Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

AMERICAN HORROR BEAUTY

Tra i luoghi comuni più duri a morire, c'è quello che vuole bellezza e bravura come cose incompatibili: specialmente nel mondo del cinema, spesso e volentieri (magari pure a ragione) si guardano con sospetto e sufficienza attori o attrici belli, con l'idea che l'aspetto funga da "scorciatoia professionale", che l'essere dei fighi o delle fighe basti a guadagnarsi la ribalta e "atrofizzi" come contrappasso la capacità recitativa...
Chiaro, cari amici dei Mutzhi Mambo, ci sono tantissimi esempi in tal senso (anche qui in questo Vostro Almanacco non mancano di certo casi di pin-up omaggiate più per "pregi" estetici che professionali, e non c'è nulla di male, visto che anche l'occhio vuole la sua parte...) ma ce ne sono anche altrettanti che contraddicono assolutamente tale stereotipo.
Fra questi, naturalmente, c'è la fantasmagorica JESSICA LANGE, una diva che non ha certo bisogno di presentazioni!
Una così mette tutti d'accordo: bella come una dea, brava in modo imbarazzante, Jessica Lange rappresenta la perfetta sintesi fra forma e sostanza.

Jessica Lange10Non si può rimanere indifferenti al suo fascino e non si può non convenire che è una delle più grandi attrici viventi.
E poi, a parte qualche perdonabile caduta di tono con film non all'altezza del suo smisurato talento, non si può non ammirare la sua capacità di scegliersi delle parti oscure, inquietanti, complesse, ricche di sfumature, perfino spaventose, che l'hanno resa una vera regina del noir moderno, una delle interpreti più iconiche ed efficaci per rappresentare atmosfere morbose e poco rassicuranti.
Oltretutto non è una che ha mai amato stare sotto i riflettori del gossip e ricercare della facile pubblicità scandalistica: la sua serietà professionale rimane un esempio di coerenza che in tanti dovrebbero provare a seguire...
Ma è inutile dilungarsi troppo: Jessica Lange è divina, una delle ultime (se non l'ultima) rimasta!
Perciò meglio adorarla in silenzio...

Jessica Phyllis Lange nasce il 20 aprile 1949 a Cloquet, in Minnesota, terza di quattro figli.
A causa del lavoro del padre, un marinaio, Jessica viaggia molto durante la sua infanzia, ma da adolescente si stabilisce definitivamente in Minnesota: qui studia arte e fotografia all'università, e conosce quello che diventerà il suo primo marito, il fotografo Francisco Paco Grande.
Abbandona gli studi per dedicarsi a uno stile di vita da vagabonda; dopo aver girato in lungo e in largo gli Stati Uniti e il Messico con un furgoncino, decide di fermarsi a New York, dove lavora come cameriera e condivide un appartamento con Grace Jones e Herry Hall, a Manhattan.
Dopo essere entrata nel mondo dello spettacolo come fotomodella, viene scoperta dal produttore Dino De Laurentiis che, a ventisette anni, la vuole per il (brutto) remake di "King Kong" (1976), diretto dallo specialista di action John Guillermin, in cui interpreta la "bella" di cui si innamora la "bestia", il gorillone alto come un palazzo mosso dalle strabilianti arti meccatroniche di Rambaldi.
Pur essendo il confronto con l'originale piuttosto imbarazzante, la pellicola ha un notevole successo e dona alla Lange un sacco di notorietà, proiettandola nell'empireo delle sex-symbol anni '70.
Ma a lei non basta di certo essere ricordata come la "pupa" dello scimmione.
Trasferitasi in Francia, frequenta un corso di recitazione e poi torna a Los Angeles per girare, nel 1979, "All that jazz", di Bob Fosse, che tuttavia non incontra il successo sperato.

