MUSCOLI UNDERGROUND
Wow, oggi si parla di fumetti!
Con questo vostro Almanacco, cari amici dei Mutzhi Mambo, pare di tornare fanciulli....
Oddio, bisogna vedere poi che fumetti; e quelli di RICHARD CORBEN proprio proprio da bamini non sono, anzi!
Il grande illustratore americano, noto anche come Gore, Corb, e Harvey Sea, è uno dei maggiori autori viventi della nona arte, sicuramente il migliore traduttore in tavole disegnate dei peggiori incubi possibili, grazie al suo personalissimo e riconoscibilissimo stile che oscilla tral'iperrealismo fotografico e il tetro bianco e nero del più lurido underground.
Impressionante il suo uso del colore, unico e inimitabile, grazie ad un’illuminazione laterale con colori complementari che riflettono gli oggetti nella vignetta o fungono da ombre.
Invece che disegnare un’ombra nera, le sue figure hanno una tridimensionalità che i colori accentuano molto (tipo le rotondità dei seni, le guance, i bicipiti...).
Questo non solo le rende interessanti da guardare ma crea quasi un effetto dimensionale tattile su una pagina a due dimensioni.
Il tutto grazie alla sua peculiare (ed eccezionale) tecnica, basata sulla sovrapposizione in quadricromia, per ottenere colori vibranti e illuminazioni iper-realistiche.
Ma alla fine, tutto ciò che ha illustrato il grande fumettista americano è grandioso e unico e merita di essere guardato e riguardato, come una vera opera d'arte...
Richard Vance Corben nasce il 1º ottobre del 1940 da una famiglia di contadini di Anderson, in Missouri.
Si laurea in Belle Arti al Kansas City Art Institute nel 1965 e, dopo aver lavorato come animatore professionista, inizia a produrre fumetti indipendenti, tra cui "Grim Wit", "Slow Death", "Skull", "Rowlf", "Fever Dreams" e la sua antologia "Fantagor".
Nel 1970 comincia ad illustrare storie dell'orrore e di fantascienza, per il prestigioso editore Warren Publishing, che compaiono su riviste come "Creepy", "Eerie", "Vampirella", "1984" e "Comix International".
inoltre colora diversi episodi di "The Spirit" di Will Eisner.
Nel 1975, quando Moebius, Druillet, e Jean-Pierre Dionnet iniziano a pubblicare la rivista "Métal Hurlant" in Francia, Corben gli propone alcune delle sue tavole.
Lavora quindi per la filiale americana, dove la rivista viene chiamata "Heavy Metal".
Nel 1976 adatta una breve storia di Robert E. Howard in quella che probabilmente è la prima graphic novel ad essere pubblicata, "Bloodstar".
Tra le storie disegnate per "Heavy Metal" c'è sicuramente la saga della sua creazione più famosa, "Den" che esordisce col corto "Neverwhere" e in una breve storia nella pubblicazione underground "Grim Wit".
La saga di "Den" è una serie fantasy sui deliri di un ragazzo mingherlino che viaggia verso Neverwhere, un universo ispirato all'era hyboriana di Robert E. Howard, al Barsoom di Edgar Rice Burroughs e alla dimensione orrorifica di H. P. Lovecraft: praticamente il paradiso dei nerd!
Lì il giovane inetto diventa un uomo enorme, superdotato (i cazzi disegnati da Corben faranno scuola!) e muscoloso come un culturista ipertrofico, protagonista di avventure erotiche in un mondo pieno di stravaganti pericoli, mostri orrendi e prosperose donne svestite che gli si gettano addosso con lussuria (il paradiso dei nerd, appunto...).
Da questa storia viene tratto uno degli episodi, (forse il meglio riuscito) del film "Heavy Metal", la prima superproduzione animata per adulti (ma non il primo cartone animato per adulti, come a volte si legge!).
A causa dell'elemento fortemente erotico presente nei lavori del nostro Corben, viene spesso accusato di essere un pornografo, etichetta in cui l'autore non si riconosce assolutamente.
