L’autunno è sempre più triste e bigio?
Suvvia, rifacciamoci almeno gli occhi con quella splendida gattina di PATTY SHEPARD, una vera icona del B-movie.
Adesso è una vamp un po’dimenticata, cari amici dei Mutzhi Mambo, ma, nell’arco di vent’anni, fra la metà degli anni ’60 e la metà degli ’80, Patty Shepard è apparsa in oltre cinquanta pellicole in Spagna e in Italia, prima di ritirarsi nel 1988.
In Italia è ricordata soprattutto per la sua partecipazione al mitico “Altrimenti ci arrabbiamo”, a fianco di Bud Spencer e Terence Hill, ma la Patty ha interpretato molte pellicole altrettanto cult, fra “paella western” (la sottomarca iberica dello “spaghetti”), horror e polizieschi.
Forse, in termini di notorietà, almeno qui da noi ha pagato un po’ la vaga somiglianza con la leggendaria Barbara Steele, che in fatto di fascino oscuro e inquietante, bisogna ammetterlo, non è mai stata seconda a nessuno!
La nostra Patty era una bellezza meno dark, è vero, ma non per questo meno degna di nota…
E soprattutto, non per questo va dimenticata!
Ma state pure tranquilli: in fatto di bellezze Pulp, abbiamo la memoria di ferro!
Anzi, di diamante!
Patty Moran Shepard nasce a Greenville, in Carolina del Sud, il 1 ottobre del 1945.
Arriva per la prima volta in Spagna con suo padre, un funzionario con l'aeronautica statunitense, stazionato presso una base aerea a Torrejón de Ardoz.
Si trasferisce a Madrid nel 1963 per studiare la filosofia. Tuttavia, viste le “doti naturali”, presto inizia a fare la modella e comparire in spot televisivi spagnoli, tra cui una campagna per una marca di brandy. Queste apparizioni la conducono a parti più importanti e a scegliere la Spagna come casa per il resto della sua vita.
I primi riconoscimenti televisivi della Shepard portano a un piccolo ruolo di debutto in “La ciudad no es para” (1966), che lancia la sua carriera cinematografica.
Sposa l'attore spagnolo Manuel de Blas, altra icona dell’horror ispanico, nel 1967; la coppia si conosce durante la ripresa del film del 1967, “Cita en Navarra” e rimangono sposati per 46 anni, fino al momento della morte dell’attrice.
La nostra inizia a recitare in paella western e thriller prima di apparire in una manciata di film horror (grazie alla sua somiglianza con l’altra grande icona dell’horror gotico, la meravigliosa Barbara Steele), che comprendono, tra gli altri, “Operazione terrore” (aka “Drakula vs. Frankenstein”), un film horror fantascientifico del 1969 diretto da Tulio Demicheli, un crossover in cui compaiono diversi mostri celebri.
La Shepard interpreta anche: il fondamentale “Le messe nere della contessa Dracula“ (1971) (aka "The Werewolf vs. Vampire Woman”), di Paul Naschy, il film considerato il primo della nutrita filmografia horror spagnola, “Le pistolere “, (1971), western al femminile diretto da Christian-Jaque, con Brigitte Bardot e Claudia Cardinale, ” Mio caro assassino” (1972), un giallo di Tonino Valerii, considerato uno dei migliori thriller italiani del genere, “La ragazza di Via Condotti” (1973), un giallo diretto da Germán Lorente, “La cripta dei morti viventi" (1973) di Julio Salvador, “Lo chiamavano Mezzogiorno (1973), un western di Peter Collinson, con Richard Crennna, “Là dove non batte il sole” (1974), il primo kung fu western di Antonio Margheriti, con Lee Van Kleef, l’apocalittico sci-fi “REl refugio del miedo”, (1974) di José Ulloa e “La montagna delle Streghe” (1975).
Patty gira questi “capolavori” spesso in coppia con un’altra icona spagnola di orrore, il mitico Paul Naschy.
Ritorna a partecipare ai film horror “Rest in Pieces” (1987), di José Ramón Larraz, e “Slugs - Vortice d'orrore” (1988), di Juan Piquet Simón.
Patty si ritira dalle scene nel 1988 e muore per un attacco cardiaco a casa sua a Madrid, il 3 gennaio 2013, all'età di 67 anni.
Che bellezza eri Patty, che bellezza…
Onore a Patty Shepard!
Nota a margine: Sua sorella più giovane, Judith Chapman, è sua volta un'attrice televisiva di un certo successo negli Stati Uniti con ruoli in "La Signora in Giallo", "Magnum P.I.“ e “The Young and the Restless”.
La citazione è tratta da “Carmilla”, un racconto del 1872 di Sheridan Le Fanu, la prima vampira letteraria:
“Trascorse molto tempo prima che io riuscissi a liberarmi dell'orrore che questa vicenda aveva portato nella mia esistenza, e tuttavia, anche ora, l'immagine di Carmilla ritorna alla mia memoria con ambigua alternanza; a volte è una gioiosa, languida, bellissima ragazza; altre volte è il terribile demonio che ho visto nella cappella in rovina. E spesso mi sono destata da questi ricordi, immaginando di sentire il passo leggero di Carmilla davanti alla porta del salotto”
Joseph Sheridan Le Fanu - Carmilla