Per molti la parola "Antenati" si riferisce a un famoso cartone animato di Hanna & Barbera ma per noi significa autori come il leggendario BRAM STOKER, il papà di Dracula!
Oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo, si celebra l'anniversario di un nostro "avo" speciale, il grande scrittore irlandese, figura centrale per lo sviluppo di tutta la letteratura (ma anche il cinema, i fumetti, la musica...) horror di lì a venire.
È letteralmente impossibile anche solo tentare di valutare l'importanza nella storia della cultura del suo figlio più celebre: Dracula il Vampiro, il non-morto, modellato sulla figura storica del principe rumeno Vlad Ţepeş Dracul, l'impalatore della Valacchia!
Chiaramente, i libri di Stoker, letti col gusto e la sensibilità odierna, appaiono un filino "datati" e, più che orrore, suscitano in noi un’enorme fascinazione gotica, il fascino di un mondo che non c'è più, arcaico, misterioso, arcano.
Ma bisogna prenderli per ciò che sono: testimonianze immortali di un terrore atavico che ancora (e lo dimostrano le decine di prodotti che escono tuttora ispirati alla sua opera) suscita in noi sgomento e inquietudine.
E, ammettiamolo, Dracula è veramente un fico!
Certo, inserire Stoker in un Almanacco Pulp può apparire riduttivo, la sua è letteratura di "serie A", romantica, simbolica, non certo roba da riviste a basso costo.
Però è anche vero che i suoi libri stanno a monte di un'infinità di produzioni (a volte di merda...) che hanno tovato nel suo romanzo più celebre il canone su cui basarsi per copiarlo, travisarlo, plagiarlo, parodiarlo, traviarlo, interpretarlo, modernizzarlo.
Comunque la "norma" rimane lui, il "suo" Dracula!
Abraham Stoker nasce a Clontarf, vicino a Dublino, l'8 novembre del 1847.
È il terzo di sette figli e i suoi genitori sono particolarmente bigotti.
Stoker ha un’infanzia molto difficile a causa di alcuni problemi di salute che lo costringono a letto fino ai sette anni, età in cui è in grado di iniziare a frequentare la scuola.
Studia in una istituzione privata.
La malattia e la mancanza di forze segnano in maniera indelebile la sua attività letteraria.
Il sonno senza fine e la resurrezione dei morti, due temi centrali del suo "Dracula", sono di grande importanza per Stoker, costretto come è stato a trascorrere la maggiore parte della sua infanzia in un letto.
La sua guarigione appare miracolosa ai medici che lo hanno in cura.
Da quel momento Stoker riesce a condurre una vita normale, addirittura arrivando ad eccellere nelle specialità sportive durante gli anni trascorsi all'università di Dublino.
A tal proposito gli piace dire di sé stesso: « Credo di poter dire che, nella mia persona, rappresento la sintesi dell'educazione universitaria "mens sana in corpore sano"».
Stoker studia storia, letteratura, matematica e fisica al Trinity College di Dublino, dove consegue, a pieni voti, la laurea in matematica.
A conclusione degli studi, sviluppa un grande interesse per la letteratura ed il teatro.
Tale è la sua passione che arriva anche a lavorare, seppur non a tempo pieno, addirittura come critico teatrale per il "Mail", acquistando la fama di severissimo stroncatore.
Lavora anche come domestico ma presto, fra una recensione e l'altra, è costretto ad arrotondare con un lavoro più stabile e regolare: quello di impiegato dell'amministrazione pubblica.
La frequentazione teatrale gli apre comunque le porte del bel mondo.
Conosce così l'attore Henry Irving (famoso all'epoca per l'interpretazione di Frankenstein, personaggio partorito dalla mente della scrittrice Mary Shelley) e lo segue a Londra, diventandone amico e consigliere.
In breve, grazie anche alle sue straordinarie doti dirigenziali e alla sua grande intelligenza, Bram Stoker diventa organizzatore del Lyceum Theatre di Dublino e inizia a scrivere racconti e testi teatrali del tutto conformi alle mode del tempo, sempre in bilico fra l'effetto grand-guignolesco e il feuilleton, che impera sulle riviste popolari.
La collaborazione con Irving è molto importante per lo scrittore: grazie a lui conosce sia James Abbott McNeill Whistler, sia Arthur Conan Doyle e può viaggiare per il mondo.
Nel corso degli anni ‘70 dell’Ottocento, Stoker inizia a pubblicare alcuni racconti che fanno circolare ulteriormente il suo nome, tra cui lo straordinariamente moderno "La via del vizio", il primo romanzo di Stoker che narra le vicende di una felice coppia dublinese cui è da poco nato il terzo figlio.
