che Keaton arriva spesso sul set ubriaco, rallentando enormemente i tempi della produzione del film "What! No beer?" dove l'attore per l'ennesima volta è affiancato dall'italo-americano Jimmy Durante.
Lo stesso anno Natalie Talmadge chiede il divorzio e gli porta via una buona parte del loro patrimonio, compresa la loro lussuosa Italian Villa. La donna ottiene anche la custodia dei figli cambiando loro il cognome da "Keaton" a "Talmadge"; infine con l'appoggio della sua famiglia, riesce ad allontanare i due bambini dal padre e interrompere i contatti tra loro.
Keaton, senza lavoro, solo, senza più alcun contatto con i figli, entra in depressione, affondando ancor di più nel vortice dell'alcol.
Viene ricoverato più volte in clinica per disintossicarsi ma con risultati lontani da quelli sperati.
La Metro Goldwyn Mayer assume una infermiera, Mae Scrivens per mantenerlo sobrio, ma diventa evidente che lei non è in grado di onorare il suo impegno.
In compenso la furbona riesce a farsi sposare dall'attore.
Di lì a poco i giornali riportano la notizia che Keaton si è sposato in Messico con la sua infermiera, suscitando un certo clamore, dato che il divorzio con Natalie non è ancora definitivo.
In realtà Keaton non ha nessun ricordo di quella cerimonia: è invece la stessa Mae a riferirglielo la mattina dopo le nozze, quando, al risveglio, se la ritrova nel suo letto.
La colpa di questa "amnesia" è naturalmente imputabile al fatto che l'infermiera si era fatta sposare quando lui era totalmente ubriaco.
Nonostante questo, forse spinto da una tremenda necessità di non sentirsi solo, sposerà Mae una seconda volta (da sobrio) nel 1933, poco dopo aver ottenuto definitivamente il divorzio da Natalie.
Mae stessa dichiara candidamente che solo durante la seconda cerimonia aveva scoperto che il vero nome del marito non era "Buster" ma "Joseph"!
Per guadagnarsi da vivere (dato che la nuova moglie si è licenziata) nel periodo 1934-1937 interpreta sedici cortometraggi per la Educational Pictures, e pure un film in Francia, "Il re dei Campi Elisi" (1935).
Mae tuttavia, nel luglio del 1935 durante una vacanza sorprende il marito fra le braccia di un'amica di famiglia di lui, la ricca (e sposata) Leah Clampitt Sewell.
Mae chiede il divorzio (e un risarcimento dalla donna, che tuttavia non ottiene).
È un ulteriore colpo per Keaton: all'età di quarant'anni deve affrontare un secondo divorzio e una secondo tracollo economico.
Come se non bastasse la prima moglie ritorna all'attacco chiedendo gli arretrati degli alimenti.
Keaton, a questo punto, comincia a darci dentro ancora più pesantemente con la bottiglia, tanto che il suo medico si trova costretto a fare internare Keaton in un reparto psichiatrico di un ospedale, con tanto di camicia di forza, per impedirgli di bere e salvargli la vita.
Mae, commossa, decise di ritornare alla carica offrendogli il suo aiuto, ma Keaton non vuole più avere niente a che fare con lei.
Nel dicembre di quell'anno, Keaton beve a casa un ultimo cocktail e decide che sarebbe stato sobrio per cinque anni.
E ci riuscirà!
Dal 1936, ormai completamente sobrio, riprende il controllo della propria vita artistica e professionale.
È un periodo sereno per Keaton che riscopre il piacere di vivere.
Ma la prima moglie Natalie continua a tartassarlo con continue ingiunzioni per ottenere altri alimenti, però Keaton chiede nel contempo la custodia dei figli.
Pur dimostrando di aver smesso di bere, non ottiene accoglimento della sua richiesta da parte del tribunale, ma neppure l'ex moglie: alla fine Natalie deve arrendersi, dato che anche la stampa è contro di lei.
Del resto i figli, con il cambio del cognome, sono diventati per diritto unici eredi delle sorelle Talmadge, che vantano un ingente patrimonio, e oltretutto Buster deve mantenere anche la madre e i fratelli (che nel frattempo sono andati a vivere con lui).
Sempre nel 1936 Keaton inizia una relazione con una showgirl, Marilyn Stuart e poco dopo riprende la relazione con Dorothy Sebastian, ormai divorziata.
Quando la Educational Pictures chiude i battenti tra 1939 e il 1941, interpreta dieci cortometraggi per la Columbia Pictures.
Sono pellicole dirette da altri con pochi mezzi e con risultati artistici scadenti, ciò nonostante da alcuni di essi continua a trasparire a tratti la grandezza del Keaton attore.
Inoltre grazie alla distribuzione di questi cortometraggi, Keaton si fa in qualche modo pubblicità.
Gli addetti ai lavori infatti si rendono conto che Keaton è sobrio e in ottima forma, e che non disdegna alcun ruolo.
Gradualmente aumentano per lui gli ingaggi per altri film, sia come comparsa, sia come regista non accreditato e gag-man.
Nel 1940 dopo aver concluso il lavoro con la Columbia, rifiuta un rinnovo del contratto e lavora come Gag-Man alla MGM, partendo con un salario di 100 dollari a settimana per poi ottenere un aumento a 300 dollari.
