Quando, negli anni ’30, i gangster parevano tutti dei fighi, duri ma dal cuor d’oro, spietati coi rivali ma pronti ad intenerirsi per gli occhioni di una bella pupa, pittoreschi nelle loro diete a base di whisky e soda e perfino eleganti con i loro borsalini e i loro gessati perfettamente stirati, gran parte di questa “estetica” la dobbiamo al simpatico DAMON RUNYON, lo scrittore che ha “inventato” Broadway!
Damon Runyon, cari amici dei Mutzhi Mambo, è diventato infatti famoso per le sue storie brevi che celebravano questo quartiere di New York, nato durante l'era del proibizionismo.
Per i newyorkesi della sua generazione, un "personaggio alla Damon Runyon" evocava il tipo distintivo di quel microcosmo di Brooklyn o Midtown, composto da giocatori d'azzardo, spacconi, attori e gangster, pochi dei quali vantavano dei nomi "normali", preferendo invece soprannomi coloriti come "Nathan Detroit", "Benny Southstreet", "Big Jule", "Harry the Horse"," Good Time Charley "," Dave the Dude "o" The Seldom Seen Kid ".
L'aggettivo "Runyonesque", entrato anche nei dizionari, si riferisce proprio a questo tipo di personaggio e al tipo di situazioni e dialoghi raffigurati da Runyon.
Il nostro, in fondo, raccontava le avventure umoristiche e sentimentali di questa umanità improbabile col suo caratteristico stile vernacolare, noto come "Runyonese": un misto di linguaggio formale e gergo di strada, quasi sempre al presente e sempre privo di contrazioni.
I suoi racconti sono narrati in prima persona da un protagonista che non viene mai nominato e il cui ruolo non è chiaro; conosce molti gangster e non sembra avere un lavoro fisso, ma mai si lascia coinvolgere in imprese criminali.
Il mondo immaginario di Runyon è noto al grande pubblico anche fuori degli Stari Uniti soprattutto attraverso il musical “Bulli e Pupe” basato su due delle sue storie, rappresentato per la prima volta a Broadway nel 1950.
Da due novelle di quella raccolta (“The Idyll Of Miss Sarah Brown” e “Blood Pressure”), Joseph L. Mankiewicz e Ben Hecht trassero la sceneggiatura per un film del 1955 interpretato da Viviane Blaine, Marlon Brando, Jean Simmons e Frank Sinatra.
Dai suoi racconti fu tratta anche la serie televisiva antologica “Damon Runyon Theater” (1955-1956).
Per carità, nulla di trucido o particolarmente violento: sono vicende leggere, piene di umorismo e spensieratezza con personaggi che, alla fine, sono quasi caricaturali.
Tra l’altro Runyon era lo scrittore preferito di Leo Chiosso, l’autore dei testi di Fred Buscaglione; il cantante torinese stesso ha “modellato” il suo “personaggio” sugli stereotipi del criminale fanfarone (ma in fondo bonaccione, anche se quando c’è da menare le mani non si tira certo indietro), amante dell’alcool, delle pistole e delle pupattole dalle forme mozzafiato, che lo scrittore americano ha delineato con tanta efficacia.
Runyon era anche un noto giornalista che si occupava principalmente di sport (baseball e pugilato erano i suoi punti di forza) ma anche di notizie generali per varie pubblicazioni di proprietà di William Randolph Hearst.
Le sue avvincenti cronache, nelle quali sapeva trattare ogni avvenimento, da una corsa di cavalli sulla pista di Saratoga a un'esecuzione sulla sedia elettrica di Sing Sing con uno stile tutto suo e riconoscibilissimo, lo resero celeberrimo, capostipite di un certo tipo di giornalismo letterario e sensazionalistico che, nel bene e nel male, farà un sacco di proseliti.
Ma pochi, molto pochi, potranno vantare il suo talento….
Infine, va ricordato anche come personaggione!
Carismatico, caustico, avventuriero, beone, fumatore incallito, giocatore d’azzardo, amico di malavitosi: sembrava lui stesso una sua creazione!
Alfred Damon Runyan nasce il 4 ottobre del 1880 a Manhattan, nel Kansas.
Fra i suoi parenti nella sua città natale, c’erano diversi giornalisti: suo nonno era uno stampatore di giornali del New Jersey che si era trasferito nel Kansas nel 1855, e suo padre è il redattore del giornale cittadino di sua proprietà.
Ma nel 1882 il padre di Runyon viene costretto a vendere il suo giornale, e la famiglia si sposta verso ovest.
Si stabiliscono infine a Pueblo, in Colorado, nel 1887, dove Runyon trascorrerà il resto della sua giovinezza.
Frequenta la scuola solo fino alla quarta elementare, poi inizia a lavorare nel commercio di giornali per conto del padre.
Nel 1898, quando è ancora adolescente, Runyon si arruola nell'esercito degli Stati Uniti per combattere nella guerra ispano-americana.
Viste le sue doti di scrittore, durante il servizio, viene incaricato di redigere un pezzo sulla liberazione di Manila e le lettere dei soldati.