Richard è anche il disegnatore di varie copertine di dischi, tra cui quella, celeberrima, dell'album "Bat Out of Hell" di Meat Loaf, veramente bellissima (e, diciamolo, sprecata per un disco così loffio…).
Per il cinema, rielabora anche un disegno di Neal Adams per la locandina del film di Brian De Palma "Il fantasma del palcoscenico" e illustra la copertina per la pubblicazione in cassetta del mitico film dell'orrore (a basso budget) "Spookies".
Collabora con Bruce Jones per "Rip in Time" e con Harlan Ellison per "Vic and Blood" tratto dal racconto "Un ragazzo e il suo cane" (1969).
Del 2000 è il primo sodalizio con Brian Azzarello per una saga capolavoro di ambientazione carceraria in cinque albi di Hellblazer (146-150) che verranno poi raccolti col titolo di "Hellblazer: Hard Time" (da leggere senza indugio, è uno dei fumetti più belli usciti negli ultimi 20 anni!).
Adarroa inoltre un classico dell'orrore, "La casa sull'abisso" di William Hope Hodgson, per la Vertigo.
Nel 2001 Azzarello e Corben fanno di nuovo squadra per creare per Marvel altri due capolavori, "Startling Stories - Banner" (una mini-serie in quattro albi che esplora la relazione tra Doc Samson e Bruce Banner) e una mini-serie in cinque albi sul supereroe mercenario "Luke Cage".
Nel 2005 Corben lavora con il rocker Rob Zombie e con Steve Niles su un progetto per IDW Publishing chiamato "Bigfoot", una serie in cinque puntate che dimostra l'evoluzione attuale (sempre più horror e spaventosa) dell'artista.
La storia è la cronaca di un giovane ragazzo che assiste al massacro brutale dei suoi genitori dall'enigmatico personaggio che dà il titolo alla saga e il suo ritorno alla foresta per vendicarsi quando diventa grande.
Nel 2007, il nostro disegna due numeri per il demone motociclista della Marvel Comics, "Ghost Rider", mentre per la MAX (una divisione "adulta" della "Casa ddlle Ideee") produce "Haunt of Horror", delle mini-serie che adattano magistralmente dei classici dell'horror al fumetto.
La prima, pubblicata nel 2006, è basata sulle storie di Edgar Allan Poe seguita da una seconda serie nel 2008 su storie di H. P. Lovecraft.
Tra il 2008 e 2009 torna a Robert E. Howard, illustrando i flashback di "Conan of Cimmeria", e disegna "Starr the Slayer", uscito per la MAX Comics, e "Hellboy", il personaggio horror creato da Mike Mignola.
Purtroppo anche il nostro Corben è stato sedotto dal fascino (e dai quattrini...) del mercato dei videogame: il suo ultimo lavoro infatti è come animatore per il gioco per computer "DARKSTAR – The Interactive Movie".
Speriamo che sia solo un momento perché, fosse per noi, i produttori di videogame fallirebbero proprio.
Lo sappiamo, siamo i soliti nostalgici pallosi…
Soprattutto, speriamo ritorni sulla sua decisione di ritirarsi dal lavoro: non siamo certo ancora sazi delle sue tavole (se mai fosse possibile esserlo)!
Tanti auguri Richard!
E visto che ci siamo, la citazione la prendiamo proprio dal bravissimo Harlan Ellison:
"Gli avevo procurato un paio di topi d'acqua, di quelli grandi, verdi e ocra, e un barboncino ben curato, scappato al guinzaglio di qualcuno dei sotterranei; aveva mangiato bene, ma era irritato. — Avanti, figlio di una cagna — gli ordinai, — trovamene qualcuna, ho voglia di fottere. — Un riso soffocato uscì dalla sua gola di cane. — Sei divertente quando ti viene voglia — disse."
Harlan Ellison - Un ragazzo e il suo cane