Suoi contributi sono le collaborazioni alle sceneggiature di "Una notte all'opera" nel 1935 e "Tre pazzi a zonzo" nel 1940, entrambi dei fratelli Marx.
Nel 1938 Buster, durante una partita di Bridge conosce una giovane promettente ballerina ventenne della MGM: Eleanor Ruth Norris.
È una ballerina professionista dall'età di quattordici anni e da qualche anno lavora nei più famosi musical della MGM.
La giovane non ha mai visto un film di Keaton, e si innamora di lui per la sua "gentilezza e le sue buone maniere".
I due convolano a nozze il 29 maggio del 1940 in seguito alla proposta matrimoniale di Eleanor stessa fatta quattro mesi prima.
Nonostante le obiezioni di parenti e amici la loro è un'unione molto felice e Eleanor salva la vita e la carriera del marito dall'alcolismo, sostenendolo in ogni modo, e rimane una delle coppie più longeve e innamorate di Hollywood.
Nel giugno del 1938 i figli (ormai due adolescenti di sedici e quattordici anni) si presentano alla casa di Keaton: sono fortemente intenzionati a riprendere i rapporti con il padre dopo ben cinque anni di lontananza, nonostante il parere contrario della madre.
Keaton nella sua autobiografia definirà questo momento come uno dei più belli della sua vita.
Da allora egli continua a ricevere regolarmente le visite dei figli, e con il passare degli anni si aggiungono le nuore e i sei nipoti.
Nel 1949 torna a recitare nel ruolo di coprotagonista in un film della MGM "I fidanzati sconosciuti" di Robert Z. Leonard.
Per Keaton è l'inizio di una seconda giovinezza, della riscoperta da parte del pubblico.
Nel dicembre di quell'anno appare per la prima volta in televisione nel programma di Ed Wynn dove ripropone il primo sketch fatto nel 1917 con Roscoe Arbuckle.
Il battesimo televisivo è ormai cosa fatta, e diventa gradualmente un personaggio onnipresente negli schermi televisivi, negli spot commerciali, sempre più noto ad un nuovo pubblico.
Recita la parte del vecchio pianista in "Luci della ribalta" (1952), in cui subisce senza batter ciglio l'umiliazione di fare spalla al suo grande rivale Chaplin.
È uno dei pochi che comprende subito la portata mediatica della TV: Keaton ne è affascinato tanto da preferirla spesso al cinema.
E la televisione a sua volta riporta alla ribalta i suoi film di successo.
Nel 1955 ha una emorragia grave all'esofago, e per alcune settimane i medici disperano di salvarlo.
Tuttavia riesce miracolosamente a sopravvivere e collabora poi per la realizzazione di un film sulla sua vita, "The Buster Keaton Story".
Ormai il benessere materiale è assicurato, grazie anche alle ingenti guadagni degli spot commerciali.
Apprezzabile rimane la sua parte in un episodio di "Ai confini della realtà" del 1961, e la sua partecipazione ad alcuni episodi di “Candid Camera”.
Nel 1959 scrive, insieme a C. Samuels, un libro di ricordi: "Memorie a rotta di collo" pubblicato l'anno successivo.
Partecipa anche ad alcune tournée del Circo Medrano tra il 1947 e il 1954 insieme alla moglie Eleanor.
Intanto il nuovo socio di Keaton Raymond Rohauer ottiene dal nuovo proprietario della Italian Villa, James Mason, dei film che si ritenevano fossero andati perduti: sono invece nascosti in una cassa dimenticata dentro una stanza della ex dimora dei Keaton.
Vengono restaurati e ridistribuiti ad un nuovo pubblico pronto ad apprezzare la sua primogenia genialità.
Nel '60 gli assegnano un sacrosanto Oscar alla carriera e, nel 1962, ottiene una grande soddisfazione: fa debuttare nei cinema europei il capolavoro "Come vinsi la guerra" (1927) e ottiene il successo che non aveva avuto all'uscita del film.
Keaton a questo punto dichiara di voler ritirarsi ma negli anni '60 è nella breccia più che mai.
Nel 1964 è protagonista di un cortometraggio canadese "Railrodder" e il relativo documentario "Buster Keaton Rides Again".
Partecipa anche al film "Due marines e un generale" (1965) in cui recita a fianco di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Keaton nel film recita muto per tutto il tempo, e solo nel finale dice una battuta: "Grazie".
Nel settembre di quell'anno è ospite d'onore a Venezia per il suo ruolo dell'uomo che cancella se stesso nel cortometraggio "Film" (1964), unica pellicola del drammaturgo teatrale Samuel Beckett.
Riceve uno "standing-ovation" che lo commuove.
Sarà un degno addio.
Tenuto all'oscuro dalla moglie e dai figli di essere un malato terminale, Buster muore il 1º febbraio 1966 per un cancro ai polmoni, poco dopo la fine delle riprese del suo ultimo film, "Dolci vizi al foro".
La moglie in seguito ha raccontato che morì poco dopo aver giocato tranquillamente a carte con i suoi amici.
"Buster", "Favoloso": mai nome d'arte fu più appropriato!
Onore a Buster Keaton!
"Perché essere difficili quando con un minimo sforzo potete diventare impossibili?"
Buster Keaton