Tornato in abiti civili, lavora per vari giornali del Colorado e il suo primo incarico come reporter è nel settembre del 1900, quando viene assunto dalla redazione del “Pueblo Star”; lavora poi nella zona di Rocky Mountain durante il primo decennio del 1900.
Per il Denver Daily News, presta servizio come "editor sportivo” e poi lavora come sceneggiatore.
La sua esperienza nel baseball consiste nel seguire i team semi-professionisti in Colorado; per un breve periodo gestisce anche un team semi-pro a Trinidad, in Colorado.
Su uno dei giornali in cui lavora, l'ortografia del suo cognome viene storpiata da "Runyan" a "Runyon": un cambiamento che al nostro piace e lo adotta in pianta stabile.
Dopo che il tentativo di organizzare una lega di baseball minore del Colorado si rivela un enorme fallimento (l’esperimento dura meno di una settimana), Runyon si trasferisce a New York nel 1910.
Per il suo primo incarico a New York, l'editore abbandona il primo nome "Alfred" e "Damon Runyon" appare per la prima volta.
Per i successivi dieci anni seguirà i New York Giants e il pugilato professionistico per la testata “New York American”.
È per molti anni l'editorialista di baseball dei giornali di Hearst, a partire dal 1911, e il suo talento per individuare l'eccentrico e l'insolito, sul campo o sugli spalti, contribuisce a rivoluzionare il modo in cui il baseball (ma non solo) verrà raccontato.
Runyon comporrà spesso delle vere e proprie poesie sportive sui temi del pugilato e del baseball, e scriverà numerosi racconti e saggi sull’argomento.
Come conferma del suo contributo alla popolarità di questo sport, Damon verrà inserito nella “Baseball Hall of Fame” nel 1967.
Entrerà anche nell' “International Boxing Hall Of Fame” si fa notare per le sue serrate cronache dei combattimenti del campione dei pesi massimi James J. Braddock, il noto “Cinderella Man”.
Un anno, durante un addestramento primaverile in Texas, incontra Pancho Villa in un bar e in seguito accompagnerà l'infruttuosa spedizione americana in Messico alla ricerca del rivoluzionario messicano.
Ed è proprio mentre si trova in Messico che incontra la ragazza che gli farà perdere la testa e alla fine si sposerà.
Il gioco d'azzardo, in particolare sulle corse di cavalli, è un tema comune delle opere di Runyon, e lui stesso è un incallito scommettitore.
Forte bevitore da giovane, sembra smetta di bere subito dopo essere arrivato a New York, dopo che il suo vizio per poco non gli compromette il fidanzamento con la donna che diventerà la sua prima moglie, Ellen Egan.
Rimarrà però un fumatore accanito.
Il suo migliore amico è Otto Berman, il ragioniere del gangster Dutch Schultz, e lo inserirà in molte delle sue storie sotto lo pseudonimo "Regret, the horse player".
Quando Berman viene ucciso in un colpo di pistola in testa dal suo boss, Runyon si prodiga rapidamente per controllare la diffusione ddlla notizia, al fine di limitare il danno di immagine per il suo amico deceduto, correggendo comunicati stampa errati (incluso uno che affermava che Berman era uno degli uomini armati di Schultz, a cui Runyon risponde, "Otto sarebbe stata una guardia del corpo altrettanto efficace di un bambino di due anni!").
Il matrimonio di Runyon con Ellen Egan gli darà due figli (Mary e Damon Jr.), ma si scioglie nel 1928 per le voci che lo danno infatuato di Patrice Amati Del Grande, una donna messicana che ha incontrato per la prima volta durante i raid contro Pancho Villa nel 1916 e che ritrova ancora una volta a New York, quando lei lo chiama: Runyon aveva promesso in Messico che se lei avesse completato la formazione che lui le aveva pagato, le avrebbe trovato un ingaggio come ballerina a New York.
Diventa la sua compagna dopo che si separa dalla moglie.
Dopo la morte di Ellen, Runyon e la Del Grande si sposano il 7 luglio 1932; il matrimonio però termina nel 1946, quando lei lo lascia per un uomo più giovane.
Runyon muore a New York il 10 dicembre dello stesso anno per un cancro alla gola, all'età di 66 anni.
Il suo corpo viene cremato e le sue ceneri disperse illegalmente otto giorni dopo su Broadway dal capitano Eddie Rickenbacker, con un aereo DC-3.
“Cimitero” più gradito, per il nostro Damon, non ci poteva essere...
Onore a Damon Runyon!
Ora, visto che Buscaglione era un suo grande ammiratore, la citazione è proprio da un suo pezzo bello "Runyonesque":
“…egli ha avuto da bambino
Al Capone per padrino
e sua madre lo allattava a whisky e gin
viva il dritto di Chicago
Sugar Bing
che sparando la pistola fa lo swing
lui con “Jimmy lo sfregiato”
sette banche ha svaligiato
nello spazio limitato di un mattin!
Ecco il dritto di Chicago
Sugar Bing
che d’estate va in vacanza giù a Sing Sing…”
Fred Buscaglione - Il dritto di Chicago