Il capofamiglia è un lavoratore onesto e capace, ma non gli basta:l’ambizione lo porta ad accettare, contro il volere della famiglia, un’offerta di lavoro come carpentiere teatrale a Londra.
Quella che egli crede una grande opportunità di carriera riserverà a lui e a tutta la famiglia delle conseguenze inaspettate e spaventose, in un crescendo di miseria, malattia, abiezione morale e violenza ingiustificata.
Un tragico passaggio che porterà l’uomo, divorato dalla depressione e accecato dalla rabbia, a precipitare nel baratro dell’alcolismo e trasformerà gli squallidi ambienti familiari in autentici luoghi dell’orrore.
Toccando temi ancora oggi di strettissima attualità, in questo singolare romanzo giovanile, Bram Stoker ci narra una storia di realismo gotico caratterizzata da tinte tetre e drammatiche, dove il mostruoso, per cui lo scrittore è noto, entra nel quotidiano e lo avvelena irrimediabilmente.
Nel 1878 si sposa con Florence Balcombe, figlia di un tenente colonnello per un periodo corteggiata anche da Oscar Wilde.
L’anno seguente ha, sempre con la Balcombe, il suo primo e unico figlio.
Oltre a occuparsi del teatro, cosa che fa per circa 27 anni, Stoker continua anche la propria attività di scrittore.
Nel 1890 termina di scrivere il suo primo romanzo vero e proprio intitolato "Il Passo del Serpente", una romantica storia d'amore osteggiata da un usuraio, un autentico "succhiasangue", seguito sette anni dopo da "Dracula", destinato a diventare la sua opera più conosciuta e apprezzata.
Anche se storicamente l'autentico creatore del primo estimatore di sangue letterario è John William Polidori, autore de "Il Vampiro", romanzo romantico del filone “Byron e soci”, il libro di Stoker è il primo a tratteggiare il personaggio come oggi lo conosciamo.
Prima di scrivere "Dracula", approfondisce a lungo le proprie conoscenze sul folklore e i miti legati ai vampiri in Europa.
Fa tutto a distanza, senza visitare mai i luoghi dell’Europa orientale.
Scrive il romanzo in forma epistolare, raccontando la storia attraverso una serie di documenti come pagine di diario, telegrammi, lettere, ritagli di giornale e voci di registri, tutti di fantasia, ma resi con un estremo realismo.
Il prodotto è la notissima storia del Conte Dracula, un vampiro che decide di trasferirsi dalla Transilvania all’Inghilterra in cerca di nuove vittime.
Il Conte viene scoperto dal metafisico olandese Abraham Van Helsig, che insieme con un gruppo di altre persone si dà da fare per impedire a Dracula di portare a termine i propri piani.
Quando viene pubblicato, viene subito etichettato come romanzo horror, ma nel corso degli anni è stato anche definito il romanzo gotico per eccellenza.
Non è da subito un successo, anche se diversi critici lo accostano subito a lavori di altri autori celebri come Mary Shelley ed Edgar Allan Poe.
Il manoscritto originale di 541 pagine viene perso dopo poco e ritrovato solo negli anni Ottanta del Novecento, in Pennsylvania.
Il ritrovamento contribuisce a rilanciare il libro, che ha avuto (e ha) maggiore successo ai giorni nostri rispetto a quanto ne ebbe in epoca vittoriana, quando era considerato come un semplice libro di avventura.
Successivamente Stoker scrive altri romanzi, senza mai eguagliare la fama del suo vampiro: il romantico "Miss Betty" (1898), uscito l'anno successivo rispetto a "Dracula"; l'horror avventuroso "Il mistero del mare" (1902); il mystery ambientato tra le mummie "Il gioiello delle sette stelle" (1903); il feuilleton sentimentale "L'uomo" (1905); il protofemminista "Lady Athlyne" (1908); l'epistolare, inquietante "La dama del sudario" (1909); il monster dalle atmosfere quasi lovecraftiane "La tana del Verme Bianco" (1911), l'ultimo romanzo del nostro.
Negli ultimi anni della sua vita, Stoker è afflitto diversi problemi di salute al cuore, che contribuiscono a peggiorarne le condizioni fisiche.
Muore il 20 aprile del 1912, secondo alcuni di sifilide terziaria e secondo altri per il troppo stress lavorativo.
Viene cremato e le sue ceneri poste in un’urna presso il Golders Green Crematorium and Mausoleum di Londra, dove si trovano tutt’ora.
Sperando sempre che non torni fra di noi assetato…
Onore al Nonno Stoker!
"Perché la vita in fondo cos'è? Solo l'attesa di qualcosa d'altro, no? E la morte è l'unica cosa che possiamo essere sicuri che viene."
Bram Stoker - Dracula