Jessica Lange12Dopo la commedia crime "Ladre e contente" (1980) di Robert Scheerer, Jessica nel 1981 prende parte al fianco di Jack Nicholson allo splendido "Il postino suona sempre due volte", il trasgressivo film di Bob Rafelson, quinta trasposizione cinematografica (fra cui vale la pena ricordare "Ossessione di Visconti) dell'omonimo classico noir di James M. Cain, costellato di torride scene di sesso fra lei e Nicholson e parecchia violenza.
Dopo questa prova così viscerale, Jessica cambia completamente registro con "Tootsie" (1982), commedia di Sydney Pollack, in cui questa volta interpreta una ragazza acqua e sapone; la pellicola, che nel cast annovera anche Geena Davis e Dustin Hoffman, le regala un premio Oscar come attrice non protagonista, una nomination ai Bafta e un Golden Globe, e le permette di conoscere Sam Shepard, attore e scrittore, con cui intreccerà una lunga relazione, dopo essersi separata da Francisco Grande, con cui era stata sposata dal 1970 al 1981.
Con Shepard avrà due figli: Hannah Jane, nata nel 1985, e Samuel Walker, nato nel 1987, ma già nel 1981 era diventata madre di Alexandra, avuta dal ballerino Mikhail Baryshnikov.
È questo un periodo d'oro per l'attrice americana, che dopo "Frances" (1982), viene chiamata per "Sweet dreams" (1982), di Karel Reisz, in cui veste i panni di un'attrice, e per il drammatico "Country" (1984), di Richard Pearce.
La pellicola di Bruce Baresford "Crimini del cuore" (1986) la vede particolarmente imbruttita per interpretare una donna piena di problemi.
È poi la volta dei dimenticabili "Far North, estremo Nord" (1988), di Sam Shepard, e "Un amore, una vita" (1988), di Taylor Hackford, che però anticipano "Music box - Prova d'accusa" (1989), una pesante denuncia contro il nazismo diretta da Costa-Gravas.
Recita nel drammatico "Tutti gli uomini della mia vita" (1990), di Paul Brickman, ma è con "Cape Fear - Il promontorio della paura" (1990), di Martin Scorsese, remake del celebre thriller "Il Promontorio della paura", che la nostra offre una delle sue migliori interpretazioni, duettando con Robert De Niro, Nick Nolte e Juliette Lewis.
Dopo "La notte e la città" (1992), di Irwin Winkler, recita in "Blue Sky"( 1995), diretta da Tony Richardson, nei panni di una donna sempliciotta che negli anni Cinquanta intende denunciare gli effetti degli esperimenti nucleari effettuati nella zona in cui abita: è il ruolo che le permette di vincere il suo secondo Premio Oscar, questa volta come protagonista, all'età di quarantacinque anni, ma anche un Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico.
Stephen Gyllenhaal la vuole in "Lontano da Isaiah" (1995), Michael Caton-Jones nell'epico "Rob Roy" (1995), mentre Jocelyn Moohouse la dirige in "Segreti" (1997), in cui interpreta la sorella di Michelle Pfeiffer, incastrata in una famiglia con un padre autoritario che compie violenze nei confronti delle figlie.
Il thriller "Obsession" (1998), di Jonathan Darby, il drammatico "La cugina Bette" (1998), di Des McAnuffe, e il film-denuncia "Prozac Nation" (2001), di Erik Skjoldbjærg, non sono certo capolavori ma discorso a parte meritano il controverso "Titus" (1999), bizzarra trasposizione di una tragedia minore di Shakespeare, diretta da Julie Taymor, con Anthony Hopkins, la curiosa commedia "Masked and Anonymous" (2003), di Larry Charles, con Bob Dylan e Jeff Bridges, e il nostalgico e visonario "Big Fish - Le storie di una vita incredibile" (2003), di Tim Burton, con Albert Finney.
Dopo aver recitato in "Non bussare alla mia porta" (2005) e in "Broken flowers"(2005), rispettivamente di Wim Wenders e di Jim Jarmusch, nonché nel fantasy "Neverwas - La favola che non c'è" (2005), di Joshua Michael Stern, la Lange vince un Emmy Award grazie all'interpretazione di "Grey gardens", film televisivo in cui è affiancata da Drew Barrimore.
"Quel che resta di mio marito" (2006) è una commedia più agra che dolce, di Christopher N. Rowland, con Kathy Bates, "La memoria del cuore" (2012), e un film sentimentale di Michael Sucsy, "In Secret" (2013) è un noir in costume ambientato nell'800, di Charlie Stratton, "The Gambler" (2014) è un thriller d'azione con Mark Whalberg di Rupert Wyatt, remake di "40.000 dollari per non morire", mentre "Wild Oats" (2016), è una commediola di Andy Tennant.
Dopo aver pubblicato, nel 2008, "50 photographs", scatti in bianco e nero da lei realizzati, con una speciale introduzione di Patti Smith, nel 2010 propone una nuova collezione di fotografie, intitolata "En Mexico".

Jessica Lange13
Nel 2011, la Lange entra a far parte del cast di "American Horror Story", la splendida serie televisiva antologica di Ryan Murphy: nella prima stagione interpreta la sinistra Constance Langdon, ruolo che le vale un Golden Globe in qualità di migliore attrice non protagonista in una serie tv e il Gay and Lesbian Entertainment Critics Association Award; nella seconda la sadica suor Jude; nella nella terza veste invece i panni della strega Fiona Goode, e vince di nuovo un Emmy; infine partecipa alla quarta stagione dove interpreta la storpia e vanitosa Elsa Mars, direttrice di un circo pieno di fenomeni da baraccone.
Nel 2017, dopo 3 anni di lontananza artistica, torna ad essere diretta da Ryan Murphy nella prima stagione della serie antologica "Feud", vestendo con straordinaria immedesimazione i panni dell'attrice Joan Crawford, alle prese con la storica rivale Bette Davis sul set di "Che fine ha fatto Baby Jane?".
Nel 2018 fa il suo ritorno nell'ottava stagione di "American Horror Story", riprendendo i panni di Constance Langdon, il sui personaggio della prima stagione, mentre, sempre per la regia di Murphy, è fra i protagonisti della serie satirica "The Politician" (2019).

Jessica Lange18Ogni tanto annuncia il suo ritiro dalle scene, ma noi ci crediamo poco (o meglio, non vogliamo crederci!).
Ah, già, poi ci sarebbero il teatro, gli impegni civili, i premi e le candidature come se piovessero, ma pensiamo che quanto scritto possa bastare per rendere l'idea di cosa è "divino" e cosa no...
E Jessica Lange divina lo è di sicuro!
Tanti auguri, Jessica!

"Le persone non vengono a vedere i mostri di giorno, ma la sera, quando il buio è calato e ci parla del mistero, dell'ignoto. Quando la logica allenta la sua morsa e l'immaginazione prende il sopravvento. La notte fa brillare le stelle... e fa diventare noi reali"
Elsa/Jessica Lange - American Horror Story 4

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